Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Un recente studio pubblicato da Jupiter Research prevede che entro il 2009 il il fatturato legato al download di musica raggiungerà a livello globale gli 8 miliardi di euro. Di questi, circa il 45% deriverà dalle suonerie, mentre il ricavato dal download di interi brani passerà dagli attuali 15 milioni di euro agli oltre 1,4 miliardi previsti.
L'evoluzione della tecnologia, che consente collegamenti wireless sempre più rapidi, unita alla passione tutta italiana per il cellulare, determineranno una rapida crescita del settore anche dalle nostre parti, tanto che il Politecnico di Milano ha stimato che il giro d'affari per i contenuti di telefonia mobile in Italia, pari nel 2004 a 615 milioni di euro, sia destinato a raddoppiare entro la fine del 2005.
Le aziende discografiche, messe a dura prova dai continui cali nelle vendite dei supporti cosiddetti "tradizionali"come i Compact Disk, cominciano a guardare con interesse a questa nuova forma di distribuzione. Il mercato italiano per esempio, nel primo semestre dell'anno ha visto un calo nelle vendite nel segmento tradizionale del 12% in termini di fatturato e del 10 % in termini di pezzi venduti. È così che anche la vetrina di San Remo, che non è generalmente nota come una delle manifestazioni musicali più innovative, si organizza di conseguenza e, a partire dall'edizione dell'anno prossimo, offrirà a tutti i telespettatori la possibilità di scaricare le canzoni del Festival tramite internet e il proprio cellulare immediatamente dopo l'esibizione canora dell'artista.
L'annuncio, che rappresenta sicuramente un grosso cambiamento rispetto alle edizioni precedenti, è stato dato da Enzo Mazza, Presidente della Federazione Industria Musicale Italiana, nel corso di un intervento allo SMAU: "Sino a ora i dischi con le canzoni di Sanremo venivano messi in vendita dopo il Festival. Con la prossima edizione invece sarà possibile acquistare legalmente il brano preferito, nella versione discografica, subito dopo la sua trasmissione, scaricandolo dal telefonino o da Internet".
"La possibilità di scaricare brani da telefonini o da Internet sarà la rivoluzionaria tecnologia protagonista del prossimo Festival" ha aggiunto Mazza, sottolineando che le tecnologie digitali faranno la parte del leone nella distribuzione della musica e che "per il mercato discografico questo rappresenterà una svolta più che positiva".
Tutti felici, insomma: minori costi di distribuzione per le case discografiche, tempestività di immissione sul mercato (in barba alla pirateria), comodità di acquisto per gli utenti e ricchi margini per gli operatori di telecomunicazioni coinvolti nel progetto.
Che il futuro della distribuzione di contenuti multimediali passi da web e wireless sembra sempre più probabile. Ciò che adesso avviene per la musica potrà avvenire tra breve, grazie anche al rapido sviluppo delle tecnologie di comunicazione e alla disponibilità sempre maggiore di contenuti, per software e soprattutto film. Non a caso assistiamo in questi giorni ai primi tentativi di integrazione una serie televisiva di successo e lettori video portatili o telefoni cellulari.
Questa segnalazione non è proprio relativa a tematiche di marketing, ma mi sembra molto carina. Avete mai sognato di lavorare con un vero genio?Se cliccate qui potrete avere l'occasione di far scrivere sulla lavagna di questo signore le frasi che più vi piacciono. Ricordate però che la formula E = mc^2 è già stata scritta.

Tra le tante voci su Google Base circola ultimamente anche questa, a mio parere poco credibile ma decisamente curiosa: che si tratti di un servizio che potrebbe andare in competizione direttamente con eBay, offrendo servizi, prestazioni professionali, case e merci su web. I sostenitori di questo rumor affermano che la notizia sia trapelata grazie ad un programmatore che ha sviluppato un software in grado di rilevare e navigare nei sottodomini di Google. Staremo a vedere,comunque anche l'Ansa sembra dare credito a questa voce.
Entro il 2006 TIM lancerà il "supertelefono", un cellulare 2G (GPRS/EDGE) che utilizza il protocollo UMA per dirottare le chiamate in uscita su rete Wi-Fi,offrendo all'utente un unico apparecchio che fungerà da telefono casalingo e cellulare. All'interno della casa infatti sfrutterà la rete Wi-Fi domestica, come un cordless, mentre all'esterno funnzionerà come un normale cellulare, utilizzando le reti Gsm, Gprs ed Edge. Un ulteriore motivo di interesse è che sarà possibile utilizzare la rete internet di casa per sfruttare le chiamate VoIP.Altra novità è che da dicembre 2005 i videotelefoni di rete fissa Telecom potranno chiamare i videocellulari Umts di Tim e viceversa. Le videochiamate dal fisso potranno essere fatte grazie al famoso videotelefono, all'epoca accolto freddamente dal mercato.A questo proposito Telecom e TIM hanno già preparato dei pacchetti in promozione dai costi contenuti (ovvero a partire da 199 euro) contenenti un videotelefono ed un telefonino UMTS.Questo nuovo supertelefono potrebbe segnare una svolta nel mondo delle telecomunicazioni mobile, risolvendo il dilemma di molti che non sanno se abbandonare definitivamente lo scomodo e costoso fisso per il cellulare. Presenta infatti i vantaggi di entrambi: con un solo apparecchio e un unico numero è infatti possibile utilizzare la tariffa del fisso quando si è a casa (e magari anche il VoIP), ma diporre di un cellulare quando si è in giro, sfruttando le sinergie che possono derivare dall'alleanza tra Telecom, leader nella telefonia fissa e Tim, il più grande operatore italiano nel mobile.
