L’ultimo report di Contactlab ed Exane BNP  Paribas, intitolato Online Offer Dive & Pricing Landscape  FW16/17 (https://goo.gl/b9zObG), rileva una convergenza tra le  strategie di prodotto e di pricing utilizzate dai brand del lusso nei canali di  vendita online e offline. Lo sforzo di questi brand per conservare il loro  carattere esclusivo e i rapporti personali con i clienti che acquistano online  si sta traducendo in una drastica ridefinizione dell’offerta di prodotti e delle  scelte di pricing online. Nella stagione FW 2016/17, brand come Fendi,  Luis Vuitton, Saint Laurent, Ferragamo, Moncler, Bulgari e Cucinelli  hanno ampliato di più del 20% la loro gamma di prodotti disponibili online.
Secondo l’analisi i 32 brand del lusso presi in esame stanno  modificando le loro strategie di prodotto e di pricing nel continuo tentativo di  aumentare quote di mercato e redditività. Dal 2014 al 2016 alcuni player del  segmento soft luxury come Prada e Ferragamo hanno aumentato l’offerta di  prodotti venduti online più della media. Sebbene in genere sul web sia presente  l’intero catalogo di un brand, non tutti i prodotti sono acquistabili online,  come nel caso del ready-to-wear per Prada e Louis Vuitton. Una conseguenza di  questa strategia è quello di stuzzicare la curiosità dei consumatori,  invogliandoli a recarsi in negozio per conoscere tutta la gamma di prodotti  e  quindi spendere di più. Burberry,  dal canto suo, per recuperare l’esclusività e redditività ha scelto di ridurre  drasticamente l’offerta di prodotti consolidando marchi secondari come Brit.
Anche Gucci ha scelto di ridurre la quantità  complessiva di prodotti venduti online, in particolare in riferimento alle sue  due categorie chiave: borse e soft luxury. D’altra parte, però, Gucci ha  aumentato in maniera significativa l’offerta di ready-to-wear (+ 60%) e di  categorie di prodotti non-core come gioielli e orologi. Il primato della più  vasta offerta di borse spetta a Michael Kors, seguito a ruota da Louis  Vuitton.
Il trend non è omogeneo nemmeno in relazione al pricing, con un  incremento del 3% circa del prezzo mediano medio dei brand. Bulgari,  Zegna ed Hermès hanno considerevolmente aumentato sia i prezzi mediani  che gli entry price, mentre Dolce & Gabbana, Tiffany e  Burberry hanno adottato la strategia opposta, riducendoli entrambi e  rendendo così i loro prodotti alla portata di una fascia più ampia di  consumatori. Per quanto riguarda i mega-brand, i prezzi applicati da Louis  Vuitton (in calo) e da Gucci (in leggero aumento) continuano a convergere.
Marco Pozzi, senior advisor di ContactLab,  commenta: “Sebbene i prezzi massimi dei prodotti acquistabili online siano  aumentati da 150.000 dollari nella stagione FW15 (collana Tiffany) a 181.000  nella stagione FW16 (orologio Cartier), ben 11 brand sui 32 analizzati vendono  prodotti a un prezzo inferiore ai 20 dollari! Il canale online, infatti, è  ideale per attirare i clienti più aspirazionali. Ralph Lauren, Tiffany ed Hermes  hanno un entry price inferiore a 150 dollari e sono i leader nella  differenziazione dei prezzi per categoria di prodotto. Nel canale di vendita  online persino brand del settore “luxury” come Chanel e Dior hanno entry price  molto accessibili (rispettivamente 38 e 28 dollari), tutt’altro che distanti da  quelli del marchio premium Swatch (38 dollari).
Il report mette in luce come i vari brand stiano sperimentando nuove  strategie di prodotto e di pricing con l’obiettivo di trovare la giusta strada  per catturare nuovi clienti nell’arena digitale. Considerando però che i  consumatori che acquistano beni di lusso sia online che nei negozi fisici  spendono circa il 50% in più all’anno rispetto a chi acquista soltanto in  negozio, gli acquisti multicanale e non solo online sono la vera priorità e  sfida per le aziende del lusso.
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DailyOnline