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  mymarketing.it: perchè interagire è meglio!... di Admin
 
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Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è necessario un computer.

Arthur Bloch
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Altri Autori (del 10/02/2010 @ 07:11:16, in Social Networks, linkato 1674 volte)

Gmail assorbe molte funzioni tipiche delle reti sociali per rintuzzare il sempre più numeroso popolo di Twitter, Facebook & co. Secondo Nielsen, gli utenti di social network sono ormai oltre 300 milioni, contro i circa 280 milioni di persone che fanno uso della posta elettronica.
Tuttavia i social network stanno vivendo una situazione simile a quella degli albori di Internet: tante informazioni disponibili, ma poco ordine. Così diventa difficile individuare quello che conta dal rumore di fondo. Ovvero c'è un eccesso di dati disorganizzati e disgregati che non sono in grado di esprimere al 100% il valore che hanno. E questo bombardamento di informazioni è in continuo aumento. C'è bisogno di un nuovo approccio per capire ciò che è rilevante da quello che non lo è. La soluzione?

Google Buzz, l'evoluzione, anzi la rivoluzione, di Gmail. Che già nel corso degli anni è andata espandendosi in fatto di funzioni: dalla posta elettronica alla videochat. Buzz è una nuova era nella comunicazione e condivisione delle informazioni. Ha ben poco a che vedere con la classica e-mail. Per esempio, c'è l'auto-following, per rispondere subito alle persone con cui parliamo più di frequente.

Oppure offre un modo più semplice e veloce per condividere file e per trovare quali informazioni sono pubbliche e private. Senza dimenticare che si visualizza in tempo reale gli aggiornamenti allo stato degli amici e permette di inserire contenuti audio e video. Buzz è integrato in Gmail: si attiva non appena si apre la propria casella di posta elettronica on-line. Basta scegliere i contatti e gli amici con cui utilizzare la funzione perché messaggi, file multimediali, contenuti e collegamenti in Internet vengano aggregati in un unico flusso. Una colonna di informazioni che va crescendo con il tempo. Sulla falsariga di ciò che è già stato sperimentato con Google Wave. Anzi, per dirla tutta, si tratta di portare in Gmail gli strumenti sviluppati in Wave, solo con un occhio di riguardo per la parte multimediale. Per aggiungere nuovi contributi basta rispondere con un metodo simile a quello di Facebook: si apre uno spazio bianco per replicare al messaggi oppure per inserire un collegamento a un sito o a un video.
Tutte le informazioni contenute in questa sorta di chat sono modificabili in qualsiasi momento e possono rimanere private oppure pubbliche. In quest'ultimo caso chiunque acceda al nostro profilo pubblico vedrà la colonna di messaggi scambiati con gli altri utenti.

La privacy è tenuta in forte considerazione: si possono scegliere i gruppi di utenti che possono contribuire alla conversazione oppure individuare chi è escluso. Dunque, spariscono le e-mail? No, sono solo organizzate in modo profondamente diverso da quanto siamo stati abituati finora. Non più posta elettronica statica bensì un aggregato di informazioni che danno origine a un nuovo flusso di dati complesso e articolato. E in continua espansione. La cosa interessante è che si può iniziare a partecipare a qualsiasi flusso perché invitati o raccomandati da un qualsiasi contatto o amico che è già parte del Buzz in questione. Alla resa dei conti, ciò che Google cerca di ottenere è di creare una nuova forma di conoscenza partendo da e-mail inerti. Va da se che Buzz, essendo parte di Gmail, è supportato anche dai dispositivi mobili non appena attivato nella propria casella e-mail.

Non solo: arriverà all'interno di Maps (aggiornato con nuove funzioni) a iniziare dalle versioni del software per Symbian, Windows Mobile e Android (le altre piattaforme saranno supportate a breve).

