Immagine
  mymarketing.it: il marketing fresco di giornata... di Admin
 
"
Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è necessario un computer.

Arthur Bloch
"
 
\\ : Storico (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Altri Autori (del 23/07/2008 @ 07:53:19, in Marketing, linkato 2572 volte)

Crolla sotto il peso della dea pubblicità uno dei suoi più acerrimi nemici: TiVo, divenuta famosa per aver lanciato una sorta di videoregistratori in grado di registrare programmi televisivi senza interruzioni pubblicitarie, ha annunciato un accordo con Amazon per trasformare il telecomando in uno strumento per acquistare prodotti reclamizzati e promossi durante alcuni show, quali The Oprah Winfrey Show e The Late show with David Letterman.

"Il nostro obiettivo è quello di lavorare con l'industria media per far sì che la pubblicità in Tv abbia maggiore effetto. Quello che stiamo cercando di fare -  ha spiegato l'amministratore delegato di TiVo, Thomas S. Rogers - è gettare le basi per un nuovo modello di business in televisione".

Via Quo Media

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 21/07/2008 @ 07:45:25, in Internet, linkato 2763 volte)

Che fai adesso? È la domanda essenziale. Una sorta di codice che attiva la comunicazione tra conoscenti. E online è diventata lo "status update". Una funzione che da tempo si diffonde sui social network. Lanciata da Twitter. Resa popolare da Facebook. Il flusso dei brevi messaggi che rispondono alla domanda «che fai adesso?» tiene insieme piccoli gruppi di amici. Diventa un'altra forma di socializzazione. È una nuova goccia nel mare delle novità? Per qualcuno è la prossima onda dell'innovazione internettara. Per altri è trascurabile. Forse è un fenomeno leggero, ma pone una domanda seria. «Internet: che fai adesso?».

Ebbene. I social network sono piattaforme che consentono alle persone di esprimere una personalità digitale e di connettersi ad altri. Se n'è parlato per le cifre astronomiche che NewsCorp ha pagato per MySpace, America Online per Bebo, la Microsoft per una piccola quota di Facebook. Centinaia di milioni di persone li usano: circa il 39% dei navigatori intervistati da Gartner in 18 paesi, tra i quali l'Italia. Si tratta di servizi che hanno conosciuto una crescita straordinaria e che ultimamente hanno dato segnali di rallentamento. Lo stesso era successo ai podcast. E ai blog. Sono fenomeni che seguono una curva logistica: partono piano, poi crescono in fretta, infine raggiungono il limite quando trovano un equilibrio nell'ambiente che li ospita. Ma ogni volta che un fenomeno rallenta, subito se ne presenta un altro che parte. Mauro Del Rio, di Buongiorno, pensa che la nuova onda sarà una sorta di "status update" pensato soprattutto per il cellulare.

Come valutare? La logica finanziaria spinge a interessarsi alle storie che promettono crescita veloce. Ma l'analisi decisiva è concentrata sulle esigenze delle persone: e quelle che contano hanno una storia di lunga durata. Solo le innovazioni vere sciolgono la contraddizione.
Le innovazioni vere si mostrano nel punto in cui l'offerta tecnologica incontra ciò che la società comprende e vuole. Le persone vogliono – e comprendono l'importanza di – esprimersi e connettersi. Le loro relazioni fondamentali sono quelle di sempre e si sviluppano soprattutto nella vicinanza fisica. Lo dimostrava già un paper di David Liben-Nowell e altri, pubblicato su Pnas nel 2005: anche se le tecnologie digitali funzionano indipendentemente dalla distanza e anche se sono utili a chi voglia esplorare nuove conoscenze, gli utenti di network sociali si aggregano in cluster geograficamente precisi. D'altra parte, fino a che la società non comprende bene l'offerta tecnologica non le attribuisce grande importanza: in effetti, le persone intervistate da Gartner attribuiscono un valore relativamente basso ai social network (voto 5,74 su 10). Quasi tutti invece continuano a considerare fondamentale l'e.mail (voto 8,88). I social network sono più collegati al divertimento; la mail è un dovere necessario.

