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Cellulari, così sta cambiando un business miliardario
Di Altri Autori (del 26/02/2008 @ 07:00:58, in Tecnologie, linkato 3953 volte)

Più di 1 miliardo di cellulari venduti ogni anno nel mondo. È un numero impressionante, difficile anche solo da immaginare. È facile quindi capire come il Mobile World Congress (MWC) di Barcellona sia una delle fiere più ricche del pianeta, nonostante la crescita del mercato dei cellulari stia rallentando. Quella che fino allo scorso anno era chiamata 3GSM, è una kermesse dove i prodotti spesso vengono messi in secondo piano dalla levatura dei personaggi presenti. Si ha la sensazione che l'MWC sia uno dei pochi eventi legati alla tecnologia dove vengono veramente prese le decisioni che poi determinano le sorti del mercato. È una sensazione sottile, perché molto, quasi tutto, avviene in stanze chiuse, lontano dal clamore dei padiglioni stracolmi di visitatori, rigorosamente in giacca e cravatta, che hanno pagato almeno 600 euro per accedere alla fiera e molto di più per trovare una sistemazione a Barcellona, dove un albergo da 50 euro a notte arriva fino a 500 durante i giorni della fiera. Si vedono i prodotti, si assiste anche in diretta agli annunci delle aziende presenti, ci si rende conto di essere molto vicini alla stanza dei bottoni, ma allo stesso tempo si ha la chiara sensazione che molto avviene dietro le quinte. Ma cosa ci aspetta nel 2008 nel settore più in salute della tecnologia? Alcuni trend sono molto chiari, altri meno e c'è sicuramente ancora chi vuole rischiare proponendo nuovi prodotti e servizi.

Cos'è un cellulare
Sono passati più di 20 anni dalla nascita dei primi cellulari, ma se andiamo a vedere quali sono state le principali fonti di ricavo degli operatori, tutto ruota ancora intorno alle due funzioni principali dei telefonini: voce e sms. Modelli iper-tecnologici o molto semplici, alla fine continuiamo a usarli per le stesse due funzioni di base per cui sono stati immaginati ormai molti anni fa. Se andiamo a vedere i dati presentati da Vodafone a metà novembre, relativi al primo semestre dell'anno fiscale che va quindi da aprile a settembre 2007, notiamo come ancora oggi sul mercato europeo, che è sicuramente il più maturo al mondo, su 12,6 miliardi di sterline di fatturato quasi 9 vengono ancora dalla voce. Se a questi ricavi aggiungiamo 1,5 miliardi di sterline legati agli SMS, ben 10,2 miliardi su 12,6 del fatturato di Vodafone in un semestre in Europa, ossia l'80%, nel 2007 arriva ancora da voce e SMS. Analizzando i tassi di crescita la situazione si ribalta completamente. La voce è ormai in calo del 2%, la messaggistica tiene con una crescita dell'8,6%, la vera impennata avviene con i dati che crescono del 40%. Questi dati non influiscono solo sui bilanci di aziende multinazionali e sulle decisioni dei super-manager, sono una diretta conseguenza delle nuove tecnologie disponibili e, in ultima analisi, del modo in cui noi utilizziamo i cellulari. Il cambiamento è iniziato già da qualche anno e utilizziamo sempre di più il nostro cellulare come strumento per collegarci, per gestire i nostri media digitali, per orientarci.

