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Di Altri Autori (del 28/02/2006 @ 07:08:57, in Marketing, linkato 9961 volte)
Sono innumerevoli, in tutto il mondo, i testi che si sono occupati di contribuire a quest’argomento con teorie, analisi, check-list operative, guide e una lunga lista di consigli e “best practises”. Poniamo qui la nostra attenzione soltanto sulla centralità dell’atteggiamento di orientamento al cliente, nel momento stesso della vendita.

L'aspetto psicologico della gestione della relazione di vendita è importante per il successo della stessa. Quanto più il venditore riesce in breve tempo a scoprire “l'IDEA (precostituita)” che l’interlocutore ha dentro di sé tanto più facilmente sarà in grado di destrutturare la “VISIONE (derivata)” dai suoi dati d’esperienza e di “RIPROPORRE (una nuova idea)” attraverso la "proposta", con riferimento ai significati attribuiti dal cliente al prodotto o al servizio, consentendogli di intravederne i benefici in maniera più immediata.

La pedissequa attuazione di questa teoria, basata su un’efficace conoscenza dei processi decisionali esperiti dalla mente umana e sulla nostra capacità di intercettarli, potrebbe essere addirittura controproducente se non si considera, sempre e comunque, un altro fattore: quello esperienziale e proiettivo.

Ed infatti, posto che il venditore sia in grado di 1) prendere informazioni sul modo di pensare del cliente; 2) capire quali esigenze abbia; 3) comprendere quale ritiene sia una soluzione vantaggiosa; 4) formulare un’offerta assolutamente in linea con le sue aspettative 5) convincerlo all’acquisto; 6) prendere l’ordine; quale aspetto psicologico della mente umana e quale aspetto di questa relazione garantiscono al venditore di vedere ripetuto l’acquisto?

Se l’esperienza che il compratore farà in seguito all’acquisto ri-confermerà "l'IDEA", in altre parole il suo punto di vista precostituito (quello su cui il venditore ha dovuto lavorare), probabilmente egli ricaverà un’idea negativa sia del venditore che del prodotto, proiettando anche su altre situazioni la stessa esperienza.
Se l’esperienza sarà positiva probabilmente ciò consentirà ulteriori acquisti, a parità di valore percepito del prodotto/servizio.

L’iterazione di questo processo può consentire di raggiungere gli obiettivi numerici di vendita, questo è quello che è insito nel senso stesso della vendita. Ciò che non abbiamo ancora rilevato è che nel contempo “l’esperienza positiva” del cliente-consumatore genera un altro risultato non di tipo economico ma che su di esso può impattare notevolmente: “l’accrescimento della fiducia!”.

Antonia Santopietro
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Di Marcello Tansini (del 27/02/2006 @ 07:14:35, in Internet, linkato 3594 volte)
Google ha lanciato un nuovo servizio, chiamato Page Creator: uno strumento online AJAX-based gratuito che consente a chiunque di creare e pubblicare pagine web in pochi minuti e senza dover conoscere alcun linguaggio di programmazione.

Vi ricordate all'inizio del web quanti servizi promettevano, con alterni successi, di far creare un proprio sito in pochi minuti? Ecco, Google Editor riprende la stessa idea, ma seppur ancora in formato beta; il servizio sembra, al solito di Google, molto ben fatto e con numerose potenzialità di crescere. L'idea di base è quella di offrire un modo semplice per creare pagine web, più o meno nello stesso modo in cui si creano testi usando un word processor.

Justin Rosenstein, project manager per Google Page Creator, sostiene che l'applicazione è destinata agli utenti che desiderano poter pubblicare pagine semplici, relativamente statiche, al contrario di Blogger, piattaforma di blogging sempre di Google, che è destinato invece a coloro che aggiornano di frequente il contenuto del loro spazio web. Da sottolineare che nessuna conoscenza tecnica è richiesta.

Lo slogan è immediato (e crediamo il sogno per molti): What you see is what you'll get. E poi: Create pagine web di alta qualità senza imparare l'HTML od usare software complessi. Eseguite editing delle vostre pagine direttamente dal browser, vedendo ad ogni modifica esattamente come apparirà il prodotto finale.

