Immagine
  mymarketing.it: il marketing fresco di giornata... di Admin
 
"
Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è necessario un computer.

Arthur Bloch
"
 
\\ : Storico per mese (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Max Da Via' (del 31/07/2006 @ 07:15:50, in Marketing, linkato 3238 volte)
Se amate avere un look unico personalizzando capi di abbigliamento e accessori, o semplicemente se vi sentite particolarmente creativi nel campo della moda, può valere la pena di fare una vistata su Threadless.com.
Nato da un’idea di Jake Nickell e Jacob Dehart questo negozio, che vende esclusivamente on-line, rivoluziona il tradizionale concetto di rapporto azienda-cliente: sono infatti i visitatori a sottoporre i nuovi modelli di t-shirt, che potranno poi essere commercializzati e acquistati dagli altri navigatori.

Le varie proposte sono esposte in una sorta di catalogo virtuale e possono essere votate con un punteggio che varia tra 1 e 5. In funzione del gradimento ottenuto ogni settimana vengono messe in produzione da 5 a 7 nuove t-shirt, ad un prezzo medio di 15 $.

Gli ideatori dei modelli effettivamente messi in produzione ottengono un premio di 1.500 $ oltre a 500 $ in prodotti Threadless. Tutti i modelli esposti possono essere liberamente commentati dagli utenti registrati, che ricevono buoni sconto se segnalano altri possibili acquirenti o se inviano una foto in cui indossano una delle magliette acquistate nel negozio.

Un altro aspetto interessante dell’iniziativa è che Threadless va oltre il concetto di negozio, creando una vera e propria community di utenti che si cambiano consigli di moda, propongono le loro creazioni e si frequentano all’interno delle pagine del sito, grazie anche alla presenza di un blog.

In questo caso sono gli stessi consumatori a guidare l’innovazione nei prodotti, anticipando quella che secondo acuni sarà una rivoluzione nel commercio moderno: la personalizzazione di molti capi d’abbigliamento e oggetti di design. Non a caso anche grandi multinazionali, come ad esempio la Nike, non stanno in vetrina a guardare ma offrono già da tempo ai clienti la possibilità di realizzare i prodotti da acquistare su misura, in base alle proprie preferenze.



Via Economy
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Eli (del 30/07/2006 @ 13:16:33, in Prodotti, linkato 3477 volte)
A partire da questa estate Sprite sostituirà il tradizionale packaging, in voga dai primi anni ’90, con un nuovo “look”, caratterizzato da una grafica più moderna mantenendo però gli stessi colori. Qui potete trovare la press release ufficiale della Coca Cola Company che spiega le ragioni di questo cambiamento.


Via Advertising/Design Goodness
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 26/07/2006 @ 07:43:52, in Marketing, linkato 4719 volte)
Dall'analisi dell'Osservatorio dei consumi di Moda, pubblicata ieri dal quotidiano Mf Fashion emerge che Benetton e Nike, Levi's e adidas sono i brand della moda che i consumatori ricordano di più.

Secondo gli italiani, questi sono i marchi della moda che realizzano le campagne pubblicitarie più efficaci e che per questo sono ricordati dai consumatori di più rispetto ai concorrenti. In particolare, per gli uomini italiani i marchi più efficaci sono gli i statunitensi Nike e Levi's, seguiti dalla tedesca adidas e da tre marchi italiani: Benetton, Dolce & Gabbana ed Emporio Armani. Secondo le donne italiane è Benetton il marchio che realizza le campagne pubblicitarie più efficaci, precedendo Nike e Levi's. Seguono Dolce & Gabbana ed Emporio Armani, Adidas e Moschino, Diesel e Puma.

L'Osservatorio nasce dalla collaborazione fra Mf Fashion e Tql, società di analisi di mercato e consulenza strategica. Il sondaggio è stato effettuato lo scorso giugno su un campione di 2.000 persone di sesso maschile e femminile (dai 18 ai 55 anni), rappresentativo dell'intera popolazione italiana e significativo in termini di abitudini d'acquisto.

