Immagine
  mymarketing.it: il marketing fresco di giornata... di Admin
 
"
Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è necessario un computer.

Arthur Bloch
"
 
\\ : Storico per mese (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Altri Autori (del 31/03/2011 @ 07:42:18, in Internet, linkato 1877 volte)

Nel mese di febbraio, secondo i dati Audiweb, in rete si sono avvicendati 25,4 milioni di italiani. L'incremento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente è del 10,7%. Sono aumentati anche gli utenti attivi nel giorno medio: da 11,8 milioni di febbraio 2010 a 12,8 milioni a febbraio 2011, un incremento dell'8,6%. La media delle pagine viste ha visto un rialzo dell'11%.

Consistente la percentuale di crescita, +32,4%, della presenza degli utenti over 74: sono 67mila quelli attivi nel giorno medio. Gli uomini online in rete sono stati a febbraio 7,2 milioni, le donne 5,6 milioni. La distribuzione dell'uso del mezzo nelle diverse fasce orarie presenta un andamento pressoché consolidato, con una particolare attività online a partire dalla fascia oraria tra le ore 9:00 e le 12:00 (5,6 milioni di utenti attivi) e una presenza più consistente nelle ore pomeridiane, raggiungendo il picco dei 7 milioni di utenti attivi tra le 18 e le 21.

Quo Media

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 

Chi la dava per morta, umiliata dal levarsi di tutti i giovin astri della tecnologia - internet in testa - si sbagliava di grosso. Perché la regina del salotto è sempre lei, nostra signora la televisione. Sia che i contenuti arrivino dal "sottosuolo" del digitale terrestre, sia che piombino dall'alto del satellite o dalla quarta dimensione del cyberspazio.

E se è vero che Youtube sta diventando uno dei più grandi broadcaster del pianeta, con 2 miliardi di visualizzazioni al giorno e 24 ore di video caricati ogni minuto (sì, ogni minuto), a parlar chiaro ci sono i dati dell'Auditel rielaborati dallo Studio Frasi, passati al setaccio dal Sole 24 Ore: negli ultimi dieci anni gli ascolti televisivi sono cresciuti nel complesso dell'11%, da 8,848 milioni di persone del 2000 a 9,825 milioni del 2010.

Oggi in Italia sei italiani su dieci (il 61,4%) guardano il piccolo schermo sulla piattaforma che, per legge, è diventata dominante: il digitale terrestre. La torta complessiva dei telespettatori è di 11,6 milioni di persone, che è l'audience media sulle 24 ore. Poco più del 16%, invece, è sul satellite, che significa soprattutto Sky e in minima parte Freesat. Rimangono poco più di due milioni e mezzo di utenti ancora legati al segnale analogico in quelle dieci regioni non ancora in odore di switch off, il passaggio al digitale, che dovrebbe essere completato entro l'anno prossimo nonostante il pressing dell'Agcom, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (le regioni ancora analogiche Liguria, Marche, Toscana, Umbria, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia).

Ma chi vince tra i canali? Partiamo dalla "decadente" tv generalista, che mostra in verità alcune sorprese. Mettendo a confronto il trimestre (1° gennaio-23 marzo 2011) con lo stesso periodo dell'anno 2000, si vede come Rai 1 abbia perso solo l'1% degli ascolti, rimanendo comunque l'emittente più vista seguita da Canale 5, che invece ha lasciato sul terreno il 9% di share. Sempre rispetto a dieci anni fa, la sorpresa è il grande balzo di Rai 3 (+15%) con 985mila telespettatori, che all'inizio di questa primavera ha battuto definitivamente Italia 1, scesa in un decennio del 14% a 919mila utenti.

Passando invece alle piattaforme digitali e ai nuovi canali, la solfa cambia poco. La Rai con i suoi canali tematici – da Gulp a Rai 4 – rimane al top con un'audience nel trimestre di quasi 488mila persone e uno share del 4,27 per cento. Al secondo posto il Biscione di Cologno Monzese con 482mila telespettatori con canali come Mediaset Premium, Iris e La5 (share complessivo del 4,22%). Al terzo posto il satellite di Sky, con ascolti di 408mila utenti e uno share del 3,58 per cento. Curioso notare, tuttavia, che se a questi si aggiungesse Fox, la quarta emittente della classifica sempre di Murdoch, Sky arriverebbe a battere sia Viale Mazzini e sia Mediaset, con un'audince di oltre 583mila spettatori e uno share del 5,12 per cento.