Certo, non è proprio facile creare pagine web così come gli stessi slogan di Google affermano, ma per creare delle pagine statistiche senza tante pretese, Google Editor è un ottimo strumento.

Page Creator presenta la classica interfaccia pulita e easy-to-use che contraddistingue tutti i servizi del colosso della ricerca, ma tutto sommato non offre una vasta gamma di funzionalità. Si può scegliere tra 4 differenti layout e 41 stili di combinazioni di colore, che permettono di aggiungere elementi alla pagina da una sorta di sidebar. L'interfaccia WYSIWYG consente agli utenti di selezionare facilmente fonts, formattazione del testo e colori ed inserire immagini i link.

Google Page Creator si occupa inoltre di salvare automaticamente le modifiche fatte alla pagina, quindi gli utenti non risecheranno di perdere il lavoro fatto se per esempio dovessero chiudere accidentalmente il browser. Le pagine create saranno visitate automaticamente dal crawler di Google entro poche ore dalla pubblicazione e quindi indicizzate nel motore di ricerca del colosso.

Ma Google non si preoccupa di dare solo uno strumento per creare pagine web, ma offre anche lo spazio per pubblicarle con ben 100 mega di spazio web.

Le proprie pagine web saranno ospitate all'indirizzo: http://[username gmail].googlepages.com

Per usufruire del servizio occorre, quindi, prima di tutto disporre di un accoun Gmail e successivamente recarsi all'indirizzo http://pages.google.com ed eseguire il login nel proprio account Gmail. Mentre vi stiamo scrivendo Google Page Creator, che come abbiamo già detto si trova ancora in una fase di testing iniziale, sembra attualmente avere qualche problema forse dovuto all'alto traffico sul server generato dai curiosi navigatori della rete.

Attualmente, infatti, Google ha bloccato la possibilità di effettuare nuove registrazioni e mostra questo messaggio ai tentativi di login:

Thank you for your interest in Google Page Creator! Google Page Creator has experienced extremely strong demand, and, as a result, we have temporarily limited the number of new signups as we increase capacity. In the meantime, please submit your email address and we will notify you as soon as we are ready to add new accounts. Thank you for your patience.
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Di Max Da Via' (del 26/02/2006 @ 07:52:12, in Marketing, linkato 10754 volte)
Amica Chips, azienda alimentare Mantovana, già da tempo si era fatta notare per il claim “La patata tira” che, senza grossi sforzi di immaginazione richiamava alla mente un gioco di parole decisamente allusivo.

L’atteggiamento scanzonato utilizzato per reclamizzare ha comunque finora prodotto buoni risultati, tanto da consentire all’azienda di ottenere una market share in Italia pari al 28%, conquistando la seconda posizione alle spalle di Unichips-San Carlo, leader incontrastato di mercato con il suo 45%.

Visti i buoni risultati ottenuti, con la consulenza dell’agenzia Leo Burnett, Amica Chips ha deciso di continuare a cavalcare l’onda del doppio senso, utilizzando come testimonial televisivo il famoso attore a luci rosse Rocco Siffredi. Questo inusuale testimonial si aggira con una busta di patatine nei pressi di una piscina di qualche hotel popolato di belle ragazze in bikini, rimarcando la propria assodata competenza in materia di patatine.

La scelta di un personaggio come Rocco Siffredi rappresenta senza dubbio una novità nel mondo della pubblicità televisiva italiano, anche se già da tempo Striscia la Notizia aveva utilizzato come presentatrice/spalla del Gabibbo l’ex pornostar Eva Henger, che ha riscosso un immediato successo tra tutti i bambini e molto probabilmente anche tra i loro papà.

Il nuovo claim è quindi diventato “A chi piace la patatina?” e abbastanza inaspettatamente è rivolto prevalentemente ad un target femminile. Secondo le parole di Laura Moratti, figlia dell’azionista di riferimento di Amica Chips, questa campagna è indirizzata alle giovani mamme, cioè le persone che nella maggior parte dei casi effettuano gli acquisti per i loro bambini.

