Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Nell'area dei codici mobili per i cellulari ( si vedano i miei post precedenti), una iniziativa pilota è stata lanciata da Coca-Cola in Messico, a supporto di Sprite.
Per partecipare bastava (si fa per dire) scaricare sul proprio cellulare il software SmartCode, uno dei player apparentemente più attivi in questo emergente settore.
A quel punto, scattando una foto ad una confezione di Sprite si accedeva automaticamente al sito mobile-oriented della promozione e si partecipava al concorso a premi, rispondendo ad una classicissima "semplice domanda" e sopratutto introducendo il codice di sicurezza stampato all'interno del tappo della bottiglia (e di queste bottiglie con codice promozionale ne sono state stampate un quaranta milioni...)
In questo caso, dunque, il codice serviva da scorciatoia per il sito promozionale, e aggiungeva un qualche valore grazie all'effetto novità (al gioco si poteva partecipare anche tramite il più low tech SMS).
Interessanti esempi sono anche quelli di Heineken e Xbox che hanno usato sistemi analoghi mentre in fase di sperimentazione ci sono alcuni dei nomi più interessanti del marketing e dell’informatica, con applicazioni in sviluppo sul fronte anche di Windows Live o eBay.
Questo tipo di promozioni presentano per i comunicatori una interessante opportunità di ridinamizzare il proprio mercato... ma per convincere i clienti ad adottare questo tool occorre prima che esista una base di utenti abbastanza ampia da superare una qualche soglia di massa critica, variabile secondo le percezioni degli investitori pubblicitari su cosa sia un target sufficientemente ampio ed interessante.
Sulla rete si discute di tutto e si portano avanti argomenti di cui si fatica a parlare del mondo fisico.
Un esempio sono le sensazioni ed emozioni relative alla vita lavorativa, ragioinando sulle quali si può produrre anche un cambiamento organizzativo ed un miglioramento aziendale.
Intervisto su questo tema Antonia Santopietro che alla questione ha dedicato un blog.
Buongiorno Antonella, ho visto nei giorni scorsi che hai aperto un nuovo blog dal titolo "Spazio, Tempo e Voce" (http://byoulog.wordpress.com). Come mai questa idea e di che cosa si parla?
L'idea mi è venuta ascoltando le conversazioni delle persone quando non lavorano! Professionisti, managers, imprenditori, impiegati a tutti i livelli.. che, come dire, "a luci spente" tirano fuori sensazioni, emozioni ed umori a margine della loro giornata, o delle loro vita in "carriera". Spesso questi umori, queste sensazioni non vengono sufficientemente esternate, finiscono per restarci attaccate addosso anche quando non siamo più in quel ruolo. E' innegabile che i ritmi delle attuali giornate lavorative finiscono per assorbirci del tutto, certo se a guidarci è la passione per quello che si fa, tutto ha un senso, anche a volte il dimenticarsi di sè, delle proprie esigenze. Questo Blog vuole essere un'offerta spazio-temporale per condividere esperienze ed emozioni ma anche per incontrare nuove persone e perchè no, per confrontarsi su tematiche comuni.. BeYou non significa solo sii te stesso nell'esprimere opinioni sui vari temi, ma anche qualcosa di più profondo, un invito ad attivare un contatto con quella parte di sè che rimane sul fondo...
Secondo te oggi l'organizzazione e i ritmi del business tendono a bloccarci nella routine e nelle pratiche di ogni giorno, impedendoci di crescere? E se sì quale può essere un rimedio?
Osservando molti contesti organizzativi sia piccoli che più strutturati, ho maturato l'idea che, considerando sia le dinamiche gerarchiche che quelle intra-funzionali, le persone entrano in relazione sia come "risorse" integrate nell'organizzazione in base al ruolo ricoperto che come "persone" in un "micro-cosmo" sociale. Le "persone" hanno aspettative, motivazioni, sogni, vite in corso, ma anche potenzialità, e non ultimo la propria personalità, a volte succede che il contesto organizzativo di tutto questo non riesca a farsi carico e si finisca per provare quello che io chiamo effetto "tapis roulant" si corre inseguendo un nastro, bisogna portare il ritmo, se ci si ferma si rischia di cadere! I rimedi sono tanti e molte discipline oggi ci vengono incontro, il punto di incontro di tutte è il benessere psico-fisico di ognuno di noi conciliato con una sana ambizione e desiderio di vedere riconosciuto il proprio operato o espressi i propri potenziali, a tutti i livelli
Una delle categorie di discussione è il capo. Alcune ricerche recenti dicono che il rapporto degli italiani con i superiori mediamente non è buono, tu cosa ne pensi e, in generale, di che cosa si parla in questa parte del blog?