Halloween ispira molto i pubblicitari. Oltre alla tradizionale Heineken Halloween Night anche Oral B ha trovato il modo di creare una campagna sul tema mostri e affini per pubblicizzare Brush Aways, salviettine dentali usa e getta.
Un campione del prodotto infatti è inserito in una cartolina fustellata, direttamente tra le fauci di un vampiro.
Di Eli (del 28/10/2005 @ 19:00:47, in Pubblicità, linkato 2605 volte)
Una marca di abbigliamento giovane si sta affermando rapidamente grazie al passaparola e ad azioni di marketing non convenzionale. Il suo nome è R35P3C7, che, con un originale combinazione di lettere e numeri può essere letta Respect. L’aspetto principale legato alla sua strategia di comunicazione è stato quello di non ricorrere ai media tradizionali, contando più sul passaparola e sulla comunicazione non convenzionale, così come già successo per marche come Guru e Sweet Years.Sono quindi stati utilizzato sticker sparsi per la città, in perfetto stile street marketing, ma anche sponsorizzazioni di eventi legati al mondo giovanile (sposizioni di street art - contest di skate e snowboard), destando la curiosità del pubblico più giovane.Queste iniziative, unite al passaparola e all’interesse destato dall’originalità del nome hanno determinato risultati di vendita decisamente positivi e una grande visibilità del brand.

Il progetto diGoogle di rendere disponibile via web molti dei libri più famosi del mondo ha creato non poco scompiglio, con buona parte dell'industria editoriale che reclama la violazione del diritto d'autore. In particolare le 5 più grandi biblioteche del mondo: Oxford, Harvard, Stanford, Michigan e New York Public Library hanno presentato un esposto in un tribunale americano opponendosi al progetto di Google di scansionare i libri in esse contenuti.
Nello stesso tempo la Open Content Alliance (OCA), formata da un gruppo di archivisti digitali e sostenuta da Yahoo, HP e Adobe ha visto l’adesione anche di Microsoft e oltre una dozzina di grosse biblioteche americane ed europee per la duplicazione digitale di circa 150.000 libri il prossimo anno.
Si tratta di una vera cordata anti-Google, già messa in difficoltà dalla denuncia legale dell’Association of American Publishers, che invece appoggia l'iniziativa dell'OCA, in quanto maggiormente rispettosa del diritto d’autore.
Potremo tra breve disporre di un’opzione per la ricerca di testi dai libri da parte di MSN o Yahoo? Di sicuro dietro queste politiche di alleanze ci sono grossi interessi in ballo per un business che potrebbe rivelarsi molto redditizio, sia per le modalità di accesso ai contenuti che per l’adevrtising.
Angel Brammer, una ventisettenne scozzese della periferia di Glasgow, ha messo all'asta in su eBay il proprio seno. La parte di seno in affitto è quella superiore, quindi può essere mostrata. L’annuncio infatti citava; “Potete inserirvi il marchio (o sito Internet) della vostra azienda: durante i 15 giorni successivi mi farò fotografare con il marchio in bella mostra, passeggiando per Glasgow e per Edimburgo.” La stessa idea era già venuta a un uomo, che aveva messo all'asta la propria fronte sempre per pubblicità.L’asta è stata vinta dal casinò on-line Goldenpalace.com, che non è nuovo a iniziative di questo tipo, come testimoniato nel sito.
La resina protettiva che riveste lo schermo del nuovissimo iPod Nano non è apprezzata dagli utenti, che lamentano graffi tali da renderne difficile l’utilizzo.La Apple dal canto suo si è prodigata in soccorso di questi clienti poco soddisfatti, dichiarandosi disponibile alla sostituzione degli apparecchi difettosi.Nonostante queste rassicurazioni gli utenti si sono riuniti in una class action, depositata presso la Corte californiana di San Jose. Oggetto del contendere sono i 25 dollari sborsati dagli utenti per inviare gli iPod difettosi alla casa madre per le riparazioni: l’accusa è che la Apple fosse preventivamente a conoscenza di questi difetti ma abbia deciso di lanciare lo stesso il prodotto sul mercato, costringendo i consumatori ad affrontare questo ulteriore costo. Gli utenti affermano quindi che ildifetto derivi dalla pellicola di plastica che ricopre lo schermo, che è meno resistente rispetto ai modelli precedenti.La prima reazione della Apple è stata quella di negare questa circostanza, consigliando agli utenti l’acquisto di accessori idonei ridurre l’usura dello schermo, da qui la decisione di questi ultimi di ricorrere al giudice.Brutta caduta di stile per la casa di Cupertino, che non ha saputogarantire una qualità adeguata al nuovo prodotto, peraltro presentato in pompa magna. Contrariamente ad altri meno quotati concorrenti infatti la Apple ha sempre riuscita fornire prodotti all’altezza delle aspettative. Ma ulteriore passo falso è frutto della cattiva gestione della situazione:un disservizio può anche succedere, ma il vero leader sa reagire prontamente non deludendo il proprio pubblico, specie quando fedele. In questo caso, forse per la prima volta, è mancata una reale capacità di reagire positivamente alla situazione, tranne quando è stata messa alle strette.Che i recenti grossi successi abbiano cambiato le cose?
