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Mobile Video: 2/3 del consumo è in casa, forti opportunità per i brand
Di Altri Autori (del 17/12/2012 @ 07:33:32, in Mobile, linkato 2510 volte)

Quasi due terzi del consumo di video da mobile phone avviene a casa, almeno stando ad una ricerca dell’Interactive Advertising Bureau (IAB).

Il 63% del consumo di video digitali risulta, infatti, verificarsi tra le pareti domestiche e non in mobilità. Circa un terzo (36%) di questo consumo avviene in stanze dove è in un uso un altro device (second screen). Dati che rappresentano, secondo gli analisti, una grossa opportunità per l’advertising cross-media, attraverso la creazione di legami pubblicitari tra I contenuti presenti sui due dispositivi (es. spot televisivi legati a contenuti aggiuntivi da visualizzare sullo smartphone).

Opportunità accresciute dalla forte abitudine alla socializzazione dei consumatori. La ricerca ha, infatti, riscontrato che il 92% degli utenti condivide le clip video visualizzate da mobile con amici e conoscenti. Ciò potrebbe favorire la viralità dei mobile spot.

Per quanto riguarda le tipologie di contenuti video maggiormente consumate da mobile, lo studio conferma tendenze già note: video musicali (45%), trailer cinematografici (42%), Tutorials/How-To (41%), e brevi video divertenti (37%). La tipologia di video influisce anche sul grado di condivisione. I brevi video divertenti risultano i più socializzati (66%), seguiti dai video musicali (52%).

Le piattaforme mobili risultano, inoltre, un contesto particolarmente favorevole all’advertising. Il 53% degli utenti dichiara una propensione positiva o neutrale verso il mobile video advertising e risulta elevato il tasso di recall (44%), in particolare per gli spot brevi da 10-15 secondi. Quasi la metà (48%) degli utenti preferisce, però, contenuti pubblicitari connessi ai video che sta consumando.

David Levin, responsabile Creative & Technology per 360i, ha commentato i risultati dichiarando: “La pubblicità video su smartphone offre ad agenzie e brand un’opportunità unica per connettersi intimamente con i consumatori sui dispositivi particolarmente adatti alla narrazione interattiva. Ma prima dobbiamo vedere il mobile come schermo primario per il consumo on-demand, non come un ripiego”.

Via Quo Media