Lo status update e i social network via cellulare potrebbero essere le prossime storie di crescita se pensati e progettati come sistemi di messaggistica più ricchi, divertenti e convenienti, sdoganandoli dall'idea che li vede come sistemi per tenere blog semplificati, adatti a chi non ha tempo da perdere, ma offrendo loro la missione di contribuire alla qualità dell'intelligenza collettiva della rete.
I social network possono migliorare la comunicazione online, affollata di mail inutili e di sms costosi. Ma occorre che diventino più seri senza perdere il loro carattere divertente, senza troppo spam, ma soprattutto con una buona gestione delle priorità. Questo potrebbe favorire lo sviluppo preconizzato da Julia Lin, ricercatrice di Gartner: «La sfida per i social network sarà quella di adattarli all'ambiente aziendale». Ma per restare anche coinvolgenti dovranno cambiare: «In futuro, i social network di oggi ci sembreranno arcaici» pensa Charlene Li, di Forrester Research. «Diventeranno facili da usare. Non ci chiederanno mille registrazioni. Saranno naturali come la mail».

Naturali. Perché i social network che hanno senso non nascono come progetti finanziari, ma come umili piattaforme che agevolano le relazioni tra le persone che si donano tempo e attenzione. Magari con strutture aperte e standard. Riannodando il filo con l'insieme di internet. Ma questa è un'altra storia.

di Luca De Biase su ILSOLE24ORE.COM

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 

Segnalo ai lettori del blog questo libro, che credo interessante: Manuale operativo di relazioni pubbliche. Metodologia e case history, scritto da Giampietro Vecchiato e arricchito da diversi contributi e case history, edito da Franco Angeli.

Il volume vuole proporre prima di tutto una griglia metodologica per gestire in maniera organizzata e processuale un corretto ed efficace piano di comunicazione monitorandone e gestendone in modo professionale tutte le fasi.

Più in generale poi il libro si inserisce in un ambito tematico molto caro all’autore: il pieno riconoscimento istituzionale della disciplina delle relazioni pubbliche e la creazione di procedure metodologiche che diano spessore manageriale alla professione.

Si tratta quindi di una lettura interessante sia per il professionista che voglia migliorare la propria metodologia sia per il giovane che intenda accostarsi a questo campo.

Per una recensione dettagliata: http://www.comunitazione.it/leggi.asp?id_art=4362 

Gianluigi Zarantonello

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 17/07/2008 @ 07:56:45, in Prodotti, linkato 3113 volte)

Continua la battaglia a distanza fra Nientendo e Sony per aggiudicarsi il titolo di console di videogiochi più venduta e gettonata. A dire la verità lo scontro si è fino a ora sempre risolto a favore della Wii di Nintendo, motivo per cui Sony sta tentando di correre ai ripari e rilanciare l'immagine della sua PlayStation. La società giapponese ha infatti annunciato il progetto di noleggiare e vendere film e programmi tv su internet per la PS3 e anche di raddoppiare la capacità di memoria dell'hard disk, con una versione da 80 giga attesa per settembre.
 
Il nuovo servizio di distribuzione video - per il quale pescherà tra l'altro nelle produzioni di Sony Pictures, Warner Bros. e 20Th Century Fox - cercherà di colmare la lacuna che la separa da una simile iniziativa messa in atto da Microsoft per la sua Xbox 360. Nintendo da parte sua non si adagia certo sugli allora e ha annunciato l'uscita di nuovi videogiochi, tra cui uno che consente di lanciare il frisbee e un altro che permette di suonare 60 strumenti musicali. Per la Wii è in arrivo anche un nuovo e più sensibile game-controller, il Wii MotionPlus, e una serie di giochi sportivi, come "Wii Sports Resort", che consente agli utenti di lanciare un frisbee a una cane virtuale o di duellare contro un altro giocatore armati di spade.

Via Quo Media

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 14/07/2008 @ 07:59:17, in Internet, linkato 3204 volte)

Il linguaggio, importante, lo è sempre stato. In un'era dove le informazioni sono decisamente in sovrannumero rispetto alla capacità di fruizione dei consumatori/utenti saper comunicare bene, farsi capire e soprattutto interessare non è un'impresa da poco. Ed è lo scoglio che, stando a quando dice una recente ricerca effettuata da Forrester Research, fanno più fatica a superare i corporate blog, i siti di interscambio "culturale" creati dalle aziende per parlare di business e di prodotti. Ebbene il responso partorito dalla società di ricerca sulla base dell'osservazione di 90 siti di multinazionali che compaiono nella classifica Fortune 500 è impietoso: troppo tecnici, noiosi, scialbi (sotto il profilo della qualità dei contenuti) e incapaci di stimolare la discussione. Il motivo di così evidente insuccesso? Sembrerà paradossale (ma non lo è) ma a minare l'efficacia dei blog aziendali è la scarsa convinzione delle stesse aziende, che nel 53% dei casi li considera irrilevanti per le proprie strategie. Una sorta di vezzo, di qualcosa da fare per forza ma poco funzionale alle attività di business strategiche.

