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  mymarketing.it: perchè interagire è meglio!... di Admin
 
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Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è necessario un computer.

Arthur Bloch
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\\ : Storico : Aziende (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Max Da Via' (del 30/03/2018 @ 07:27:12, in Aziende, linkato 1429 volte)

Con ogni probabilità, le 39 mila persone che hanno partecipato alla votazione, erano all’oscuro dell’aumento dell’abbonamento per Amazon Prime . Per comprendere se i 36 euro annuale rispetti ai precedenti 19,99 euro influiranno sulla reputazione del marchio Amazon, bisognerà aspettare il prossimo anno. Nel frattempo, la celebre piattaforma di e-commerce torna a essere il brand più amato dagli italiani aggiudicandosi il Pop Award 2018, riconoscimento assegnato da Superbrands, in collaborazione con Radio Italia, attraverso il coinvolgimento di ascoltatori e fan sui social media.

Marchi più amati: in Italia Amazon davanti a Nutella e Apple

Amazon, già vincente nel 2016 , è il brand che ha rivoluzionato il modo di acquistare prodotti e servizi con la sua piattaforma di e-commerce. Non solo ha capito come le persone vogliono acquistare (da casa, quando vogliono, in un click), ma ha saputo fare dell’eccellenza della customer experience il fattore critico del suo successo. Al secondo posto Nutella di Ferrero, prima lo scorso anno, seguita da Apple.

Già dal podio si piazza Kinder, un altro brand Ferrero, seguito dal Mulino Bianco, Bottega Verde, Disney, Coca-Cola, Samsung e Thun. Il Superbrands Pop Award sarà consegnato ad Amazon nell’ambito della cerimonia dei Superbrands Awards il 27 settembre all’Auditorium di Radio Italia, l’occasione in cui saranno celebrati tutti i marchi che hanno ottenuto lo status di Superbrands 2018.


Via Business People
 
Di Max Da Via' (del 06/03/2018 @ 07:51:23, in Aziende, linkato 1374 volte)

Amazon.com vuole creare un prodotto finanziario capace di sostituire il conto bancario e abilitare i pagamenti per chi fa shopping sul suo sito: l’indiscrezione arriva dal Wall Street Journal che chiarisce che Amazon sta cercando la collaborazione dei  big del settore bancario americano, tra cui  JPMorgan Chase, e che le trattative sono solo agli inizi e potrebbero non avere esito positivo. Tuttavia, la notizia è bastata a far perdere punti in Borsa alle azioni delle grandi banche Usa: “Quando i giornali scrivono che Amazon prepara un’offerta di checking account con JPMorgan, gli investitori prima vendono e poi cercano di capire che cosa succederà”, ha commentato Adam Sarhan, Ceo di 50 Park Investments.

Per Amazon il progetto rientra in una decisa strategia di diversificazione del businessculminata quest’anno in due annunci: l’ingresso nel settore sanitario e il potenziamento di quello dei prestiti per le piccole imprese.

A gennaio, infatti, Amazon ha formato una società congiunta con Berkshire Hathaway e JPMorgan per fornire assistenza sanitaria a costi inferiori per i dipendenti delle tre aziende (e, potenzialmente, a tutti gli americani). I dettagli di questa venture non sono ancora stati svelati ma le tre partner hanno detto di esersi alleate per dare vita a una società “indipendente” il cui scopo è ridurre i costi delle prestazioni sanitarie e semplificare il sistema dell’healthcare tramite le tecnologie digitali.

A febbraio Amazon ha anche annunciato un potenziamento della sua offerta Amazon Lending, divisione lanciata nel 2011 per erogare denaro alle piccole aziende che già vendono prodotti o servizi attraverso la sua piattaforma di e-commerce; per l’espansione nel mondo dei prestiti il colosso guidato da Jeff Bezos si è alleato con la seconda banca americana per numero di clienti, Bank of America.

Il prodotto che ora Amazon vorrebbe creare ora con JPMorgan o altri istituti finanziari americani servirebbe ad attrarre la fascia di consumatori più giovani che ancora non hanno un conto in banca, sottolinea il WSJ, e non implica che Amazon diventi a sua volta una banca. Tuttavia le vendite in Borsa dei titoli bancari sembrano suggerire che molti investitori temono che il colosso dell’e-commerce passerà presto dal ruolo di alleato a quello di temibile concorrente per le banche: lo dimostrerebbe il fatto che l’azienda di Bezos sta pensando di portare il suo prodotto Amazon Pay nei negozi fisici, a partire da quelli della neo acquisita Whole Foods.

