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  mymarketing.it: perchè interagire è meglio!... di Admin
 
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Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è necessario un computer.

Arthur Bloch
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\\ : Storico per mese (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Danilo Arlenghi (del 13/12/2005 @ 07:06:30, in Marketing non convenzionale, linkato 2163 volte)
Si dice che essendo il mondo una sfera, tutto prima o poi ritorna. Sono i clicli e riclici storici di G. B Vico.

Ora , infatti, tra i marketers sta tornando di moda il vecchio "prova e compra". Oggi si chiama TRYVERTISING: ovvero l'unione delle due parole inglesi TRY (prova) + ADVERTISING (pubblicità).


Siamo oramai ampiamente abituati ai sample: a quei campioni omaggio di prodotti del largo consumo. Tecnica promo-pubblicitaria quella del sampling sempre estremamente efficace , funzionale e d’attualità.

Ma la vera rivoluzione sta nel fatto che questa politica di sperimentare prima di acquistare la si può applicare agli ambiti più disparati.


L'IKEA ha arredato le 60 camere di un hotel Etap in Germania, facendo in modo che i turisti possano acquistare tutto ciò di "vendibile" presente in camera. La catena alberghiera Ritz-Carlton ha stipulato una joint venture con la Mercedes-Benz in base alla quale il cliente che alloggia in suite può avere a completa disposizione una Mercedes ultimo modello e la Gilette per lanciare il suo Brush-Ups, basato su una strisciolina di tessuto pulisci denti, ha distribuito ai passeggeri della KLM un sample, subito dopo il pranzo in volo.

Si unisce la pubblicità all'esperienza diretta, si da la possibilità all'utente di provare una brand experience prima di acquistare il prodotto stesso. "Si entra direttamente nell'ambito del toccar con mano a differenza della pubblicità tradizionale che si basa su messaggi scritti e su visual" afferma Reinier Evers fondatore di trendwatching.com.

Le altre iniziative promozionali sembrano preistoria, soppiantate dalle straordinarie performance del "qui ed ora" ossia lo sperimentare il prodotto nuovo o non abituale. Provare per credere.

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Di M. Ferrero (del 12/12/2005 @ 20:55:24, in Blog, linkato 3618 volte)
Nati come voce ribelle del Web, anti-establishment e non commerciali, i blog ora accettano i soldi delle réclame e diventano un business. Il trend è ormai avanzato negli Stati Uniti, dove le aziende spendono decine di milioni di dollari per pubblicità e marketing nella blogosfera.
Non è più una nicchia per pochi iniziati: quest’anno il 10% della popolazione online ha visitato i blog, abbreviazione per web log, ovvero giornale di bordo di chi naviga su Internet. (...)

I cosiddetti blogger guadagnano anche attraverso i network affiliati che, contrariamente al sistema automatico di Google, permettono agli autori di blog di scegliere le pubblicità da mettere sulla loro pagina. Invece di essere pagati in base ai clic, possono ricevere una commissione in rapporto alle vendite procurate dagli annunci messi sui loro siti. Tra i network che fanno incontrare i blogger e il marketing delle aziende ci sono Shareasale, Commission Junction e LinkShare. I blogger, editori faida-te, possono così diventare partner di società Fortune 500, dato che ai network si rivolgono anche grandi aziende. LinkShare, per esempio, annovera clienti come American Express, Dell e Wal-Mart.
Un altro modo per far business è mettere nel blog un link alla home page delle aziende. I motori di ricerca come Google e Yahoo! fanno comparire più in alto i siti aziendali che hanno più link e citazioni sui vari siti, blog compresi.
UsWeb, una società di marketing online, ha fatto quest’anno diverse campagne pagando 5 dollari ai chi metteva sul proprio sito una citazione o link a un’azienda. UsWeb raccomanda ai blogger di informare i lettori che il sito ha finanziamenti pubblicitari attraverso citazioni a pagamento.(...)

