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Beacon e proximity marketing: come cambia la shopping experience
Di Altri Autori (del 07/07/2016 @ 07:37:15, in Mobile, linkato 2870 volte)

Se negli ultimi tempi vi è capitato di visitare negozi o centri commerciali e ricevere sul vostro smartphone dei messaggi che decantavano le incredibili qualità del televisore che stavate guardando proprio in quel momento o che segnalavano sconti esclusivi su scarpe presenti nella vetrina davanti cui eravate appena passati, non preoccupatevi, è solo l’inizio.

Quello che ad occhi distratti potrebbe apparire come una piccola magia, altro non è che una forma di Proximity Marketing che sta prendendo sempre più piede, basata sutecnologia Beacon. I beacon sono piccoli dispositivi che utilizzano il Bluetooth Low Energy per inviare contenuti verso uno smartphone o un tablet, attraverso un’app mobile, senza necessità di eseguire la procedura di accoppiamento tipiche di questo protocollo e purché il dispositivo si trovi a transitare entro un range di 70 metri. Una tecnologia potenzialmente in grado di rivoluzionare il modo di fare shopping in store che ha attirato l’interesse di due colossi come Apple e Google, che hanno sviluppato soluzioni tecnologiche ad hoc [iBeacon ed Eddystone]. Il report “Mobile & Online Coupons: Redemption, Loyalty & Consumer Engagement 2015-2020” di Juniper Research ci aiuta a capire ancora di più la portata di questo cambiamento: se nel 2015 in tutto il mondo sono stati distribuiti attraverso beacon 11,6 milioni di coupon digitali, nel 2020 saranno oltre 1,6 miliardi, una crescita impressionante.

IN CHE MODO PERÒ I BEACON POSSONO DARE VITA A VANTAGGI CONCRETI PER GLI UTENTI E PER I BRAND?

La potenzialità di questa tecnologia è quella di trasformare i processi di acquisto e di vendita attraverso attività di Proximity Marketing ritagliate sempre di più sulla singola persona. Ad esempio, chi fa shopping può ricevere informazioni rilevanti nel momento opportuno, senza mediazioni, relazionandosi direttamente con i Brand e disponendo di contenuti esclusivi non altrimenti accessibili. Attraverso le mobile app in grado di comunicare con i beacon, le informazioni raggiungono gli utenti in modo mirato, nel momento giusto e nel rispetto delle scelte di ciascuno, rendendo i potenziali clienti protagonisti di un’esperienza coinvolgente e personalizzata. Dall’altro lato, i Brand hanno ora a disposizione un formidabile strumento per stimolare la fidelizzazione dei clienti abituali e l’attrattiva sui quelli potenziali, interagendo con i consumatori nel momento più importante del processo decisionale e disponendo in qualsiasi istante delle analisi dei comportamenti d’acquisto.

 ALCUNE BEST CASE DI UTILIZZO DEI BEACON IN GIRO PER IL MONDO.

Il report di Juniper Research evidenzia come l’esperienza cinese della catena digioielleria Chow Tai Fook abbia ottenuto una redemption del 60% su una campagnaavviata a inizio 2015, con un incremento delle vendite che ha portato nelle casse dell’azienda oltre 16 milioni di dollari di fatturato aggiuntivo.
Negli Stati Uniti Macy, catena della grande distribuzione, ha posizionato oltre 4.000 dispositivi beacon nei propri centri, con lo scopo di progettare esperienze di acquisto sempre più interattive e personalizzate, mentre in Gran Bretagna Proxama ha adottato un approccio diverso, installando i beacon su bus, taxi, centri commerciali e aeroporti, raggiungendo i potenziali clienti in momenti di attesa o in cui hanno più attenzione, per stimolare le vendite negli online store e aumentare l’interesse verso una visita ai negozi fisici, magari con l’incentivo di sconti e promozioni esclusive.

ANCHE IN ITALIA QUALCOSA SI STA MUOVENDO.

OVS ha sviluppato una mobile app, disponibile per iPhone e Android, che rappresenta il tassello centrale della sua strategia omnichannel. Attraverso l’app gli utenti possono comprare prodotti, creare wish list, ricevere informazioni tramite lettura dei barcode, individuare lo store più vicino, rimanere sempre aggiornati su news ed eventi e interagire con i dispositivi innovativi presenti nei negozi fisici come ad esempio il camerino intelligente “Magic Fitting Room”. Nelle ultime settimane, l’app si è arricchita di un’ulteriore funzionalità che sfrutta la tecnologia beacon attraverso la piattaforma OVS “Connection Message” [qui la lista dei negozi in cui è attiva], il cui obiettivo è aumentare il traffic to store comunicando direttamente con le persone presenti in strada e successivamente arricchire la shopping experience. I clienti che si trovano in un raggio di 200 metri da un negozio OVS ricevono un invito sul loro smartphone a entrare nel punto vendita, dove potranno avere un’esperienza diretta di tutte le promozioni. Attraverso i beacon e la radio in store, la posizione dei clienti all’interno del negozio può essere determinata in ogni momento, rendendo possibile l’invio di notifiche push riguardo prodotti, prezzi e promozioni in funzione delle aree del negozio in cui si trovano.

n’esperienza di acquisto totalmente nuova quindi, che costruisce un rapporto diretto Brand-Cliente da prima ancora dell’entrata nel negozio, per poi accompagnare con messaggi e promozioni mirate l’utente nel suo viaggio nello store, in base alle sue azioni e a ciò che più apprezza. Il passo finale è rappresentato dall’integrazione con latecnologica NFC [ad esempio attraverso la piattaforma Apple Pay], che permette pagamenti rapidi via smartphone solamente avvicinando il device al POS. Il coupon inviato con i beacon al cliente, quindi, può essere immediatamente speso alla cassa con un pagamento contactless, chiudendo il cerchio di un Customer Journey che rappresenterà sempre di più il nuovo modo di acquistare nei negozi fisici.

LE POTENZIALITÀ DEI BEACON PERÒ NON SI FERMANO ALLO STORE MARKETING.

indoor mapping, guide turistiche e museali, eventi e domotica sono solo alcuni degli scenari in cui questa tecnologia potrebbe davvero fare la differenza. Qualunque sia il contesto di utilizzo, è bene che i Brand che vogliono investire in questo settore ricordino uno dei principi base di ogni attività di marketing: esagerare con la frequenza dei messaggi inviati, soprattutto su un device che nello scenario digitale rappresenta per antonomasia lo spazio personale, equivarrebbe ad essere percepiti come invadenti e insistenti, con conseguente perdita della relazione con l’utente. Considerati i vantaggi in termini di business che questa nuova tecnologia potrebbe portare, un rischio da scongiurare con tutte le forze.

Via Republic+Queen Magazine