L'Osservatorio dei consumi di Moda propone un'analisi semestrale, che sarà presentata in concomitanza della fine della stagione di acquisto e l'inizio dei saldi estivi e invernali, effettuata su un campione di popolazione tra i 15 e i 55 anni e un sovracampione di livello più alto, distribuiti su tutto il territorio nazionale.

Via Marketing Journal
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Max Da Via' (del 24/07/2006 @ 07:09:30, in Pubblicità, linkato 10681 volte)
Chi si occupa di pubblicità conosce bene la differenza che un claim azzeccato può fare all’interno di un messaggio pubblicitario, invogliando il consumatore a scoprire nuove marche e prodotti.

Ecco allora il motivo per intraprendere questo viaggio semiserio attraverso 40 anni di claim, alcuni dei quali possono legittimamente vantarsi di essere entrati nella storia della pubblicità: riuscite a riconoscerli tutti? Sotto la figura le soluzioni!

1. Profumo d’intesa
2. Per chi non si accontenta
3. Una telefonata allunga la vita
4. La lavatrice vive di più
5. Cent’anni da leone
6. Metti una tigre nel motore!
7. L’istinto di un uomo
8. Il gusto pieno della vita
9. Ascolta la tua sete
10. Per molti, ma non per tutti
11. Cose buone dal mondo
12. Il buco con la menta intorno
13. Sensazione unica
14. In caso di neve
15. Energia per fare e per pensare
16. Mangiar bene per sentirsi in forma
17. Soluzioni per un piccolo pianeta
18. Cuore di panna
19. Il giallo con tutte le soluzioni
20. Morbida la vita
21. Viva la sincerità
22. L’aperitivo vigoroso
23. Innamorarsi in cucina
24. Felice di piacervi
25. La carica del caffè più l’energia del cioccolato
26. Chiudi il gas e vieni via
27. Dove il mare incontra la terra
28. Apri e gusta
29. Mettetevelo nella zucca
30 Chi ama brucia



1. Malizia
2. Rowenta
3. Telecom
4. Calfort
5. Ferrochina Bisleri
6. Esso
7. Axe
8. Averna
9. Sprite
10. Cinzano Chardonnay
11. Kraft
12. Polo
13. Coca Cola
14. Colmar
15. Nutella
16. Cuore
17. IBM
18 Algida
19. Pagine Gialle
20. Morositas
21. Moretti
22. Aperol
23. Knorr
24. Yomo
25. Ferrero
26 Paulista
27 Dante
28. Manzotin
29. Ing Direct
30. Pavesini
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 22/07/2006 @ 19:19:21, in Brand, linkato 8304 volte)
La marca è un asset strategico, elemento chiave per definire le prestazioni di un'azienda. E' una promessa che racchiude le aspettative e le idee nella mente dei clienti, rappresenta un insieme di associazioni e simboli che vengono collegati ad essa. Si tratta quindi di un concetto che oltrepassa la semplice conoscenza o fedeltà alla marca: le persone si innamorano di un brand, hanno fiducia e soprattutto credono in esso. I clienti fedeli, condividendo un mondo comune fatto di valori e di ideali, diventano gruppi, aprendo così la strada a molteplici possibilità comunicative da parte dell'azienda. Ai gruppi, creatisi in modo del tutto spontaneo, l'impresa è tenuta a rivolgersi con continuità e attenzione, quasi coccolandoli. Ecco perché sono nati e si sono diffusi molti strumenti, come i siti internet e i blog, che hanno lo scopo di entrare in empatia con i clienti e conoscere i loro pensieri.

Si parla di collettività, dunque, e di costruzione di una identità collettiva che possa aggregare il consenso intorno ad un nucleo di valori e credenze. Per poter emergere all'interno di un mercato sempre più affollato, l'azienda ha bisogno di definire in modo chiaro la propria identità, il suo essere in rapporto ad un contesto in continuo divenire. Per far questo è necessario lavorare ad una integrazione tra vision (le ambizioni a cui tende un brand), cultura dell'azienda (comportamenti, atteggiamenti e valori) e immagine (la percezione complessiva dell'azienda da parte dei suoi clienti e dei suoi stakeholder). Allineare questi tre elementi ha lo scopo primario di rendere uniche le immagini e le valutazioni su un'impresa da parte di tutti coloro che entrano in contatto con essa. Convergenza e coerenza del linguaggio e contatto con i clienti sono componenti tangibili ed imprescindibili per un'azienda. L'identità, così trasmessa, diventa elemento differenziante per un'organizzazione in grado di creare un cultura di marca autonoma e distintiva.