Secondo la Moratti le mamme di oggi sono molto diverse da quelle di venti o trenta anni fa e si identificano con facilità nei personaggi di serie disinibite come Sex & the City o Desperate Housewives. Per questo motivo hanno un atteggiamento più scanzonato nei confronti del sesso e non si fanno certo mettere in imbarazzo da un gioco di parole o dalla presenza sul video di un personaggio come Rocco Siffredi.

Questo approccio “non convenzionale” alla comunicazione di prodotto darà i risultati sperati? Per ora si direbbe di si: il ricorso a questi slogan “sopra le righe” è riuscito ad attirare l’attenzione su una marca che fino a qualche anno fa molti non conoscevano, con buoni risultati anche in termini di quote di mercato.
Del resto quando si è piccoli, all’interno di un mercato molto competitivo e dominato da grandi player, la strada della provocazione, se azzeccata, può essere un modo per attirare su di sé l’attenzione dei consumatori. Ovviamente ci sono anche potenziali risvolti negativi legati a questo tipo di strategia, sia in termini di posizionamento che di gradimento di pubblico ma a quanto pare la patata è riuscita ad attirare l’attenzione.

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Di Andrea Grilli (del 25/02/2006 @ 14:31:58, in Internet, linkato 3470 volte)
Proprio di recente Yahoo! ha lanciato la versione Beta della sua webmail.
Il confronto con Gmail è ovvio considerando la strategicità dei servizi email per i portali, e Google è ormai un portale, anche se i servizi, tool e quant'altro vengono mascherati da versione Beta, Lab Google etc...
Salta subito all'occhio che la webmail di Yahoo! è stata progettata per gli utenti (dicesi anche consumatori), mentre Gmail rimane cmq la webmail degli smanettoni (con tutto il rispetto per gli smanettoni!! Il termine è usato per indicar i tecnici più geniali, incredibili, ma poco attenti agli aspetti markettari dei prodotti su cui lavorano). Mi spiego. Ci sono dei comandi o dei servizi che possono non sembrare utili, ma per l'utente comune sono comodi. Troppo spesso Gmail è grezza, semplice a tal punto da non essere comoda (salvo l'antispamming che è fantastico!!).
Il prodotto di Yahoo! si vede che è stato progettato per creare un prodotto da vendere ai consumatori.
Ed è questo un elemento fondamentale della lotta tra Google e le altre internet company.
Google possiede il metodo e il pensiero innovativo per progettare, soprattutto sa sfruttare molto bene la nuova architettura Ajax.
Gli altri sanno progettare prodotti da vendere.
Quanto durerà la favole di Google contro vecchi volponi come MSN, Yahoo!, l'ermegente Ask Jeeves (che si muove però con molta accortezza)?
Se guardiamo attentamente i prodotti di Google non sono all'altezza dei medesimi offerti dai competitor.
Un altro esempio? Il Messenger di MSN. Il fatto che non venga usato il protocollo jabber, non implica che "il prodotto" messenger di MSN sia inferiore. Sono piani diversi.
La grande sfida di Google è far maturare l'opensource in termini di marketing, ricerche del consumatore e tutto quello che serve per "fare" un prodotto da vendere. PS. chi scrive usa la combinazione: Gmail.com come filtro per l'antispamming e Yahoo! come interfaccia di webmail)
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Di Jacopo Gonzales (del 24/02/2006 @ 10:01:23, in Internet, linkato 3288 volte)
Non è nuovo l'interesse di Google di offrire gratuitamente l'accesso Wi-Fi alla citta' di San Francisco, tanto che lo scorso aprile, Google aveva lanciato un hotspot wi-fi in partnership con Feeva proprio nel centro di San Francisco.

Nuova pero' è la proposta di alleanza strategica tra Google ed Earthlink, uno dei maggiori ISP (internet service provider) negli USA, volta ad offrire a tutta la città californiana un libero accesso ad internet per tutti. Come si dice l'unione fa la forza. Secondo la proposta di alleanza, Google si occuperebbe di offrire il servizio Wi-Fi all'intera Frisco, mentre Earthlink ricoprirebbe il ruolo di Internet Service Provider.

