Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Venticinque milioni di utenti in un mese di attività. Questo l’ottimo ruolino di marcia di Google+. Il social network di BigG cresce molto in fretta, tanto che, secondo comScore, potrebbe presto insidiare Twitter.
Difficile invece far tremare Facebook e i suoi 700 milioni di contatti, anche se il ritmo di sviluppo di Plus fa ben sperare i responsabili di Mountain View. La compagnia, nel frattempo, continua nella sua strategia fatta di acquisizioni e lancio di servizi.
L’ultima annessione, avvenuta poche ore fa, è quella di Dealmap, start up che propone agli utenti offerte scontate provenienti da tutto il mondo.
Via Quo Media
Venticinque milioni di utenti in un mese di attività. Questo l’ottimo ruolino di marcia di Google+. Il social network di BigG cresce molto in fretta, tanto che, secondo comScore, potrebbe presto insidiare Twitter.
Difficile invece far tremare Facebook e i suoi 700 milioni di contatti, anche se il ritmo di sviluppo di Plus fa ben sperare i responsabili di Mountain View. La compagnia, nel frattempo, continua nella sua strategia fatta di acquisizioni e lancio di servizi.
L’ultima annessione, avvenuta poche ore fa, è quella di Dealmap, start up che propone agli utenti offerte scontate provenienti da tutto il mondo.
Via Quo Media
"Pulp Fiction" è tra i primi venti film accessibili per il noleggio dalle pagine di Facebook, ma soltanto in tre nazioni: Stati Uniti, Gran Bretagna e Turchia. Gli utenti possono accedere al social network e guardare le immagini in tempo reale, senza dover scaricare l'intero video. Il costo è di trenta "crediti", la moneta digitale di Facebook: equivalgono a circa due euro. "Chicago" e "Ritorno a Cold Mountain" sono alcuni tra gli altri titoli da vedere entro due giorni dall'acquisto. A breve il progetto sarà allargato anche a Francia e Germania. Dall'Italia gli iscritti al social network possono guardare brevi filmati di quattro minuti estratti dai film: la qualità delle immagini è buona, ma dipende dalla velocità della connessione a internet.
A lanciare l'iniziativa è stata la casa cinematografica Miramax con l'applicazione eXperience: punta sull'applicazione anche per coinvolgere gli utenti con giochi. Ma guarda oltre i confini del social network alla ricerca di spettatori. I film sono accessibili dagli schermi di iPad e dalla Google Tv: è un software associato con alcuni dispositivi ("set top box") connessi a internet, prodotti anche da Motorola, appena acquistata dal colosso dei motori di ricerca per 12,5 miliardi di dollari.
Altri giganti di Hollywood sono già sbarcati su Facebook, ma l'accesso ai video è consentito soltanto negli Stati Uniti. Finora hanno puntato soprattutto su applicazioni connesse con un singolo lungometraggio. Il primo a sperimentare è stato Warner Bros con "Dark Knight" della serie di Batman. Poche settimane fa ha iniziato anche Universal Pictures con "Il grande Lebowsky". Il social network più grande del mondo prosegue nella sua sfida a Netflix: è il colosso del noleggio online negli Stati Uniti e ha annunciato che arriverà in Europa a partire da Spagna e Gran Bretagna nella prima metà dell'anno prossimo.
di Luca Dello Iacovo su IlSole24ORE.com
Le comunità online e le reti sociali danno la possibilità di creare ragnatele di contatti illimitate. Nella realtà esistono però limiti oggettivi: non si è in grado di gestire più di 150 connessioni, come in un villaggio primordiale.
Un social network consiste di un qualsiasi gruppo di persone connesse tra loro da diversi legami sociali, che vanno dalla conoscenza casuale ai vincoli familiari. C’è la possibilità di effettuare anche un’analisi delle reti sociali che si costituiscono: una sorta di mappatura e misurazione di queste connessioni, regolate da principi ben definiti. In particolare “la regola dei 150”, teorizzata dall’antropologo Dunbar: la dimensione di una vera rete sociale è limitata a circa 150 membri. Un numero calcolato da studi di sociologia e soprattutto di antropologia, sulla dimensione massima di un villaggio: il numero potrebbe essere una specie di limite superiore all'abilità media degli esseri umani di riconoscersi tra simili e tenere traccia degli avvenimenti emotivi di tutti i membri di un gruppo.