Ma i blogger che fanno soldi sono tanti e aumentano. Siti di blog come Gawker Media e Weblogs moltiplicano gli incassi mettendo sul sito non solo i propri messaggi ma anche quelli di altri, aumentando le possibilità di attrarre lettori e pubblicità. In tal modo Weblogs (acquistato di recente da Time Warner) ha fruttato quest’anno qualche milione di dollari, secondo il suo amministratore delegato Jason McCabe Calacanis. Audi ha sborsato 70 milioni di dollari in pubblicità per il modello A3 su 286 blog. Molti link pubblicitari dei blog rinviavano non al sito della Casa dei Quattro anelli, bensì ad altri blog che citavano la campagna per la A3. Un circolo virtuoso ideato da Brian Clark, di Gmd Studios un blogger di ReveNews che Kukral definisce «genio straordinario». (...)

Da Il Sole 24ORE, via Blogs4biz.
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Di Admin (del 12/12/2005 @ 20:44:08, in Segnalazioni, linkato 2898 volte)
Su [mini]marketing ho trovato la segnalazione di questo evento, che mi sembra interessante.

La comunicazione via email sta soppiantando quella tradizionale via posta e via fax.
Il dialogo diretto e immediato con i propri clienti - utenti finali, aziende, soci, cittadini o potenziali elettori - è sempre più centrale per qualsiasi tipo d’azienda, associazione, editore, ente o istituzione.    

Abbattimento dei costi, riduzione dei tempi, interattività e maggiore targettizzazione accompagnati da
una redemption più elevata rispetto ai tradizionali sistemi di direct marketing sono alcuni dei vantaggi che molte aziende hanno già raggiunto.
Vantaggi che permettono di aumentare l’efficienza e trovare nuovi sbocchi commerciali.

Email Power è un nuovo evento dedicato al mondo della comunicazione via email: dalle campagne di email marketing alle newsletter, dalla raccolta degli indirizzi al loro acquisto, dalle sponsorizzazioni mirate settore alla creazione di comunità virtuali.

È un’occasione d’incontro fra domanda e offerta dove parlare degli aspetti teorici suffragati da success story, dove i visitatori possono coniugare la crescita professionale - attraverso seminari di formazione - a incontri con operatori del settore.

Email Power rappresenta il primo appuntamento dedicato ai professionisti della comunicazione e del marketing. Un’anticipazione di un evento che verra’ realizzato il prossimo anno e approfondira’ la comunicazione one-to-one in tutti i suoi aspetti.

Abbinato all'evento verra' realizzata la prima edizione dei XMas E-Mail Awards , un concorso aperto a privati, aziende e associazioni no-profit per premiare diverse tipologie di email natalizie, considerate sempre più uno strumento di promozione e marketing dell'azienda/associazione stessa.

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Di Max Da Via' (del 12/12/2005 @ 06:43:50, in Marketing, linkato 2446 volte)
La scomparsa del 12 ha scatenato una vera e propria guerra tra i vari operatori di directory telefoniche, che lottano spalla a spalla a colpi di spot e offerte speciali per affermarsi in un mercato ricco ma estremamente competitivo.

Una delle aziende del settore che ha nei mesi scorsi più discutere è stata “Il Numero Italia”, sia per la martellante campagna basata sulle imprese dei due ballerini-gemelli 892 892 che per l’utilizzo di messaggi promozionali e colori che a detta di molti inducevano il consumatore a credere che si trattasse di un servizio sostitutivo della Telecom invece che di una società terza.

Un altro aspetto molto discusso, ma che riguarda tutti gli operatori di questo mercato, è quello dei costi di accesso ai servizi offerti, che sono spesso esorbitanti, tanto che una chiamata con messa in contatto diretta da parte dell’operatore (quando cioè non solo viene fornito il numero di telefono ma anche inoltrata la chiamata) può arrivare a costare anche una decina di Euro.

Se aggiungiamo che le offerte di alcuni operatori sono talvolta volutamente poco trasparenti e difficilmente paragonabili tra di loro abbiamo tracciato il quadro di un moderno Far West, pieno di indiani pronti a fare lo scalpo all’incauto consumatore-esploratore.