L'innovativo servizio di Google individua in tempo reale dove mi trovo e indica nel mio contributo alla conversazione la posizione da cui è stato inviato il post. Così il messaggio è geolocalizzato ed è possibile vedere sulla mappa da dove si scrive. Inoltre, dallo smartphone si attiva la funzione Nearby che mostra i Buzz rilevanti con il luogo in cui mi trovo. Per esempio, indicando i contatti vicini a dove sono oppure le conversazioni che contengono riferimenti a servizi nei dintorni. E su questo fronte Buzz rappresenta un'evoluzione senza precedenti nell'utilizzo della tecnologia Gps:
gelolocalizzare dati in un modo pressoché rivoluzionario.

Via ILSOLE24ORE.COM

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Di Altri Autori (del 09/02/2010 @ 07:24:27, in Pubblicità, linkato 1542 volte)

Google apre una nuova era della sua politica di marketing. Domenica notte, durante il Super Bowl, negli Usa è andato in onda il primo spot televisivo dedicato al più popolare dei motori di ricerca.

60 secondi, intitolati Parisian Love, in cui i servizi di Big G sono presentati in una storia d’amore virtuale. Costo stimato dell’operazione, 5 milioni di dollari. Termina così l’ostracismo di Mountain View verso la pubblicità su piccolo schermo, dopo la presentazione a metà 2009 di un breve spot dedicato al browser Chrome. Google sente la pressione dei rivali e il tubo catodico rispolvera il marchio per le masse

Via Quo Media

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Di Altri Autori (del 08/02/2010 @ 07:13:41, in Marketing, linkato 1565 volte)

Sono i clienti, soprattutto donne, che hanno un’età compresa tra i 25 e i 35 anni quelli che apprezzano maggiormente i loyalty program di aziende e retailer. A metterlo in luce è stata una recente ricerca realizzata dal Customer&service science lab dell’Università Bocconi in collaborazione con la multinazionale Affinion International.

L’analisi, nello specifico, rileva che il 60% dei clienti che mostrano un’attitudine neutra o positiva verso i loyalty program sono donne e oltre il 50% sono persone tra i 25 ei 35 anni d’età.

Piace al 38% degli utenti di programmi fedeltà la classica raccolta punti, seguita dalla possibilità di far parte di un club sconti (27%), di partecipare a estrazioni e, infine, di entrare in una community on line.

Per sottrarre i clienti alla diretta concorrenza i buoni sconto sono gli strumenti principali. Inoltre i consumatori mostrano un spiccato interesse per primi utilitaristici ed edonistici, come ad esempio un massaggio in una Spa.

Via Marketing Journal

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Di Altri Autori (del 05/02/2010 @ 07:28:07, in Internet, linkato 1594 volte)

Con la sempre più capillare diffusione di internet e delle nuove tecnologie, in Italia proliferano i consumatori multicanale: +4% nella categoria dei ‘navigatori solitari’ e +19% per gli individui che sfruttano la rete in ottica di co-creazione con le aziende. Sono più di 20 milioni gli italiani consapevoli delle potenzialità del web in fase di ricerca e acquisto dei beni più svariati.

Questo dice il rapporto stilato da Nielsen con il Politecnico di Milano e Connexia. Altro fattore importante per l’ampliamento dei consumatori su internet nel 2009 è stata la crisi economica, che ha spostato l’attenzione degli utenti verso i lidi spesso meno costosi della rete, vincendo le residue ritrosie sul mercato digitale.

E’ in crescita anche la fiducia verso il medium internet, con i frequentatori delle news online e dei social media in aumento del 20% e del 13% nell’ultimo anno. Gli acquisti online si giovano inoltre della sempre più folta categoria degli internauti mobili, con cellulari connessi in rete.

Via Quo Media

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Di Altri Autori (del 02/02/2010 @ 07:25:58, in Mercati, linkato 1380 volte)

Il 2010 sarà l’anno degli smartphone. La sentenza è dell’istituto di ricerca Strategy Analytics, che ha registrato nel 2009 un rialzo del 30% e ha disegnato uno scenario in cui la competizione sarà sempre più serrata e il prezzi tenderanno al ribasso.