La versione internet delle reti sociali è una delle forme più evolute di comunicazione in rete, ed è anche un tentativo di violare la ‘regola dei 150’. La rete delle relazioni sociali che si tessono ogni giorno, in maniera più o meno casuale, nei vari ambiti della vita, si può così materializzare, organizzare in una mappa consultabile, e arricchire di nuovi contatti.
Il fenomeno delle social network si è sviluppato attorno a tre grandi filoni tematici: l'ambito professionale, quello dell'amicizia e quello delle relazioni amorose. Attraverso Facebook o Twitter si sono così create comunità costituite da un insieme di persone che hanno elementi in comune in vari ambiti; nella costruzione del profilo personale si esplicitano spesso interessi e passioni, o esperienze di lavoro passate e relative referenze. In questo modo si crea un network tra gli amici che condividono alcune caratteristiche, e a loro volta loro possono fare lo stesso: ci si trova così ad allargare la cerchia di contatti con gli amici degli amici e così via.
A questo punto si creano delle community tematiche in base alle passioni o interessi di lavoro, aggregando ad esse altri utenti e stringendo contatti di amicizia o di affari: questo nuova forma di comunicazione è stata infatti sviluppata proprio per creare delle moderne tribù, delle tribù digitali in cui i membri, uniti da esperienze, interessi e passioni comuni, si incontrano per sviluppare un progetto comune. Ma nella costituzione di queste tribù digitali, che ipoteticamente potrebbero essere infinite (Facebook ha un limite massimo di 5mila amici, mentre per gli altri social network non ci sono tetti imposti), ritorna con forza la ‘regola dei 150’. Gli scienziati dell'Indiana University hanno raccolto le conversazioni di 1,7 milioni di utenti di Twitter per più di sei mesi, per un totale di 380 milioni di tweet. Analizzando le conversazioni gli studiosi hanno rilevato che certamente gli utenti mantenevano contatti con innumerevoli persone, ma poi se si osservano i messaggi più frequenti il risultato è sempre lo stesso: mediamente si sviluppano in modo costante 150 contatti.
E’ vero che il social networking sta forse cambiando il nostro approccio alle relazioni, ma anche lo studio conferma che mai si potrà arrivare a una connessione numericamente importante di amicizie virtuali. Non c’è la possibilità di espandere i limiti naturali del nostro cervello.
Questa è probabilmente la ragione per cui non ha ancora visto la luce della rete Diaspora: partito da un’idea della New York University, dovrebbe essere un nuovo social network destrutturato, che funziona per aggregazione di contenuti. Tutto è cominciato da un progetto scolastico, sviluppato da quattro studenti dell’università americana: una rete sociale su web decentralizzata, che ribalta la struttura dei social network più celebri, basati sulla raccolta delle informazioni degli utenti e sulla loro gestione dall’alto. Ogni computer, in questo caso, detiene unicamente i dati del proprietario, che verranno poi associati a quelli degli altri utenti internet. Un network di tracce presenti in rete (post su Twitter, foto da Facebook, scritti da blog) e aggregate in un secondo tempo senza che nessun sito faccia da collettore delle stesse.
La chiave è quindi quella di mantenere un numero più basso di connessioni, sviluppando interazioni più efficaci e reali, sempre con il numero di Dunbar come obiettivo. Il cervello ha un limite da non sottovalutare.
Via Quo Media
Nel mese di giugno gli utenti di internet hanno visto su Facebook mille miliardi di pagine. Diventa una cifra difficile da immaginare: per esempio, avrebbero impiegato 16 miliardi di minuti se avessero dedicato soltanto un secondo per visualizzare ogni pagina. Č l'equivalente della visione di circa 133 milioni di film da due ore nell'arco di un mese. E supera di dieci volte la cineteca online di YouTube dove sono accessibili video di musica, film e spettacoli televisivi. A rilevarlo è stato il network AdPlanner di Google attraverso i suoi strumenti per la gestione di campagne promozionali.
Ma tra i primi dieci in lista emergono altre piattaforme dove l'interazione tra le persone alimenta la condivisione di filmati, immagini, testi, idee. Č quinta l'enciclopedia Wikipedia costruita a partire dalla collaborazione tra gli utenti che nella "top ten" risalta come l'unica a non essere associata con strumenti per generare ricavi economici, ad esempio la pubblicità: viene finanziata attraverso donazioni e supportata da volontari.
