Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Gli utenti dei social network sono attenti ai consigli e alle informazioni sui prodotti fornite dagli altri utenti della rete. E’ quando emerge da una recente ricerca condotta da NMIncite e Nielsen. Il 63% dichiara che le valutazioni e le recensioni online degli altri consumatori sono una fonte privilegiata di informazioni sui prodotti.
Circa la metà degli utenti poi dichiara che prevalentemente si affida a ciò che i social network dicono di un determinato prodotto, prendendo sempre meno in considerazione i siti web delle aziende produttrici. È interessante inoltre notare come le pagine ufficiali delle case produttrici su Facebook (15%) e l’account di Twitter (7%) sono tra le fonti ritenute meno attendibili. In particolare le notizie che provengono dal web sono considerate attendibili perchè gli utenti non esitano, in caso di esperienze negative, a criticare i prodotti senza alcun timore.
Circa il 65% degli intervistati poi dichiara di essere venuto a conoscenza di un determinato prodotto, di una marca o di un rivenditore direttamente dal tam tam della rete. Non solo i frequentatori dei social network si fidano delle recensioni online, ma tre su cinque di loro scrive recensioni e fa valutazioni. Tra questi, le donne sono più propense (81%) degli uomini (72%) a giudicare e condividere le impressioni.
Via Quo Media
Chitika, società di analisi del traffico internet, punta il dito contro Google + e non esita a dichiarare il social network di Mountan View un "fallimento". Attraverso un' analisi grafica pubblicata sul proprio sito viene mostrato come si è sviluppato il traffico internet generato da Google+ dal giorno del lancio della beta pubblica(20 settembre) fino a una settimana dopo.
Il dato evidenzia che, nonostante un picco dove il traffico sarebbe aumentato del 1200% grazie alla promozione e alla curiosità degli utenti , lo stesso è rapidamente sceso a un livello simile a quello della beta privata. Secondo Chitika, il motivo per cui Google+ un "fallimento" risiede nel fatto che il social network non ha offerto alcuna vera innovazione ed è difficile da integrare con altri siti esistenti. È vero anche che Facebook, presente sul web da più a lungo e forte di una comunità molto più ricca, si è adattato rapidamente per rispondere alle nuove funzionalità offerte da Google +. Paradossalmente, si può ritenere che Facebook ha beneficiato dell'entrata in scenda di Google +, visto che i suoi utenti, hanno avuto accesso a molte nuove funzionalità che magari non avrebbero mai avuto se non fosse nato un pericoloso concorrente. In sintesi, nonostante un ottimo avvio, sembra che Google + non riesca ad ottenere il successo sperato. Se la società di Mountain View ha ancora qualche asso nella manica per rivitalizzare il proprio servizio, non dovrà aspettare molto tempo per metterli in opera, pena un distacco con la concorrenza che potrebbe diventare incolmabile.
di Danilo Loda su IlSole24ORE.com
Non può certo dormire sonni tranquilli Groupon che vede l'entrata, in mercato dove è leader quasi assoluto, di un solido e pericoloso concorrente. Un mercato, quello del couponing o altrimenti detto social commerce in continua crescita e che mette sul piatto un giro d'affari di parecchi milioni di euro. Ed è con questo intento che Seat PG e Glamoo hanno stretto un accordo che prevede, entro Natale, l'arrivo di nuovi servizi di couponing che saranno di beneficio alle aziende italiane e ai consumatori. Forte di circa 500 mila clienti italiani, Seate PG garantirà la presenza di un ampio e differenziato bacino di aziende, artigiani ed esercizi commerciali su tutto il territorio italiano. E' chiaro che tale forza porterà agli utenti offerte in categorie merceologiche non ancora presenti in questo mercato, che neanche Groupon può vantare.