Eppure al di là di questi numeri, l'altro tema fondamentale è quello del motore economico delle televisioni, la pubblicità. Se è vero che, in termini di presenze e ascolti Sky è monopolista sul satellite (al netto di Tivùsat), Mediaset è il dominus incontrastato dell'advertising. Secondo i dati Nielsen nel mese di gennaio il totale degli spot televisivi valeva oltre 340,5 milioni di euro, in crescita dell'1,6% sul 2010 (e su un totale di tutti i media, dalla stampa alla radio a internet, di 563 milioni, pari a 8,62 miliardi sull'intero anno). Ebbene, il paradosso è questo: nonostante nell'ultimo anno lo share di Mediaset si sia abbassato di una quota tripla rispetto alla Rai (pubblico a -6% per Cologno contro il -2% di Viale Mazzini), le reti della famiglia Berlusconi hanno visto crescere la propria quota pubblicitaria dal 63,8% al 65,2%, mentre la raccolta della Rai è scesa dal 25,7% del 2010 a poco più del 24% del gennaio 2011.

Per riassumere: con oltre il 41% degli ascolti totali la Rai controlla "solo" il 24% del mercato pubblicitario, invece Mediaset con il 37% degli ascolti si porta a casa oltre il 65% degli spot. E per i 60 canali a marchio Sky e Fox? Secondo Nielsen, share in crescita del 2,5% a gennaio 2011 su gennaio 2010, ma la quota della torta degli spot è scesa dal 5,9 al 5,1 per cento.

di Daniele Lepido su IlSole24ORE.com

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Gianluigi Zarantonello (del 29/03/2011 @ 08:00:00, in Internet, linkato 2042 volte)

Avrete sentito parlare piuttosto spesso di HTML 5, ossia la nuova release del linguaggio con cui il web è nato e che tuttora sta sotto all’intelaiatura dei siti che consultiamo ogni giorno.

La caratteristica principale promessa da questa nuova versione di HTML sarà la possibilità di gestire, con un unico linguaggio, una molteplicità di elementi, come i video o le animazioni (provate questo gioco), senza bisogno di componenti plugin aggiuntivi.

Dopo svariate discussioni all’interno delle organizzazioni che si occupano degli standard web (vedi su questo anche l’articolo a pagina 117 di Wired di marzo 2011) sembra ora che la nuova versione di HTML stia procedendo verso una reale adozione da parte dei diversi attori del mondo Internet.

Come sempre la tecnologia non è un fine ma è un fattore abilitante e, al di là delle guerre tra i big del settore (vedi ad es. Adobe vs. Apple su Flash), in questa evoluzione dell’HTML c’è un’importante elemento, ossia il ritorno ad un linguaggio comune, trasversale  e aperto, come agli inizi del web, che dovrebbe limitare sempre più l’utilizzo di plugin software aggiuntivi e le incompatibilità.

Inoltre un linguaggio del genere, o con caratteristiche analoghe, potrebbe portare una rivoluzione nel ricco mercato delle application per smartphone e tablet, il cui modello di business ha portato Anderson a profetizzare addirittura che il web sarebbe morto.

Questo mondo infatti oggi è chiuso e ogni famiglia di telefoni e tablet lavora con tecnologie proprietarie, costringendo a continui lavori di porting le aziende che vogliono essere presenti su tutti questi canali.
A dispetto del numero elevato di standard alternativi, già in questo momento, ci sono alcune funzionalità delle applicazioni lavorano con le webapp, veri e propri piccoli siti che non hanno il problema della compatibilità con i diversi sistemi operativi e che però, per ora, non possono ancora sostituire in toto il linguaggio proprietario quanto a prestazioni.

Il nuovo standard HTML potrebbe invece andare oltre, portandoci verso lo scenario che ho auspicato qualche tempo fa, con un mercato delle applicazioni cross platform, altrettanto redditizio a tendere perché porterebbe più player e più utenti.

Anche sul web “tradizionale” poi la riduzione dei plugin limitanti potrebbe portare il focus sulla logica delle miniapplicazioni (addon), già presenti oggi sui vari browser e che evolverebbero verso l’utilizzo universale (Firefox ci sta già lavorando).

Questo approccio infine potrebbe essere applicato con successo anche a progetti  nuovi come il market di Apple per i computer, che si collocano a mezza via fra il web puro e le applicazioni mobile.