Il mercato dei cellulari intelligenti ha fruttato durante l’anno passato 53 milioni di euro e ha confermato lo strapotere di Nokia (20,8 milioni di dispositivo distribuiti, +28% a/a, 39,2% del mercato), che da sola ha venduto più di Rim e Apple. La casa canadese produttrice del Blackberry ha respinto l’attacco di Cupertino ed è rimasta sul secondo gradino del podio, in virtù di 10,7 milioni di telefoni cellulari venduti e una quota di mercato pari al 20,2%.

Il gruppo di Steve Jobs ha invece venduto 25,1 milioni di iPhone, chiudendo il 2009 con il 14,4% del mercato in tasca. La percentuale è degna di nota se si considera che Apple gioca la partita con un dispositivo solo. Il rapporto dedica una menzione a Samsung e Lg, che hanno piani ambiziosi per il futuro, e a Dell e Huawei, pronte a debuttare nel settore.

Via Quo Media

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Di Altri Autori (del 01/02/2010 @ 07:28:48, in Social Networks, linkato 1661 volte)

Gli internauti spendono sempre più tempo tra le spire dei social network. Secondo una ricerca di Nielsen, globalmente i minuti dedicati a Facebook & Co. sono aumentati dell’82% nel 2009, rispetto all’anno precedente, mentre gli accessi unici sono cresciuti del 27% (fino a 307,4 milioni).

Nel mese di dicembre, ogni utente ha passato tra le pagine dei propri account circa 5 ore e 35 minuti.

Via Quo Media

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Di Altri Autori (del 29/01/2010 @ 07:27:18, in Advertising, linkato 2494 volte)

Aumenta l’impatto del telefono cellulare nelle strategie di marketing, così come è in aumento la pubblicità su dispositivi mobili e sugli smartphone in particolare. I cellulari di ultima generazione, una delle poche note positive del mercato tecnologico dell’anno appena concluso, hanno contribuito all’ulteriore ampliamento del giro d’affari del mobile advertising in Italia, nel 2009 cresciuto del 20% fino a 32 milioni di euro secondo l’Osservatorio Mobile Marketing & Service.

 Il dato è in controtendenza con la contrazione degli investimenti pubblicitari sui media tradizionali (-20% negli ultimi dodici mesi). Tra i settori più attivi nella promozione mobile vi sono quelli dell’intrattenimento, dell’editoria/media e dell’abbigliamento. Application apposite (per iPhone et similia) e una maggiore diffusione delle connessioni web da cellulare hanno dato il la allo sviluppo di servizi promozionali percepiti come poco invasivi, che diventano anche d’aiuto al cliente (prenotazioni, info, pagamenti rapidi).

Via Quo Media

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Di Admin (del 29/01/2010 @ 07:27:18, in Advertising, linkato 2099 volte)

Aumenta l’impatto del telefono cellulare nelle strategie di marketing, così come è in aumento la pubblicità su dispositivi mobili e sugli smartphone in particolare. I cellulari di ultima generazione, una delle poche note positive del mercato tecnologico dell’anno appena concluso, hanno contribuito all’ulteriore ampliamento del giro d’affari del mobile advertising in Italia, nel 2009 cresciuto del 20% fino a 32 milioni di euro secondo l’Osservatorio Mobile Marketing & Service.

 Il dato è in controtendenza con la contrazione degli investimenti pubblicitari sui media tradizionali (-20% negli ultimi dodici mesi). Tra i settori più attivi nella promozione mobile vi sono quelli dell’intrattenimento, dell’editoria/media e dell’abbigliamento. Application apposite (per iPhone et similia) e una maggiore diffusione delle connessioni web da cellulare hanno dato il la allo sviluppo di servizi promozionali percepiti come poco invasivi, che diventano anche d’aiuto al cliente (prenotazioni, info, pagamenti rapidi).