Una novità positiva, almeno per quanto riguarda la chiarezza, e che molto probabilmente sarà progressivamente adottata anche dagli altri operatori, proviene da “Il Numero Italia”, che prima in Italia ha voluto introdurre una tariffa flat da1,8 Euro compresa l’eventuale chiamata urbana o interurbana verso il numero richiesto.

La scelta, a detta dell’Amministratore Delegato Giacomo D’Amato, deriva dal venire incontro alle esigenze di molti consumatori, resi ansiosi dal costo degli scatti e dall’impossibilità di sapere preventivamente il costo complessivo della telefonata.

Voci ufficiose fanno comunque sapere che l’Authority per le Comunicazioni ha in programma di regolamentare anche questo mercato, stabilendo un prezzo massimo di 30 centesimi per lo scatto alla risposta e di 1 Euro al minuto per il tempo del collegamento.

Nel frattempo, per lanciare la nuova tariffa, è cambiato anche lo stile di comunicazione dell’azienda. Nei nuovi spot televisivi infatti assistiamo ad una processione in un paesino del sud, dove il tradizionale santo è stato rimpiazzato dalla nuova offerta, considerata provvidenziale e miracolosa. Riusciranno i due ballerini biondi a fare irruzione anche in questo scenario più tradizionale?

L’introduzione di una tariffa flat rappresenta una piccola rivoluzione per questo mercato e sarà sicuramente apprezzata da molti utenti, che potranno finalmente utilizzare il servizio sapendo chiaramente quanto andranno a spendere. Trattandosi di un’offerta molto concorrenziale non dovremo aspettare molto perché anche altri player si allineino, con le loro tariffe, in modo da non finire fuori mercato.

Questo si tradurrà inevitabilmente in una contrazione degli ampi margini finora guadagnati sulle telefonate, ma la progressiva sfiducia dei consumatori unita al probabile intervento dell’Authority stanno rendendo necessaria una riorganizzazione di mercato e servizi per un settore che si preannuncia comunque profittevole e quindi meritevole di ulteriori battaglie, a colpi sia di offerte speciali che di campagne promozionali.

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Di Jacopo Gonzales (del 11/12/2005 @ 08:48:52, in Marketing non convenzionale, linkato 7621 volte)

Un nuovo esempio di guerrilla marketing. Ovviamente Nike.




Questa volta come location è stata scelta la metropolitana di Hong Kong. [via Adverbox]

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Di Max Da Via' (del 11/12/2005 @ 08:20:59, in Prodotti, linkato 5755 volte)
Aria di novità in casa Coca Cola, che in questi giorni ha lanciato la nuova Coca Blak, nata dall’unione tra il soft drink più famoso del mondo e vero caffè.

Il target di questa nuova bevanda, che si colloca a metà strada tra una bibita dissetante e un energy drink, è idealmente un pubblico adulto, che possa apprezzare il nuovo aroma di caffè, specie nelle pause dal lavoro nelle quali sente il bisogno di ricaricarsi.

Una particolarità legata a questo nuovo progetto è che il battesimo è avvenuto a Parigi, ed è la prima volta che la Coca Cola presenta un prodotto prima all’estero che in America.

Il lancio parigino sarà supportato da una campagna di marketing e comunicazione che comprende televisione, stampa, cartellonistica e in-store promotion, e sarà esteso nel corso del 2006 al resto d’Europa e agli Stati Uniti.

Prosegue la strategia di differenziazione del gigante di Atlanta, che utilizza il proprio brand di punta per promuovere un nuovo prodotto, idealmente destinato ad un target più maturo e sofisticato rispetto a quello tradizionalmente dissetato con la Coca Cola.

Anche il lancio europeo rappresenta una novità, che potrebbe essere in parte legata ai maggiori consumi di caffè rispetto a quanto avviene in America. Vedremo se questa nuova Coca Cola riuscirà a ritagliare il proprio spazio in un settore tradizionalmente molto affollato dove la competizione tra le varie marche è sempre più accesa.

