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  mymarketing.it: l'isola nell'oceano del marketing... di Admin
 
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Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è necessario un computer.

Arthur Bloch
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\\ : Storico (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Alessandro Figus (del 20/11/2005 @ 20:34:00, in Viral Marketing, linkato 2199 volte)

Sbarca anche in Italia il Progetto Bolla che segue alla lettera le tecniche di street comunication dell'originale Bubble Project elaborato a New York dall'Art Director Ji Lee, il quale iniziò a tappezzare i cartelloni pubblicitari della Grande Mela con degli stickers bianchi a forma di fumetto; in pochi giorni gli spazi vennero riempiti con i più disparati commenti dei passanti ed i cartelloni pubblicitari divennero esattamente come le vignette dei comics. Lo scopo? Dare l'opportunità al destinatario della pubblicità di avere una voce e soprattutto di poterla far sentire a tutti, così da rendere in un certo senso bilaterale il dialogo tra aziende e pubblico.

Per capire meglio le ragioni e la filosofia che c'è dietro, questo è il manifesto estratto dal sito di Progetto Bolla, dove si possono trovare informazioni e foto delle affissioni:

I nostri muri e gli spazi delle nostre città sono invasi dalla pubblicità.
Stazioni, strade, piazze, bus, metropolitane ci gridano in continuazione messaggi di ogni tipo. Se una volta questi spazi erano considerati “pubblici”, ora vengono utilizzati dalle aziende per propagare i loro messaggi nel mero interesse del profitto. Armati di pesanti budget, le tecniche di marketing delle multinazionali stanno diventando sempre più aggressive e manipolatorie.Noi, la gente comune, siamo diventati contemporaneamente obbiettivi e vittime di questo attacco mediatico. Il Progetto Bolla e’ in contrattacco.
Gli adesivi a balloon sono le munizioni.
Una volta attaccati ai manifesti pubblicitari, questi adesivi trasformano il monologo delle aziende in un dialogo aperto. Incoraggiano la gente a dire la loro, a riempire il balloon con qualsiasi forma di auto-espressione libera dalla censura.
Piu’ balloon in giro = più spazi liberati
Più spazi = più condivisione dei pensieri e delle idee personali
Più condivisione = più reazione a quello che sta succedendo

Il dibattito sulla legalità di queste iniziative immagino sarà particolarmente acceso, ma preferisco evitare complessi giudizi morali e focalizzare invece l'attenzione su come l'immagine delle azienda sarà influenzata dal nuovo movimento. Sarà solo un fattore negativo e quindi da reprimere? Dalle poche bolle fin'ora presenti in Italia(solo a Parma), non mi è sembrato di notare espliciti attacchi alle società pubblicizzanti mentre mi è parso che i "fumettisti di strada" abbiano preferito scrivere più semplicemente una battuta. In questi casi le bolle potrebbero addirittura donare maggiore visibilità e memorabilità al cartellone. Ma per i marchi che non godono di particolari simpatie, come le multinazionali Nike, McDonald's o Coca Cola sembra difficile che possano guadagnare qualcosa dalla possibilità di far parlare senza censura la gente comune.

Bisogna comunque aspettare per capire quale sarà l'entità di questo fenomeno e quale sarà in effetti il tipo di comunicazione che sarà attuata; sarà fondamentale vedere se troverà un seguito importante oltre all'esperienza di Parma, da che tipo di persone verrà adottata e per comunicare cosa. Gli interrogativi sono tanti ma per l'immagine delle aziende sarà importante non reagire nel modo sbagliato.

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Di Max Da Via' (del 20/11/2005 @ 12:48:28, in Marketing, linkato 1890 volte)
Tramite il blog dell'amico Maurizio Goetz sono venuto a conoscenza di questo interessante articolo, che offre buoni spunti di riflessione:

Parafrasando un celebre incipit si potrebbe dire che "uno spettro si aggira per il mondo": è lo spettro delle comunità virtuali intelligenti che collaborano, usano blog e nuove forme di comunicazione via internet e possono decretare il successo di realtà sconosciute o obbligare grandi corporation a miliardari risarcimenti. Un potere crescente, ma anche una grande responsabilità. Con queste realtà le imprese devono fare i conti. Un cambiamento organizzativo e culturale di notevole portata, nel quale l'Ict è l'indispensabile elemento abilitatore.

continua su ZeroUno web

Un articolo pubblicato su questo blog qualche tempo fa affrontava in parte temi simili, descrivendo come molte aziende debbano imparare a fare i conti con questa nuova realtà. Leggi
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Di Matteo B. (del 20/11/2005 @ 08:29:42, in Viral Marketing, linkato 2006 volte)
Navigando su CNET News mi sono imbattuto in questa segnalazione, che ci mostra le acrobazie che si potrebbero fare sostituendo allo skateboard un amico un pò scivoloso.