Entrando nel merito della ricerca, Forrester ha rilevato come il 70% dei blog campionati si limiti ad argomenti troppo tecnici, il 74% riceva raramente commenti e il 56% utilizzi come materiale di "ingaggio" per la discussione i comunicati stampa istituzionali. Il problema, come si diceva, non è tanto nel mezzo in sé o nelle possibili mancanze tecniche della piattaforma tecnica alla base del blog (magari povera di contributi multimediali) quanto l'atteggiamento delle aziende e degli addetti dell'area marketing in particolare, che in oltre la metà dei casi snobbano completamente il progetto. Con la conseguenza di non incentivare assolutamente la partecipazione all'attività di community da parte dei propri clienti/utenti, fornitori e partner.
La pecca, rilevano gli analisti di Forrester, è in sostanza un salto culturale che ancora non è avvenuto e che non è troppo tardi affinché avvenga. I corporate blog possono quindi uscire dall'anonimato e diventare strumenti di valore a supporto del business a condizione che le aziende (e i gestori del blog in particolare) gestiscano con più efficacia il media. E cioè stimolino più adeguatamente i confronti on line, rendano i contenuti pubblicati divertenti, facili da digerire e utilizzare, creino connessioni tra gli eventi e la community e invitino le figure più carismatiche dell'azienda a prendere la parola sul blog (esortandole però a seguire le regole della comunicazione on line). Troppi luoghi comuni o un linguaggio stereotipato non sono consoni alla natura del mezzo e alle sue finalità.

I blog diventano un importante strumento di comunicazione aziendale, ma vanno utilizzati in maniera diversa da quella istituzionale e ricorrente nelle trattative commerciali. Forrester invita quindi a dare un tocco di personalità ai post, a entrare con continuità nelle discussioni che tengono banco nella blogosfera, a spiegare la posizione dell'azienda anche su temi marginali rispetto al proprio core-business, ad affrontare senza remore (con il rischio di incontrare critiche) argomenti delicati. Solo così il corporate blog può produrre ritorni che si chiamano maggiore "redemption" in Rete e migliori relazioni con clienti (e il mercato in generale) e partner. Senza andare troppo lontano, ai blog dei big dell'industria hi-tech a stelle e strisce (come Jonathan Schwartz, il Ceo di Sun Microsystems, che ha un suo blog personale in azienda (http://blogs.sun.com/jonathan/), Forrester invita a prendere esempio da quelli della Ducati (DesmoBlog, http://blog.ducati.com/) e di Gambero Rosso (Papero Giallo, http://blog.gamberorosso.it/bonilli/). Motori e buona cucina sono senz'altro un argomento più propenso a dilettare i propri interlocutori ma, dicono gli esperti, si può fare blogging bene e con profitto anche parlando di computer, software e via discorrendo simili.

di Gianni Rusconi su ILSOLE24ORE.COM

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Roberto Venturini (del 11/07/2008 @ 07:04:01, in Media, linkato 2635 volte)

Il futuro della TV... meno spot...?

Che la TV non sia un mezzo, come dire, in rampante ascesa, lo sappiamo. E sappiamo anche che la pubblicità in TV non funziona più come una volta.

Se da un lato altri media meno "convenzionali" (primo fra tutti l'onine - e si vede dalla raccolta pubblicitaria) attirano l'interesse degli investitori, dall'altro lato i proprietari di catene televisive si spremono il cervello per riguadagnare gli spazi perduti. O almeno garantirsi un futuro.

Fox, negli USA, tenta una carta ad alto rischio. E riduce la quantità di pubblicità inserita nella sua programmazione.

Mentra da noi la quantità di spot infilati nei programmi sembra crescere continuamente (non è proprio così...) e si usano modi sempre più intrusivi per raggiungerci mentre guardiamo il nostro telefilm preferito, la Fox fa il contrario.

E riduce, a partire dalla prossima stagione del 50% (la metà!) il numero di commercials che verranno messi in onda durante due dei suoi più promettenti serial (si tratta quindi di un test, of course), portando quindi a quasi 50 minuti ogni ora la porzione dedicata la contenuto e non all'advertising.