Sarà poi compito di Glamoo, tramite la App Glamoo e il sito web www.glamoo.com mettere a disposizione all'oltre milione di utenti fidelizzati e a quanti si vorranno iscrivere al servizio, le varie offerte tramite una piattaforma tecnologica innovativa, fortemente orientata al mobile e della geolocalizzazione. E sarà proprio sul canale mobile, facile da usare sempre e dovunque, che farà leva l'offerta di Seat PG e Glamoo. Infatti gli iscritti potranno "geolocalizzare" le offerte che saranno quindi sempre "a portata di mano" in qualsiasi momento e qualsiasi sia la zona in cui si trovano. "La nostra strategia prevede l'ingresso nel mercato del couponing nel momento in cui ha assunto dimensioni rilevanti anche in Italia in termini di giro d'affari e utenti. Le potenzialità derivanti dalla nostra capillarità sul territorio sarà una grande opportunità per aziende, esercizi commerciali e artigiani italiani che vorranno aprirsi nuovi canali di vendita e promozione", ha dichiarato Alberto Cappellini, Amministratore Delegato di Seat PG." Questo mercato inoltre, – continua Cappellini- rappresenta una nuova revenue stream per Seat PG". Non a caso l'accordo prevede infatti un opzione d'acquisto di Seat PG su Glamoo entro un anno da oggi, se il mercato risponderà alle aspettative dell'azienda.
di Danilo Loda su IlSole24ORE.com
Nel secondo trimestre 2011 il 36% di coloro che hanno un account di servizi finanziari online, come ad esempio banca, carta di credito o l'assicurazione auto l’hanno consultato attraverso un dispositivo mobile, smartphone o tablet.
Analizzando poi i dati, emerge che l’utilizzo dei dispositivi mobili è maggiormente diffuso tra colo che si connetto alla proprio banca: il 54% degli utenti consulta attraverso tavoletta e smartphone il proprio conto e dispone bonifici.
Via Quo Media
Electronic Arts festeggia. Tre milioni e duecento mila copie di Fifa 12 in meno di una settimana è un record difficile da battere. Il gioco del calcio per console dei canadesi di Ea si appresta a diventare il più venduto del 2011. Un successo annunciato ma solo in parte. Finora Fifa aveva vinto su ogni campo il confronto con il rivale Pes (Pro Evolution Soccer).
Electronic Arts ha incominciato a investire nel codice, nella programmazione, nelle collisioni, negli aspetti più di simulazione del gioco del calcio. Ma soprattutto nella modalità multiplayer, nel gioco online che rappresenta davvero il fuoriclasse in più della formazione schierata da Fifa In una settimana hanno registrato più di 200 milioni di minuti di gioco online. Un record, un altro.
Via Quo Media
Oggi Apple è la seconda azienda in America e la prima nel settore dell' hi-tech a livello mondiale davanti a Google e Microsoft. In soli dieci anni la società raggiunge i 2 miliardi di dollari di fatturato e vanta quattromila dipendenti.
A Jobs si deve il lancio del primo Macintosh risale al 24 gennaio del 1984. Un computer diverso e innovativo. Il primo computer commerciale di successo a introdurre l'interfaccia grafica e l'unico che è resistito allo strapotere dei Pc che montavano il sistema operativo Windows e i chip di Intel.
Un anno dopo lascia l'azienda, dopo essere stato messo all'angolo da John Sculley ex Ceo della Pepsi Cola chiamato al timone della Apple l'anno precedente. L'imprenditore californiano due anni dopo dà vita alla Pixar (che poi cede alla Disney). A lui si deve la visione di un cinema di animazione naturale e perfetto in ogni dettaglio. Spinge per l'adozione di programmi in grado di migliorare il lavoro degli animatori e artisti digitale. Nasce così Renderman, un software proprietario tutt'ora considerato una standard per il cinema di animazione.