La chat Msn, invece, è al sesto posto con 18 miliardi di pagine viste in un mese, seguita da Blogspot dove gli utenti scrivono post e alimentano discussioni. Raggiunge la decima posizione la chat QQ, dedicata soprattutto a iscritti di lingua cinese: diventa un ponte digitale tra Pechino e le sue comunità nel mondo. Assente dalle rilevazioni, invece, il motore di ricerca Google.
di Luca Dello Iacovo su IlSole24ORE.com
Un nuovo studio dice che la metà degli adulti americani che navigano online sono presenti sui social network. L’analisi è stata condotta da Pew Internet & American Life Project e offre risultati interessanti: il 65% di tutti gli utenti internet adulti hanno un account di Facebook o LinkedIn, più del doppio rispetto al 29% del 2008 e in deciso incremento rispetto al 5% del 2005. Pew ha intervistato la scorsa primavera più di 2000 utenti adulti; un dato che ha suscitato interesse è la popolarità dei social network tra le donne e i giovani adulti. Circa l’89% delle donne tra i 18 e i 29 anni che usano internet sono presenti su Facebook o Twitter, e il 69% tende a collegarsi quotidianamente. Complessivamente, il 69% delle donne sul web ha dichiarato di utilizzare i social network, rispetto al 60% di tutti gli uomini. La frequenza di utilizzo dei social network è stabile tra gli utenti giovani, mentre si evidenzia un boom di utilizzo nel segmento utenti internet tra i 50 e i 64 anni. Lo studio ha cercato di tastare anche il grado di soddisfazione degli utenti, scoprendo che la maggior parte delle persone reputa la propria esperienza sociale positiva, giudicandola “divertente”, “grande” e “interessante”. Via Quo Media
Da qualche settimana è disponibile The Sim Social, versione Facebook del ben noto videogioco The Sims. EA Games, gli stessi produttori del gioco originale hanno pensato di realizzare la versione social del gioco, permettendo ai giocatori di interagire con i contatti di Facebook per creare interazioni sociali decisamente avvincenti.
Stando ai dati di ieri diffusi da AppData, The Sim Social è il secondo gioco per numero di giocatori su Facebook, con 9,3 milioni di utenti. Davanti in classifica ha City Ville di Zynga, che abitualmente ha 14 milioni di giocatori, mentre ha superato Farm Ville. The Sim Social rimane il gioco con la più alta crescita di giocatori nell’ultima settimana, e secondo molti a breve avverrà il sorpasso in vetta alla classifica.
Via Quo Media
Nel mese di giugno gli utenti di internet hanno visto su Facebook mille miliardi di pagine. Diventa una cifra difficile da immaginare: per esempio, avrebbero impiegato 16 miliardi di minuti se avessero dedicato soltanto un secondo per visualizzare ogni pagina. Č l'equivalente della visione di circa 133 milioni di film da due ore nell'arco di un mese. E supera di dieci volte la cineteca online di YouTube dove sono accessibili video di musica, film e spettacoli televisivi. A rilevarlo è stato il network AdPlanner di Google attraverso i suoi strumenti per la gestione di campagne promozionali.
Ma tra i primi dieci in lista emergono altre piattaforme dove l'interazione tra le persone alimenta la condivisione di filmati, immagini, testi, idee. Č quinta l'enciclopedia Wikipedia costruita a partire dalla collaborazione tra gli utenti che nella "top ten" risalta come l'unica a non essere associata con strumenti per generare ricavi economici, ad esempio la pubblicità: viene finanziata attraverso donazioni e supportata da volontari.
articoli correlatiIl trading di oggi è social: si impara su Facebook, Twitter e Youtube La chat Msn, invece, è al sesto posto con 18 miliardi di pagine viste in un mese, seguita da Blogspot dove gli utenti scrivono post e alimentano discussioni. Raggiunge la decima posizione la chat QQ, dedicata soprattutto a iscritti di lingua cinese: diventa un ponte digitale tra Pechino e le sue comunità nel mondo. Assente dalle rilevazioni, invece, il motore di ricerca Google.
di Luca Dello Iacovo su IlSole24ORE.com
Burberry si associa con Twitter per creare la prima sfilata Tweetwalk mai realizzata, dove verrà presentata in anteprima la collezione Primavera/Estate 2012 con immagini dal backstage in diretta da Hyde Park a Londra. Ogni look sarà condiviso prima che le modelle salgano in passerella, consentendo ai follower di vedere i momenti della collezione prima di chiunque altro.