L'azienda trae importanti vantaggi nell'investire nel mantenimento duraturo della propria brand identity: facilita gli acquisti da parte dei clienti e la vendita da parte del trade, grazie alla diffusione di una forte awareness e di una buona consapevolezza nei confronti del brand. Inoltre, una coerenza nell'identità di marca aumenta il valore associato ad essa e aiuta a chiarire le percezioni dei consumatori nei suoi confronti. In ultimo, la brand identity aiuta nella riduzione dei costi: progettare un'unica uguaglianza a cui poter ricondurre ogni prodotto, evita di disperdere energie e risorse che possono essere così dedicate al rafforzamento dei valori già stabiliti.

Fulvia Lombardo
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 19/07/2006 @ 21:04:10, in Brand, linkato 3352 volte)
All you need is branding si potrebbe dire in un'industria dove i prodotti si copiano e passano velocemente di moda, la tecnologia si compra, così come le buone location e i bravi manager. Una marca forte e desiderabile rappresenta per imprese che fanno del sogno la propria selling proposition , una risorsa strategica. Non è stato sempre così. Nel passato della moda la marca era ancillare rispetto al prodotto.
Solo il prodotto , attraverso il suo valore intrinseco , creava distinzione. Lo stilista e le collezioni stagionali erano al centro dell'interesse e degli sforzi; la marca, poco più che un nome, spesso prendeva significato solo dall'essere il nome dell'imprenditore/famiglia. La situazione cambia alla fine degli anni '80 con il passaggio delle aziende moda da monobusiness a multi-business e l'ingresso in nuove merceologie quali lo sportswear, occhiali, profumi, gioielli. Difficile a quel punto creare differenziazione solo attraverso i prodotti, spesso oltretutto dati in licenza ad altre aziende.

Per dare significato a così tante merceologie e occasioni d'uso la marca doveva rappresentare ben più di un'etichetta: un'area di gusto, un sistema di garanzie e di valori, un mondo. Per creare questo valore intangibile è stato necessario sviluppare la comunicazione. Gli stilisti sono diventati i primi testimonial del loro mondo e i primi artefici della reputazione del marchio (esemplare il caso di Tom Ford per Gucci ma anche di Renzo Rosso per Diesel o John Galliano per Dior).

La comunicazione , con l'obiettivo di creare notorietà, valore aspirazionale e status, è diventata una leva potente . E' il periodo delle top model, dei grandi fotografi e delle grandi campagne; i marchi del lusso entrano nel sistema mediatico globale. Il cliente finale però è ancora molto lontano dai tavoli degli stilisti e dai messaggi pubblicitari.
Molte cose sono successe da allora. La comunicazione è diventata sempre più omologata (stessi linguaggi, stesse modelle) e autoreferenziale. Il prodotto moda ha visto ridursi sempre più il suo ciclo di vita e ha perso centralità rispetto al nuovo protagonista dei nostri tempi: il negozio . Proprio dalla distribuzione vengono i nuovi protagonisti della moda: le catene verticalizzate (Zara, Mango, H&M), imprese globali che partendo dal negozio hanno imposto a tutti, stilisti compresi, nuove regole del gioco. In un mercato sempre più popolato e complicato per farsi sentire occorre alzare la voce ma soprattutto dire qualcosa di nuovo a clienti che pretendono qualcosa di nuovo.

