Dalla cameretta allo stadio grazie agli eSport. Nessuno tra quelli che hanno preso in mano un joystick di un Sega Mega drive avrebbe mai pensato di poter diventare una superstar mondiale con una vera e propria curva di fan ad esultare per un suo gol a FIFA. E invece gli eSport sono diventati un vero e proprio fenomeno del digitale (e non solo). Le sfide ai videogiochi hanno iniziato ad attrarre pubblico già dalla fine degli anni ’90, nel suo primo evento, Alexander Muller, managing director SK Gaming, ha raccolto un pubblico di 1200 persone. “Ho subito capito che le sfide tra videogiocatori erano uno spettacolo con un forte potenziale. Adesso riusciamo a radunare facilmente 15000 persone riempiendo interi palazzetti”.
L’industry degli eSport è nata circa 7 anni fa, cresce del 40% anno su anno “e per la fine dell’anno prossimo raggiungerà un valore complessivo di 1 miliardo di dollari. Le iniziative proliferano, così come i partner. L’ultimo in ordine temporale è Mercedes, con cui abbiamo firmato un accordo globale. È un segmento giovane, mondiale, dove i fan sono anche giocatori e team owner”, racconta Bernhard Mogk, senior vice president global sales & business development di ESL – Turtle Entertainment.
Un nuovo filone di entertainment che valica le barriere del digitale per conquistare anche i broadcaster tradizionali. I canali televisivi si stanno già preparando per ospitare le sfide dei videogiocatori a diversi titoli, ma c’è chi è già on air da più di un anno. “Abbiamo introdotto gli eSport nel palinsesto televisivo qualche tempo fa. Abbiamo fatto il primo passo, ora dobbiamo consolidare la presenza di questi contenuti all’interno della nostra programmazione. Per ora è un fenomeno che attrae i giovani, più che la massa, ma nei prossimi 10 anni avrà una diffusione molto più ampia. L’anno scorso abbiamo trasmesso la eLeague, quest’anno abbiamo ritagliato lo spazio per un magazine settimanale in cui facciamo il punto delle varie leghe. L’obiettivo è creare show live, in primetime”, rivela Zeljko Karajica, ceo di 7 Sport – ProSiebenSat 1 Sports.
Uno dei driver della crescita forsennata degli eSport è la community, “che ha ancora voce in capitolo sull’evoluzione della industry. Infondo è nata così, da una venue che ospitava circa un migliaio di persone, ed è cresciuta fino a ospitare 15000 persone. Alcuni player fanno decine di migliaia di chilometri all’anno per partecipare ai tornei, e guadagnano cifre molto alte”, commenta Muller.
Il prodotto è appetibile, anche a livello pubblicitario. P&G ha scelto alcuni videogiocatori del Bayern Monaco come testimonial per una campagna, e non vedo perchè gl altri brand non dovrebbero prendere in considerazioni altri player per le loro pubblicità. Hanno un grande seguito social e un pubblico targetizzato. Qualunque tipo di brand avrebbe un potenziale interesse a investirci”, spiega Karajica
Le stesse franchige sportive hanno messo gli occhi sul segmento, creando le proprie squadre di player. Bayern Monaco, PSG, Shalke 04 e AS Roma, per esempio, stanno già competendo sui campi virtuali. “Queste squadre si portano dietro i loro sponsor, e sono sempre più numerose quelle che dimostrano interesse nel formare il proprio team”, aggiunge ancora Karajica. “Brand e organizzaioni ci cercano sempre più spesso, ci vogliono e sanno che hanno bisogno di noi”, conclude Muller
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360com