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I numeri della debolezza di Snapchat
Di Max Da Via' (del 11/01/2018 @ 07:56:16, in Social Networks, linkato 1600 volte)

he Daily Beast è riuscita ad ottenere dei dati interni di Snapchat che mostrano come viene usato quotidianamente dai suoi utenti e che evidenziano le sue difficoltà.
L’azienda di Evan Spiegel, che ha 178 milioni di utenti attivi giornalieri, nasce come un ibrido tra applicazione di messaggistica privata (one-to-one) e social media pubblico (one-to-many).
Quello che i dati trapelati rivelano è che la maggior parte degli iscritti ama usarla come mezzo di comunicazione personale. Come si vede dal grafico gli utenti che quotidianamente mandano messaggi crescono, aggirandosi intorno ad 80/90 milioni.

snapchat mandati quotidianamente

Invece coloro che postano Snapchat Story rimangono nell’intorno dei 50 milioni di utenti, nonostante la crescita degli iscritti. C’è da dire che le visualizzazioni di queste storie crescono del 4,3% fino a toccare i 143 milioni, ma molto più lentamente di quanto fanno le iscrizioni.
In agosto, il 64% degli utenti ha preferito mandare “snap” ad amici (in media 34 messaggi al giorno) più che pubblicare Storie. Quest’ultimo formato di contenuti, che garantisce una visibilità allargata, è stato copiato con successo da Instagram, che dichiara un uso da parte di 300 milioni di persone al mese.

snapchat daily post story users

Negli scorsi mesi Snapchat aveva provato a dare più visibilità ai contenuti prodotti tramite le storie, lanciando Snap Maps, una mappa per visualizzare le storie geolocalizzate, ma i nuovi dati svelano uno scarso utilizzo della funzione. A settembre solo 19 milioni di utenti, in media, avrebbero visualizzato la mappa (l’11% della user base).

snapchat utenti delle map

Anche la funzione Discover, pensata per mettere in evidenza (a pagamento) le storie dei brand e dei publisher, non sembra essere molto gradita. In media solo il 20% degli utenti vi accede quotidianamente.

snapchat discover users

Al momento, stando così le cose, si spiega sia la debolezza del titolo in Borsa, sia perché la maggior parte degli inserzionisti preferisca investire su Instagram. Vedremo se l’imminente redesigndell’applicazione riuscirà a spingere le persone a postare più contenuti pubblici, che privati. Infatti solo negli spazi pubblici è possibile far transitare messaggi pubblicitari senza urtare la sensibilità degli utenti.

Via Vincos Blog