Del resto i precedenti esperimenti di soft drinks aromatizzati al caffè (tra i quali anche Nescafè Ice) non hanno portato i risultati attesi in termini di vendite e gradimento da parte del grosso pubblico, ma in questo caso l’accoppiata con l’inconfondibile gusto (e brand) della Coca Cola potrebbe creare un maggiore interesse attorno al prodotto e conquistarsi la sua nicchia di mercato.
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Di Jacopo Gonzales (del 10/12/2005 @ 10:24:35, in Advertising, linkato 1881 volte)


Vi ripropongo un esempio di advertising interattivo, realizzato dalla nota agenzia Saatchi & Saatchi per il cliente Audi, e chiaramente volto ad evidenziare la stabilità della trazione 4x4.

Provate a passare il mouse su un lato e sull'altro dell'immagine e noterete qualche differenza.
Via Advertising/Design Goodness

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Di Max Da Via' (del 10/12/2005 @ 07:48:37, in Marketing, linkato 2178 volte)
Nel variegato mondo del marketing una delle distinzioni più consolidate è quella tra B2C (Business to Consumer) e B2B (Business to Business). Nel primo caso il marketing e la comunicazione sono prevalentemente rivolti ad un pubblico di consumatori, nel secondo invece l’interlocutore principale è un’altra azienda, con tutte le differenze che ne conseguono in termini di modalità di comunicazione, obiettivi e strategie.

Il marketing che si concentra sulle aziende è tradizionalmente considerato il fratello minore e meno brillante rispetto a quello che ha come obiettivo il consumatore. Diverse sono infatti le finalità, l’organizzazione e spesso anche i mezzi a disposizione del marketing industriale, che si rivolge nella maggio parte dei casi ad un interlocutore tecnicamente preparato e più interessato alle funzionalità dei prodotti che al fascino del brand o alle suggestioni che questo è in grado di offrire.

Queste considerazioni sono però generiche e non si adattano sempre ad una realtà a volte poco esplorata dove molte aziende industriali investono e molto nella percezione del proprio brand e, pur vendendo materie prime o semilavorati, cercano di affermarsi non solo nei confronti dei clienti diretti (quindi altre aziende) ma di suscitare interesse anche nel consumatore che utilizza i prodotti finiti.

Un tipico caso di realtà industriale che dimostra una profonda sensibilità di marketing è la BASF. Il colosso chimico tedesco, presente in numerosissimi settori, da tempo ha lanciato una campagna di comunicazione multicanale con il claim“Contributo invisibile. Successo evidente.”, tesa a sottolineare come molti dei prodotti di quotidiano utilizzo siano composti almeno in parte grazie al contributo di BASF.

Per celebrare i 75 anni dall’entrata in produzione del polistirene (una resina plastica), l’azienda ha lanciato un gioco on-line, nel quale il visitatore, nei panni di un personaggio denominato Mr. 75 PS (il nome non è il massimo, ma si riferisce al prodotto), doveva aggirarsi tra gli scaffali di un supermercato virtuale e, guardando i diversi tipi di prodotti confezionati, mettere nel carrello solo quelli con l’imballo in polistirene (operazione non eccessivamente complicata per gli addetti ai lavori).
Al gioco hanno partecipato oltre 1.380 giocatori di 40 Paesi diversi, per un’iniziativa che ha dato ulteriore visibilità al marchio e dimostrato che l’azienda continua ad investire in tema di comunicazione e ha una certa sensibilità sociali: i 740.000 punti accumulati dai giocatori sono stati trasformati in 37.000 euro che saranno devoluti al un progetto umanitario SOS Children’s Village in Africa.

Questa iniziativa di BASF mostra come si possa essere originali e creativi anche in un contesto industriale, unendo alla promozione dei propri prodotti la capacità di divertire e stupire il visitatore abbinando il tutto a un’iniziativa umanitaria che, oltre ad essere apprezzabile di per sé stessa, contribuisce a dare ulteriore visibilità al brand.


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Di Eli (del 09/12/2005 @ 16:24:20, in Viral Marketing, linkato 2660 volte)
Mentos ha recentemente reso disponibile sul sito tedesco un divertente gioco on-line per accrescere la visibilità del brand. Si tratta di una sfida a pallavolo tra pecore, dove però la palla assomiglia in maniera sospetta ad una delle famose caramelle.