Da telefono a computer
Nokia chiama i suoi cellulari più evoluti Multimedia Computer. Difficile dargli torto quando un prodotto come l'N96, annunciato a Barcellona e disponibile nel terzo trimestre 2008, ha 16 gigabyte di memoria, una fotocamera da 5 megapixel, GPS integrato e uno schermo da 2,8 pollici. In 125 grammi c'è un concentrato di tecnologia che permette realmente di avere sempre con sé tutti i propri media, di accedere a Internet, di scattare foto di qualità comparabile a una compatta e di vedere la televisione grazie al ricevitore DVB-H. L'N96 è quasi esagerato ma è l'esempio più evidente di un trend molto preciso. Oggi in un cellulare diamo per scontato che ci sia una fotocamera, con risoluzioni minime di 2 megapixel e che spesso arrivano a 5. Meno scontato poter ascoltare musica, guardare e realizzare filmati, scaricare la posta, collegarsi a Internet e avere un navigatore GPS dentro il cellulare. Meno scontato perché ci sono prodotti che fanno molto bene una singola attività, BlackBerry la posta elettronica tanto per fare un esempio, ma non c'è ancora un unico prodotto che riesce a fare tutto quanto nel modo migliore. Rispetto all'anno scorso poi c'è stato un prodotto, quasi del tutto assente a Barcellona, che ha cambiato radicalmente le carte in tavola. Parliamo, naturalmente, dell'iPhone che ha rivoluzionato il modo di utilizzare un cellulare e che ha fatto capire come sia possibile vendere un telefono non per fare telefonate, ma prima per tutte le altre funzioni e poi, secondariamente, per essere usato come telefono. L'impatto dell'iPhone si è fatto sentire e va oltre il design del prodotto, l'interfaccia rivoluzionaria e l'incredibile facilità d'uso. Apple, che in questo è maestra, è riuscita a cambiare il modo di vendere un cellulare e di creare un nuovo tipo di rapporto con gli operatori. È troppo presto capire quale sarà il reale successo dell'iPhone e se Apple riuscirà a raggiungere l'ambizioso obiettivo di 10 milioni di iPhone nel primo anno di vita del prodotto. È invece certo il fatto che l'arrivo dell'iPhone ha alzato nettamente le aspettative sulle prestazioni e le funzionalità di un cellulare.

Le innovazioni continuano
Apple non è l'unica a sperimentare, un'azienda che ha sicuramente fatto parlare di se a Barcellona è stata Modu. Azienda israeliana fondata da Dov Moran, di fatto l'inventore delle chiavette USB che nel 2006 aveva venduto la sua azienda a San Disk per qualcosa come 1,5 miliardi di dollari, Modu propone un nuovo concetto di cellulare. Il cuore del nuovo concetto è il cellulare più piccolo del mondo, entrato per questo motivo nel guinness dei primati, che ha solo delle funzioni base, come chiamare, inviare un sms o cercare un numero nella rubrica, 1GB di memoria flash e un connettore, simile al dock dell'iPhone. Il colpo di genio però non è nelle dimensioni contenute del Modu, ma nelle jacket, degli involucri con specifiche funzioni nei quali inserire il Modu per estenderne le possibilità. Ci sarà quindi una jacket per gli MP3 con presa cuffia standard e molta memoria o una per la messaggistica con una tastiera estesa. Questo approccio permette di personalizzare al massimo il rapporto con il cellulare, potendo cambiare di fatto modello anche più volte al giorno. Ma c'è un altro vantaggio forse ancora più importante, legato al ciclo di vita di un cellulare, che oggi è di almeno dodici mesi perché è davvero complesso e dispendioso certificare un modello prima di poterlo vendere e quindi una vita "lunga" è necessaria per rientrare dell'investimento. Il Modu base, il cellulare, è l'unico componente a dover essere certificato, le jacket invece sono "solo" degli accessori che quindi avranno un prezzo accessibile, si parla di meno di 100 euro per quelle meno complesse, e potranno essere lanciate sul mercato con una velocità decisamente più elevata perché non dovranno superare tutti i controlli di un normale cellulare. Modu inizialmente si appoggerà esclusivamente a degli operatori per commercializzare i propri prodotti. TIM è uno dei primi partner che sono stati ufficializzati a Barcellona e quindi l'Italia sarà uno dei primi paesi in cui verrà commercializzato Modu. Si parla di fine 2008, inizio 2009.