In effetti mi aspetto che questa rubrica sia molto gettonata in termini di sfoghi! Certo, credo che questo sia tra i rapporti più articolati nelle dinamiche relazionali aziendali, in questa parte del Blog spero che ci sia spazio per un confronto attivo, capi e collaboratori che si confrontano, può essere un'opportunità per tutti per riflettere, e perchè no anche uno scambio di ruoli virtuale potrebbe addirittura essere auspicabile!
Altro argomento caldo: le riunioni. Necessario momento di confronto o certe volte solo rito aziendale?
Sebbene rispondano ad una "certa" esigenza organizzativa, ritengo che in molti casi la seconda ipotesi sia la più vicina alla realtà; ...mi aveva molto colpito il titolo di un recente libro di Patrick Lencioni dal titolo "Morto di riunioni" in cui il brillante autore descrive l'inutilità di buona parte delle riunioni aziendali che vengono organizzate, ai vari livelli, con cadenza pressocchè quotidiana, per discutere, tra manager, quadri , consulenti, esperti, in merito ai vari problemi di volta in in volta posti dai direttori. E' quantomeno emblematica e poi non così lontanta dalla realtà la storiellina che racconto sul Blog, quella dell'amico manager che quando gli chiedo via sms "ciao come stai?" mi risponde "sono in riunione" come se questo fosse uno stato di salute che prevede una cura, !!! Certo ci si può ammalare di "runionite acuta!"
GIANLUIGI ZARANTONELLO
Festivalbar 2007 parte da Milano venerdì 15 giugno. Inedito il cast dei conduttori con Enrico Silvestrin, Giulio Golia e la partecipazione di Elisabetta Canalis. Per la prima volta nella sua storia Festivalbar entra nel mondo di My Space e You Tube. Su myspace.com/festivalbarofficial saranno presenti contenuti esclusivi ed inediti, aggiornati quotidianamente, aperti ai contributi del pubblico dei social network. E’ già attivo, inoltre, il sito www.festivalbar.it, completamente rinnovato. Per la prima volta è presente una sezione, ‘Life’, interamente dedicata alle tematiche dell’ambiente e del sociale, ricca di news e iniziative. Festivalbar.it quest’anno è ospitato dal portale Yahoo!Musica. Grazie a questa nuova partnership, il sito di Festivalbar è offerto in esclusiva a Yahoo! e l’URL www.festivalbar.it sarà rediretto su Yahoo! Musica dove gli utenti troveranno migliaia di nuovi contenuti, tra cui fotografie e video del backstage, speciali monografici sugli artisti, notizie quotidiane dal mondo della musica italiana ed internazionale, date e informazioni sui principali eventi live in Italia. Inoltre, su Yahoo! Musica saranno presenti nuovi contenuti creati ad hoc per l’occasione: Radio Festivalbar, con tutte le hit dell’estate, Canale Video Festivalbar (da giugno), con i video ufficiali degli artisti che parteciperanno, integrazione con Yahoo! Answers, Yahoo! Video e Flickr (a luglio), per coinvolgere nel modo più ampio e completo possibile tutta la community di Yahoo!. Infineritornano le chat live con gli artisti del cast. Ad ogni tappa, gli utenti potranno dialogare in diretta tramite pc con i loro cantanti preferiti attraverso la chat di Festivalbar. Gli appuntamenti di quest’anno sono il 15 giugno da Milano, il 29 e 30 giugno da Catania e il 7 settembre da Verona.
