Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Bella iniziativa di marketing della Heineken che, in collaborazione con MTV, organizza per la notte di Halloween la "Heineken Halloween Night" in oltre 1.400 locali italiani, creando nello stesso tempo il più grande circuito italiano di feste e celebrazioni dedicato alla notte delle streghe.Grande visibilità per il marchio, una campagna di comunicazione spiritosa e un sito internet con varie animazioni dedicato all'evento. Dalla home page è infatti possibile intraprendere un cammino a tema, il cui finale è riservato solo ai più "coraggiosi".
Di Eli (del 22/10/2005 @ 10:47:29, in Prodotti, linkato 1899 volte)
Partnership tra I-Play e International Sports Multimedia (ISM), licenziatario del Comitato Olimpico Internazionale per i software interattivi. I-play ha ottenuto la licenza ufficiale per pubblicare il gioco ‘mobile’ delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006. Uscirà a gennaio 2006, appena 1 mese prima dell’inizio dei prossimi Giochi Olimpici Invernali, e sarà il primo gioco per cellulari ad avere la licenza ufficiale del Comitato Olimpico Internazionale. La collaborazione tra Humagade (sviluppatori) con l’ISM e il Comitato Organizzativo dei Giochi Olimpici Torino 2006 dovrebbe assicurare l’assoluto realismo del gioco e portare sui cellulari la stessa passione e l’eccitazione dei veri Giochi Olimpici Invernali 2006.I giocatori di tutto il mondo protranno così mettere alla prova le proprie capacità nelle discipline olimpiche, tra cui Discesa Libera, Salto, Curling e Bob.
Nelle nuove tecnologie il successo rispetto al consumo viene determinato sempre più spesso dai contenuti offerti.
Per il consumatore finale infatti è inutile avere bande larghissime, schermi ad altissima definizione e decine di formati multimediali se poi non può disporre di nessun contenuto adeguato tale da giustificare il costo del passaggio al nuovo standard.
Sembra una cosa banale ma spesso viene dimenticata clamorosamente. Un esempio? Il WAP.
Dunque come già ho scritto in passato (cfr.ad esempio I-mode, digitale terrestre, nuove tecnologie: la sfida dei contenuti ) il mercato dei contenuti si configura come una delle sfide più significative per gli operatori della telefonia mobile, del digitale terrestre e degli altri nuovi media, senza escludere il Web.
In più l'interattività e la possibilità concreta per gli utenti di creare e condividere materiali è un'altra delle caratteristiche che si sono rivelate vincenti per la Rete prima e per i nuovi media poi.
Gli sviluppi della tecnica hanno reso sempre più accessibile la pubblicazione e la gestione di contenuti anche da parte di utenti non esperti di tecnica, come testimonia ad esempio il fenomeno dei blog.
Perché allora non combinare le due situazioni e far sì che siano gli stessi consumatori a produrre, almeno in parte, i contenuti che verranno offerti dal gestore della tecnologia?
Questi personaggi sono stati già identificati dagli esperti con un nome, “prosumer”, che ne riassume la natura ibrida, un po' consumatori e un po' produttori.
C'è già chi ha intuito il business e si appresta a sfruttarlo.
Ad esempio i molti concorsi che oggi vengono dedicati ai micrometraggi altro non fanno che ricercare talenti, e contenuti, che potranno fornire video per i nuovi telefoni Umts e/o I-Mode.
Ancora più esplicito è poi il progetto di H3G che ha studiato InVideo, una piattaforma che darà agli utenti dell'operatore la possibilità di caricare su un di un apposito sito dei mini video (1- 3 minuti) realizzati con i cellulari Umts.
Questi video avranno un prezzo per il download e sarà riconosciuta una percentuale agli autori, stimabile in alcuni centesimi per volta, il che può voler dire ben più di 1000 euro al mese se tale contenuto fosse scaricato da un migliaio di persone al giorno (cifra non certo impossibile sul web).
Quasi uno stipendio insomma per i migliori, creato solo grazie alle proprie capacità.
Quelle citate sono due applicazioni già realizzate ma i nuovi strumenti di comunicazione ed il buon “vecchio” (!) web permettono possibilità infinite a tutti coloro che vogliono trasformarsi in editori di se stessi.
