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Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è necessario un computer.

Arthur Bloch
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Altri Autori (del 16/02/2009 @ 07:18:02, in Internet, linkato 2373 volte)

YouTube, popolare sito di video online, ha rinnovato l'accordo globale sui diritti con Sony Music Entertainment che gli permetterà di continuare a proporre video musicali di artisti come Beyonce e Avril Lavrigne.

L'intesa con Sony, secondo gruppo discografico del mondo, è importante alla luce della scelta di Warner Music Group di recedere da un accordo analogo con YouTube lo scorso dicembre in una controversia sull'ammontare dei diritti da pagare. Warner ha chiesto al portale di user-genrated-content di togliere dal sito i suoi video.

YouTube ha accordi in corso sui diritti con Universal Music di Vivendi, prima società al mondo di musica, e con Emi Music. Con entrambe le etichette il portale di proprietà di Google deve discutere nuovamente i termini.

Via Quo Media

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Di Altri Autori (del 17/02/2009 @ 07:24:58, in Media, linkato 2733 volte)

I programmi televisivi maggiormente visti sul web durante il mese di dicembre 2008 sono stati Lost, Saturday Night Live e Grey’s Anatomy, stando ai dati delle ricerche Nielsen Online. Nel dettaglio, sulla Abc.com Lost ha registrato circa 1,4 milioni di utenti unici, sulla Nbc.com Saturday Night Live 1,1 milioni e sempre sulla Abc.com Grey’s Anatomy ha avuto 879 mila visitatori unici.

Per visitatori unici si intende in questo caso visitatori che hanno visto tutto l’episodio del programma in questione, parte dell’episodio o un video sull’episodio. “Mentre per la popolarità online di alcuni programmi, come Grey’s Anatomy, si può supporre che alcune persone facciano uso di internet per vedere gli stessi programmi che guardano in televisione, la popolarità online di programmi come Saturday Night Live indica che c’è un’audience web che potrebbe superare quello tv, poiché include spettatori che non seguono il programma sugli schermi televisivi”, ha commentato Jon Gibs della Analisi Media Nielsen Online. Gli spettatori di Lost invece, sembrano voler familiarizzare con lo show su internet prima che riprenda la messa in onda in televisione (il telefilm è stato visto sul web a  dicembre, mentre in televisione ha ripreso solo a gennaio).

Considerando invece il tempo trascorso sui vari programmi, Cwtv.com con Privileged si trova al primo posto e ha registrato 215 minuti per visitatore, seguito da Nbc.com con Churck e Lipstick Jungle per 163 e 153 minuti rispettivamente. YouTube resta comunque il mezzo maggiormente usato per scaricare i vari video.

Via Quo Media

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Di Roberto Venturini (del 19/02/2009 @ 07:41:01, in Advertising, linkato 2308 volte)
Secondo le rilevazioni di Nielsen Media Research, gli investimenti pubblicitari totali italiani del 2008 sono scesi del 2.8% rispetto al 2007 - con un preoccupante -10% Dicembre 2008/Dicembre 2007.

Il calo interessa un po' tutti i mezzi, con l'eccezione di Internet che ha fatto invece segnare un modesto + 0.9 rispetto al Dicembre 2007 e un +13.9% 2008/2007.

Anche la Radio cresce di qualche punto.
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Di Altri Autori (del 23/02/2009 @ 07:31:26, in Internet, linkato 1928 volte)

Un'inversione di rotta in tempi record. Facebook, pochi giorni fa, ha modificato le condizioni del servizio. Tra le novità, la possibilità di appropriarsi dei contenuti degli utenti per sempre. Particolare che ha sollevando diverse proteste e perplessità in Rete. Conclusione: Mark Zuckerberg, dopo aver provato a spiegare le finalità delle modifiche, ha deciso di tornare sui suoi passi proprio in seguito alle «numerose domande e commenti circa le modifiche e cosa queste possano significare per le persone e le loro informazioni», ha spiegato.