Via CorCom
 
Di Max Da Via' (del 14/02/2018 @ 07:01:56, in Aziende, linkato 1513 volte)
La coppia Amazon-Whole Foods (formalmente: papà Amazon e figlio adottivo Whole Foods) ci regala le prime sinergie intra-business. E finalmente iniziamo a capire meglio le intenzioni che hanno portato il colosso dell'eCommerce ad acquisire lo scorso anno la catena di supermercatispecializzata in grocery di qualità fresca e green.

Già nella prima campagna di comunicazione post acquisizione lanciata a febbraio 2018 vediamo comparire "lo zampino di Amazon". Il tone of voice di Whole Foods è infatti cambiato e si indirizzaa consumatori giovani e un po' eccentrici. Ora, l'ultima notizia è che il servizio di consegna rapida (1-2 ore) Amazon Prime Now è entrato ufficialmente da Whole Foods a partire dalle città statunitensi di Austin (che è dove il retailer ha la propria sede), Dallas, Cincinnati e Virginia Beach (qui la landing page ufficiale).

Il gigante di Seattle conferma così il proprio interesse per un ulteriore sviluppo nel grocery in modo integrato e con sguardo rivolto a un più ampio pubblico. Secondo il Wall Street Journal si tratta forse del primo step davvero importante nella sfida ai competitor dell'alimentare.

Non solo. Stando gli esperti si tratta del più grande passo verso quello che molti analisti si aspettavano che Amazon facesse con la sua nuova catena retail, ovvero: utilizzare Whole Foods e il suo inventario di generi alimentari come un'estensione della propria rete di magazzini. Un'ipotesi avallata dalla ferma volontà di sviluppare il servizio Prime Now oltre i primi store-pilota, come confermato da Stephenie Landry, vicepresidente di Prime Now. L'obiettivo sarebbero tutti gli Usa.

Le esistenti relazioni tra Whole Foods e altri servizi di consegna a domicilio come Instacart per il momento non subiranno tuttavia modifiche, come espressamente specificato da Landry. La vicepresidente ha inoltre evidenziato il potenziale ancora tutto da sfruttare che alcune categorie merceologiche come acqua, banane e carta igienica, già molto apprezzate per l'online delivery, hanno in ambito di consegna rapida. Una recente ricerca di Walker Sands conferma tra l'altro che il 33% degli americani acquisterebbe più grocery online se i tempi di consegna fossero migliori.

La partnership tra Amazon e Whole Foods su Prime Now consentirebbe inoltre al colosso dell'online, come sottolineato sempre da Landry, di trarre vantaggio dall'expertise del retailer nelle in-store operations (per ora sono gli addetti in negozio a prendere dagli scaffali la merce ordinata online).

"Ci vedrete fare ancora un sacco di cose insieme", preannuncia Landry.

Via Mark Up
 
Di Max Da Via' (del 02/10/2017 @ 07:23:36, in Aziende, linkato 1558 volte)

Facebook apre alle news a pagamento dopo le pressioni da parte degli editori in questo senso. A confermarlo è stata la società nel corso di un appuntamento ieri a Milano. Il tema è stato al centro del dibattito interno all’industry mediatica negli ultimi mesi: ora l’azienda americana introdurrà contenuti pay con dieci partner mondiali, europei e italiani. Come riporta l’ANSA i test su formule e modalità di abbonamenti alle notizie partiranno “a breve”, sicuramente entro quest’anno.

Due modelli pay

Due i modelli di pagamento che saranno testati, a partire dal formato degli Instant Articles. Il primo prevede un paywall che consentirà di leggere gratis fino a un certo numero di articoli. Il secondo è la modalità “freemium”, in base alla quale saranno gli editori a decidere quali contenuti offrire gratis sul social network e quali a pagamento. La transazione economica non avverrà sul social e il 100% dei ricavi andrà agli editori.

Il tema fake news

Facebook, col suo pubblico potenziale di due miliardi di lettori, tende così la mano agli editori e lo fa anche sul versante ‘fake news’. Su questo fronte, assicura la piattaforma, in Italia sarà presto più facile e immediato segnalare eventuali bufale condivise. Ma occorre ancora aspettare per avere novità in merito a un partner italiano per la verifica delle notizie, il ‘fact checking’, sulla scia di esperimenti come quelli già attivati in Stati Uniti e Francia.