Cercando quindi di minimizzare l'effetto zapping e di contrastare l'effetto di fastidio che è stato oggettivamente registrato negli utenti televisivi della catena per l'eccessivo affollamento.

E di aumentare l'efficacia dei messaggi pubblicitari diffusi - il che potrebbe permettere di aumentare i prezzi degli spazi e recuperare in questo modo i fatturati persi riducendo il numero di spot in vendita.

Per ora le reazioni degli operatori del settori (tipo agenzie media e investitori, è positiva. Tocca vedere come reagiranno le audience...).

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 09/07/2008 @ 07:01:32, in Prodotti, linkato 2097 volte)

A New York, nei pressi dell'Apple Store di Manhattan sulla Fifth Avenue, aperti non stop per l'occasione, la febbre da evento è già alta, con persone già assiepate in coda sul marciapiede per essere fra gli eletti che venerdì potranno comprare il nuovo Melafonino. In Italia gli utenti sono invece scesi sul piede di guerra (sui blog della Rete e con le prime missive indirizzate alle Autorità Garante) perché i prezzi dell'iPhone 3G senza contratto (499 o 569 euro) fissati da Tim e Vodafone sono troppo alti. E non da meno sono quelli degli accessori originali Apple (auricolari in primis) che saranno disponibili nei punti vendita in concomitanza con il lancio ufficiale del nuovo cellulare.
Nel Regno Unito, invece, O2 si frega le mani. Il gestore mobile ha infatti già smesso di accettare sul proprio sito Internet le preordinazioni per l'iPhone 3G per il semplice motivo che le scorte disponibili per il lancio iniziale del prodotto (nelle versioni da 8 e 16 GByte di memoria con scocca nera) sono andate esaurite. Il problema, per l'operatore, è semmai quello di poter rispondere in modo adeguato all'imprevista corsa all'acquisto che si scatenerà dall'11 luglio e torna così d'attualità la domanda inevasa di sapere quanti cellulari Apple ha destinato a ogni singolo Paese per coprire i primi giorni di vendita del nuovo smartphone. Quello che si è saputo, oltre al costo dei componenti per produrlo (173 dollari per il modello da 8 Gbyte), rischia invece di condizionare pesantemente le vendite di lettori Mp3 e di altri dispositivi elettronici che utilizzano chip di memoria a tecnologia Nand flash. Apple, infatti, ne avrebbe ordinati in questi mesi a Samsung qualcosa come 50 milioni per equipaggiare gli oltre quattro milioni di iPhone 3G destinati ai mercati di tutto il mondo e il produttore coreano si è trovata costretta a tagliare le forniture di questi componenti ai clienti meno importanti.

Un utente di smartphone americano su due vuole il melafonino
Tornando alla febbre da prossimo acquisto, una ricerca effettuata negli Stati Uniti dalla società specializzata Rbc Capital Markets ha ribadito se mai ce ne fosse bisogno l'elevato interesse degli utenti di super telefonini per la nuova creatura di Apple. Il 56% di un campione di 3.600 consumatori americani già in possesso di uno smartphone si è infatti dichiarato intenzionato ad acquistare un nuovo iPhone 3G nei prossimi 90 giorni. Meno della metà sono invece coloro che hanno indicato come prima scelta un BlackBerry e minime sono le percentuali raccolte da marchi come Nokia, Palm e Htc. Ad allettare i consumatori, dicono gli analisti della Rbc, le funzionalità (anche di tipo business) del nuovo software 2.0 e il prezzo. I 199 e 299 dollari che AT&T chiede per il nuovo iPhone 3G, con un contratto vincolato di 24 mesi, sono quindi un'attrattiva molto importante e in pochi, almeno fino a oggi, sono insorti contro i prezzi a listino - 599 e 699 dollari a seconda del modello - che lo stesso operatore ha fissato per vendere il telefono in forma "sbloccata".

di Gianni Rusconi su IlSole24ORE.com

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 08/07/2008 @ 07:51:35, in Media, linkato 1814 volte)

Il commissario europeo per la società di Informazione e Media, Viviane Reding, ha incontrato nove direttori che, rappresentando alcune delle principali testate europee (come “Le Monde” e “Lidové Noviny”), si sono riuniti per discutere sull’attuale stato della stampa e sul futuro della comunicazione cartacea nell’era digitale. 

