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Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è necessario un computer.

Arthur Bloch
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Di Altri Autori (del 07/04/2015 @ 07:36:00, in Social Networks, linkato 1603 volte)

Instagram vanterà più di 100 milioni di utenti degli Stati Uniti entro il 2018, dicono le stime di eMarketer, e nel corso del 2015 il pubblico del social network aumenterà quasi del 21%, raggiungendo i 77,6 milioni utenti. Dati che danno conto del continuo apprezzamento del social, di proprietà di Facebook dal 2012.

Ma quali sono le categorie di brand che usano di più Instagram in Usa? Se lo è chiesto Yesmail che ha rilevato come, a fronte di una crescente adozione, innanzitutto ci sia un ampio margine di miglioramento lato brand: Instagramsolo il 23% dei marchi degli Stati Uniti ha avuto un account su Instagram, la cifra più bassa rispetto a ogni altro social network studiato tra cui Twitter (82%), Facebook (80%), YouTube (60%) e Google+ (37%). I ristoranti sono quelli più attivi con il 31,1% dei clienti YesMail che hanno dichiarato di avere un account su Instagram. Seguono ristoranti e hotel e alberhi, categorie legate al mondo più ampio delle vacanze e del relax. E sono gli stessi brand ad apprezzare lo “sbarco” sul social visuale per eccellenza: sempre secondo Yesmail, marche presenti sul social network hanno visto il numero di seguaci crescere anche del 278% in media nel 2015, più di qualsiasi altra piattaforma studiate.

Ma occhio alla frequenza dei post: i marchi non dovrebbero intasare i follwer con troppi messaggi secondo il principio sempre valido che la qualità conti più della quantità. Secondo dati L2 Think Tank brands monitorati in tutto il mondo hanno condiviso una media di 121 posti durante il Q4 del 2014 e hanno visto un tasso di engagement del 1,03%, in assoluto il più basso registrato lo scorso anno. Al contrario nel Q1 del 2014, con 110 post, il medesimo tasso arrivava a all’1,15%.

Via Tech Economy

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All’evento F8 dedicato all’ecosistema di sviluppo che ruota attorno a Facebook , David Marcus, incaricato in Facebook dei servizi di messaggistica , ha presentato un progetto che mira a trasformare Messenger in una piattaforma di scambi finanziari. Si tratta della seconda tappa di avvicinamento al settore dei pagamenti di Facebook .

Il social media aveva già annunciato il suo progetto che permette agli utenti di scambiarsi denaro tra amici. Marcus era uscito da Paypal proprio per preparare la strategia finanziaria di Messenger. I pagamenti rappresentano già il 7 percento di fatturato del gruppo. I professionisti con Business on Messenger potranno fare ordini ai loro fornitori,ricevere alert sulle spedizioni o entrare in contatto con i servizi per la clientela. Il tutto senza passare per le email tradizionali. Resta ancora da risolvere come pagare le fatture. Per Facebook si tratta di rendere Messenger uno spazio in cui comunicare con le imprese oltre che con le persone

Ma con Gmail Google non sta ferma. Secondo una informazione di Re/Code il gigante americano punta la progetto battezzato Pony Express che permetterà di pagare fatture attraverso la messaggistica. Per fare questo gli utenti dovranno sottoscrivere un account legato a Google Wallet, il sistema di pagamento di Google.
Per Google o Facebook il potenziale è enorme. Gmail è utilizzata da 425 milioni di persone nel mondo. Quanto a Facebook gli utenti di Messenger sono 600 milioni. Un portfolio clienti immenso.
Qualche esperto ha parlato di un fenomeno di “uberizzazione” del settore bancario da parte delle società di messaggistica. In realtà l’obiettivo è più complesso e punta al mix di e-commerce e pagamenti da un unica interfaccia.

I giganti dell’hi-tech cercano di andare in profondità nell’economia mondiale e i sistemi di scambio di denaro o di pagamento sono un elemento fondamentale per farlo. Così le soluzioni sono numerose , resta da convincere il parco degli utenti.

Via TechWEEKeurope

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Di Altri Autori (del 01/04/2015 @ 07:48:42, in Media, linkato 1614 volte)

In Italia la tv è ancora il mezzo più usato per la fruizione di video (l’84% la usa per vedere film contro l’81% della media Ue; l’81% per i notiziari contro l’80% media Ue; il 77% per i documentari contro il 79% media Ue), ma si tratta di una fruizione che ha sempre più a che fare con device mobili e social media: il 10% degli italiani, infatti, usa il tablet per visualizzare notiziari mentre a febbraio i post relativi a programmi sono stati 6,4 milioni generando 433 milioni di impression (cioè il numero di visualizzazioni di una pagina web). I dati emergono dall’indagine Digital Landscape and The Impact of TV Everywhere condotta da Nielsen su un campione di 30.000 individui in 60 Paesi.

Il 72% degli italiani dichiara di volere essere connesso sempre e ovunque (contro il 66% della media Ue). Il 66% sottolinea che lo schermo televisivo deve essere grande, rispetto al 55% della media europea. “Dai dati della nostra survey – spiega l’ad di Nielsen Italia Giovanni Fantasia – emerge che i ‘second screens’ (pc, tablet, smartphone) stanno diventando un’estensione strutturale di quello televisivo, al punto che i produttori di contenuti sono chiamati ad affrontare la sfida di fornire vere e proprie esperienze di entertainment fruibili attraverso diversi strumenti mediatici. Ne derivano nuove opportunità per l’intero comparto della comunicazione”.

Quanto all’uso social della tv, il 39% degli intervistati dichiara di tenersi aggiornato sui programmi per poter partecipare al dibattito su Twitter e Facebook, mentre il 29% guarda più volentieri un programma se ha una sponda di condivisione in rete. Nello stesso tempo il 26% proprio mentre guarda la tv si mette in contatto con altre persone via web e il 47% naviga in internet. Questo perché sempre più spesso le relazioni “faccia a faccia” sono sostituite con scambi virtuali: trend riconosciuto dal 62% degli italiani e se solo l’8% già cerca l’anima gemella sul web, il 26% pensa di farlo in futuro. Il 66% del campione (media Ue 58%) preferisce i programmi in diretta, anche se la visione differita è molto gradita dal 55%, poiché dà la possibilità di accedere alle puntate perse dei programmi preferiti, anche guardando più episodi in uno stesso giorno. Per i video di breve durata (inferiori a 10 minuti), spiega Nielsen, il pc è al primo posto (62% degli intervistati), lo smartphone al secondo (27%) seguito dal tablet (24%). Il 49% guarda la tv durante i momenti di relax in famiglia, il 52% mentre mangia, il 67% quando è solo a casa e il 54% per passare il tempo. In questi ultimi due momenti gli italiani usano contemporaneamente tv e pc (rispettivamente 50% e 44%) e tv e tablet (16% e 18%). Pc, tablet e smartphone vengono usati principalmente per ricerca di informazioni (67%), lettura di notizie (67%), rapporti con famigliari e amici (63%). Per il futuro, emergono tre probabili aree di sviluppo: il 49% degli italiani si dichiara interessato a utilizzarli come strumenti per acquistare beni alimentari (il 14% ne fa già uso), il 50% alla condivisione di informazioni mediche (il 17% già ora utilizza i device per questo), il 32% vorrebbe fare operazioni bancarie (50% dato attuale) e il 43% pagare le bollette (36% dato attuale).

Via Tech Economy

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