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Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è necessario un computer.

Arthur Bloch
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Altri Autori (del 26/02/2010 @ 07:11:28, in Aziende, linkato 2088 volte)

iTunes, negozio online della Apple dedicato alla vendita di contenuti digitali, ha tagliato ieri (22.45 ora italiana) lo straordinario traguardo di dieci miliardi di canzoni vendute. Lo store è nato nel 2003 e, nonostante l'incompatibilità degli mp3 venduti con device portatili non targati Apple, è diventato il punto di riferimento per la distribuzione di musica legale sul web.

Supportato dal successo dell'iPod, inizialmente, e dell'iPhone, in un secondo momento, iTunes ha attirato con l'immediato modello di pagamento, caratterizzato dall'acquisto di tessere che non obbligano a utilizzare la carta di credito online, quell'utenza giovane che ha tanta dimestichezza con file e lettori digitali quanta con il download pirata.

Il raggiungimento del traguardo è stato accompagnato da un concorso che ha premiato un fortunato internauta, il decimiliardesimo appunto, con una iTunes card del valore di 10 mila dollari.

Via Quo Media

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Di Altri Autori (del 25/02/2010 @ 07:33:23, in Prodotti, linkato 2300 volte)

Il 2010 si preannuncia come l'anno d'oro degli smartphone, ma anche i "normali" telefonini metteranno a segno buone performance. Secondo le previsioni a livello mondiale di Gartner i primi avranno un balzo nelle vendite del 46% mentre per i cellulari l'aumento sarà tra l'11 e il 13 per cento.

Si chiuderà così la parentesi negativa del 2009 quando nel mondo sono stati venduti 1.211 milioni di telefonini, una decina in meno rispetto all'anno precedente. In aumento di quasi un quarto, invece, i più evoluti smartphone, che hanno raggiunto i 172,4 milioni di pezzi acquistati.

«Nell'ultimo trimestre 2009 il mercato dei terminali ha visto una ripresa degli acquisti con un più 8,3% nei volumi rispetto allo stesso periodo del 2008 – commenta Carolina Milanesi, research director di Gartner –. Gli acquisti sono stati trainati dagli smartphone e dai modelli più economici».

In Italia, sempre secondo Gartner, leader nei telefonini si conferma Nokia con una quota di mercato che sfiora il 40%, davanti a Samsung (33,4%) e Lg (8,4%). Per l'Iphone, nel mondo venduto in 25 milioni di unità, l'Italia vale il 3,9 per cento.

Nokia ribadisce il suo primato anche a livello mondiale, forte di una market share del 36,4%, ma sono i brand coreani i veri vincitori della passata stagione. Lg è riuscita a superare Motorola e Samsung ha aumentato del 3,2% la propria quota, sfiorando il 20 per cento e mettendo a segno una prova di forza in Germania, dove nell'ultimo trimestre ha conquistato il podio spodestando proprio Nokia. Nel panorama globale avanzano anche i marchi cinesi come Zte e Huawei che vendono i terminali agli operatori di tlc nei paesi in via di sviluppo, oltre alla taiwanese Htc specializzata proprio negli smartphone.

Nell'universo smartphone è Symbian la piattaforma da battere: è utilizzata da quasi un dispositivo su due, sempre marchiato Nokia. All'inseguimento ci sono Blackberry, con una quota del 20%, e l'iPhone al 14,4% che guadagnano posizioni. In tutti i casi i consumatori hanno apprezzato le potenzialità dei telefonini evoluti: accesso al web, alle email, le integrazioni con i social network, la disponibilità di mappe per la navigazione satellitare, per citare le applicazioni più diffuse.

Non mancano buone notizie per i consumatori. «I prezzi quest'anno continueranno a scendere ma il calo rallenterà rispetto al 2009 – prevede Carolina Milanesi – quando, se guardiamo al mercato di fascia media, i prezzi sono diminuiti anche del 10% mentre quest'anno vedremo una contrazione intorno al 4%».
Dopo un 2009 segnato da una decisa riduzione dei volumi e dal valore ora in Italia, con l'ingresso nell'era degli smartphone, cambiano anche le strategie di produttori e operatori. «Nel nostro paese lo smartphone è diventato un driver dell'innovazione – segnala Alessandro Mondini Branzi, ad di Nokia Italia – e gli operatori si orientano sempre più a venderli con soluzioni e servizi di email e social network».