Numerosi sono stati i quesiti a cui si è tentato di dare una risposta: molti hanno riguardato proprio il rapporto e la concorrenza tra informazione online e stampa tradizionale. Durante il colloquio è stato affrontato anche il tema del pluralismo dei media, dell’ impatto sulla politica di redazione del passaggio dalla carta stampata al web e degli effetti che i nuovi modelli digitali provocano sulle regole giornalistiche.
 
Nel corso della riunione, la Reding ha ribadito uno dei principi fondamentali della politica europea in materia di giornalismo: “Non dovrebbe esserci nessun limite che possa creare grave scompenso, specie alla carta stampata”.
 
Il commissario ha inoltre dichiarato che: “Gli europei cercano sempre di garantire l’alta qualità della stampa, sebbene in questi ultimi anni la competitività sia mutata. Stampa e riviste online sono chiamate a confrontarsi con l’aspra concorrenza di altre testate come quelle dei distributori online e anche con le attività via web dei broadcaster che spesso beneficiano di fondi pubblici. In Europa abbiamo bisogno di una stampa pluralista che sia non solo forte, ma anche capace di verificare le nuove possibilità offerte dal mondo online.
 
Gli stati membri dovrebbero cercare in particolare di non alterare la concorrenza col denaro dei contribuenti a svantaggio della carta stampata, per esempio finanziando attività online che riguardano la carta stampata”.

Via Quo Media

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 07/07/2008 @ 07:52:56, in Marketing, linkato 1831 volte)

Il concetto di internet quale mezzo di connettività delle nuove generazioni appartiene ormai al passato: oggi il web ha letteralmente invaso le abitazioni di tutto il mondo e, senza distinzione di età, viene utilizzato per raccogliere informazioni, fare acquisti online e scambiarsi opinioni.

Una ricerca recente di McKinsey & Company, che ha interpellato oltre 400 responsabili marketing in tutto il mondo, evidenzia come, in meno di tre anni, due terzi dei consumatori scaricheranno informazioni dalla rete, quasi la metà utilizzerà servizi online confrontando i prezzi tra i vari fornitori, e un terzo effettuerà i propri acquisti su internet.
Per il marketing aziendale diviene quindi un imperativo allinearsi all'evoluzione dei nuovi mezzi. Che si tratti di pubblicità, vendite, servizi, sviluppo dei prodotti o fissazione dei prezzi, le aziende non potranno più ignorare i media digitali, che diventeranno una leva fondamentale del "marketing mix" del futuro. Un futuro molto prossimo, se si pensa che la maggioranza dei direttori marketing prevede già nei prossimi tre anni una forte crescita degli investimenti pubblicitari sul web e un aumento delle vendite online della propria azienda superiore al 10 per cento.

Tale sviluppo non è frutto di una coincidenza; internet presenta enormi vantaggi rispetto agli altri canali, in termini di trasparenza, velocità, interattività, personalizzazione del rapporto con il cliente, efficienza della struttura di costo e accesso a un bacino di utenza potenziale elevato e spesso difficilmente raggiungibile con i canali tradizionali.
Se ben utilizzate, queste leve consentono alle imprese di rendere più efficienti tutte le fasi del processo di marketing, e non solo le azioni di promozione e pubblicità, che hanno finora rappresentato per molte aziende l'utilizzo naturale del web. Alcuni esempi ci aiutano a comprenderne meglio il potenziale. internet consente di sviluppare politiche di pricing con crescenti livelli di personalizzazione, come nel caso di Vodafone Portugal, nel cui sito l'utente ha la possibilità di costruire da sé il proprio piano tariffario e di ricevere in cambio alcune opzioni prestabilite di ricarica. La rete offre, inoltre, l'accesso a un bacino di utenza, composto di centinaia di migliaia di persone, ormai esteso a tutti i segmenti sociodemografici, che consente a chi opera nelle ricerche di mercato di effettuare rilevazioni statisticamente significative in settori critici come quello della ricerca farmaceutica o dei sondaggi sociopolitici.