Non è chiaro lo scopo di questo filmato, che grazie al passaparola si sta però diffondendo rapidamente, facendo un pò di pubblicità gratuita al sito che lo ospita.

Del resto anche il redattore di CNET ha commentato sconsolato:

We have no idea why, how or what for, but here it is nonetheless. It appears to be a stop-action simulation of a human skateboard.

Tag: skateboard, crazy, CNET, viral
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Di Eli (del 19/11/2005 @ 17:26:09, in Viral Marketing, linkato 1935 volte)
Il viral marketing continua a ispirare i produttori di vidoegiochi. Tra i tanti che ne hanno approfittato c’è anche la Konami, che ha fatto realizzare un advergame per il lancio del videogioco Death Jr. per PSP.

L’iniziativa ha avuto un successo di molto superiore alle aspettative, tanto da avere oltre 1,5 milioni di visitatori sul sito nel primo mense di lancio di cui gran parte giunti solo grazie al passaparola.

Il successo del gioco on-line ha aiutato e di molto le vendite del relativo videogames, che sono più che raddoppiate rispetto alle aspettative iniziali.

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Di Max Da Via' (del 19/11/2005 @ 13:21:59, in Segnalazioni, linkato 1824 volte)
Segnalo con piacere un paio di corsi di Roberto Venturini, grande esperto di Marketing e Comunicazione.

Corso "Marketing e Comunicazione Low Budget"

Per chi fosse interessato segnalo che sarò docente al corso di "Marketing e Comunicazione Low Budget" organizzato dal Sole 24 Ore.

Il corso si terrà a Milano, il 25 e 26 Gennaio.

Corso: come massimizzare il risultato del lavoro delle agenzia di pubblicità

Sempre per chi fosse interessato ad approfondire il tema dello sviluppo di una attività di comunicazione pubblicitaria e di come lavorare in / con una agenzia di pubblicità, segnalo che sarò docente di questo corso di LRA a Milano.

Date:
28-29 marzo 2006
25-26 maggio 2006

Maggiori dettagli e informazioni possono essere reperiti direttamente sul sito di Roberto.

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Di Matteo B. (del 19/11/2005 @ 08:36:19, in Viral Marketing, linkato 2760 volte)
Un modo rapido e indolore per fare un pò di pubblicità al proprio sito in stile viral è quello di offrire un generatore di qualche cosa, poco importa se si tratta di cartelli, poster o avvisi vari.

Però alla fine sono divertenti, e allora perchè non sbizzarrirsi con un originale Warning Label Generator?



Via jjchandler.com
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Di Max Da Via' (del 18/11/2005 @ 07:39:34, in Prodotti, linkato 2176 volte)
L’evoluzione tecnologica, unita al forte interesse dei produttori di contenuti multimediali per questo importante canale di comunicazione, porta alla commercializzazione di cellulari sempre più evoluti, in grado di connettersi agevolmente al web, scaricare la posta elettronica, ascoltare musica e ultimamente anche visualizzare film e telefilm.

Lo scotto da pagare per l’utente è duplice: da un lato si trova costretto a cambiare regolarmente terminale, se desidera essere sempre allineato con le ultime tendenze di mercato, mentre dall’altro deve imparare a utilizzare telefonini sempre più complessi e miniaturizzati.

Una fetta tutto sommato consistente del mercato, spesso anagraficamente più matura, si trova talvolta in evidente difficoltà nell’utilizzo di questi computer portatili che richiedono una discreta dimestichezza con la tecnologia. Di conseguenza molte persone finiscono per utilizzare solo una minima parte delle funzionalità offerte, cosa che rende poco conveniente l’acquisto del dispositivi di ultima generazione.

