Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Una ricerca di Socialseeker che ha stilato la prima classifica dei 35 massimi opinion leader italiani che usano efficacemente i social network, e in particolare Facebook, sapendosi trasformare così in persone con un’influenza sulla società. I sei milioni di italiani che hanno aperto un profilo sul sito ideato da Mark Zuckerberg hanno espresso le loro preferenze e la ricerca ha incrociato i dati rispetto a sette criteri di valutazione.
Il più influente su Facebook è Nichi Vendola, seguono il direttore de Il Post, Luca Sofri, il direttore di The Week, Mario Adinolfi, il responsabile di Nova-il Sole 24 ore Luca De Biase, lo scrittore Aldo Nove. Non poteva mancare Beppe Grillo, in compagnia di volti noti del web come Guzzanti (padre) e figlia (Sabrina), Jovanotti e Andrea Pezzi.
Via Quo Media
Il dato mi pare sorprendente, anche se non è una novità assoluta, perché il settore che ha sempre trainato le vendite online, e cioè il turismo, vale “solo” il 31% della torta complessiva e quindi qualcosa come 4,5 miliardi, mentre l'elettronica di consumo è al 7% a poco più di un miliardo. A livello industriale, poi, il 2010 è stato caratterizzato dall'ingresso in Italia da maxi-gruppi come Amazon, che dopo anni di attesa ha deciso di entrare nel nostro Paese e anche da un servizio come Groupon, la piattaforma per gli acquisti “istantanei” scontati. Nel 2011 il commerio elettronico dovrebbe crescere di un altro bel 30%, con l'editoria che potrebbe mettere il turbo (+35%). Anche se Amazon dovrebbe ancora dominare le vendite, iTunes continuerà a tenere le sue posizioni nella musica online in attesa che il videonoleggio migri definitivamente sul web, con la nascita di servizi “locali” come Netflix. Secondo Casaleggio il grande trend sarà la razionalizzazione dei player in gioco. Con i piccoli sempre più fagocitati dai grandi. Segno che ad ognuno toccherà cercare una nicchia da rendere redditizia.
Il tutto mentre in Europa consorzi come Netcomm stanno facendo la guerra all'Europa, che il 24 marzo ha approvato una proposta di direttiva che dovrebbe favorire i clienti, generando però per gli operatori aggravi complessivi per 10 miliardi di euro. Tra le novità proposte dall'Ue, l'obbligo per ogni sito di e-commerce di vendere in tutta Europa e tempi più lunghi sulla possibilità di recesso.
Qui potete scaricare il report completo.
di Daniele Lepido su IlSole24Ore.com
L’Italia è tra gli otto paesi al mondo in cui internet può essere considerato davvero libero. A stilare particolare la classifica è Freedom House, che compila ogni anno il rapporto sullo stato di libertà della rete.
Tra i paesi virtuosi, oltre allo Stivale, vi sono Estonia, Stati Uniti, Germania, Australia, Gran Bretagna, Sudafrica e Brasile. Tra quelli in in cui il web è tenuto sotto stretto controllo, fino a limitare le libertà fondamentali dei cittadini internauti, compaiono nomi illustri come quelli di Cina, Cuba, Egitto, Turchia, Iran e Arabia Saudita.
Tra gli stati esclusi dall’indagine vi sono quelli scandinavi, la Francia e il Giappone. La ricerca monitora 37 nazioni e in 23 di queste almeno un blogger è stato arrestato nell’ultimo anno per aver espresso online opinioni “scomode”. La classifica è compilata mescolando diversi criteri: restrizioni all’accesso per motivi politici o industriali, penetrazione dei servizi (tasto dolente in Italia), costi e disponibilità delle infrastrutture.
Via Quo Media
Allunga il passo Android, il sistema operativo per smartphone e tablet progettato da Google: i suoi utenti hanno scaricato tre miliardi di applicazioni software che includono social network, mappe, strumenti per l'ufficio, giochi.
Il balzo in avanti dei download è stato del 50% rispetto agli ultimi quattro mesi dell'anno scorso come ha annunciato di recente Jeff Huber, senior vicepresident commerce and local di Google, durante la presentazione dei risultati economici dell'azienda di Mountain View. Di recente "Big G" ha aperto anche una vetrina ufficiale dove navigare e scegliere le apps, Android Market. Ma il vantaggio del negozio di Apple, App Store, resta solido: la società di Cupertino ha annunciato alla fine dello scorso gennaio che i download hanno superato la soglia di dieci miliardi.