«Stiamo assistendo a un cambiamento radicale – conferma Luca Callegari, direttore marketing tlc di Samsung Italia – e il focus degli operatori è proprio sugli smartphone». Per Samsung il nuovo mix di prodotto nelle tlc sarà realizzato con un 13% di smartphone, un quarto di modelli avrà lo schermo touch e un altro 12-13% saranno modelli ad hoc pensati per il messagging, con Twitter, Msn e Facebook.

di Enrico Netti su ILSOLE24ORE.COM

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Di Altri Autori (del 24/02/2010 @ 07:07:43, in Mercati, linkato 2295 volte)

Dopo i dati di Gartner sul mercato della telefonia mobile, arrivano quelli di GfK Retail and Technlogy e dalla US Consumer Electronics Authority. Il settore, secondo il rapporto GfK Digital World, ha chiuso 2009 con una flessione del 4%, pari alla vendita di 50 milioni di unità in meno rispetto al 2008.

A fare da traino al business globale è stato il mercato asiatico di cellulari e smartphone, che ha raggiunto 456 milioni di unità vendute (+1%) per un equivalente di 47,5 miliardi di euro (-8% rispetto al 2008). Una crescita, in termini di volumi, dovuta principalmente a una ripresa delle vendite negli ultimi tre mesi dell’anno (+7%, +9%, +16%) rispetto agli stessi mesi del 2008.

Le buone performance degli smartphone hanno fatto registrare una crescita a tre cifre per quasi tutto il 2009. Trend simili anche nell’Europa occidentale, con 162 milioni di unità vendute (-3% rispetto al 2008) e 27 miliardi di euro in valore (-6%).

Bene gli ultimi tre mesi e gli smartphone la cui crescita (+109%) ha compensato la flessione dei cellulari (- 25%). Il mercato italiano ha chiuso l’anno in pari a volume e con un -4,5% per quanto riguarda il valore. In recupero l’ultimo trimestre (+1%) supportato dalla crescita a tre cifre degli smartphone.

Via Quo Media

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Di Altri Autori (del 23/02/2010 @ 07:13:32, in Marketing, linkato 2218 volte)

Cosa non si farebbe per una chiamata gratuita. Secondo un’indagine condotta dall’Ispo, il 57% degli italiani sarebbe favorevole all’inserimento di brevi messaggi pubblicitari durante una telefonata, se questo garantisse la totale gratuità del servizio.

La ricerca, sviluppata per Neveralone su un campione rappresentativo di 814 italiani, il 67% si sarebbe mostrato entusiasta di un simile servizio. Conclusione per altro logica se si considerano un paio di presupposti: il 45% degli intervistati riporta come prima risposta la consultazione di Internet su pc quando, in un qualsiasi momento della giornata, ha bisogno di un'informazione; il non utilizzo dei numeri a pagamento deriva nel 34% dei casi dall'essere soddisfatti degli altri canali e nel 29% dall'eccessiva esosità.

Lo studio mette in luce come il telefono sia il canale di comunicazione maestro nel Belpaese, con il 21% delle preferenze; il 46% degli intervistati considera un breve spot telefonico come una normale informaizone pubblicitaria mentre il 45% come un'occasione per ricevere notizie interessanti.

Via Quo Media

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Di Altri Autori (del 22/02/2010 @ 07:47:28, in Internet, linkato 1866 volte)

PaidContent svela usi e attitudini degli internauti d’oggi: 27mila intervistati in 52 differenti paesi, per scoprire che l’utenza più giovane è anche quella più disposta a pagare per i contenuti offerti dalla rete.

Gli under20 non attuano scale gerarchiche tra i diversi media, per cui lo streaming online ha dignità e valore pari ai programmi in tv o ai film in sala. Più gli internauti invecchiano, invece, meno sono disposti a sovvenzionare i contenuti web.

La deduzione - ottimistica - è che la nuova generazione d’utenti (definita ‘platform-agnostic’) risolleverà le sorti dell’industria culturale digitale: il 65% di essi è pagherebbe per la musica in download, il 60% per lungometraggi e videogiochi. Percentuali decisamente superiori alle altre fasce d’età (40-44 anni e over60). Meno disponibilità verso servizi considerati parte integrante della rete, non un’offerta complementare a essa, come blog e social network, per cui solo il 30% degli under20 prenderebbe in considerazione un contributo economico.