Pensando sicuramente a questa situazione Vodafone Italia la realizzato Simply, un apparecchio semplice da utilizzare e con le funzionalità essenziali, destinato a chi desidera prevalentemente effettuare chiamiate e inviare SMS.

Alla base di questa soluzione sembra ci sia una reale esigenza, individuata tramite una ricerca di mercato che ha coinvolto oltre 15 mila persone in tutta Europa. I risultati di questa indagine parlano chiaro: oltre il 30% degli intervistati si è dichiarato più interessato alla facilità d’uso e al design che alle funzionalità più avanzate se queste complicano eccessivamente l’utilizzo del terminale.

Questo cellulare, frutto della collaborazione con Sagem, è proposto in tre diversi modelli. Presenta un display molto visibile e tre pulsanti dedicati che garantiscono l’accesso alle funzionalità principali dell’apparecchio. Un'altra caratteristica è la presenza di istruzioni particolarmente semplici all’interno dei menù di navigazione, con lo scopo di aiutare l’utente ad orientarsi con maggiore facilità. Il telefono è stato lanciato prima dell’estate i numerose nazioni europee e recentemente anche in Italia, con riscontri positivi in termini di vendite.

Il mercato della telefonia mobile potrebbe quindi evolversi seguendo due strade diverse. In un caso offrendo apparecchi sempre più completi e multimediali per l’utente tecnologicamente più savio, in grado di sfruttarne appieno le potenzialità e disposto a pagare svariate centinaia d’Euro per possedere il gadget più trendy del momento. Nel caso opposto si tratta invece di tornare alla semplicità d’uso e di caratteristiche che caratterizzavano i dispositivi di qualche anno fa che non fungevano da televisione, lettore mp3, navigatore satellitare e macchina fotografica tutto in uno, ma avevano tastiere con i numeri bene in evidenza, schermi generosi e non costavano un capitale.

Anche in una società tecnologica e frenetica come la nostra sembra quindi che possano trovare spazio prodotti semplici che svolgano solo il compito loro richiesto per definizione (ad esempio un telefono che telefoni e basta), rendendo un po’ più semplice la vita di chi, per un motivo o per l’altro, tutta questa tecnologia fatica a digerirla.
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Di Andrea Grilli (del 17/11/2005 @ 20:20:11, in Internet, linkato 2031 volte)
E' uscito il rapporto di Eurostat sui navigatori europei. Diciamolo subito che l'Europa appare come un simpatico patchwork, dove però alcuni colori cominciano a essere ripetituti.

Intanto l'Italia rappresenta uno dei paesi più arretrati. Direi che è un dato poco incredibile (mi sarei stupito del contrario). La cultura italiana possiede una delle più basse propensioni all'Innovazione.
In realtà il cellullare soddisfa l'esigenza di comunicare che abbiamo, sostituisce il bar o la piazza. Il suo uso diffuso su tutta la popolazione non è certamente un dato di propensione all'innovazione.

Preoccupa che la fascia giovane sia indietro e superi solo l'Irlanda o la Grecia, mentre tutti gli altri stati europei vanno con numeri da capogiro.
Per fare qualche esempio: in Italia navigano il 74% degli studenti, una miseria rispetto al 97% della Finlandia o diciamolo, Cipro ci batte con l'81%... dico Cipro.

Naviga il 31% degli italiani. Sicuramente esistono dei dati che ci mettono sotto una luce più bella. Ma di quanto possono alzare il dato così scadente?

E se calcoliamo che navigano soprattutto coloro che hanno i soldi, quindi lavorano. Cosa faremo?

Il rapporto Eurostat è qui
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Di Max Da Via' (del 17/11/2005 @ 07:32:07, in Viral Marketing, linkato 2885 volte)
Vi segnalo un’altra iniziativa interessante di Heineken, che ultimamente si distingue, a mio parere, sia per la dinamicità in termini di promozione del brand che per il buon livello delle campagne intraprese.

Questa volta si tratta del sito olandese dell'azienda, che per promuovere un prodotto denominato Tapvat, una sorta di fusto di birra portatile, ha deciso di sfruttare le potenzialità di Google Image Search.

All’interno delle pagine web Heineken ha quindi inserito un generatore di cartoline personalizzabile e un concorso grazie al quale è possibile vincere un viaggio per la destinazione indicata nella cartolina.