Le modifiche. Le modifiche ai termini d'uso sono state introdotte il 4 febbraio. La parte che ha preoccupato gli iscritti più attenti è la possibilità di appropriarsi dei loro contenuti in maniera indefinita. Un tema su cui Facebook partiva già in difetto d'immagine, viste le critiche dei mesi passati. Zuckerberg non ha lasciato molto tempo all'onda di proteste del web, intervenendo tempestivamente con alcune spiegazioni. In sostanza ha spiegato che le modifiche servivano a tutelare la conservazione dei contenuti condivisi con i propri amici sul servizio. Non tutti i contenuti dunque. Il fondatore del social network spiega ha fatto il paragone con le mail. Una volta che hai mandato un messaggio, questo rimane nella casella dell'utente anche se cancelli l'account.

Tutto come prima dunque, almeno per il momento. Le condizioni del servizio verranno comunque modificate, ma «in termini comprensibili a tutti». Facebook ha fatto un errore di comunicazione potenzialmente molto dannoso. La privacy, sul web, è un tema spinoso. Le novità che verranno introdotte nasceranno dalla conversazione con gli utenti su un nuovo gruppo. Chiamato, non a caso, «Facebook Bill of Rights and Responsibilities».

di Luca Salvioli su ILSOLE24ORE.COM

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Di Roberto Venturini (del 24/02/2009 @ 07:43:15, in Internet, linkato 3050 volte)
Ecco qualche altro dato sull'uso di Internet in Italia... dati di fonte Audiweb che, per certi versi, sono un po' diversi da quelli di cui vi ho parlato qualche giorno fa.

Se l'Osservatorio Multicanalità (che si appoggia sul Panel Nielsen Online) dichiara che 22 milioni di Italiani usano Internet a Dicembre 2008 (saremmo ad un 37% abbondante), Audiweb (nel suo comunicato stampa) da un dato un po' differente:

- "il 58,5% della popolazione italiana tra gli 11 e i 74 anni (27,8 milioni) dichiara di avere un accesso a internet da qualsiasi luogo (casa, ufficio, studio, altri luoghi) e attraverso qualsiasi device, con una particolare preferenza per l'accesso da casa (49,6% della popolazione) soprattutto tra gli studenti universitari (88,2%), nelle prime due fasce d'età, 11-17 (62,7%) e 18-34 (61,6%), con percentuali significative anche tra gli individui in cerca di prima occupazione (46,6%). "

A leggerla così mi sembra ci sia una differenza tra "avere accesso" ed effettivamente usare...

Prosegue il comunicato:

"Le famiglie italiane con un accesso a Internet da casa sono 9,3 milioni (45,7% delle famiglie italiane) e 11,4 milioni le famiglie che possiedono almeno un computer di proprietà o in leasing - oltre la metà delle famiglie italiane, un grande potenziale per l'audience di internet. Le famiglie con accesso a internet da casa presentano anche una maggiore disponibilità di device tecnologici: oltre alla TV tradizionale (96,2% delle famiglie con accesso a internet) e al telefono fisso (93,7%), il 33,3% possiede una console di giochi, il 32,4% è dotato di TV Satellitare, il 26% di TV Digitale Terrestre e solo il 3% di TV via cavo. Inoltre, quasi i tre quarti delle famiglie con accesso a internet scelgono l'ADSL (71,1%) con un abbonamento flat (88,8%), un dato che lascia supporre un uso maturo e consolidato di internet nelle case italiane. "

"Tornando agli individui, in generale, l'accesso a internet da qualsiasi luogo e da qualsiasi strumento è ben rappresentato sia tra gli uomini (62,2%) che tra le donne (54,9%) di tutte le fasce d'età ed è ben distribuito nell'Italia del Nord-Centro, con una maggiore concentrazione nel Nord Est/Centro (con un 65,1% per entrambi i casi) e nel Nord Ovest (con il 61,2% dei casi). Il profilo degli individui che dichiarano di avere un accesso a internet è medio/alto: il 92,6% dei laureati e l'80,9% dei diplomati, con una condizione professionale qualificata (il 96,3% dei dirigenti/quadri/docenti universitari e il 91,9% degli imprenditori e dei liberi professionisti) e il 95% degli studenti universitari. "