Le marche della moda sono ormai note a molti; altra cosa è capire se interessano a qualcuno. Il cliente oggi sembra dire che vuole essere sedotto, emozionato, sorpreso dalle marche : l'emozione è qualcosa di profondo e personale che impone alle aziende una conoscenza più diretta del loro mercato.
Dopo le fasi del prodotto e della comunicazione si apre così una terza fase nello sviluppo delle marche moda: la fase dell'esperienza. Creare un'esperienza di marca implica per le aziende saper manovrare molte leve contemporaneamente: prodotto + assortimento + negozio + comunicazione + servizio. Per chi ha capito queste evoluzioni il branding si è trasformato da un monologo tra impresa e mercato a un dialogo tra l'impresa e i suoi clienti. Un dialogo che parte dal negozio, il nuovo prodotto della moda, l'unico dal quale si può creare un'esperienza.

Anche il ruolo della comunicazione è evoluto. Attraverso la comunicazione la marca racconta una storia che parte dal passato (l'heritage del brand - per chi ce l'ha), è ambientata nel presente (i prodotti, le pr, i testimonial) e sogna il futuro (la ricerca, i progetti non profit in campo artistico o sociale supportati dalla marca).

Stefania Saviolo

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Max Da Via' (del 18/07/2006 @ 06:49:33, in Pubblicità, linkato 4347 volte)
Quando si parla di comunicazione il numero uno al mondo, in termini di spesa, è P&G, che nel mercato USA ha superato lo scorso anno i cospicui investimenti di General Motors.

Considerando infatti quanto investito dalle principali aziende in advertising, media e promozioni P&G si è guadagnata il podio, con una spesa complessiva di 4,61 miliardi di dollari, relegando al secondo posto GM e i suoi 4,35 miiardi. Un aspetto interessante è che gli investimenti cumulati delle due aziende raggiungono il 9% degli investimenti complessivi in comunicazione delle prime 100 aziende top spender.

Nel complesso però l’incremento medio di questi top spender nel 2005 è stato di un modesto1,3%, a fronte di una crescita media degli investimento in comunicazione del 3,7% da parte delle aziende di medio-piccole dimensioni.

Anche P&G, nonostante la leadership, ha preferito ricorrere ad una maggiore diversificazione, puntando in maniera crescente su nuovi canali tra i quali il web che presenta costi decisamente inferiori rispetto si media tradizionali, in particolare se paragonato alla televisione. La vittoria di P&G si spiega comunque con la recente acquisizione di Gillette e quindi dei relativi brand e investimenti.



Via Economy
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Max Da Via' (del 17/07/2006 @ 07:29:46, in Prodotti, linkato 3768 volte)
Singolare operazione di co-branding tra Coca Cola e Lenovo, che ha portato alla realizzazione del primo notebook con il logo delle Olimpiadi di Pechino 2008.

Questo modello, battezzato Lenovo F20 iCoke Notebook Limited Edition, ha nel design uno dei suoi punti di forza, tanto da aver vinto un IF design award, ma vanta anche notevoli caratteristiche tecnologie, come lo schermo widescreen 12.1”, il processore Intel Pentium M778, connettività connessione WiFi e Bluetooth, 3 porte USB 2.0 e una doppia batteria agli ioni di litio con autonomia dichiarata di oltre 8 ore. Il computer in vendita al dettaglio in Cina e sul sito della Lenovo, ha un costo al pubblico di 1.300 Euro.

Tra le curiosità del pc spicca lo speciale tasto iCoke, che consente un accesso diretto al sito cinese della multinazionale americana, oltre alla presenza di contenuti esclusivi come wallpaper e screensaver appositamente realizzati per questo pc.


Via Panorama
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Roberto Venturini (del 15/07/2006 @ 16:02:34, in Marketing, linkato 3273 volte)
Essere presenti con la propria pubblicità all'interno di un videogame è un'attività che richiede una certa programmazione e comporta una certa staticità.

Se si vuole essere presenti sull’ultima release occorre muoversi per tempo, per dare modo agli sviluppatori di inserirci intelligentemente; dobbiamo pagare la nostra presenza sulla base dell’intera vita utile del videogame nelle mani del utente (in media circa 42 ore di gioco), dobbiamo assicurarci che (nel caso il gioco abbia una vita particolarmente lunga) il nostro prodotto non passi di moda o venga sostituito prima che il giocatore smetta di usare il gioco.