Via DailyOnline
 
Di Max Da Via' (del 05/09/2017 @ 07:18:12, in Aziende, linkato 1577 volte)

La Tv online e social di Facebook ha iniziato le sue "trasmissioni". La scorsa settimana, per ora solo negli Stati Uniti, il nuovo prodotto di casa Zuckerberg chiamato Facebook Watch ha lanciato la sua sfida a YouTube, Netflixe tutte le altre piattaforme rivali, broadcaster tradizionali compresi, non solo a colpi di audience ma di introiti pubblicitari. E' nel video online, infatti, che si dirigono sempre più i soldi della pubblicità digitale, come osserva in una nota CCS Insight.

Watch, cui si accede da web browser, app mobile e app per smart Tv di Facebook, non è il primo tentativo dell'azienda di Mark Zuckerberg di affermarsi nel mondo del video: il social network ha lanciato negli Usa l'anno scorso un apposito tab o bottone su cui cliccare per trovare facilmente tutto il materiale video presente su Facebook.

Watch offre video di ogni genere e durata, dalle serie Tv agli spettacoli live con ospiti che rispondono in tempo reale alle domande degli spettatori fino agli eventi sportivi, baseball compreso. Il servizio di Facebook accoglie contenuti che arrivano da aziende del digitale come BuzzFeed ma anche da gruppi dei media più tradizionali come A&E (network televisivo via cavo). Tra gli show di punta c'è il dietro le quinte sul Real Madrid raccontato dall'attore Orlando Bloom - segno che Zuckerberg non sta risparmiando sull'investimento.


Facebook sostiene che Watch è diverso dalle offerte rivali: la marcia in più è la caratteristica personale, community-oriented, che la renderebbero la più compiuta delle social Tv. Facebook può infatti suggerire i video da seguire in base agli interessi dell'utente e gli amici possono condividere i loro commenti mentre guardano un video o partecipano a gruppi dedicati a un determinato show. I video di qualità, con storie sceneggiate da autori accreditati, sono considerati da Facebook lo strumento giusto per attrarre quei giovani spettatori cui la Tv tradizionale non interessa più. I dati sugli show più seguiti aiuteranno l'azienda a tarare e personalizzare ulteriormente la sua offerta.

Gli analisti di CCS Insight si aspettano che nei prossimi anni le aziende del digitale entrate nell'arena del video professionale - Facebook, Amazon, Netflix, Apple, e così via - investiranno miliardi di dollari per avere contenuti dai grandi studios di Hollywood o per produrre serie esclusive. Watch non fa che aumentare la pressione sulle piattaforme rivali a migliorare la propria offerta.

Questo non significa dare per scontato il successo della "Tv online" di Facebook. Facebook ha la forza di un pubblico gigantesco e una capacità unica nel mondo social, tuttavia dovrà dimostrare di essere un canale credibile per chi produce o possiede contenuti. Gli analisti si aspettano inoltre che Watch resti per lo più una piattaforma gratuita e finanziata dalla pubblicità: un ottimo modo per moltiplicare gli spettatori ma non sempre efficace per generare guadagni. Senza contare che Facebook sta perdendo appeal fra i giovani: l'ultimo studio di eMarketer ha confermato un trend che rischia di compromettere la crescita della piattaforma di Zuckerberg a scapito di Snapchat e Instagram, più forti nel permettere la comunicazione per immagini chiesta dai teenager. Col potenziamento dell'offerta video Facebook cercherà probabilmente anche di colmare questo gap.

Via CorCom
 
Di Altri Autori (del 30/08/2017 @ 07:30:30, in Aziende, linkato 1451 volte)

I numeri di telefono degli esercizi commerciali saranno accompagnati da un simbolo di autenticità. Un'occasione per agevolare la comunicazione con i clienti o un altro strumento di telemarketing asfissiante?

WhatsApp  viene incontro alle esigenze delle aziende con i profili verificati . La piattaforma di messaggistica istantanea associerà un simbolo di autenticità dei numeri di telefono che fanno capo a negozi, esercizi commerciali e brand. Attraverso questi numeri verificati  le imprese possano entrare direttamente in comunicazione con il miliardo di utenti  che usa WhatsApp. Resta da capire se questi saranno utilizzati per una comunicazione più efficace o solo per nuove iniziative di telemarketing .