E da lì capolavori come Toy Story. Alla fine del 1998 viene richiamato a Cupertino per risollevare le sorti della Apple. Nel 2003 lancia l'iPod e inventa il mercato della musica digitale legale. L'intuizione è nell'abbinata iTunes-iPod, servizio e prodotto, hardware e sofrware: un sistema che diverrà una caratteristica fondante della Apple. Nel 2004 i numeri della Apple raggiungono livelli da capogiro: le vendite dell'Ipod superano quota 10 milioni di pezzi e le canzoni scaricate su Itunes arrivano a 200 milioni. Il sistema ritenuto sicuro dalla case discografiche le forza a scommettere sulla musica digitale.
Tre anni dopo è la volta della telefonia. Anche in questo caso l'intuizione è doppia: 'iPhone-AppStore, Un telefonino diverso nel designe e nella interfaccia ma innovativo come nessun altro nel software. Nasce l'app store, il negozio delle applicazioni digitali capaci di trasformare un telefono in qualche cosa di diverso. Il multi-touch, gli schermi tattili entrano a far parte del mondo della telefonia così come il concetto di app store. Gli stessi operatori telefonici sono costretti a inseguire perché si trovano disintermediati da internet e da un ecosistema di sviluppatori che diventano il vero motore degli smartphone. Nel 2008 i primi segni della malattia.
Due anni dopo arriva l'iPad, un'altra innovazione, l'ultima. Una nuova generazione di computer tattili. Il tablet rivisto alla luce di internet e della filosofia Apple. Un successo, l'ìPad come l'iPod controllano più del 70 per centro dei rispettivi mercati. Il 25 agosto le dimissioni dalla guida della Apple. Oggi l'annuncio della scomparsa. Sulle spalle di Tim Cook, l'attuale ceo una eredità pesantissima. La sua prima uscita, poco più di 24 ore fa è stata accolta con freddezza dai fan e dal mercato. Nel pomeriggio a parlare saranno le Borse.
di Luca Tremolada su IlSole24ORE.com
I consumatori di età matura utilizzano ampiamente la tecnologia. Secondo lo studio A.T. Kearney Global Maturing Consumer l’87% dei consumatori di età compresa tra i 60 e i 64 anni utilizzano un telefono cellulare, così come il 74% della fascia 65-79 e il 50% degli ultraottantenni.
Il tasso di utilizzo di Internet e la frequenza dello shopping online in queste fasce d’età non appaiono così elevate, ma comunque questi strumenti stanno aumentando il loro tasso di penetrazione tra i sessantenni. Per esempio, il 68% degli utenti tra i 60 e 64 anni usano internet, ma il dato scende al 46% per il gruppo 65-79 anni, fino a toccare il 19% tra coloro che hanno più di 80 anni.
Il 69% degli intervistati ha telefoni di rete fissa e mobile. Inoltre metà esatta degli intervistati utilizza internet, e in particolare il 20% di loro lo fa per shopping, ricerca e per mantenere i contatti
Via Quo Media
A partire dal 2003 lo sviluppo degli ipermercati in Italia si è arrestato. Se, infatti fino alla seconda metà degli anni Novanta gli ipermercati guadagnavano circa un punto di quota ogni anno, la crescita negli ultimi otto anni è stata molto lenta e la quota è rimasta pressochè invariata dal 2008 ad oggi.
Si è assistito inoltre ad una importante trasformazione dell’offerta degli ipermercati. In particolare, negli utlimi anni, le principali Catene hanno preferito aprire negozi di superficie mediamente più piccole rispetto alle grandi strutture aperte nei primi anni duemila ed il forte sviluppo degli ipermercati con metrature superiori agli 8.000 mq si è arrestato.
Negli ultimi anni i più importanti attori del canale ipermercati, per fronteggiare la crisi, stanno trasformando i negozi esistenti, razionalizzando e rivedendo l’offerta in particolare dei reparti non food.