Via Quo Media

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Di Gianluigi Zarantonello (del 19/02/2010 @ 08:00:00, in internet, linkato 2221 volte)

Ho letto in questi giorni diversi post, molto interessanti, sulle previsioni per il 2010 come l’anno dell’azione, sia per il social media marketing (leggete questi articoli su Social Media Marketing e su Digitalmarketinglab) sia per il mobile web (ancora su Digitalmarketinglab).

Spero anche io che quest’anno si passi davvero da una generica consapevolezza del valore di questi strumenti (peraltro molto legati fra loro) alla reale attuazione di piani e strategie.

Quali sono i limiti e le opportunità della situazione ad oggi?


Partiamo dal mobile, dopo un paio di annate partite a metà la tecnologia è matura, la diffusione degli smartphone è alta e anche gli operatori stanno spingendo. Cosa manca? Sicuramente la conoscenza delle opportunità da parte degli utenti finali, traumatizzati anche dai salassi patiti causa alte tariffe. Auspicherei dunque delle campagne informative per il grande pubblico, oltre alla pubblicità commerciale.

Inoltre il futuro è fortemente legato alle applications, in questo senso fondamentale è stato l’avvento dell‘iPhone che ha cambiato l’approccio al mercato (una previsione azzeccata), non bisogna però dimenticare che in Italia questo device vale forse il 3% del mercato (700.000 pezzi) e che dunque mode a parte non bisogna trascurare tutti gli altri sistemi operativi a partire da Symbian e Windows Mobile. Le aziende sono consapevoli delle quote di mercato, oltre che dei costi di porting?

Veniamo poi ai social media: nei giorni scorsi si è sviluppata una bella discussione su Linkedin a proposito di come trasmettere la cultura dei social media marketing all’interno delle organizzazioni.

Credo che sia qui il problema centrale: la teoria in questo caso è difficile da applicare in mancanza di una conoscenza diretta degli strumenti e di un giusto approccio culturale. Come si diceva su Linkedin è importante coinvolgere chi in azienda ha già familierietà con questi strumenti per farne degli evangelisti. Tuttavia senza un forte committment dall’alto queste persone non avranno abbastanza credito, per cui uno sponsor forte è davvero necessario.

immagine tratta da http://laurelpapworth.com

In libri come l’Onda Anomala molte storie iniziano con dei pionieri che ad un certo punto trovano un sostenitore forte in azienda, dando vita a storie di successo, nel 2010 ci sarà abbastanza coraggio per poter avere dei casi di studio italiani?

Su questo chiudo con un pensiero senza intenti polemici: in tutti gli incontri in cui mi sono trovato a parlare di social media negli ultimi mesi ho sempre avuto un pubblico di addetti ai lavori, dove mancavano quasi totalmente i manager di azienda. Non so se sia un problema di poca curiosità o di inviti gestiti male, certo è che ci siamo trovati ogni volta a dirci che “sono i soliti discorsi” mentre per altri interlocutori sarebbe stati preziosi.

Andrà meglio quest’anno? Che ne dite?

Gianluigi Zarantonello via http://webspecialist.wordpress.com/

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Di Altri Autori (del 18/02/2010 @ 07:52:04, in Mercati, linkato 2152 volte)

Il mercato della musica via internet, in Italia, è cresciuto del 27% nel corso del 2009, secondo i dati di Fimi-Confindustria presentati al Festival di Sanremo. Prosegue l’evoluzione dell’utenza di settore, sempre più usa ai lidi del web, dove spesso i prodotti costano meno e sono più facilmente reperibili.

Complessivamente, comunque, il mercato italiano langue nella mediocrità: il fatturato degli ultimi dodici mesi è di 144 milioni di euro, contro i 178 milioni del 2008. Le vendite di cd e dvd musicali hanno perso ancora il 24%.

Sul fronte digitale si conferma il trend di crescita e, per la prima volta, il fatturato supera i 20 milioni di euro (erano stati 16 del 2008). Sempre più importante il successo del download dei singoli brani via internet, cresciuto del 24%, e quello degli album, in ascesa del 32%.

Il fatturato degli album in rete ha quasi raggiunto il fatturato realizzato dalle singole hit: il mercato digitale è dunque in fase di maturazione anche in Italia, a braccetto con la rete.