Di sicuro gli interessi economici che stanno dietro l’attuale frammentazione sono forti ma la situazione sta diventando intricata anche per i grandi player, mentre il futuro indica un mondo con sempre più tipi di device che accedono alla rete e che non più possono essere definiti solo computer o solo telefoni. Pensare di moltiplicare all’infinito i giardini chiusi dei vari sistemi operativi, in un mercato più maturo di quello odierno, potrebbe portare dunque a un pesante rallentamento dello sviluppo del settore, fino alla paralisi.

Questo rischio, unito all’evoluzione della tecnologia, potrà dunque rappresentare una forte ragione di accelerazione verso un nuovo standard, comune e trasversale, in grado di funzionare con eguali prestazioni ovunque. Che si chiami HTML 5 o in altro modo è in fondo solo un dettaglio.

Voi che ne dite?

Gianluigi Zarantonello via Internet Manager Blog

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 

Ikea, Intesa Sanpaolo, Coca Cola, Mediaworld, Nokia, Dolce & Gabbana, Esselunga, Ducati: sono i nomi più noti (dei 12 selezionati per altrettante categorie merceologiche) fra i siti che hanno ricevuto il premio per la capacità di instaurare una relazione sul Web tra azienda e consumatore. La premiazione ha chiuso la presentazione, avvenuta due giorni fa a Milano, del Terzo Osservatorio Italiano sull'e-Business realizzato da eBit Innovation e Demoskopea, che ha fotografato la stato di adozione delle tecnologie web di nuova generazione da parte delle imprese e degli utenti della Rete . Sotto la lente di in gradimento sono finiti 1.000 consumatori con caratteristiche socio demografiche rappresentative dell'internauta italiano e oltre 420 top manager di aziende con un fatturato medio di circa 385 milioni di euro.

Al di là dei premi, l'Osservatorio riveste una certa importanza perché permette di capire meglio come stia cambiando il comportamento dei consumatori italiani nella scelta di un prodotto. Idem dicasi per l'atteggiamento delle imprese verso servizi e strumenti di e-business: nel 2010 il 69% degli intervistati aveva dichiarato una previsione di incremento di investimento dell'11%, quest'anno il 76% stima un incremento di budget di quasi il 24 per cento. Un salto in avanti notevole e dettato dal fatto che il management è mediamente più convinto degli impatti positivi sulla redditività aziendale riconducibili alle attività condotte in Rete. Per contro la carenza di interlocutori competenti, sia internamente che esternamente l'azienda, risulta oggi essere il principale ostacolo alla maggiore diffusione. Dal lato dell'utenza, le diverse tipologie di community on line, social network ovviamente compresi, sono sempre di più una fonte cui fare riferimento per maturare la decisione di acquisto (il cosiddetto info-commerce). Lo studio conferma in proposito come la quasi totalità (il 98%) degli utenti raccoglie informazioni sui prodotti o confronta i prezzi sul web e un terzo (il 32%) lo fa addirittura quotidianamente, il 67% effettua almeno un acquisto in Rete al mese mentre il 31% svolge attività quotidiane sui social network.

 La riprova di una tendenza ormai consolidata arriva anche dai seguenti dati. Un'azienda su quattro di quelle oggetto di indagine sviluppa applicazioni per i dispositivi mobili e ben il 43% assicura di avere una propria pagina su Facebook, con il 27% di navigatori che conferma in tal senso di visitare mediamente una volta ogni tre giorni la pagina del tal marchio per cercare informazioni commerciali. E proprio in fatto di uso di strumenti 2.0 è stato anche assegnato un riconoscimento per la miglior pagina "Social", che ha visto primeggiare Nutella (Ferrero) davanti a Max Factor (Deborah Group) e Ikea. Le aziende, dice ancora l'Osservatorio, effettuano un completo restyling del sito ogni 3,5 anni, aggiornano i contenuti con una frequenza media settimanale e offrono spazi crescenti a informazioni su prezzi, sconti e promozioni, soddisfacendo i bisogni del consumatore. In seno a questi ultimi, in tal senso, cresce - ed è arrivata al 41% (dal 35% del 2010) - la percentuale di chi considera blog, forum e community come i canali più affidabili mentre i siti istituzionali sono ritenuti il mezzo più affidabile solo dal 30% degli utenti. Sui social media, le aziende allocano circa il 5% del budget di marketing mentre più della metà (il 58%) sviluppa azioni di fidelizzazione considerando anche la creazione di gruppi di discussione o la pubblicità su Facebook e simili.