"Dalla ricerca risulta infine che il 9,6% degli individui tra gli 11 e i 74 anni (4,5 milioni) dichiara di avere accesso a internet in luoghi "non convenzionali" e in movimento (grazie alla disponibilità di smartphone o cellulari dotati di accesso a internet oppure in luoghi pubblici quali internet point e biblioteche). In particolare, risulta che, nonostante l'alto livello di diffusione di telefoni cellulari in Italia, la disponibilità di accesso a internet via cellulare/smartphone o PDA non è abbastanza diffusa, coprendo solo il 6,1% della popolazione (2,9 milioni di individui). Il profilo dei possessori di cellulare con accesso a internet in movimento (smartphone/cellulare/PDA), è rappresentato principalmente nella fascia d'età tra i 18 e i 34 anni (10,1%), al Centro Italia (10,1%), tra i laureati (11,1%) e nelle categorie professionali qualificate (17,2% degli imprenditori/liberi professionisti e 13,7% dei dirigenti/quadri/docenti universitari), lasciando supporre una disponibilità soprattutto nei casi in cui l'accesso a internet rappresenta un utile strumento lavorativo anche in mobilità. "

Interessante rilevare dunque che al momento il bacino di utenza potenzale di Internet mobile è attorno al 6% della popolazione (il dato dell'Osservatorio indicherebbe, a giudicare dai dati cui ho accesso, che sarebe il 15% dei possessori di telefonino -50 milioni - ad utilizzare Internet mobile, un numero pari a 7,5 milioni, contro i 2.9 rilevati da Audiweb)
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Di Altri Autori (del 26/02/2009 @ 07:21:24, in Internet, linkato 2285 volte)

I consumatori che navigano in rete sono più ricettivi alle pubblicità e agli annunci al calare del sole. Questo è quanto rivelato da una ricerca coordinata da Lightspeed Research e dall’Internet Advertising Bureau sugli utenti del Regno Unito.

Mano a mano che il giorno procede verso la sera, l’attenzione ai messaggi promozionali va aumentando, in particolare per quanto riguarda i giovani tra i 18 e i 35 anni.

Le fasce più anziane interessate dall’inchiesta, quelle superiori ai 55 anni, hanno invece picchi di attenzione tra le due e le sei del pomeriggio. Il sondaggio approfondisce anche che i consumatori risultano più ricettivi alle inserzioni mentre stanno facendo ricerche generiche, shopping online o nel momento in cui stanno cercando informazioni su prodotti specifici.

Viceversa, gli internauti tendono a prestare scarsa attenzione agli spot mentre sono impegnati nella visione di filmati o di programmi tv in streaming: l’interruzione viene a quel punto percepita come una intromissione inopportuna.


“Conoscere quando gli internauti sono più sensibili ai messaggi pubblicitari permette alle aziende di settore di centrare meglio il target delle proprie campagne - dice il responsabile della ricerca - Le attività intraprese dalla popolazione della rete sono così tante che conoscere il momento in cui recapitare la tua pubblicità può fare la differenza tra il successo e il fallimento di una campagna online”.

Via Quo Media

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Di Altri Autori (del 27/02/2009 @ 07:18:50, in Mercati, linkato 2343 volte)

Nokia starebbe considerando seriamente l'opportunità di entrare nel mondo dei notebook e anche se non è stata rilasciata una tempistica per il lancio, il progetto sembrerebbe essere concreto. Non sono certo una sorpresa le parole che il numero uno dell'azienda finlandese, Olli-Pekka Kallasvuo, ha rilasciato in un'intervista al canale televisivo Yle. Di sicuro sono il primo commento ufficiale dell'azienda sul tema, che apre nuovi scenari nella convergenza tra cellulari e notebook.

Nokia, che potrebbe sfruttare al meglio le economie di scala necessarie alla produzione, avrebbe l'opportunità di entrare in grande stile, seppur qualcuno storca il naso visto i margini ampi che si hanno nel mondo degli smartphone, rispetto a quelli risicati che si trovano nel mondo dei notebook. E non è un caso che nessuna azienda dal mondo della telefonia abbia fatto il passo nel mondo dei pc, mentre è vero il contrario, si pensi ad Apple, Hp, Lenovo o allo sbarco recente di Acer avvenuto allo scorso Mobile World Congress, e alle voci sempre più insistenti che vedono anche Dell entrare in questo ambito.

di Luca Moroni su ILSOLE24ORE.COM

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