PROFILI VERIFICATI DI WHATSAPP AL SERVIZIO DELLE AZIENDE

Scrivendo a un numero verificato, evidenziato da una spunta bianca su fondo verde , nella chat apparirà automaticamente il nome del negozio o dell'azienda , anche se questi non sono registrati in rubrica. Nei piani di WhatsApp, che sta sperimentando  questa funzionalità su un numero ristretto di attività, questa funzione è pensata soprattutto per i negozi locali che potranno usare i messaggini per contattare i clienti o proporre sconti . Per prevenire gli abusi, le aziende più "insistenti" potranno essere bloccate come avviene con qualsiasi contatto. Anche i grandi brand  potranno sfruttare questa funzionalità, creand oun canale diverso dalle normali pagine Facebook  e Instagram.

Via Business People

 
Di Max Da Via' (del 28/08/2017 @ 07:17:11, in Aziende, linkato 1388 volte)

Dopo l'acquisizione di Whole Foods da parte di Amazon a metà giugno, un'operazione da 13,7 miliardi di dollari, ecco la risposta di Google e Walmart, con un'alleanza che porterà i prodotti del retailer a portata di Google Assistant.

Alleanza Google e Walmart

La partnership è stata annunciata sul sito del colosso statunitense, attraverso una dichiarazione del presidente e Ceo Marc Lore e partirà di fatto a fine settembre, quando sarà possibile acquistare i prodotti Walmart attraverso l'assistente vocale di Google. Per quanto riguarda Google Assistant, Lore dichiara che si tratterà del numero maggiore di prodotti messi a disposizione da un singolo retailer su questa piattaforma.


La carrello della spesa più facile

Grazie alla alleanza Google e Walmart possono incrociare le tecnologie a vantaggio degli utenti. Tra le possibilità aggiuntive offerte c'è per esempio quella di costruire il carrello della spesa di ciascun utente basandosi su prodotti acquistati in precedenza, e che fanno parte di quella base di acquisto che ciascuno di noi tende a ripetere, perché sono prodotti essenziali. La funzione si attiva grazie all'integrazione profonda tra la funzione Easy Reorder di Walmart, che fino ad oggi ha venduto online esclusivamente attraverso il proprio sito, e Google Express.

Easy Reorder di Walmart è già un mezzo potente, perché integrando online e negozi fisici è in grado di riconoscere il cliente e gli acquisti di ciascuno, indipendentemente dal

La spesa con i comandi vocali nella sinergia tra Google e Walmart
La spesa con i comandi vocali nella sinergia tra Google e Walmart

canale. Questo permette di riconoscere coerentemente le abitudini d'acquisto, ovvero con una visione d'insieme e non parcellizzata dai canali di vendita. Lato utente, significa semplificare in modo notevole gli acquisti più ripetitivi: è già tutto nella app Walmart. L'utente che sceglie di collegare il proprio account Walmart a Google Express trasferisce questo risparmio di tempo direttamente sul servizio di Google.

Sviluppi prossimi

Il Ceo Marc Lore annuncia a breve sviluppi del servizio coinvolgendo i 4.700 punti vendita Walmart e la logistica. "Creeremo una customer experience che ad oggi nessuno offre, nel campo dell'acquisto tramite comando vocale -precisa Lore-, per esempio la possibilità di scegliere se prelevare la spesa in negozio, con uno sconto, o di usare i comandi vocali per acquistare prodotti freschi in tutti gli Stati Uniti. Le nuove possibilità di voice shopping, abbinate all'offerta distintiva dell'insegna, che per esempio include la consegna gratuita in due giorni e lo sconto per il pickup instore, offrirà ai nostri clienti una nuova e avvincente maniera di ottenere ciò che desiderano a prezzi bassi".

Perché una alleanza Google e Walmart

La scelta di allearsi con Google va nella direzione della semplificazione degli acquisti lato consumatori. Walmart valuta positivamente gli investimenti e gli sforzi di Google su

L'alleanza tra Google e Walmart porterà una grande quantità di prodotti nel carrelli riempiti via mobile
L'alleanza tra Google e Walmart porterà una grande quantità di prodotti nel carrelli riempiti via mobile

intelligenza artificiale ed elaborazione del linguaggio naturale, quindi crede che la tecnologia sia all'altezza delle aspettative. "Sappiamo -prosegue il Ceo Marc Lore-che questo implica che Walmart verrà reso direttamente confrontabile con altri retailer, e crediamo che sia giusto così. Un universo di acquisto aperto e trasparente è la cosa migliore per i clienti".