La cura delle relazioni con i clienti trova riscontro anche in un altro dato, quello che vede l'utilizzo di sistemi di Crm nel 71% delle aziende interessate dallo studio. Identica percentuale riguarda la diffusione di servizi di web marketing mentre si registrano attività di social media marketing e su mobile rispettivamente nel 58% e nel 35% dei casi. Internet è quindi sempre più mezzo di comunicazione e interazione ma anche canale per gestire transazioni commerciali, prova ne siano il 46% di aziende che operano sul fronte dell'e-commerce (con un'incidenza dell'11% sul totale dei ricavi totali) e il 39% che gestisce on line acquisti di tipo b2b (business to business). In termini pubblicitari, il display advertising, con il 74% di penetrazione, è ancora la scelta prioritaria seguita dai servizi di Google per l'ottimizzazione del sito per i motori di ricerca (al 70%) e l'acquisto di parole chiave (al 72%) e molto gettonati sono anche i video caricati su Youtube (fenomeno che interessa il 63% del campione aziendale). Infine il mobile. A collegarsi a Internet da smartphone e altri device, con una maggiore propensione ad acquistare on line rispetto agli utenti che si collegano da postazioni fisse, è il 41% del campione consumer mentre è del 27% la percentuale di aziende che ha già sviluppato un'applicazione mobile. Apple, manco a dirsi, è l'ambiente più curato, seguito da Windows, Android e Symbian.

di Gianni Rusconi su IlSole24ORE.com

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 25/03/2011 @ 07:52:33, in Aziende, linkato 1681 volte)

Google UK ha lanciato il primo numero di un nuovo magazine chiamato Think Quarterly. Si tratta di una pubblicazione di 64 pagine visibile online a questo indirizzo (lo sfoglio, in Flash, di pagina in pagina, o in versione web, è intuitivo). Il tema del primo numero è "Think Data" e tra gli articoli c'è un'intervista al ceo inglese di Vodafone, Guy Laurence, e un altra a Hans Rosling.

Il capo di Google UK, Matt Brittin, scrive in una sorta di editoriale: «In un mondo di cambiamenti molto veloci, abbiamo bisogno di tempo per riflettere. Think Quarterly è uno spazio di respiro in un mondo indaffarato. Uno spazio per riflettere su quello che sta succedendo».

La rivista è dunque dedicata al business ed è stata anche distribuita, oltre che online, in forma cartacea ai partner inglesi del colosso di Mountain View. Si tratta di un'iniziativa di marketing - almeno così viene presentata - per comunicare con i clienti.

Via IlSole24ORE.com

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Roberto Venturini (del 24/03/2011 @ 07:32:49, in Internet, linkato 2223 volte)

Non so se vi ricordate, sotto Natale vi avevo proposto questo spot ("The Entrance") di Heineken: grandiosa produzione, bella idea, un sacco di lavoro, gran bel risultato. Se non ve lo ricordate ve lo rimetto qui ma poi continuate a leggere.

Nella tradizione della banalità uno spot del genere sarebbe poi stato "declinato" su Facebook con qualche giochino, qualche test basato sulla personalità dei personaggi del film etc.

Però, quando si ha dell'eccellente materiale girato, perché andare a fare robette che possono solo sminuire il progetto? Perchè non usare FB come se fosse YouTube, adottando il concetto di canale di YT all'interno di FB?

Di qui la cosa semplice (se si hanno ore di girato) fatta da Heineken, semplice ma secondo me efficace. Perché c'è un'idea, c'è una storia dietro, E io ci ho perso un sacco di tempo a guardarmi tutti i filmati.

Il che dimostra che l'advertising TV non è ancora morto, per niente. Solo che andrà distribuito diversamente. Magari non in TV.

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 23/03/2011 @ 07:11:18, in Pubblicità, linkato 2041 volte)

L’inizio del 2011 ha portato un nuovo rallentamento del mercato pubblicitario. A subire maggiormente il colpo è la carta stampata. In gennaio, secondo i dati Nielsen, i quotidiani hanno perso su base annua il 4,2% degli investimenti pubblicitari, mentre i periodici hanno chiuso in negativo del 5,4%. Tonfo della free press (-59,1%), che paga soprattutto le difficoltà delle testate principali.

