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Come si evolve l’Auditel 2.0
Di Altri Autori (del 12/06/2014 @ 07:11:05, in Media, linkato 1485 volte)

Non vi sono esenzioni dal mercato pubblicitario, anche le tv a pagamento, come anche i giornali, traggono parte delle proprie risorse dalle inserzioni. E’ quindi sulla misurazione del tempo che Auditel basa i propri dati sul consumo di televisione, più volte aggiornandosi e rinnovando se stessa: la propria composizione societaria, la composizione del panel di famiglie e la propria strumentazione tecnologica.

Recentemente Sky ha deciso che le informazioni messe a disposizione dal vecchio Auditel non bastano più e che è arrivato il momento di avere un altro strumento non alternativo, ma integrativo. Il risultato è Smart Panel, sistema di rilevazione che passa dalle poco più di mille famiglie dell'Auditel alle 10mila del nuovo campione. Non è solo una questione di numeri, ma di qualità dell'indagine. Smart Panel rileva anche i consumi tipici dell'era digitale, ovvero streaming, on demand e consumo che passa da tv a tablet. Per Sky si tratta di Sky Go, Sky On Demand e Sky Online, oltre alla modalità di utilizzo della Guida Tv e dei servizi interattivi. La premessa è che circa il 90% dei ricavi di Sky arriva dagli abbonamenti, il resto dalla pubblicità. Il 60% degli abbonati ha un decoder MySky, che permette di gestire tempi e flussi della programmazione, oltre 2 milioni usano SkyGo e un milione i servizi on demand. “Per una tv a pagamento l'affidabilità dei dati di ascolto è fondamentale per definire la linea editoriale e perfezionare l'offerta”, spiega Andrea Mezzasalma di Sky Italia. “Con l'Auditel – continua – abbiamo canali da 5mila telespettatori che vengono rilevati da un solo meter”. Nel caso della serie tv House of Card, il grafico Auditel mostra un calo contenuto tra prima e seconda puntata e poi un crollo alla terza. La stessa rilevazione fatta da Smart Panel indica invece una curva più armonica, con una dispersione minore: “Un dato molto più simile a quello che ci saremmo potuti aspettare da una serie come questa”. C'è poi la pubblicità. Secondo Sky dai dati Auditel risulterebbe che su 100 spot sui canali Sky e Fox, 39 non sarebbero visti da nessuno e questo “ci dà grossi problemi con i clienti” sottolinea Mezzasalma. Con Smart Panel gli spot zero scendono a 8. L'installazione dei nuovi set-top-box in tutta Italia è in corso e il nuovo monitoraggio sarà operativo da luglio 2014. Ai 10mila che hanno firmato il consenso informato e accettato il nuovo sistema in casa, Sky dà un compenso di 50 euro una tantum in buoni di acquisto che arrivano 6 mesi dopo. La soluzione tecnologica è interna, prodotta da Eureka e diversa da quella adottata in Inghilterra da BSkyB; oltre all'uso del telecomando è in grado di monitorare quando il decoder è acceso ma la tv è spenta. Sky fa parte del comitato tecnico dell'Auditel, continuerà a farlo e spiega che il nuovo strumento “non deve essere l'anti-Auditel; a nessuno fa comodo che ci siano due diversi standard sul mercato”. È per questo che i nuovi dati verranno messi a disposizione di Auditel. 

La società, nata a Milano nel 1984, ha la proprietà divisa in quote del 33% per le tre componenti fondamentali, cioè televisione pubblica, emittenza privata, aziende che investono in pubblicità con agenzie e centrali media, con un 1% di proprietà della Fieg. Oggi è dotata di strumenti che registrano tracce audio digitalizzate delle emittenti televisive sulle quali è sintonizzato il televisore della famiglia-campione: la registrazione avviene a prescindere dalla piattaforma attiva in quel momento, avviene qualunque sia il decoder collegato al televisore. L’audio registrato viene poi confrontato con l’emesso di tutti i canali, canali registrati in una banca dati centrale. Il passo successivo consiste nell’accoppiare l’audio digitale ripreso dai meter delle famiglie-campione con quello della banca dati, alla ricerca dell’audio coincidente. Si tratta dunque di una struttura molto articolata, che consente alla società di rilevazione, la Nielsen Television Audience Measurements, di avere almeno tre diverse fonti di dati: i meter familiari, le centrali territoriali di registrazione e le unità di controllo. Si tratta di un sistema di rilevazione degli ascolti televisivi complesso e costoso, dovuto alla nascita, alla crescita e allo sviluppo della televisione digitale. Per conoscere il consumo di un’emittente analogica bastava infatti conoscerne la frequenza di trasmissione nelle diverse aree del Paese; lo strumento di rilevazione collegato al televisore doveva semplicemente constatarne lo stato, acceso/ spento, e, se acceso, verificare su quale frequenza il televisore fosse sintonizzato.

L’adozione del sistema di registrazione e controllo delle tracce audio mette in grado la Nielsen e quindi la società committente di questi dati, cioè l’Auditel di conoscere il consumo di tutte le reti televisive, indipendentemente dalla collaborazione e dalla volontà dell’editore, come avveniva per i dati sul consumo di televisione analogica. Il sistema dell’audio matching presenta inoltre dei vantaggi per la misurazione del consumo dell’emesso televisivo, indipendente-mente dalla piattaforma e dal televisore. Nell’ultimo periodo le due società stanno sperimentando la rilevazione del consumo di televisione effettuato tramite computer. Le tracce audio sono il legame che consente l’identificazione di quanto sia ascoltato tramite computer, brevi spezzoni sia interi sia programmi. Il limite è temporale, per essere misurato come
audience l’ascolto deve avvenire entro sette giorni dalla data di emissione. Il sistema potrà valere anche per tutti gli altri device che trasmettano programmi televisivi, purché ci sia l’accordo delle persone a far parte del campione, ovvero a consentire la registrazione audio di tutto quel che ascoltano tramite computer, tablet e smartphone, e, nel caso di questi ultimi due, anche dei proprietari dei sistemi operativi. Il punto debole di questa modalità di rilevazione riguarda soprattutto i casi di trasmissione contemporanea di un evento, tipicamente il messaggio di Capodanno del Presidente della repubblica: la criticità è emersa con la rilevazione degli ascolti del funerale di Papa Giovanni Paolo II. Trasmessi da Rai 1 e da Rai Storia, i funerali rilevarono un ascolto record per Rai Storia, ma si trattava di un errore, una trasposizione delle audience della prima rete. Per evitare l’inconveniente, il meter rileva anche il telecomando e il tasto utilizzato per sintonizzarsi e accoppia queste informazioni. Ovviamente non mancano certo le critiche ad Auditel e al suo sistema di rilevazione, ma si tratta sicuramente del più evoluto dei sistemi di rilevazione dei consumi mediali: Audipress, AudiPoster e Audiweb hanno metodiche meno evolute e meno controllate e controllabili.

Via Quo Media