Sheep Volley! Consente di allenarsi, sfidare un amico giocando in due con la tastiera ma anche di partecipare ad un vero e proprio torneo con un palio dei premi.


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Di Danilo Arlenghi (del 09/12/2005 @ 07:54:24, in Marketing non convenzionale, linkato 2879 volte)
Si discute ormai da decenni, nella comunità scientifica, sull'esistenza o meno nella specie umana di forme di comunicazione anomale: anomale rispetto, ovviamente, ai modelli di comunicazione dati per acquisiti.

Tali modelli acquisiti implicano la comunicazione sensoriale e motoria, sia nei suoi aspetti verbali sia in quelli non-verbali, simbolici, analogici, metaforici e quant'altro. Una comunicazione "anomala" potrebbe consistere nella possibilità che la mente interagisca con l'ambiente esterno o interno per mezzo di altri mezzi, lo influenzi o ne sia influenzata senza alcuna correlazione diretta con gli abituali canali sensoriali o motori.

Definizioni come "paranormale", parapsicologico o più genericamente, "psi" sono state largamente utilizzate per indicare questi fenomeni. In senso specifico, l'influenza/informazione dell'ambiente sulla mente è stata definita "percezione extrasensoriale" (ESP); l'influenza della mente sull'ambiente non interamente attribuibile alla mediazione di qualsiasi energia fisica nota è stata chiamata "psicocinesi" (PK).

Nella comunità del marketing e della comunicazione aziendale o professionale le vie della comunicazione sono (quasi infinite). E soprattutto in questi anni di profonda cambiamento della stessa, non smettono di aprirsi nuovi percorsi. Logico quindi che fra tante e nuove rotte si finisca a che fare con la comunicazione non convenzionale. Tra gli addetti ai lavori è intesa come comunicazione alternativa, inusuale, innovativa, creativa, , fuori dai canoni e dagli schemi tradizionali, insomma originale. Non disturba, è poco invasiva , è attraente, stupisce e si fa notare e ricordare moltissimo.

E' sempre più utile ed indispensabile per far fronte alle esigenze più evolute dei consumatori che 'sentono' istanze differenti da quelle precendenti, anche di un passato molto recente, e credono in nuovi valori. Sono consumatori più consapevoli, piu attenti e più informati grazie al facile accesso ed al proliferare dei mezzi di informazione più tecnologi e mirati(stampa specializzata, internet, TV monotematiche) oltre a quelli classici.

Per assecondare le aspettative ed i bisogni palesi e latenti dei nuovi 'clienti' che si delineano sulla scena. Per attrarre target ormai impermeabili ai messaggi pubblicitari e non più segmentabili con i consueti criteri socio-demografici. Per rispondere ad una serie di fenomeni che stanno cambiando il nostro modo di relazionarci con il mercato. Per assecondare la società che muta nelle forme e nei contenuti: giovani informatizzati, anziani che stanno contribuendo alla crescita di un nuovo mercato, insediamenti di comunità etniche multirazziali, flussi migratori che generano nuove classi sociali, nuovi stili che danno vita a maggior disponibilità di tempo libero.

Quindi pensare di comunicare in modo tradizionale, in un mercato così diverso al suo interno, che cresce sempre di più e si evolve grazie allo sviluppo del progresso (scienza, tecnologia, economia, etc...)e dove l’età media si sta spostando sempre più in la, è sicuramente inadeguato ad una società che muta molto rapidamente e costantemente.
I nuovi asset sono comunicare in modo più mirato, one-to-one, tailor made, glocal, con investimenti ragionevoli, e in modo socio-compatibile...

Gli approcci alle innovative tecniche di comunicazione ( e di marketing) non convenzionale si basano sullo studio "dal basso" della psicologia del target, delle leve razionali ed emozionali, dello spazio in cui si muove, delle necessità che lo spingono a volere e a desiderare, dei codici che ne regolano ed influenzano il comportamento ad agire, a comprare ed a consumare.