Gli esempi più innovativi sono però legati allo sviluppo del prodotto: Lego ha recentemente utilizzato quattro membri importanti della propria community «Mindstorms» per raccogliere suggerimenti sullo sviluppo – dal prototipo al prodotto finale – del «Mindstorms Nxt».
L'innovazione è infine presente anche nelle tecniche di promozione pubblicitaria: Unilever ha presentato la nuova campagna del marchio Dove su YouTube, ricevendo due milioni di chiamate a un costo di comunicazione pari a zero. Utilizzando i tradizionali canali pubblicitari, la campagna sarebbe costata diversi milioni di euro.
Un altro caso è Daimler, presente su Asmallworld.net, una community a inviti che consente di raggiungere utenti con un profilo molto selezionato e affine al target naturale di Mercedes.
Se queste sono le premesse, è facile prevedere che lo sviluppo del marketing digitale continuerà a progredire alla stessa velocità con cui i nuovi mezzi verranno utilizzati dai consumatori e che per le aziende sarà sempre più difficile rimanere estranee a questo processo.

Sebbene alcune imprese stanno mettendo sempre più internet al centro della loro strategia di marketing e commerciale – oltre il 10% dei direttori marketing dichiara che in meno di tre anni la maggior parte del loro budget sarà dedicata a strumenti di digital marketing – molte altre non dispongono del know-how necessario per sfruttare appieno le potenzialità offerte dai nuovi mezzi oppure lamentano la mancanza di metodi affidabili per valutare il successo delle azioni di marketing digitale.
Non dobbiamo poi dimenticare che una strategia di questo tipo comporta anche dei rischi: si pensi ai danni d'immagine derivanti a un marchio per effetto della manipolazione della campagna promozionale a opera degli utenti online e della successiva diffusione in rete, o alle carenze realizzative di alcuna campagne che finiscono col produrre un impatto negativo sia sul profitto che sull'immagine dell'azienda. È il caso di una grande catena internazionale di ristorazione che ha lanciato una promozione di coupon online, la quale ha però generato un numero talmente elevato di bevande gratuite da spingere alcune filiali a non riscattare i coupon.

In sintesi, gestire il "marketing mix" su internet è un grande vantaggio, ma diventa più complesso, e la corretta valutazione e considerazione delle opportunità e dei rischi del marketing digitale costituirà per molte aziende la sfida del futuro. Grazie a una programmazione sistematica, a un'analisi accurata e allo stanziamento di adeguati budget, questa sfida potrà essere vinta. Ma chi ha l'ambizione di generare il migliore Roi di marketing possibile per la propria azienda dovrebbe iniziare a pensarci già da oggi.

di Marco Mazzù su ILSOLE24ORE.COM

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Roberto Venturini (del 04/07/2008 @ 07:44:02, in Marketing, linkato 2554 volte)

Interessante articolo su Advertising Age.

Secondo una ricerca di Advertiser Perceptions, l'intenzione d'acquisto dei consumatori esposti alla comunicazione di un certo prodotto aumenta molto considerevolmente (si parla di un 20% in più - con punte del 65%) quando la comunicazione passa attraverso un mix di strumenti piuttosto che solo attraverso la TV.

I risultati variano a seconda della categoria merceologica ed altri fattori... ma è evidente che una interazione più ricca e complessa con la marca ha un chiaro effetto sulla percezione e i comportamenti d'acquisto.

Chiaro che lo studio è relativo solo al pubblico americano - ma a naso potrebbe essere molto applicable anche per il consumatore italiano...

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Ci sono 2327 persone collegate

< dicembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
      
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
         

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Advertising (109)
AI (2)
Aziende (142)
Blog (11)
Brand (39)
Comarketing (2)
Comunicazione (9)
dBlog (1)
Digitale (36)
eCommerce (45)
Grande Distribuzione (7)
Internet (550)
Marketing (305)
Marketing Ambientale (3)
Marketing non convenzionale (62)
Media (102)
Mercati (84)
Mobile (210)
Permission Marketing (1)
Prodotti (95)
Pubblicità (32)
Pubblicità (88)
Retail (12)
Segnalazioni (45)
Social Networks (379)
Startup (1)
Strategie (59)
Tecnologie (77)
Trade Marketing (1)
Viral Marketing (40)
Web 3.0 (5)

Catalogati per mese:
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024
Dicembre 2024

Gli interventi più cliccati

Titolo
Automobili (2)
Bianco e nero (1)
Comarketing (1)
Home (4)
Internet (4)
Prodotti (5)
Pubblicità (5)

Le fotografie più cliccate


Titolo

< /p>


Subscribe to my feed


Google
Reader or Homepage

Add to netvibes



Creative Commons License




02/12/2024 @ 21:56:02
script eseguito in 265 ms