Via Pubblicità Italia
Segnalo ai lettori come evento potenzialmente interessante che il 26 giugno alle ore 18:00, presso la libreria Melbookstore di Roma, si terrà la presentazione del libro "La nuova comunicazione di marketing" di Marzio Bonferroni, ed. Tecniche Nuove. Insieme all'autore del libro, interverranno Nicolò Occhipinti, responsabile editoriale di Eccellere - Business Community, e il Prof. Luigi Mariano, docente di Comunicazione d'Impresa della Facoltà di Scienze della Comunicazione della Sapienza.
Il libro presenta un metodo innovativo rispetto alla vecchia tecnica pubblicitaria unidirezionale: il Metodo Multicreativo che consente di generare una nuova creatività che non si limiti a produrre la pur sempre necessaria brand awareness, e che stabilisce elementi di comunicazione “two way”, per ottenere risultati di relazione fidelizzante fra marca e pubblico.
...che ha già causato alzate di scudi da parte dei tradizionalisti. 
Da che mondo è mondo. il vino si vende - o meglio si "posiziona" - in base alle sue caratteristiche, al tipo di vitigno... insomma, in enoteca o al super dobbiamo scegliere tra un Chianti e un Dolcetto, tra un Gewurtztraminer e un Morellino....
Bene, ma dal punto di vista marketing questa è un'eresia!
Stiamo parlando del prodotto e non del benefit, stiamo dando per scontato che il target "sappia", abbia un'idea di che gusto avrà il Brachetto, sappia che gli piacerà e con che cibi accoppiarlo.
Trattandosi di un bene esperienziale (sappiamo se abbiamo buttato i soldi solo quando abbiamo assaggiato il prodotto acquistato, quindi è troppo tardi) è evidente che molta gente non addentro al mondo enologico abbia fortissime riserve e che la propria ignoranza possa portare al consumo di prodotti come il Tavernello.
Nel dubbio, se non ho voglia di sperimentare, piuttosto che sprecare qualche euro per un prodotto che magari non mi piace e non so scegliere vado sul sicuro, spendo poco, rischio poco e il prodotto in fondo non è poi così male.... (almeno così mi dicono, io non l'ho mai assaggiato).
Una soluzione alternativa
Una soluzione alternativa, focalizzata sulla performance del prodotto e non sulle sue caratteristiche viene invece adottata dalla casa vinicola Amazing Food Wine Co, che ha lanciato la gamma di vini chiamata "Wines that love".
Così se stasera fate il pollo, comprate una bottiglia di "Wine that loves roasted chicken", se fate la pizza, una bottiglia di "Wine that loves pizza" e coì via per bistecca, pasta al pomodoro, salmone etc.
Sarà un sacrilegio per la "cultura" del vino, ma per molte persone una porta in cui entrare in questa cultura o, più semplicemente, per bere decentemente e senza grossi errori...
YouTube Mobile arriva sui cellulari Vodafone. Il nuovo servizio, disponibile da ieri, permette a tutti i clienti Vodafone di utilizzare i servizi del e sito di video-sharing direttamente dal proprio cellulare. YouTube offrirà una selezione dei migliori video, consentendo a tutti i clienti Vodafone di accedere a quelli di maggiore interesse ovunque ed in qualsiasi momento. Un'area del portale Vodafone live!, collegata direttamente al sito YouTube Mobile, consente a tutti i clienti di accedere ai video in modo semplice ed immediato. You Tube offrirà una sezione dedicata a Vodafone Italia sul proprio sito Internet (all'indirizzo: www.youtube.com/vodafoneitalia ), dove i clienti potranno caricare i propri contenuti legati al mondo Vodafone. Il gruppo Vodafone ha annunciato la partnership con YouTube lo scorso febbraio. Vodafone e YouTube continueranno a collaborare nei prossimi mesi, al fine di ampliare ulteriormente la propria offerta. Il costo d'accesso ai video di YouTube Mobile, in promozione fino al 31 luglio 2007, e' pari a 0,25 euro.