Come ha dichiarato Google lo scorso mercoledi in un comunicato:
"We have submitted this proposal because at Google we're focused on creating new technologies that make it easier for people to quickly access the world's information. It is also a way for Google to support the local community."

Dichiarazioni anche da parte di Donald Berryman, presidente della Earthlink's municipal networks unit, sulla partnership strategica con il Googleplex:
"This proposal presents a unique opportunity for both companies. By coming together to leverage the strengths of both companies, we will be able to offer services to different customers on the network that fit with their own individual needs and wants."
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Di Max Da Via' (del 22/02/2006 @ 06:46:51, in Marketing, linkato 6594 volte)
Il destino della tanto attesa Sony Playstation 3 continua a tenere sulle spine numerosi appassionati di videogiochi, a causa dei continui ritardi nel lancio ufficiale.

La multinazionale nipponica sembra infatti incurante dei continui degli attacchi della concorrenza, disposta a vendere le proprie console praticamente sottocosto (Microsoft Xbox) o in versione economica (Nintendo Revolution, prevista per fine 2006) con il rischio concreto di perdere rilevanti quote di mercato, soprattutto se si troverà costretta a rinviare nuovamente il debutto della nuova Playstation previsto ora per la primavera. Una delle chiavi del successo del precedente modello era stato il rapido lancio, in grado di anticipare di almeno sei mesi i modelli dei concorrenti, un vantaggio che aveva permesso alla Sony di conquistare in breve tempo la leadership nel settore

Un primo treno la Sony l’ha già perso saltando a piè pari il periodo natalizio, tradizionalmente ricco di soddisfazioni per l’elettronica di consumo. Ma la ricerca maniacale di un hardware migliore per la nuova console rischia di fare il resto: secondo quanto riportato dalla Merrill Lynch, Sony, a causa dei componenti innovativi utilizzati, quali ad esempio il nuovo chip Cell e il lettore di dischi ottici Blu Ray, ha un costo di produzione per singola console che arriva a sfiorare i 900 dollari, più del doppio del prezzo di mercato dei diretti concorrenti e ben al di sopra di quanto l’utente medio sarebbe disposto a spendere per una partita tra le mura domestiche.

Questo ritardo nel lancio non è comunque piaciuto alla borsa di Tokio, dove le azioni della Sony sono scivolate del 3,6%, in attesa di vedere se l’azienda sarà in grado di combattere ad armi pari con la concorrenza. La tecnologia Blu Ray, oltre a garantire una maggiore qualità grafica dei giochi, potrebbe infatti favorire anche le vendite dei nuovi televisori ad alta definizione.

Le previsioni di vendita della nuova Xbox intanto si aggirano sull’ordine dei 5 milioni di pezzi entro fine giugno, grazie anche all’aggressiva politica di pricing, che secondo alcuni analisti determinerebbe una perdita di oltre 150 dollari per ogni singola console. Situazione però che, nelle intenzioni del gigante di Redmond, dovrebbe essere abbondantemente controbilanciata dagli ottimi margini sui ricavi derivanti dalla vendita di accessori e dalle licenze sui giochi.



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Di Jacopo Gonzales (del 21/02/2006 @ 20:25:23, in Advertising, linkato 9213 volte)

Wonderbra advertising. Self-explanatory. [via adverbox]

wonderbra adv

wonderbra adv

wonderbra adv

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Di Jacopo Gonzales (del 21/02/2006 @ 18:57:48, in Advertising, linkato 3814 volte)

McCann Ericsson Belgium per GoodYear :

AD: Laurie Lacourt
Copy: Grégory Defay
Photographer: Bernard Bertrand

[via Creative Criminal]

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Di Danilo Arlenghi (del 21/02/2006 @ 06:44:16, in Marketing, linkato 3401 volte)
Tutto cambia! E’ nello stato naturale delle cose. E così mutano gli stili di vita, le abitudini d’acquisto, i comportamenti di consumo, i desideri, i bisogni, le motivazioni e le aspettative degli individui e dei consumatori/acquirenti. Cambiano i consumatori: le donne hanno più potere, maggiori possibilità di spesa, maggiori responsabilità e perciò più preoccupazioni; gli uomini dedicano un maggiore spazio alla famiglia e a se stessi; le diverse fasce di età si differenziano sempre di più come gusti e preferenze. Il consumatore chiede che i suoi desideri vengano riconosciuti e che abbiano una adeguata risposta. Vuole essere informato, conosce i propri diritti e decide a chi assegnare le proprie preferenze in base a fattori come: informazioni complete sul prodotto, genuinità, affidabilità ed efficenza.