Un modo interessante per creare nuovi contenuti di cui si sentirà di certo ancora parlare.
GIANLUIGI ZARANTONELLO
Se le giornate in ufficio sembrano interminabili e il vostro capo non vi apprezza come meritereste forse è il caso di guardarsi attorno.Orientarsi nel mondo del lavoro però non è sempre facile. In vostro aiuto per fortuna corre Buddy Lee, un amico inviato dalla LeeJeans che vi saprà dare le dritte giuste per cominciare una nuova carriera o affrontare al meglio un colloquio.
Visto che stiamo parlando di nuovi canali per la televisione vi anticipo che su Vodafone Live! in Inghilterra dovrebbe arrivare a breve la prima versione per cellulare di “24: Conspiracy”, ispirato al telefilm cult “24” interpretato da Kiefer Sutherland.
Si tratterà di micro episodi appositamente ideati, della durata di un minuto ciascuno, per un totale di due a settimana. La novità è rappresentata dal fatto che si tratta di un prodotto ideato appositamente per una visione tramite cellulare, cercando allo stesso tempo di riprodurre fedelmente il format della serie tv originale della Fox. L’offerta di servizi sarà ovviamente integrata da mms, sfondi, screensaver suonerie ecc.Nei commenti all’articolo precedente si è parlato di programmi ideati specificatamente per dispositivi mobili. Lo stato attuale della tecnologia e le caratteristiche degli schermi dei cellulari rendono infatti necessari alcuni adattamenti a programmi pensati per altri media, in modo che siano più facilmente fruibili. Il continuo aumentare dell’offerta di contenuti da parte dei vari operatori indica che evidentemente ci sono grosse aspettative in questo senso.Il costo generalmente salato di questi servizi unito al merchandising disponibile all’interno del portale (loghi, wallpaper…) rendono queste operazioni estremamente redditizie, facendo leva sia sul grande successo in termini di pubblico di queste serie televisive che sull’interesse che destano i nuovi telefonini multimediali. Quali possono essere le forme di advertising legate a questo nuovo modo di vedere la televisione? La pubblicità, localizzata e targhettizzata potrebbe contribuire a rendere l’accesso a questi servizi da parte dell’utente più economico o addirittura gratuito?
Diamo ormai per acquisito che negli ultimi tempi la musica abbia nel web uno dei principali canali di distribuzione. Costo competitivi, vasta scelta, comodità nell’acquisto e la diffusione dei lettori imp3 hanno infatti decretato il successo di molti siti di musica on-line.
Ma anche per quanto riguarda il video qualcosa sta cambiando. Ne è una prova il recentissimo agreement tra Walt Disney e Apple. Grazie a questa collaborazione iTunes offrirà il download digitale delle principali serie televisive targate Walt Disney in onda sul canale ABC alla modica cifra di 1,99 dollari a episodio.
Ma ancora più illuminanti sono state le parole del neoamministratore delegato Dinsey, Robert Iger, che ha indicato questa iniziativa come “il primo grande passo per rendere disponibili i contenuti a più persone in più posti”, alludendo a futuri passi che la sua azienda farà con la Apple. Per non creare poco utili scontri di interesse con la ABC i nuovi episodi saranno disponibili su iTunes il giorno successivo delle messa in onda televisiva, mentre quelli delle passate stagioni saranno immediatamente accessibili.
Il progetto comincerà con il download gratuito di alcuni episodi promozionali di “Lost” e “Desperate Housewives”, ma a seguire numerose serie saranno messe a disposizione.Per la Apple l’accordo è anche un’ottima occasione per focalizzare l’attenzione sull’ultimo accessorio destinato a scatenare l’interesse dei numerosi appassionati di gadgets elettronici, l’attesissimo iPod Video.La domanda più che lecita è se il download di video musicali, telefilm o altro sia destinato ad avere lo stesso impatto che ha avuto nel campo musicale. In questo caso però si scontra con una maggiore serie di difficoltà: dalla lunghezza del download decisamente superiore alla visibilità delle scene nei limitati schermi dei dispositivi portatili.