Via Pubblicità Italia
Il gioco online guadagna spazio negli Usa. Come numero di utenti, ma soprattutto riesce a farsi largo in Tv. Con un accordo che rappresenta un segnale importante per il futuro del gioco online, che da tempo sta cercando di trasformarsi in un business, la Major league gaming ha siglato un accordo con Usa Network per portare gli incontri del suo circuito sulla televisione via cavo. Percorrendo la strada già tracciata dal World poker tour (in Italia i match di poker sono già visibili su Sky) e dalle gare automobilistiche del Nascar, la league del gioco online è riuscita a ottenere una presenza in Tv fondamentale per attirare nuovi sponsor e fare decollare i videogame su Internet. Il circuito prevede tappe in sette città e inizierà la prossima settimana a New York per finire in novembre a Las vegas. Alle gare partecipano circa 1.500 concorrenti che si sfideranno su Halo 2 e Super Smash Bros. Melee World.
Via Smaunews.it
Proseguiamo il ragionamento sui codici a barre per i cellulari e le loro applicazioni in campo marketing.
In Giappone già da tempo è stato introdotto il sistema, che si è appoggiato su un mondo telefonico che ha in qualche modo saltato Internet e ha dato l'accesso a giochi, servizi, informazioni attraverso l'iMode.
Con il risultato che i Giapponesi (ma anche i Coreani) da anni usano con intensità spaventosa il telefonino per tutta una serie di applicazioni networked.
Secondo una ricerca condotta in Giappone, se il 99% degli utenti richiede un telefonino con la macchina foto, un 56% ritiene indispensabile un lettore di codici (siano essi i classici codici a barre o i più avanzati QR codes ) ed oltre il 70% ha già usato questi codici per accedere a informazioni o servizi.
Non sono pochi coloro che, oltre ad email e indirizzo del sito Internet personale/aziendale hanno già messo sul proprio biglietto da visita un monocromatico codice d'accesso ad uso del cellulare del potenziale cliente / amico / fornitore...
Non solo: questi codici stanno per rivoluzionare aspetto ed uso dei badge aziendali e dei biglietti d'accesso a treni, metropolitane, concerti, musei...
Lo scenario che ci si prospetta è interessante. Ogni comunicazione potrà avere "embedded" una serie di informazioni di approfondimento. Il cartellone del film potrà permetterci di arrivare con un click agli orari delle sale che lo programmano, alla recensione, ai trailer - in modo da poter decidere dal cellulare se è cosa che ci gusta o no.
La copertina di un disco potrà permetterci di ascoltare un campione, di leggere la biografia dell'artista. Un prodotto ad alto contenuto tecnico potrà nella sua pubblicità contenere un accesso diretto ad una scheda (multimediale?) di presentazione e così via.
E anche il mondo dell'advertising e delle promozioni potrà trovare nuovi modi di farci giocare coi prodotti.
Sembra un partito preso e invece no. La propensione a ignorare (o a cercare di ignorare) campagne come Fastweb, Infostrada e Vodafone nasce dal senso di sazietà che tali campagne provocano. Come aver mangiato un maiale intero. Si accende la televisione ed è certo che un Fiorello, un Bongiorno, un Valentino Rossi, o un Totti ci ricorderanno che, da italiani, non possiamo sfuggire alle due figure di riferimento della televisione generalista italiana: il campione sportivo e il presentatore TV. Un intero sistema di valori è affidato a questi personaggi, che rappresentano la storia (quella della televisione, naturalmente, perché anche vestito da Garibaldi e da Alighieri, Mike racconta solo se stesso), mentre Fiorello rappresenta l’entertainment ben educato, Valentino Rossi l’ardire sbarazzino e Totti – pensavate il calcio? macchè: Totti rappresenta la famiglia, con moglie sempre incinta o appena sgravata. E la famiglia, ancora e sempre la famiglia, è la protagonista dell’altra serie di spot cugini, quelli di Telecom per Alice e Aladino. Non c’è nessun merito a produrre questo tipo di commercial: basta avere le risorse necessarie per i testimonial e per raggiungere un GRP da fastidio. Poco importa che testimonial e provider si confondano fra loro. Non sarà un caso che candidati al Big Brother Award 2007 (premio assegnato a chi ha più danneggiato la privacy), nella categoria “Peggior Azienda Privata”, siano proprio tre telefonici: Infostrada, Wind e Telecom Italia. Un premio in negativo ben meritato.