E’ fondamentale dunque e consequenziale che alla luce di ciò anche i punti vendita o come preferiamo chiamarli noi , i punti di acquisto, si trasformino e si adeguino ai nuovi mercati ed ai nuovi scenari che si profilano all’orizzonte. Gli attuali punti d’acquisto sono diventati sempre più centrali nelle strategie aziendali perché rappresentano una concreta occasione in cui la marca incontra realmente il consumatore. E lo incontra in un momento in cui ha già deciso alcuni atti d’acquisto che possono però modificarsi. Il punto di acquisto rappresenta il palcoscenico dove si realizza l’atto finale del processo di marketing aziendale. Conoscere i consumatori e il punto vendita: ecco le chiavi del successo dei manager aziendali. Si è passati dalla visione prodottocentrica a quella clientecentrica, dove il cliente è re e tutto ruota attorno a lui. Anche il baricentro del marketing si sta spostando verso una nuova concezione "esperienziale", basata cioè sul contatto diretto fra marca e consumatore. Il design, il packaging dei prodotti e gli stessi luoghi di acquisto si sono trasformati in armi di seduzione e conquista degli shopper che hanno bisogno- oggi più che mai – di trasformare la shopping experience in personal experience, in grado trasformare l'acquisto in un momento di divertimento e scoperta continua.

Lo shopping, sia che avvenga per mero piacere o per necessità (es. spesa settimanale), è una esperienza che appartiene alla sfera del coinvolgimento emotivo e come tale è soggetto alle leggi della corretta comunicazione. Così sono mutati i concept, i lay out, le vetrine, le scenografie, gli assortimenti, i prezzi, il visual merchandising dei punti d’acquisto e con essi anche la loro comunicazione, le iniziative promozionali e necessariamente le animazioni al loro interno affinchè tengano conto della crescente complessità che il consumatore manifesta nelle sue decisioni d’acquisto. Sapere come queste decisioni vengono prese e come possono essere modificate nel punto di vendita è la sfida del “nuovo marketing”.
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Di Altri Autori (del 20/02/2006 @ 07:15:45, in Marketing non convenzionale, linkato 3639 volte)
E’ possibile sfruttare tutti e i cinque sensi per suscitare nuove emozioni nei consumatori? Roberto Venturini analizza l’importanza dell’olfatto, senso talvolta sottovalutato ma di grande importanza.

Il profumo delle maidelenettes che ci rimanda all'infanzia.
Quello dell'eau de toilette dopobarba che ci ricorda la fidanzata del liceo...non c'è dubbio che l'olfatto sia un potente accesso alle emozioni.

Questo senso, a lungo trascurato dagli uomini di marketing ( a parte l'uso di dopobarba di dubbio gusto), si sta oggi trasformando un un nuovo strumento per farci comprare, per fidelizzarci a una marca.

Molte aziende stanno sviluppando un profumo istituzionale, con cui contraddistinguere le proprie attivita, firmare una esperienza, arrivare dritto alle nostre emozioni.

Ogni Cadillac esce dalla linea di montaggio non puzzando di plastica ma profumata di Nuance, il profumo corporate dell'azienda.

Singapore Airlines impregna del proprio profumo (Floridian Waters) le salviette calde e le stesse hostess. E forse è anche per questo che i clienti, immersi per ore in questa caratteristica fragranza, la considerano la migliore linea aerea del mondo?

Curioso che il mondo imprenditoriale non ci abbia pensato prima: in fondo le donne usano questa strategia da migliaia di anni...


Roberto Venturini
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