Molte aziende sembrano comunque intenzionate a esplorare questo nuovo canale distributivo, anche se le difficoltà non mancano. Matteo aveva pubblicato un interessante articolo dove il sistema di pagamento delle royalties di iTunes veniva messo in discussione in quanto poco redditizio per gli autori. Anche per i video il problema sussiste. Ad un prezzo di 1,99 dollari a episodio attori, scenografi, e realizzatori rischiano di non essere remunerati quanto gli altri media come DVD e pay-per-view, e per questo motivo le major cinematografiche sono già pronte a dare battaglia.
Una segnalazione molto carina e adatta all'ora da aperitivo. La marca di birra australiana Carlton Draught ha realizzato un gran video, che a breve comincerà a girare come link nei vari siti. Stupite i vostri amici e anticipateli segnalandolo per primi.
Sempre a proposito di Viral Marketing, al quale abbiamo finalmente dedicato una sezione, vi segnalo l’iniziativa varata in occasione del restyling del sito studentesco matura.it. Il concetto alla base dell’iniziativa è che chi non usufruisce dei servizi del sito prova un evidente piacere nel farsi maltrattare da professori sadici e perversi. A questi studenti non rimane quindi che recarsi su sadomasoprof.com e trovare il tipo di maltrattamento più adatto ai loro gusti. Dal sito è possibile scaricare contenuti vari come suonerie e wallpaper, oltre che, come nella migliore tradizione viral, invitare amici e conoscenti a provare la stessa esperienza… Mal comune mezzo gaudio?
Una bara piena di libri ha attraversato sabato 15 Ottobre le vie del centro di Roma. L'iniziativa progettata dall'editore Gargoyle insieme all'agenzia di comunicazione non convenzionale guerrigliamarketing.it nasce per promuovere il libro Hanno sete di Robert McCammon, uscito proprio il 15 ottobre. La bara ha percorso diverse vie del centro storico ed è stata portata a spalla da quattro giovani vampiri che inoltre hanno distribuito alcune copie omaggio del libro ed un buono per una bara gratuita in caso di morte per vampirismo offerta da CofaniFunebri.it.
La promozione in totale stile dark, oggettivamente difficile da valutare, ha destato in alcuni passanti un pò di inquietudine ma è riuscita comunque a suscitare quella curiosità e quella dose di clamore che gli ideatori si erano probabilmente preposti.
Ormai potremmo dedicare un blog solo ai movimenti che rivoluzionano la competizione sul web. Non molto tempo fa aveva fatto scalpore la notizia che Microsoft volesse acquisire da Time Warner Aol, per integrare l’elevato numero di utenti di quest’ultima all’interno della sua offerta di servizi.
Queste previsioni sono state recentemente smentite dall’annuncio che la società di Bill Gates aveva fatto un accordo strategico con Yahoo! per quanto riguarda l’interoperabilità tra i propri sistemi di instant messaging. Messi assieme i due big player hanno un numero complessivo di 275 milioni di persone che utilizzano i loro servizi e costituiscono la più grande comunità di utenti del mondo.
Ma a Google come sappiamo non piace stare alla finestra e, in accordo con Comcast, una società di comunicazioni via cavo , ha avviato le trattative con Time Warner per dare vita ad una nuova società per una spesa totale di poco meno di 5 miliardi di dollari. Quest’alleanza consentirebbe a Google e Comcast di accedere ai contenuti del portale di Aol, che negli Stati Uniti, anche se in declino, è il secondo internet provider in termini di visitatori con ricavi che nel 2004 hanno sfiorato i 9 miliardi di dollari. L’accordo inoltre cementerebbe ulteriormente le relazioni tra Google e Aol. Il primo infatti ricava ingenti profitti dall’adwords derivante dalle ricerche sul portale, e nel 2004 ha pagato ad Aol una quota di ricavi pari a oltre 300 milioni di dollari.
I numerosi servizi di Google, i contenuti informativi di Aol e le connessioni ad alta velocità di Comcast, potrebbero creare un network integrato un grado di garantire a Yahoo! e Microsoft più di un grattacapo. Qualche altra novità in vista?
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