Via Quo Media

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Di Altri Autori (del 28/01/2010 @ 07:15:08, in Prodotti, linkato 1941 volte)

Sui dispositivi a tavoletta ormai si è letto e scritto di tutto e di più. Per il tablet di Apple e per tutti i prototipi (più o meno destinati al mercato) sfilati in passerella al Ces di Las Vegas. Molti analisti sono propensi ad affermare che il 2010 sarà l'anno del boom di vendite per questa nuova generazione di computer multifunzione, i più accorti rimarcano come solo un'offerta strutturata di contenuti farà realmente decollare la domanda. Il fenomeno tablet è quindi chiamato alla prova finale: o vince lo scetticismo della massa di consumatori che di un altro device digitale pensano di farne volentieri a meno, oppure diventa l'oggetto del desiderio come lo è stato anni fa l'iPod. Scorrendo gli autorevoli pareri rimbalzati dagli Stati Uniti in questi ultimi giorni si ricava uno scenario contrastato: c'è chi crede che le tavolette touch siano destinate a rimanere un mercato di nicchia come chi (Gartner nella fattispecie) che invece stima già per quest'anno un business miliardario fatto da decine di milioni di tablet e slate pc venduti.

Il fatto che, oltre ad Apple, scenderanno sicuramente in campo aziende come Hp e Dell -.la prima in collaborazione con Microsoft, la seconda sposando la piattaforma Android - e specialisti come Archos e OpenPeak (la prima a mostrare un tablet basato sui nuovi processori "system on a chip" Moorestown di Intel) è già un segnale preciso dell'importanza che l'industria dei computer attribuisce a questo fenomeno. Fenomeno che potrebbe diventare un nuovo e suggestivo terreno di scontro fra Windows 7 e Linux e che però rischia di partire "zoppo" se, come ha osservato qualcuno a Las Vegas, la corsa si farà solo sulle caratteristiche hardware dei dispositivi e non sulla loro usabilità e sulle modalità attraverso le quali gli utenti li utilizzeranno. Se i Mid e prima di loro altri bellissimi oggetti multimediali hanno fallito una ragione ci sarà ed ecco che la nuova creatura di Steve Jobs, stando a chi a cuore evidentemente i prodotti di Apple, potrebbe aprire una nuova frontiera. Fatta di libri e riviste che si leggono interagendo con video e immagini digitali, di contenuti Web che attraverso il tablet vengono trasferiti e goduti sulla flat tv ad alta definizione, di giochi e social network a portata di dito. Le nuove tavolette "tuttofare", come sono state già definite, hanno sulla carta tutti i requisiti per fare il botto e diventare in tempi brevi un mercato di massa.

Ma chi farà festa tra i tanti player che si siederanno a questo tavolo? A questa domanda non sono pochi, negli Usa, coloro che vedono in Apple la grande favorita per catturare le preferenze di una parte dei consumatori, esattamente come ha fatto in questi tre anni con il suo iPhone. Sul fronte opposto di quello dove si muove la casa di Cupertino ci sono le varie Hp, Dell, Acer (anch'essa al lavoro su un tablet touch) e naturalmente Microsoft. Intel sta nel mezzo e deve rintuzzare la concorrenza di Qualcomm, Nvidia e altri che in questa nuova arena vogliono recitare da protagoniste con i loro chip e chipset. La partita è assai aperta e nel porsi il lecito dubbio se le tavolette touch in arrivo ruberanno spazio agli smartphone e ai netbook l'interrogativo forse più intrigante è il seguente: i tablet saranno un'altra opportunità per la casa della Mela di sottrarre business a Microsoft?

di Gianni Rusconi su ILSOLE24ORE.COM

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Di Roberto Venturini (del 27/01/2010 @ 07:54:50, in Social Networks, linkato 2011 volte)

Iniziativa Facebook  da Chase Manhattan Bank: la banca lancia un concorso, budget 5 milioni di dollari da dare in beneficienza a enti che se lo meritino davvero. E per decidere a chi dare i soldi, lancia un appello alla community: votare per l'ente benefico preferito. Il vincitore becca 1 milione di dollari, i "runner up" 100.000 $

Ecco l'indirizzo della pagina FB dell'iniziativa.

http://apps.facebook.com/chasecommunitygiving

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