Per realizzare tutto questo è sufficiente indicare il nome della città prescelta, dopo di che il sistema si connette in automatico con Google Image Search, che propone una serie di immagini della località. Una volta scelta la preferita il sito crea la cartolina personalizzata, che può essere inviata ad amici e parenti semplicemente inserendo il loro indirizzo email.

Nel mio caso non sono stato molto originale nella destinazione,come potete vedere dalla figura, ma pensandoci un pò è possibile individuare località più esotiche.



Technocrati Tag: Heineken, Google Image Search, Tapvat
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Di Alessandro Figus (del 16/11/2005 @ 22:13:16, in Marketing, linkato 1890 volte)

Il 22 novembre verrà lanciata sul mercato americano la nuova Xbox 360 della Microsoft mentre dal 2 dicembre sarà disponibile anche in Italia.

Obiettivo primario sarà quello di strappare fette di mercato alla più affermata PlayStation2 di Sony che a breve, oltretutto, cederà il passo alla Ps3. Tralasciando i dettagli tecnici vi presento invece la strategia che almeno fino ad ora è stata intrapresa da Microsoft.

Quando entrò nel mercato delle console la Xbox puntò decisamente su giovani molto esperti e competenti nel mondo dei videogames, i cosiddetti hard-core players, molto esigenti per tutte quelle caratteristiche riguardanti la qualità, e si distaccò nettamente dalle politiche di Sony e Nintendo che da sempre invece si rivolsero alla massa. La Xbox è oggi sinonimo di alte performance ma evidentemente Microsoft non volendosi negare un’espansione a 360 gradi e quindi non volendo circoscrivere il proprio target solo a quella cerchia di giovani appassionati ha cambiato chiaramente politica, puntando ad un nuovo posizionamento. Già durante questi ultimi mesi volti alla presentazione del nuovo prodotto si è tentato di far percepire la nuova Xbox come un apparecchio utile per più motivi e rivolto a diversi generi di persone; il videogioco è presentato solo come una delle diverse funzioni che la console è in grado di offrire, visto che è possibile anche memorizzare e visualizzare foto ed immagini, ascoltare mp3 e vedere dvd. Un prodotto insomma che può e deve raccogliere intorno a sé tutta la famiglia. Ed il punto è proprio questo: si punta per la prima volta sulla donna, su un target che fino ad oggi per poco non veniva neanche calcolato tra i clienti potenziali e che in casi più drastici rappresentava addirittura un nemico (pensiamo a molte mamme e fidanzate).

Ma in che modo? Bill Nielsen, responsabile del marketing per la Xbox , spiega che la nuova consolle è stata creata anche pensando alle donne ed infatti la promozione via radio in collaborazione con Pepsi prevista per il Labour Day ha regalato 9,000 Xbox, non solo a 9.000 fanatici dei videogiochi, bensì a 9.000 tra ragazzi, ragazze e famiglie, ovvero a tutti gli utilizzatori della nota bibita gassata. Oltre ad iniziative rivolte ad un pubblico eterogeneo anche le dichiarazioni del top management che evidenziano il giusto ruolo decisionale delle madri anche riguardo l’acquisto di una console, le informazioni presenti sugli opuscoli descrittivi e l’introduzione di giochi meno violenti e rivolti quindi anche alle ragazze, fanno intendere che parte della strategia sarà orientata in modo deciso alle famiglie ed alle mamme in generale.

A conferma di come si stiano pubblicizzando le diverse utilità della Xbox, la collaborazione con Paramount per la sponsorizzazione de “ La Guerra dei Mondi” recita:Guardalo su Xbox 360.

Non è comunque questo l’unico obiettivo pianificato in casa Microsoft. Informazioni provenienti dalla Scandinavia testimoniano la volontà di creare già dal primo giorno di vendita una situazione di sold-out, fornendo i rivenditori di quantità ridotte rispetto alle ordinazioni inoltrate. I media dipingeranno così il primo giorno di vendita come una corsa all’acquisto, un inaspettato tutto esaurito che dovrebbe contribuire a rendere ancora più esclusivo il prodotto, a farlo desiderare a chi non è riuscito ad acquistarlo e ad invidiare chi invece lo possiede.

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