Ogni giorno i dispositivi attivati con Android sono in media 350mila, ha ricordato Huber.. Ma per accelerare la crescita Google punta sulla collaborazione con gli sviluppatori software nella progettazione di applicazioni: in meno di un'ora, per esempio, sono andati a ruba i biglietti per la conferenza Google I/O di San Francisco di maggio dove i programmatori informatici sperimenteranno idee e intuizioni con Android per esempio all'interno del laboratorio "Developer Sandbox".. Il meeting sarà trasmesso anche in diretta sul web dal Moscone center, il palcoscenico dove Steve Jobs, amministratore delegato di Apple, ha lanciato iPhone e iPad. Finora l'applicazione più scaricata per Android è Google Maps: ha superato 50 milioni di download, come emerge dai dati dell'Android Market. La società fondata da due ex studenti universitari, Sergey Brin e Larry Page, punta al modello delle apps distribuite su più piattaforme: guarda anche al browser con Chrome web store e alla televisione.
Inseguono Rim, Nokia e Microsoft con i loro negozi online. Microsoft può contare su un gruppo di 36mila sviluppatori entrati nella Windows Phone developer community, segnala il blog della comunità di programmatori software di Windows Phone. Per il suo tablet Play Book appena lanciato, invece, Blackberry ha annunciato di aver ricevuto già 3mila proposte di apps dai programmatori interessati a entrare nella piattaforma. E con Nokia i talenti del software possono distribuire le loro applicazioni su 225 milioni di dispositivi dotati di sistema operativo Symbian. La coreana Samsung, invece, ha dichiarato a marzo di aver superato cento milioni di download nella sua vetrina per cellulari e televisioni: gli utenti più interessati a scaricare le apps arrivano da Germania, Francia e Spagna.
di Gianni Rusconi su IlSole24Ore.
La net economy può essere il nuovo motore dell’economia nazionale. Secondo uno studio commissionato da Google a The Boston Consulting Group, internet contribuisce al 2% del prodotto interno lordo italiano, con introiti pari a 31,6 miliardi di euro (56 miliardi se si calcolano gli effetti indiretti).
La ricerca prevede una crescita costante per il settore, che nel 2015 dovrebbe valere il 4,3% del Pil, ovvero 77 miliardi di euro. Tra il 2009 e il 2010, il balzo in avanti del giro d’affari legato alla rete è stato del 10% e nel prossimo quadriennio la tendenza positiva non si arresterà.
A trarre vantaggio dalla rete sono soprattutto le piccole e medie imprese: l’utilizzo adeguato di internet consente loro di allargare la clientela, produrre di più, assumere nuovi dipendenti. Secondo BigG, le linee guida per il futuro prossimo sono già tracciate e portano a un forte sviluppo dell’area mobile. In Italia, 10 milioni di persone già navigano via smartphone: l’economia passa sempre più dalla rete cellulare.
Via Quo Media
Ecco il consueto aggiornamento sui dati degli utenti Internet in Italia, Febbraio 2011, fonte Audiweb (con qualche mio commento).
In Sintesi: gli utenti (sopra i due anni di età) che hanno navigato almeno una volta nel corso del mese attraverso un PC sono stati a Febbraio 25,4 milioni, +10.7% rispetto all’anno scorso.
Sul mese c’è un leggero decremento, perché erano 25,8 a Gennaio – ma erano 25 milioni a Dicembre 2010 e 24,7 a Novembre 2010.
Nel giorno medio l’audience è di 12,8 milioni di utenti attivi, +8.6% sull’anno. Erano 12,6 milioni a Gennaio 2011, 12 milioni a dicembre 2010, 12,6 a Novembre 2010 (se poi volete farvi delle storiche più arretrate, fate un search su questo blog per “audiweb” così recuperate i post precedenti e vi fate rapidamente una serie. Prossimamente però conto di farla io).
Si sta in rete mediamente 1h 37’ nel giorno medio (a Gennaio era 1h 40’). Le pagine viste sono in media 202 a persona, più o meno le stesse di Gennaio (201) ma un po’ di più rispetto a Dicembre 2010, dove erano 183.