Via Quo Media

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Di Altri Autori (del 17/02/2010 @ 07:27:01, in Pubblicità, linkato 2190 volte)

E’ stata presentata l’ottava edizione dell’Indagine predittiva “Il Futuro della Sponsorizzazione” di StageUp - Sport and Leisure Business e Ipsos, nella quale si prevede, tra l’altro, una crescita del mercato nel 2011 dopo due anni di calo. Secondo l’indagine il mercato delle sponsorizzazioni in Italia nel 2010 tornerà, almeno in termini nominali (senza considerare quindi l’inflazione), sui valori del 1999.

Secondo le stime contenute nell’ottava edizione dell’Indagine predittiva “Il Futuro della Sponsorizzazione” di StageUp - Sport & Leisure Business e Ipsos, gli investimenti complessivi, al termine dell’anno in corso, si attesteranno a 1.465 milioni di euro, arretrando dell’8,9% rispetto al 2009.

Fra i principali motivi che porteranno alla flessione, la seconda consecutiva dopo quella del 2009, peserà la tendenza ad una riallocazione dei budget dedicati alle attività di comunicazione e relazione verso i settori a più alto ed immediato ritorno commerciale, la riduzione delle aziende attive in sponsorizzazioni ed una contrazione generalizzata del budget da queste investito, a cui si accompagna una forte razionalizzazione nell’allocazione delle risorse. A fronte di ciò non emergono aziende, anche di settori emergenti, capaci di compensare nell’immediato la riduzione degli impegni dei player consolidati.
Il mercato si prevede che tornerà a crescere nel 2011 attorno al 4-5%.

Via Marketing Journal

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Di Altri Autori (del 16/02/2010 @ 07:15:03, in Internet, linkato 2213 volte)

Apple fa il conto alla rovescia e si prepara a segnare il traguardo dei 10 miliardi di canzoni scaricate attraverso iTunes, il negozio on line inaugurato nel 2003. In una pagina del suo sito web appositamente aperta per l'evento, ci sono il countdown in tempo reale e anche la promessa della casa di Cupertino: per chi effettuerà il download numero dieci miliardi ci sarà in regalo un buono acquisto di 10 mila dollari da spendere su iTunes.

Per l'occasione Apple ha anche pubblicato un elenco dei brani più acquistati di sempre su iTunes: al primo posto c'è I gotta feeling dei Black Eyed Peas, al secondo Poker Face di Lady Gaga e al terzo Boom Boom Pow ancora dei Black Eyed Peas. A seguire Ìm Yours' di Jason Mraz, Viva la Vidà dei Coldplay, Just Dancè di Lady Gaga & Colby O'Donis, Low di Flo Rida, 'Love Story' di Taylor Swift, Bleeding Love di Leona Lewis, TiK ToK di Ke$ha, Disturbia di Rihanna e So What di Pink.

Tra i brani antecedenti alla nascita di iTunes e che sono stati ridigitalizzati per essere venduti online un primato ce l'ha Don't stop believin di Journey: uscita nel 1981, la canzone fu nel 2008 la prima a raggiungere i due milioni di vendite digitali anche grazie al fatto di essere nella colonna sonora della serie tv dei Sopranos.
Negli ultimi anni, scrive Mashable, sito specializzato in tecnologia, il tasso di download dei brani musicali dal negozio virtuale di Apple ha raggiunto velocità sempre maggiori: due anni fa Apple aveva venduto 4 miliardi di canzoni.

Via ILSOLE24ORE.COM

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Di Altri Autori (del 15/02/2010 @ 07:16:42, in Advertising, linkato 2003 volte)

Il telefono cellulare si configura come strumento perfetto per azioni di marketing e di gestione dei servizi verso il cliente. Sostanzialmente è, e probabilmente sarà, lo strumento che le aziende preferiscono per il mobile advertising, un mercato ancora in fase embrionale ma che mostra interessanti tassi di crescita.

Nel 2009, infatti, secondo le rilevazioni dell’Osservatorio mobile marketing & service, il comparto ha registrato un fatturato di 32 milioni di euro, in crescita di ben 21 punti percentuali sull’anno precedente.

Le aziende credono quindi nella potenzialità del mobile advertising che permette di stabilire una relazione diretta con il consumatore a costi sostanzialmente ridotti. Lo sviluppo del mobile adv, inoltre, è supportato dalla crescente diffusione di device evoluti (smartphone) e dall’introduzione di tariffe flat per la navigazione da cellulare.

Infine, tra i settori più propensi all’utilizzo del mobile adv segnaliamo: intrattenimento, editoria e media, abbigliamento e accessori e automotive.

Via Marketing Journal

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