“Siamo emozionati per la creazione della prima sfilata Tweetwalk mai realizzata in partnership con Twitter” ha commentato Christopher Bailey, chief creative officer di Burberry. “Twitter è istantaneo, e a me piace l'idea che si possa trasmettere una sfilata in streaming in molti modi diversi”. Le immagini potranno essere visualizzate completamente utilizzando la nuova funzionalità media gallery photo di Twitter.
Via Quo Media
Che cosa sta diventando Facebook? Le più grandi novità del social network, che ormai conta tra i suoi iscritti quasi 800 milioni di persone, da qualche anno vengono annunciate durante l'F8 di San Francisco da Mark Zuckerberg. Studente con la felpa quando nel 2003 in una stanza di Harvard ha messo online la bozza di quello che sarebbe rapidamente diventato un fenomeno planetario; imprenditore, leader e miliardario, sempre con la felpa, oggi.
Come capacità di creare attesa e suscitare riflessioni sulle conseguenze dei suoi annunci Facebook, oggi, è seconda soltanto a Apple. Le ultime novità introdotte da Zuckerberg continuano un percorso evolutivo che in pochi anni ha avuto enorme successo, trovando la formula per aumentare oltre ogni previsione le iscrizioni.
Il social network è riuscito nell'impresa di uscire da Harvard, arrivare nelle università americane, poi europee e così via fino a diventare quasi un dato di fatto per ogni giovane in mezzo mondo. Per coinvolgere sempre più persone ha fatto in modo che le occasioni di aggiornamento sugli altri fossero sempre di più. Prima le notizie, sulla propria bacheca, poi lo status, le foto, i video. Molte di queste modifiche, una volta introdotte, hanno suscitato minacce di abbandono da parte degli utenti.
Così non è stato. L'introduzione delle foto in particolare ha fatto fare un salto di iscrizioni senza precedenti. Tutti potevano vedere dov'era l'amico in vacanza e scrivere un commento sotto la foto. Lo sviluppo della tecnologia mobile ha permesso di essere sempre connessi e una piattaforma dove aggiornare chiunque in tempo reale è una tentazione troppo forte.
Il percorso è proseguito con Open Graph ad aprile 2010. E' stata una vera svolta e ha gettato il seme delle novità introdotte da Zuckerberg giovedì. Il "grafo aperto", in parole povere, è l'estensione della piattaforma e della rete di contatti di Facebook fuori da Facebook. Ce ne siamo accorti quando milioni di pulsanti "Like" sono usciti dal social network addobbando altrettante pagine web. Per diverse settimane è montata una violenta polemica sul modo in cui venivano trattati i dati personali. Si è parlato di abbandono in massa, ma in quei giorni gli iscritti erano 400 milioni, oggi sono quasi il doppio.
Il cuore del progetto di Zuckerberg è la piattaforma. La timeline - una delle novità appena annunciate - permetterà di avere la storia della propria vita in digitale. Sostituisce l'anteprima delle foto che troviamo oggi su ogni profilo. Inserisce la memoria grazie a un software. E dai primi commenti in rete sembra piacere agli utenti. Ma soprattutto, l'arrivo di applicazioni di ogni natura (fino a oggi erano soprattutto giochi), musica, film, giornali, con la possibilità di vedere in tempo reale non solo che cosa piace, ma anche che cosa ascolta, che cosa legge, e così via, un nostro amico.
Viene spinta l'interazione in tempo reale. E fatto un passo in più verso una trasformazione della rete di cui si parla da tempo. Il web semantico. E cioè il passaggio dalle informazioni cercate con un algoritmo, sul modello di Google, a una ricerca che contempli anche il significato. Lo sviluppo del web sociale rende il concetto di semantico molto legato al significato che le informazioni hanno per la persona che "avvia" la ricerca. Il mondo di Facebook, così come annunciato da Zuckerberg, è un mondo digitale dove vedi il film perchè in quel momento lo sta guardando un tuo amico, magari uno con cui condividi la stessa passione. E' un informazione piena di valore per l'utente.
Di tanto in tanto ci si chiede se Facebook sia una moda passeggera o qualcosa di più. Nel digitale cambia tutto alla velocità della luce, ma sembra che la risposta sia la seconda. Google ha capito che l'universo esplorato da Zuckerberg non può essere trascurato e, dopo alcuni goffi tentativi, con Google Plus ha lanciato una sfida che ha tutte le caratteristiche per essere seria. Solo che trovare un motivo per uscire da Facebook sta diventando davvero difficile.
di Luca Salvioli su IlSole24ORE.com
|