Se si consulta un vocabolario alla voce "lusso" si trova scritto "ogni cosa che costa molto in proporzione all'utilità, ai bisogni che soddisfa o alle possibilità economiche di chi la considera; ogni cosa che non sia necessaria" e ancora "sfoggio di ricchezze, di abbondanza".
Quest'idea tradizionale del lusso si lega ad un consumatore facoltoso ed elitario, che fa uso di beni di altissimo costo per dimostrare il proprio status.
Molte cose però sono cambiate nel consumo moderno: i consumatori infatti dispongono di sempre maggiori informazioni sui prodotti (Kotler, 2003), sono più attenti e valutano con competenza crescente il rapporto qualità prezzo dei beni (Grandinetti, 2002), ricercano delle emozioni ma non sono interessati all'ostentazione e sono più egoriferiti (Fabris, 1995).
Da questo scenario emerge una possibilità di fare business molto interessante, legata a quello che due autori, Silverstein e Fiske (2003), nel loro libro "Trading Up" definiscono il "nuovo lusso", verso cui si vanno muovendo sempre più i consumatori middle class americani.(Leggi anche la recensione di Trading Up >>)
Parliamo di beni non necessariamente super costosi, che però riescono a spuntare un premium price anche molto superiore a quello della concorrenza, grazie a un mix di qualità ed emozioni che suscitano nel consumatore.
Tra gli esempi che si possono citare la Vodka Belvedere (28 $ a bottiglia contro 16 della Absolut), l'intimo Victoria Secret e persino una lavastoviglie Whirpool (2000 $ contro una media di categoria di 600).
Come si può vedere dai prodotti portati ad esempio dunque il nuovo lusso può riguardare davvero le categorie merceologiche più varie e anche imprevedibili.
In comune questi beni, oltre al prezzo premium, hanno alcune caratteristiche.
In primo luogo suscitano un coinvolgimento emotivo nel consumatore, indipendentemente da costo e settore merceologico.
L'emozione però non basta, dato che la qualità deve essere alta, ci deve essere un design e/o una tecnologia innovativa e distintiva e questi elementi devono produrre un reale beneficio di tipo funzionale per il consumatore.
Di conseguenza per rendere un prodotto un "new luxury good" occorre un bilanciamento fra una buona strategia di marketing e di comunicazione e una componente innovativa nella tecnologia o nel design, due elementi che possono essere alla portata delle aziende italiane, anche di medio- piccole dimensioni.
Questo tipo di beni per di più si caratterizzano per avere alti volumi di vendita a fronte di prezzi ugualmente elevati, una situazione che viola in qualche modo le più basilari leggi della domanda e dell'offerta e che può costituire una strategia per fronteggiare la concorrenza low cost che viene da Oriente.
Naturalmente questo non significa che i consumatori moderni siano impazziti, spesso infatti essi si concentrano su di un solo bene che suscita in loro emozione, mentre mantengono il loro normale comportamento per tutte le altre categorie merceologiche.
Tuttavia si capisce che per un produttore di un certo tipo di beni trovarsi ad essere un esponente del nuovo lusso nel proprio settore può essere davvero redditizio, anche perché quasi nessun campo del b2c sembra davvero essere escluso a priori dal fenomeno.
Bibliografia essenziale
FABRIS G. (1995), Consumatore & Mercato, Sperling&Kupfer, Milano
GRANDINETTI R. (2002), Concetti e Strumenti di Marketing, Etas, Milano
KOTLER P. (2003), Marketing Management, eleventh edition, Prentice Hall, Upper Saddle River
SILVERSTEIN M., FISKE N. (2003), Trading Up: The New American Luxury, Portfolio
ZARANTONELLO G. (2004), La valorizzazione del territorio come strategia competitiva nel mercato globale del lusso. I casi Artigiana Sartoria Veneta, Salviati e Cipriani Industria, Tesi di laurea, consultabile su http://tesionline.corriere.it/default/tesi.asp?idt=9596
ZARANTONELLO G. (2004), "Il nuovo lusso tra globale e locale", Sviluppo&Organizzazione, n. 204, Luglio/Agosto 2004
Gianluigi Zarantonello
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