Via Mark Up
 
Di Max Da Via' (del 20/07/2017 @ 07:37:30, in Aziende, linkato 1513 volte)
Google lancia il guanto di sfida a Facebook & Co. sul suo terreno, quello dei flussi di news ritagliate "su misura". Il nuovo servizio apparirà sulla app "Google" per dispositivi mobili che girano su Android o iOs e fornirà articoli, video e altri contenuti selezionati in base alle enormi masse di dati provenienti dalla cronologia delle ricerche effettuate e degli argomenti prevalentemente cercati. A differenza del criterio con cui Facebook e gli altri social selezionano news e post - le connessioni con amici e amici di amici - Google farà perno sui profili degli utenti elaborati grazie al search. Addirittura "anticipando" desideri e ricerche.

La posta in gioco è contendere utenti alle app mobili dei social rendendo la app "Google" una tappa obbligata per chi naviga su smartphone.

Il flusso di notizie inizialmente sarà disponibile solo tramite app mobile per poi sbarcare anche su desktop, annuncia Ben Gomes vp Engineering. Il flusso è concepito per offrire notizie e informazioni attinenti agli interessi dell’utente, in base alle ricerche effettuate, addirittura anticipando quello che "potrebbe" essere cercato. Qualcosa di simile a quanto sperimentato da Yahoo nei primi temp della gestione cui Marissa Mayer.

“Il tentativo non è nuovo” annota infatti Greg Sterling, analista specializzato in motori di ricerca. Si tratta per Google di spostare il focus sui device mobili in un momento in cui sta cambiando la modalità di ricerca da parte degli utenti. “Il nuovo flusso sarà davvero costruito sugli interessi dell'utente – dice Gomes – e non su quello che interessa agli amici o agli amici degli amici, come invece accade con le altre news feed".
Gli executive di Google dicono che verranno utilizzare le stesse tecniche usate dalla compagnia per prevenire la creazione di “bolla da filtro”, ovvero il rischio che le persone si trovino davanti solo informazioni "omogenee", che rafforzano la propria visione del mondo. Il nuovo servizio è un’estensione di Google Now, progettato per anticipare la necessità dell’utente di avere informazioni.

Via CorCom
 
Di Max Da Via' (del 19/07/2017 @ 07:49:30, in Aziende, linkato 1540 volte)

Amazon ha lanciato ieri, per ora solo negli Stati Uniti, una nuova feature dedicata ai membri del servizio Prime, attraverso cui è possibile postare propri contenuti come in tutti i più comuni social network. Chiamata Amazon Spark, la piattaforma si compone di un feed fotografico – molti notano la somiglianza con Instagram – in cui sono presenti immagini pubblicate dagli abbonati Prime insieme ai prodotti acquistati sul sito di ecommerce.

Secondo TechCrunch, che per primo ha riportato la notizia, i non abbonati possono scorrere il feed senza però pubblicare contenuti. Agli utenti Prime sarà invece consentito di interagire attivamente con le fotografie, commentandole o reagendo con uno smile, che poi è la controparte del like di Facebook.

Amazon Spark

Amazon Spark permette anche un certo grado di personalizzazione: avviando la funzione appaiono alcuni interessi come Libri, Film, Moda, Idee regalo, che è possibile selezionare per rendere più coinvolgente l’esperienza di fruizione. La soluzione pare un’estensione delle recensioni dei prodotti, già popolate da numerose immagini.

La novità ha un potenziale enorme: i membri di Prime negli Stati Uniti hanno raggiunto quota 85 milioni e la società starebbe lavorando ad Anytime, una applicazione di messaggistica interattiva per le tante persone nel mondo che navigano sulla piattaforma. L’obiettivo? Creare un ecosistema di servizi in cui mantenere elevata l’attenzione delle persone, attirandole con incentivi quali musica, film, sconti dedicati e persino la trasmissione degli incontri di NFL.


Via DailyOnline
 
Di Max Da Via' (del 30/05/2017 @ 07:19:05, in Aziende, linkato 1613 volte)

Se ne era già parlato, ma ora è arrivata la conferma del direttore advertising Sridhar Ramaswamy nel corso della Google Marketing Next. Il colosso dell'online implementerà le funzionalità pubblicitarie all'interno della sezione home, dove le aziende potranno comparire via spot, ma anche tra i consigli d'acquisto.

Questi ultimi verranno forniti sulla base della ricerca e delle richieste degli utenti, effettuabili attraverso il comando vocale. Un modello di business ancora tutto in fase di sviluppo per Google, che si muove con cautela sulla scia di quanto implementato da Amazon con Echo. Tra i suggerimenti anche un aggancio diretto con il mondo retail e il negozio più vicino attraverso la geo-localizzazione.

Via Mark Up

 
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