Per questi motivi e per dinamicizzare ulteriormente il mercato, alcune aziende stanno introducendo nuovi modi di concepire il meccanismo pubblicitario nei videogiochi.

Grazie alla diffusione della connettività in rete dei PC e delle consolle, è infatti oggi sempre più possibile sfruttare il videogame come un media in cui gli annunci vanno a rotazione, in cui si può definire un palinsesto ad hoc degli annunci e, addirittura, in cui gli annunci vengano selezionati e pubblicati sulla base di una profilazione dell’utente.

Agenzie americane come Massive o Double Fusion offrono infatti la possibilità di comprare spazi a rotazione all’interno di videogames, sotto forma di “affissioni” o di “spot” opportunamente piazzati all’interno dello scenario – a condizione che la piattaforma di gioco sia connessa in Rete.

La programmazione degli annunci potrà seguire logiche demografiche o geografiche e, a tendere, basarsi sulla profilazione degli utenti.
E' ovviamente possibile fornire agli investitori una misurazione della visione degli annunci (in forma paragonabile al calcolo delle impression sul web) e del tempo di esposizione.

Roberto Venturini
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 11/07/2006 @ 08:32:59, in Marketing, linkato 3437 volte)

Il Triple Play non è un menage a trois bensi' l'offerta combinata di Telefonia, Internet e IPTV (TV via Internet).

Secondo molti definita come la soluzione del futuro - o comunque un'area di alto potenziale per il futuro della televisione (o di una nuova televisione).

Secondo Forrester, invece, un suicidio economico...

Uno studio preparato dall'istituto di ricerca e analisi (costa oltre 700 $, una piccola sintesi è disponibile qui) dice che questo tipo di offerte costano molto di più di quanta revenue possano generare.

Il problema è che mentre gli investimenti per rendere possibili queste soluzioni sono piuttosto elevati, i consumatori non hanno cosi' tanta voglia di pagare per ottenere contenuti - almeno, dico io, sulla IPTV.

Già, perchè in molti paesi con un'offerta televisiva "free" molto più ridotta di quella italiana, cacciano la lira per il satellite o il cavo...

Forrester stima che il Customer acquisition cost di un cliente triple play sia di qualche centinaia di euro - e che ogni cliente "medio" europeo farà perdere 3.700 euro al suo provider nei prossimi due anni.

Se ha ragione Forrester, il futuro della TV forse davvero non corre sul filo di Internet.

E forse non corre proprio, il futuro della TV. Vista la scarsa prova di se' data finora dal digitale terrestre in termini di innovazioni concettuali, se non succede qualcosa di grosso sull'IPTV c'è poco da stare allegri

Sul tema IPTV segnalo anche l'ultimo numero di peppersushi
Vabbe', vorra dire che, mondiali a parte, vedremo meno TV e passeremo più tempo a fare altro su Internet.

Roberto Venturini

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2
Ci sono 1558 persone collegate

< dicembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
      
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
         

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Advertising (109)
AI (2)
Aziende (142)
Blog (11)
Brand (39)
Comarketing (2)
Comunicazione (9)
dBlog (1)
Digitale (36)
eCommerce (45)
Grande Distribuzione (7)
Internet (550)
Marketing (305)
Marketing Ambientale (3)
Marketing non convenzionale (62)
Media (102)
Mercati (84)
Mobile (210)
Permission Marketing (1)
Prodotti (95)
Pubblicità (32)
Pubblicità (88)
Retail (12)
Segnalazioni (45)
Social Networks (379)
Startup (1)
Strategie (59)
Tecnologie (77)
Trade Marketing (1)
Viral Marketing (40)
Web 3.0 (5)

Catalogati per mese:
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024
Dicembre 2024

Gli interventi più cliccati

Titolo
Automobili (2)
Bianco e nero (1)
Comarketing (1)
Home (4)
Internet (4)
Prodotti (5)
Pubblicità (5)

Le fotografie più cliccate


Titolo

< /p>


Subscribe to my feed


Google
Reader or Homepage

Add to netvibes



Creative Commons License




12/12/2024 @ 20:49:03
script eseguito in 153 ms