Le Instagram Stories sono ormai entrate a far parte della quotidianità di tutti noi: circa400 milioni di utenticondividono le proprie Storie ogni giorno, chi per comunicare delle informazioni, chi per mostrare quegli attimi di vita strategici che servono a consacrare un determinato stile di vita e chi per mettere in pratica le proprie velleità creative.
Per i brand non è semplice emergere e farsi ascoltare in una realtà così caotica, in cuiil tool di content creation- le Stories appunto - appiattisce ulteriormente la differenza tra creator professionista e amatoriale.
In realtà, da un’analisi sulle performance delle Instagram Stories, effettuata dalle aziendeBuffereDelmondo, risulta che le Stories più semplici ed efficaci, la cui decodifica risulta immediata, riscuotono più successo rispetto a prodotti professionali di una superiore complessità semantica.
Quindi, le parole chiave che determinano l’efficacia di una Instagram Stories sonosemplicitàecreatività.
Ecco, di seguito, qualchetrucco di designper dare alle vostre Instagram Stories una possibilità in più difarsi notare (e ricordare).
Create uno sfondo a colore pieno per far risaltare le call to action
La sequenza di Instagram Stories - che, per tornare allo studio di Buffer e Delmondo, dovrebbe essere composta danon più di sette frame per mantenere alta l’attenzione dei viewers- dovrebbe mantenere sempre una certa coerenza estetica.
Per questo, qualora ci fosse la necessità di “interrompere” il flusso di immagini con una call to action, vi suggeriamo di determinare il colore dominante della palette utilizzata nella sequenza e creare, sulla base di questo, un background a colore pieno su cui scrivere il proprio testo.
Usate la stessa palette delle immagini di sfondo per creare originali background per il testo
Al di là dei27 colori basiciche offre, di default, la palette di Instagram, è possibilecampionare dalla fotografiainserita in Stories attraverso lo strumento contagocce.
In questo modo è possibile creare sfondi per il testo personalizzati e in armonia con l’immagine di background, o anche semplicemente agire sul colore delle lettere.
Date ai vostri testi un effetto tridimensionale
Non esiste una funzione specifica per aggiungere ombre ai testi e renderli, quindi, tridimensionali. Tuttavia, è possibile ottenere questo effetto attraverso qualche semplice passaggio.
La prima cosa da fare è scrivere una determinata parola del colore che vorremmo avesse la sua ombra (es. nero) e poi riscrivere la stessa parola in un colore differente, andando asovrapporla alla precedente, posizionandola leggermente spostata di lato rispetto alla prima. In questo modo, il colore della parola sottostante donerà l’effetto di profondità desiderato.
Sapete che è possibile animare i vostri font? Per farlo è necessario scaricarel’app Hype Type.
Dall’app è possibile fare direttamente le Instagram Stories e poi aggiungere il testo animato.
Nell’applicazione è possibile trovare diversi stili di testo animato tra cui scegliere, perciò, se non avete la possibilità di realizzare delle animazioni ad hoc per i vostri contenuti di brand, Hype Type vi offre un valido aiuto!
Creare l’effetto arcobaleno
Creare le scritte con effetto arcobaleno non richiede il download di nessuna app esterna e, di per sé, è un’operazione molto semplice, tuttavia richiede un po’ di pratica.
Una volta scritta la vostra parola /frase, selezionatela, mantenete un dito sul cursore del testo e, con l’altro dito, posizionatevi dove vedere il pallino di colore viola. A questo punto, dovrebbe essere disponibile l’intera palette colori:muovete simultaneamente le due dita, l’una sulle varie lettere e l’altra attraverso lo spettro colori. Vedrete che le lettere cambieranno man mano colore!
Usate con cura hashtag e localizzazione
Ora che sapete come rendere più belle e distintive le vostre Stories,parliamo anche di come renderle performanti, aumentando la reach attraverso l’uso deglihashtag.
Come saprete, è fondamentale inserirehashtag, tag o locationall’interno delle vostre storie, per renderle visibili anche a chi non fa parte della vostra cerchia di follower.
Tuttavia, non è consigliato inquinare visivamente i propri contenuti con una serie di hashtag: la soluzione èrendere gli hashtag invisibili.
Farlo è davvero molto semplice: basta inserire l’elenco di hashtag all’interno del contenuto sotto forma di testo e colorarlo dello stesso colore di una parte della propria immagine di sfondo, campionandola (es. il cielo).
A questo punto,diminuendo al massimo il corpo del testo e spostando il blocco di hashtag nel punto campionato, noterete che saranno pressoché invisibili.