Ma in particolar modo ribaltano la strategia di approccio e la fenomenologia di relazione azienda-consumatore: non è più il consumatore che va alla azienda (entrando in negozi o iper o centri commerciali) , ma l'azienda che va dal consumatore. E' il prodotto che si avvicina al suo fruitore scendendo dal piedistallo che lo ha retto per decenni, uscendo dagli scaffali e dalle vetrine. Si potrebbe affermare che è il consumatore ad attrarre il prodotto (nuova filosofia comunicazionale)e non viceversa (vecchia e stantia mission di comunicazione).

Il nuovo imperativo è portare il brand a contatto con la gente, per conoscersi a vicenda sempre meglio ed in modo più approfondito.
Le tipologie della comunicazione non convenzionale sono diversificate: ambient communication, tactical communication, local communication, street communication, guerrilla amarketing, tribal marketing, event marketing, documentary advertising, buzz marketing o passaparola (word of mouth) , black marketing, product placement, stickering, psicogeomarketing.
Le loro espressioni più estreme, innovative e rivoluzionarie consistono in:

- creazione di nuove emittenti televisi definite bar-television con diffusione voluta del proprio segnale a distanze non superiori ai 500 metri.
Un fenomeno decisamente interessante, che dovrebbe far riflettere su come la tecnologia può portare a nuove forme di comunicazione alla portata di tutti. Attualmente, queste emittenti non trasmettono pubblicità e sono finanziate da privati.
- realizzazione di eventi shock ad alta visibilità con investimenti al minimo. L'imporatnte è riuscire ad innescare virus memetici in grado di replicarsi nelle menti dei consumatori secondo le modalità del viral marketing
- ideazione ed organizzazione di pseudo-eventi on/off-line ad elevata notiziabilità concepiti in integrazione all'immagine aziendale
- Inseminazione virale on-line in blog, chat e newsgroup mediante utenti fittizi
- Invitare i consumatori a raccontare attraverso brevi documentari autoprodotti la propria esperienza con il marchio. Sono infatti i consumatori quelli che meglio conoscono i prodotti e che ne definiscono i significati.
Il progetto rappresenta un passo avanti nella sollecitazione di contenuti generati dai consumatori e crea le premesse per quella che potrebbe essere chiamata pubblicità documentaristica open-source.
- Produrre "reality event" in ambiente urbano con ideazione di contenuti, gestione regia e casting per messa in scena
- Installare un gigantesco cartellone con headline fuori dalla logica ma assolutamente accattivanti e che invitano i cittadini ad azioni inconsuete, quali ad esempio il furto mirato e circoscritto! Ecco come trasformare un media da tradizionale a interattivo. La società di sicurezza Black Tower Home Security ha installato a Vancouver un bilboard a livello stradale ricoprendolo di oggetti (specchi, cuscini, foto etc.) facilmente accessibili ai passanti. Dopo poco meno di 48 ore era stata rubata abbastanza roba da far comparire il messaggio nascosto : "La gente ruba".
- Utilizzo e strumentalizzazione di "simboli istituzionali" come testimonial che hanno un forte appeal sulla popolazione e sui media, in modo eccessivo e irriverente. Ad es: Per festeggiare la vittoria del titolo NBA del giocatore francese Tony Paker, Nike ha deciso di rivestire la Statua della Libertà parigina con la maglia del campione dei San Antonio Spurs. L'operazione è stata effettuata senza autorizzazione e la canotta rimossa da pompieri e polizia. Naturalmente i media ne hanno parlato in lungo ed in largo dando ampia visibilità al marchio.

- Attivazione di campagne di stickering ( affissioni di adesivi) sono una delle soluzioni economiche più frequentemente adottate per ottenere brand awareness in modo intensivo e subliminale. Azioni di questo tipo garantiscono spesso la memorizzazione, la riconoscibilità e la referenzialità del marchio ma non sempre la sua collocazione merceologica.
- Far trovare oggetti particolari in luoghi urbani o extraurbani in cui non ci si aspetta di trovarli. La tecnica estrema è detta Oop Art acronimo di Out Of Place Artifact.

Solo per citare alcuni esempi esplicativi.

Danilo Arlenghi
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