Il richiamo delle promozioni Nel periodo di suo massimo sviluppo, l’ipermercato aveva tra i suoi principali elementi di attrattività l’offerta di prodotti in promozione. Viceversa, i supermercati presentavano una minore incidenza delle vendite promozionali. Oggi, a distanza di circa sette anni, la differenza di offerta promozionale tra un supermercato e un ipermercato si è ridotta drasticamente.
Assortimenti e prezzi La semplicità della spesa ha assunto una sempre maggiore importanza per i clienti; l’ipermercato per far fronte a questa esigenza ha razionalizzato i propri assortimenti. In particolare, nell’ultimo anno, si è osservato una riduzione del numero di articoli a scaffale per le grandi superfici, in controtendenza rispetto ai trend registrati negli altri canali.
Assortimenti e prezzi La semplicità della spesa ha assunto una sempre maggiore importanza per i clienti; l’ipermercato per far fronte a questa esigenza ha razionalizzato i propri assortimenti. In particolare, nell’ultimo anno, si è osservato una riduzione del numero di articoli a scaffale per le grandi superfici, in controtendenza rispetto ai trend registrati negli altri canali.
Concorrenza: category killer e mercati di prossimità Le flessioni di fatturato più significative degli ipermercati si sono registrate sull’area del non food, in particolare sulle categorie merceologiche del bazar pesante (es.: grandi elettrodomestici) per le quali i consumatori si sono sempre più spesso rivolti alle grandi superfici specializzate. Un’altra criticità per gli ipermercati è stata rappresentata, negli ultimi cinque anni, dall’affermarsi dei “mercati” di prossimità. Una forte espansione dei discount e una riqualificazione dei punti di vendita con superfici medio-piccole, localizzate in bacini densamente popolati, hanno costituito un disincentivo alla visita delle grandi superfici, mediamente localizzate più lontane dai centri urbani.
Alla luce delle evidenze sopra citate, le grandi superfici di vendita non sembrano più avere una grossa forza attrattiva sul consumatore; le esigenze dei consumatori dovranno quindi rappresentare il punto di partenza per dare una nuova spinta al canale.
Via Nielsen
Continua a crescere il numero degli internauti in Cina. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Ufficio informazioni del Consiglio di Stato, sono oggi 500 milioni gli abitanti della Repubblica popolare ad avere accesso al web (circa il 40% totale della popolazione). Un numero impressionante che costituisce il mercato virtuale più importante al mondo.
Via Quo Media
Dati significativi emergono da una ricerca che fotografa il ruolo degli smartphone nella vita degli italiani elaborata da Ipsos MediaCT in collaborazione con Google, il colosso del web sempre più interessato al mondo mobile come dimostra il recente acquisto di Motorola.
Andando nello specifico, la ricerca evidenzia che ben oltre la metà dei 20 milioni di utilizzatori difficilmente si separa dal proprio smartphone e lo utilizza ovunque: in casa, fuori casa e in ufficio.
E spesso lo consulta in parallelo con altri media: mentre ascolta musica (47%) o guarda la tv (32%) e nel 30% dei casi persino quando naviga su Internet con un altro dispositivo. Che rapporto lega gli italiani alle app? Secondo l’indagine, quelli dotati di smartphone possiedono in media 19 applicazioni, di cui 4 sono state acquistate. Ogni mese ne utilizzano 7 con una certa frequenza e il trend è in crescita: il 39% degli intervistati è convinto infatti che incrementerà l’utilizzo nei prossimi 12 mesi.
Altro dato è quello, incredibile, relativo al volume di ricerca con un +224% sul 2010. Il 53% degli intervistati effettua quotidianamente ricerche dal proprio smartphone, il 29% ogni settimana. Lo smartphone sta inoltre diventando sempre più centrale del processo d’acquisto, tanto che si vanno sempre più intensificando le sperimentazioni di pagamento con questo mezzo. Secondo i dati, il 23% dei possessori ha dichiarato di aver già effettuato un acquisto via mobile. Un dato non troppo distante da quello registrato negli Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania e superiore alla media
Via Quo Media
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