Un vero computer
Se è vero che tutti i cellulari si stanno evolvendo, aggiungendo sempre più funzioni e assomigliando sempre più a un computer, i cellulari che possiamo chiamare feature phone, c'è una categoria di prodotti che da sempre sono per natura dei veri e propri computer. Parliamo naturalmente degli Smartphone che sono in assoluto la categoria di prodotti che sta crescendo di più, con tassi di crescita annui superiori al 30%. Ormai tutti i produttori hanno a listino degli Smartphone e Symbian la fa ancora da padrona nel mercato dei sistemi operativi. Windows Mobile continua nella sua crescita e BlackBerry consolida la sua posizione. La notizia di Barcellona è che ormai 4 produttori, LG, Samsung, Motorola e Sony Ericsson, fra i primi 5 al mondo propongono almeno un modello con Windows Mobile. Ha colpito soprattutto l'annuncio dell'Xperia X1 di Sony Ericsson, uno smartphone con un design molto particolare e delle innovazioni rispetto a quanto visto fin'ora. Per adesso però è solo un prototipo, sul mercato lo vedremo sicuramente dopo l'estate, speriamo entro la fine del 2008.

Una visione del futuro
Fra i vari scenari proposti durante il Mobile World Congress, particolarmente accattivante è stato quello presentato da John Chambers, numero uno di Cisco. Chambers è convinto che sempre di più la tecnologia permetterà di avere delle esperienze simili indipendentemente dal dispositivo usato e che la pervasività delle reti IP abilita un'integrazione trasparente fra diversi modi di comunicare, da Internet al fisso, fino al cellulare. Un esempio è il "three screen video" che permette di accedere liberamente agli stessi contenuti su TV, PC e cellulare.
Nel rendere più facile l'accesso alla rete, il 2008 sarà finalmente l'anno del Wimax. In Italia andando avanti molto velocemente l'asta per l'assegnazione delle licenze, e per la fine dell'anno o all'inizio dell'anno prossimo saranno quindi attive le prime reti Wimax. Nello stesso periodo Intel, con la nuova generazione di Centrino, nome in codice Montevina, che verrà presentata a luglio, proporrà una soluzione molto economica e pratica per integrare Wimax nei notebook. In altri paesi Wimax è invece già una realtà, a Barcellona abbiamo incontrato Andy McKinnon di Motorola che ci ha raccontato di come Wimax ha permesso di portare connettività broadband in un paese come il Pakistan, dove le infrastrutture erano molto arretrate e sarebbe stato praticamente impossibile cablare il paese con tecnologie tradizionali. Questo è un esempio di una tecnologia che permette di saltare delle tappe, quello che in inglese viene definito leapfrog, e che ha permesso in Pakistan di non dover creare una rete fissa tradizionale per poi passare all'ADSL per assicurare connettività. Si è passati dal nulla al collegamento Wimax. Purtroppo non è sempre possibile con tutte le tecnologie, ma il Wimax ha sicuramente questa caratteristica ed è particolarmente adatto a paesi in via di sviluppo dove mancano altri mezzi di comunicazione. Motorola ha anche mostrato una serie di prodotti Wimax, fra cui il più interessante era un router wireless casalingo che si collega a Internet attraverso Wimax e poi irradia il segnale in casa attraverso un collegamento Wifi. Tutto sembra quindi volgere al meglio per Wimax, dopo una fin troppo lunga gestazione, ma non tutti sono certi del successo della nuova tecnologia wireless ideata da Intel. Forse è troppo tardi, soprattutto nei paesi avanzati dove l'HSDPA si sta consolidando come tecnologia di connettività mobile. Solo in Italia molti operatori offrono oggi 7 Megabit di banda, che presto diventeranno 14. Con velocità di questo genere, le tariffe che stanno diminuendo e soprattutto si stanno trasformando in flat e gli utenti ormai abituati a questa modalità di connessione, Wimax rischia di avere qualche difficoltà di diffusione proprio nei paesi più avanzati

di Vittorio Manti su ILSOLE24ORE.COM

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