Via Lillo Perri
Articolo a cura di Giovanni Quaglino
Il click fraud si sta rilevando uno dei fenomeni più incisivi sulle dinamiche di redditività degli investimenti pubblicitari online. Recentemente un'approfondita ricerca realizzata da ClickForensic™ ha rivelato un incremento generalizzato del fenomeno a livello mondiale, individuando nel 15% l'impatto medio dei click fraudolenti sul totale del fatturato di settore, con un aumento di oltre 20 punti percentuali rispetto a soli 12 mesi fa.
Va tuttavia considerato che su alcuni settori ad alto tasso di competitività tra gli inserzionisti (come quello turistico o dei servizi web), i valori rilevati di Click Fraud salgono drasticamente, abbattendo così in modo netto il ROI atteso sulle campagne.
Le responsabilità del Click Fraud sono da attribuire a diverse fonti: œ Click robots œ Competitors dell'inserzionista œ Reti di contenuto, cioè partner dei fornitori del servizio adv e benchè i controlli di Click Fraud Detection si stiano via via affinando, gli escamotage utilizzati dai Click Frauders sono sempre più efficaci (sostituzione dell'indirizzo IP successivamente al click, attesa del tempo di default del fornitore prima del click successivo, etc ...).
Vanno dunque adottate strategie apposite e strumenti dedicati per verificare in maniera sistematica il Click Fraud sui propri investimenti pubblicitari online. Dotare il proprio sistema di tracciamento di statistiche individuali, verificare i trend di traffico e di conversione, seguire gli 8 principi del Click Quality Council e disporre di una reportistica indipendente nel caso in cui si riscontri click fraud sui propri annunci sono alcune delle azioni richieste ai web marketing manager per marginare questo rischio.
Le statistiche individuali ottenute tramite “cookie”, “IP” e “associazione anagrafica” consentono infatti di tracciare il comportamento del singolo visitatore, permettendo così di verificare in maniera dettagliata eventuali fenomeni di Traffico Anomalo attraverso l'analisi diacronica dei trend di traffico sui click a pagamento. Anche la verifica sui tassi di conversion dei diversi canali può costituire un indice abbastanza indicativo di eventuale Click Fraud.
Recentemente, inoltre, il Click Quality Council ha indicato 8 linee guida utili a tutelare gli inserzionisti pubblicitari online:
1. Non pagare i click ripetuti nella stessa sessione
2. Non pagare il traffico derivante dai Bots
3. Verificare dove, quando e come sono visualizzati i propri annunci pubblicitari
4. Richiedere una gestione semplice ed efficace delle liste di esclusione di domini e indirizzi IP
5. Richiedere al fornitore informazioni dettagliate su tutti i click addebitati.
6. Non pagare per traffico con origini diverse da quelle definite nelle specifiche di geotargeting
7. I fornitori dovrebbero adottare soluzioni di verifica indipendente sulla qualità dei propri click generati
8. I fornitori dovrebbero fornire un meccanismo semplice per armonizzare il costo dei click su base mensile
Il disporre o meno di un'accurato report documentale in grado di testimoniare da un punto di vista tecnico l'effettivo click fraud subìto rappresenta quindi un fattore fondamentale perchè l'inserzionista possa sperare di ottenere dal fornitore un rimborso sul danno stimato.
Il fornitore, che è da considerarsi quindi a tutti gli effetti anch'esso una vittima di questo fenomeno, può così verificare l'effettiva contestazione ricevuta, confrontando i propri dati di traffico con il report inviato dall'inserzionista, e procedere, eventualmente, al rimborso dell'addebito ingiustificato (solitamente attraverso click supplementari disponibili).
Il rischio infatti di danneggiare la propria immagine, di deludere le aspettative di ROI dei clienti o di dover fronteggiare insidiose questioni legali, induce il fornitore a scegliere soluzioni di collaborazione con i propri inserzionisti, rispettando così la mission della loro attività: fornire utenza qualificata.
In definitiva, fidarsi del proprio fornitore è bene, ma controllare è meglio ... E meglio ancora è affidarsi a sistemi affidabili ed indipendenti di click fraud detection, in grado di ottimizzare realmente il ROI sui propri PPC.
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