Il nuovo momento di stagnazione è riscontrabile anche nella crescita quasi nulla del mercato pubblicitario televisivo (+1,6%) e radiofonico (+0,3%), tra i più in salute nel 2010. Si salva internet, che incrementa gli introiti da spot e banner dell’13,9%, mantenendo il tasso di crescita registrato lo scorso anno. Bene anche la pubblicità via e-mail (+11,6%).

Vio Quo Media

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 

Ho parlato frequentemente  di multicanalità, anche la settimana scorsa, evidenziando le grandi opportunità che i nuovi strumenti tecnologici offrono al marketing e alla comunicazione.

Il Mobile World Congress 2011 poi non ha fatto altro che confermare il fatto che il mondo sarà sempre più ipertestuale, connesso e multipiattaforma, mentre le ricerche dell’Osservatorio sulla Multicanalità del Politecnico di Milano tratteggiano un consumatore con una dieta mediale sempre più varia.

immagine tratta da http://www.crwgraphics.com

Nei miei precedenti post mi sono dedicato al tema dei limiti tecnologici e organizzativi che impediscono un corretto sviluppo della multicanalità, questa volta invece voglio tornare su un vecchio cavallo di battaglia: quali contenuti per quali tecnologie?

Supponiamo di esserci dotati per tempo degli strumenti tecnologici e di essere convinti di procedere ad una strategia multicanale, ci basta? No.

Prima di tutto dobbiamo applicare un corretto approccio POST, valutando se le persone cui ci rivolgiamo usano realmente le tecnologie che stiamo selezionando.

Una volta analizzati gli obiettivi, la strategia e anche la tecnologia manca un punto chiave: quali contenuti mettiamo all’interno di ogni strumento?

La domanda non è oziosa, il successo o l’insuccesso di molti ecosistemi tecnologici infatti è stato decretato in passato dal fatto che ci fossero contenuti con un reale valore aggiunto per i clienti: si pensi al primo wap (fallimentare) contro l’i-mode.

Per costruire un contenuto o un servizio adeguato è dunque necessario conoscere approfonditamente gli strumenti con cui andiamo a lavorare e il loro ecosistema, cosa che non sempre avviene sia per responsabilità aziendali sia per colpe riconducibili agli esperti (reali o presunti di settore).

In conseguenza della moltiplicazione dei canali e degli strumenti dunque si andrà verso una complessità sempre maggiore, alzando il livello di qualità professionale richiesta e dando spazio (si spera) ai giovani competenti.

Infine una nota importante, i contenuti di qualità hanno ovviamente un costo, così come il tempo delle persone dedicate a seguire i nuovi canali, e per questo va superata la percezione di gratuità e di amatorialità di questo mondo.

Se  poi confrontate questo valore con i soldi che spendete già oggi per un solo media, magari poco misurabile come la tv, vedrete che il saldo conviene eccome…

Gianluigi Zarantonello via Internet Manager Blog

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 11/03/2011 @ 07:31:42, in Social Networks, linkato 1859 volte)

Warner Bros. è la prima major cinematografica a sbarcare su Facebook con un servizio di film a noleggio. Per 3 dollari a visione, la casa di produzione permetterà agli utenti di guardare i titoli del proprio catalogo in streaming all’interno del social network.

Per il momento il servizio è attivo solamente negli Stati Uniti, ma Warner prova a sfruttare la capillare diffusione di Facebook per supplire al sempre più asfittico mercato dei dvd a noleggio. Il social network rimpiazza Blockbuster, a suo modo: gli utenti potranno disporre del film scelto sul proprio account per due giorni, interrompendo e riprendendo la visione a ogni accesso.

Non mancherà la possibilità di commentare le pellicole attraverso post e status, coinvolgendo amici di bacheca.

Via Quo Media

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 07/03/2011 @ 07:04:44, in Internet, linkato 3019 volte)

L’analisi dell’andamento della rete in Italia nell’ultimo anno evidenzia, accanto al consolidamento dei social media (social network come Facebook e siti di video online come YouTube), l’emergere di un nuovo fenomeno: quello dei gruppi d’acquisto, siti come Groupon e Groupalia dove è possibile acquistare beni e servizi a prezzi scontati.

In termini di audience complessiva di internet, il 2010 si chiude con un traguardo importante per il web italiano: il superamento della soglia dei 25 milioni di navigatori attivi a dicembre, il 12.5% in più rispetto allo stesso mese del 2009.