Di qui in poi copio e incollo la press release:
Cresce particolarmente la presenza online nel giorno medio di utenti tra i 2 e i 10 anni, che registrano un incremento del 32,4% passando dai 170 mila utenti attivi nel giorno medio di febbraio 2010 ai 225 mila di febbraio 2011. Aumentano allo stesso ritmo anche gli utenti over 74 che registrano una crescita del 31,4%, con 67 mila utenti attivi nel giorno medio. Trend rilevante anche per le fasce d'età intermedie 35-54 anni e 55-74 anni che registrano rispettivamente un incremento del 12,5% (6 milioni di utenti attivi nel giorno medio) e del 13,3% (1,8 milioni di utenti attivi nel giorno medio).
Nel mese di febbraio 2011 sono online 7,2 milioni di uomini, il 56% degli utenti attivi nel giorno medio, principalmente tra i 35 e i 54 anni (3,3 milioni), tra i 25 e i 34 anni (1,3 milioni) e over 55 (1,2 milioni) che, in particolare, rappresentano il 17,3% degli utenti attivi di sesso maschile online.
Le donne online nel giorno medio sono 5,6 milioni, principalmente di età compresa tra i 35 e i 54 anni (2,7 milioni) e tra 25 – 34 anni (1,3 milioni).
Con 264 pagine viste e 1 ora e 55 minuti di navigazione nel giorno medio, gli utenti tra i 18 e i 24 anni presentano una maggiore attività online nel giorno medio.
La distribuzione dell'uso del mezzo nelle diverse fasce orarie presenta un andamento pressoché consolidato, con una particolare attività online a partire dalla fascia oraria tra le ore 9:00 e le 12:00 (5,6 milioni di utenti attivi) e una presenza più consistente nelle ore pomeridiane, raggiungendo il picco dei 7 milioni di utenti attivi tra le 18 e le 21.
La sintesi mensile del report Audiweb Database è disponibile sul sito www.audiweb.it per gli utenti registrati e in forma completa per tutti gli abbonati attraverso le principali aziende di elaborazione dati per la pianificazione pubblicitaria.
Cresce la spesa per chi vuole pubblicizzare un proprio prodotto su Facebook. Nel primo trimestre del 2011, il prezzo per ciascun click sui banner ospitati da Mark Zuckerberg & Co. è aumentato del 40%. Cattive notizie per gli investitori pubblicitari, dunque, che però possono contare su una visibilità mai così ampia e sicura. Facebook ha raccolto 1,86 miliardi di dollari in pubblicità nel 2010, con oltre 50 miliardi di banner mostrati al mese.
Via Quo Media
Crescono i profili degli over65 italiani sui social network. Nel nostro paese sono 1,5 milioni gli anziani che possiedono una pagina Facebook. L’utilizzo della rete è un fenomeno sempre più diffuso anche tra i meno giovani, che stanno scoprendo le potenzialità di internet, del social networking (praticato dall’8% degli appartenenti alla categoria) e dei servizi di comunicazione offerti dal web.
Skype, per esempio, è utilizzato da oltre un milione di anziani per comunicare con nipoti e parenti lontani. E pare che la piattaforma sviluppata da Mark Zuckerberg abbia anche effetti benefici sulla memoria. Secondo uno studio condotto dall’Associazione italiana psicogeriatria, l’utilizzo quotidiano di Facebook allena le sinapsi e stimola i nonni internauti.
Va Quo Media
Il sistema operativo mobile di Google non si ferma più. Se il 2010 è stato l'anno dell'ascesa nell'olimpo degli smartphone e il 2011 è a detta di tutti gli esperti di settore quello della consacrazione, il 2012 sancirà per Android la vittoria per ko sulle altre piattaforme. I dati rilasciati oggi da Gartner parlano infatti chiaro: quest'anno si venderanno nel mondo poco meno di 470 milioni di telefonini intelligenti, con un incremento di domanda pari al 57,7%, e il software di Mountain View assumerà la leadership di mercato per avviarsi a conquistare, entro la fine dell'anno prossimo, una quota del 49% a livello mondiale.