Il ranking delle categorie di siti più visitati vede confermate le prime posizioni: i motori di ricerca con 23 milioni di utenti e una crescita in linea con quella della rete, i portali con 21,8 milioni di visitatori e i social media, che crescono del 16% e superano i 21 milioni. I siti di video e cinema, in quarta posizione, continuano a registrare i più alti tassi di crescita, almeno tra le prime posizioni: +18% nell’anno, che porta ad un bacino di 17,5 milioni di utenti. Seguono web mail, strumenti e servizi per internet, produttori di software, news online, tool di ricerca (come Wikipedia) e in decima posizione i siti dei rivenditori, che nel mese dello shopping natalizio vengono visitati da 14,2 milioni di utenti, il 15% in più rispetto al dicembre 2009.

Tra le altre categorie, quelle che registrano gli incrementi più consistenti nell'anno sono: mappe e informazioni di viaggio (+19%), broadcast media (+23%), sport (+21%), moda e bellezza (+41%), meteo (+27%), musica (+29%), cibo e cucina (+25%) e soprattutto la categoria Coupons/Rewards, che include proprio i gruppi di acquisto, più che raddoppiata nell'ultimo anno (dai 4,3 milioni del dicembre 2009 agli 8,7 attuali).

Quello dei gruppi d’acquisto è un sistema di offerta di coupon relativi a servizi legati soprattutto alla ristorazione, al benessere, allo sport, all’intrattenimento e al turismo che in Italia, come in moltissimi altri Paesi, sta riscuotendo molto successo. Groupon è la prima società ad aver sviluppato questo business e detiene la leadership del mercato, seguita da altre realtà come Groupalia, Glamoo, Letsbonus, Kgb Deals e PoinX.

Il trend nel 2010 evidenzia che il fenomeno in Italia ha avvio nel mese di luglio, quando si registra il primo dato significativo di visitatori sui due principali siti di questa categoria: Groupon rileva 770 mila utenti unici e Groupalia segue con 535 mila utenti. E’ però ad agosto che Groupon guadagna terreno su Groupalia, triplicando la propria utenza e raggiungendo quasi 2 milioni di utenti, contro gli 800 mila di Groupalia. Inizia così un trend di crescita a ritmo serrato che in soli sei mesi porta circa 5 milioni di utenti unici su Groupon e un milione e mezzo su Groupalia.

Per avere un quadro più completo del fenomeno, ai siti web dedicati ai gruppi d’acquisto va aggiunto anche OfferBox, un servizio opt-in che seleziona coupon e offerte speciali e che, grazie ad un’applicazione scaricabile sul proprio pc, li invia direttamente sul desktop. L’applicazione OfferBox registra a dicembre 2,7 milioni di utenti, che portano a 10 milioni di utenti il totale della categoria Coupons/Rewards se si includono le applicazioni internet.

La conferma di essere di fronte ad un nuovo fenomeno arriva anche dall’analisi del passaparola digitale, effettuata con il servizio BuzzMetrics di Nielsen: negli ultimi 6 mesi del 2010 il word of mouth in rete su Groupon ha generato oltre 2 mila messaggi, con dei picchi nel mese di agosto (oltre 320 messaggi), in concomitanza con il boom di visitatori, e in quello di dicembre (oltre 420 messaggi).

Via nielsen.it

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2
Ci sono 4099 persone collegate

< marzo 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
             

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Advertising (109)
Aziende (142)
Blog (11)
Brand (39)
Comarketing (2)
Comunicazione (9)
dBlog (1)
Digitale (36)
eCommerce (45)
Grande Distribuzione (7)
Internet (550)
Marketing (305)
Marketing Ambientale (3)
Marketing non convenzionale (62)
Media (102)
Mercati (84)
Mobile (210)
Permission Marketing (1)
Prodotti (95)
Pubblicità (32)
Pubblicità (88)
Retail (12)
Segnalazioni (45)
Social Networks (379)
Startup (1)
Strategie (59)
Tecnologie (77)
Trade Marketing (1)
Viral Marketing (40)
Web 3.0 (5)

Catalogati per mese:
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024

Gli interventi più cliccati

Titolo
Automobili (2)
Bianco e nero (1)
Comarketing (1)
Home (4)
Internet (4)
Prodotti (5)
Pubblicità (5)

Le fotografie più cliccate


Titolo

< /p>


Subscribe to my feed


Google
Reader or Homepage

Add to netvibes



Creative Commons License




19/03/2024 @ 11:05:27
script eseguito in 1312 ms