Dagli analisti arriva dunque l'ennesima conferma che Android farà la parte del leone negli smartphone, un segmento che quest'anno andrà ad incidere nella misura di oltre un quarto (il 26% per la precisione) sulle vendite complessive di telefoni cellulari e che, nel 2015, è destinato secondo le ultime stime a superare la fatidica soglia del miliardo di unità (coprendo il 47% della domanda globale). Fra quattro anni, lo dice Roberta Cozza, principal analyst di Gartner, si materializzerà del tutto anche la cosiddetta "democratizzazione" degli smartphone: il 67% di tutti i dispositivi mobili basati su piattaforme aperte (nella definizione rientrano praticamente tutti i sistemi più diffusi, e cioè BlackBerry OS, Apple iOS, Symbian, Android, Windows Phone, Linux, Limo Foundation, WebOS e Bada) avranno un prezzo medio di vendita non superiore a 300 dollari. Costi all'utente finale che si abbasseranno, spiega ancora l'analista, "soprattutto in funzione della guerra a colpi di ribassi per conquistare quote di mercato che si scatenerà fra i vendor di terminali Android. Il sistema operativo di Google rimarrà una prima scelta nella fascia alta degli smartphone ma nel lungo termine le sue maggiori opportunità di crescita a volumi sarà nella fascia media e low cost, e in tutti i mercati emergenti".
Interessante, nel prospetto redatto da Gartner, vedere come si comporteranno da qui al 2015 le altre piattaforme. Apple è candidata al ruolo di seconda forza fino al 2014, quando la market share di iOs, che toccherà il suo punto più alto quest'anno (arrivando al 19,4%), inizierà a ridursi per lasciare spazio a Microsoft e al suo Windows Phone. La società di Cupertino, questa almeno la sensazione degli analisti, sarà più interessata in futuro a mantenere su buoni livelli i margini di profitto piuttosto che orientata a cambiare la propria strategia di prezzi per perseguire qualche punto percentuale in più nella classifica del venduto. Anche Research In Motion dovrà fare i conti con una progressive erosione delle sue quote di mercato, giustificabile della grande concorrenza che la casa canadese – pronta secondo Gartner a migrare dalla piattaforma BlackBerry OS a Qnx (il sistema installato sul tablet PlayBook) a partire dal 2012 - dovrà affrontare sia in ambito consumer che in chiave business.
Il grande cambiamento nell'arena degli smartphone sarà invece ad opera di Nokia e Microsoft. La casa finlandese spingerà con decisione Windows Phone sui propri smartphone di fascia media verso la fine dell'anno prossimo e già dal 2013 il sistema operativo mobile del gigante di Redmond si isserà sul terzo gradino del podio, dietro Android e iOs. Nel 2015, poi, quando Symbian sarà ormai del tutto fuori gioco, arriverà come previsto a coprire poco meno del 20% delle vendite mondiali. Nell'arco dei prossimi anni, questa l'ultima considerazione elaborata dagli analisti di Gartner, aumenterà ulteriormente la portata degli ecosistemi legati alle singole piattaforme, anche in relazione alla prevista esplosione della domanda per i tablet. Con una conseguenza ben precisa: gli utenti di uno smartphone saranno tendenzialmente incentivati a mettersi in borsa anche un pc a tavoletta (e viceversa) al fine di poter vivere su due diversi device la propria personale esperienza d'uso in mobilità, condividendo fra entrambi applicazioni, servizi, contenuti e quant'altro.
di Gianni Rusconi su IlSole24Ore.com
Google ha stanziato 100 milioni di dollari per lo sviluppo di venti canali speciali su YouTube, il suo portale video. Il progetto è di quelli importanti, perché lancia la compagnia di Mountain View nell’universo degli editori web.
Google sfrutterà i nuovi canali, attivi entro la fine dell’anno, per la distribuzione di contenuti propri. Una televisione firmata BigG, insomma, per sfruttare al meglio la diffusione delle ‘connected tv’, gli schermi di ultima generazione capaci di interagire con internet grazie a una connessione a banda larga integrata.
Colossi dello streaming e dei video on demand come Hulu e Netflix dovranno presto confrontarsi con i canali di Google, in grado di fornire fiction, film, video musicali, servizi giornalistici a un pubblico già avvezzo al marchio e al funzionamento del portale. Il nuovo corso di YouTube, secondo le indiscrezioni, dovrebbe essere sostenuto dalla pubblicità. Nessun abbonamento, dunque. E questa potrebbe essere la vera carta vincente del colosso del web.
Via Quo Media
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