Nel 2019 le Instagram Stories rimarranno parte essenziale delle vostre strategie di comunicazione su Instagram, pertanto spendete del tempo a pensare a come incrementare la qualità e l’efficacia dei vostri contenuti e, soprattutto, distinguetevi - rimanendo sempreup to datesugli ultimi trend.
Facebook Watch, la Tv di Zuckerberg che prova a battere YouTube, arriva in Italia e in tutti i paesi del modo, dopo un anno di sperimentazione (visibile da desktop, mobile e Facebook Lite). I dati mostrano che già400 milioni di personevisitano ogni mese la nuova sezione e 75 milioni lo fanno ogni giorno, rimanendo a guardare video per 25 minuti. Il social network ha anche annunciato la disponibilità globale di Ad Break, un formato pubblicitario di inserzioni nei video da 15 secondi, che dovrebbe permettere agli inserzionisti di pianificare i propri spot pubblicitari e ai creator di monetizzare i propri sforzi.
Mentre in UK/US sono già disponibili i primi prodotti professionali chiamati Facebook Watch Originals (Five Points, Huda Boss, Sorry for Your Loss, Sacred Lies, Confetti, Red Table Talk),in Italia accedendo allasezione Watchsi vedrà una semplice lista di video pescati dalle pagine alle quali si è iscritto l’utente e anche da altre secondo un criterio di engagement ottenuto. Facebook sicuramente nel 2019 investirà molto nella creazione di contenuti originali in altri paesi, nell’offerta di opportunità di monetizzazione per i creator (per rubarli alla concorrenza) e di sponsorizzazione per i brand, ma la strada per diventare lo YouTube-Killer è ancora tutta in salita.
L'influencer marketing è entrato nella sua fase di maturità, ormai legittimato come una delle possibili leve di comunicazione aziendale. Quella che permette di raggiungere pubblici impermeabili agli stimoli tradizionali, attraverso il coinvolgimento di connettori credibili.
Ma la maturità porta con se diverse sfide. La più importante è quella della misurazione. Le aziende si sono accorte che non basta usare le metriche imposte dalle piattaforme social (prima i fan e i follower, poi l’engagement) per misurare l’impatto delle campagne di influencer marketing. C’è bisogno di un approccio più strategico alla misurazione che parta dagli obiettivi di business e consideri metriche di business. Dopo un anno di ricercheBuzzooleè riuscita – con in collaborazione con Nielsen – a sviluppare un set di metriche e un approccio nuovo in grado di aiutare le aziende a vincere la sfida della misurazione e il settore a maturare.
Due nuove metriche: True Reach e Ad Recall True Reach indica il numero di persone raggiunte dai contenuti prodotti da una campagna di influencer marketing sui diversi canali utilizzati. Questa metrica rappresenta un’innovazione perché permette di stimare la reach anche per quei mezzi che non forniscono nativamente questo dato. Infatti mentre per le attività svolte su Facebook e Instagram questo valore è preciso perché fornito dalle stesse piattaforme, sugli altri mezzi non sarebbe possibile calcolarlo. Ma grazie ad un algoritmo messo a punto da Buzzoole in collaborazione con Nielsen, ora si può avere una estensione a tutti i mezzi del numero degli account raggiunti dalla comunicazione.
Ad Recallè una nuova metrica che stima la percentuale delle persone raggiunte da una campagna di influencer marketing che ricordano di averla vista. Molto utile per scoprire se essa ha fatto breccia nella mente delle persone al di là delle interazioni generate.
I due algoritmi si basano sul confronto tra i principali indicatori delle performance dei social media (il numero dei follower, la frequenza dei post, il tasso di coinvolgimento) con le informazioni raccolte attraverso sondaggi periodici veicolati ai fan/follower iscritti a differenti social media.
Digital Brand Effect Oltre alle metriche descritte i brand interessati possono richiedere la produzione ad hoc di uno studio di “Brand Effect” per approfondire l’effetto di una campagna, secondo diversi KPI di “brand uplift” mediante interviste somministrate a due gruppi: uno di esposti e uno di non esposti. Da questo confronto emergerà il reale contributo della comunicazione su una serie di KPI detti primari (Top of Mind, Awareness spontanea e sollecitata) e secondari (Favourability, Recommendation, Intention to buy). I primi risultati mostrano che le campagne di influencer marketing determinano un impatto positivo su tutti i KPI, soprattutto su quelli secondari, con incrementi tra i 15 e i 20 punti percentuali, passando dal gruppo di non esposti a quello di esposti.
Se ti dicessimo che è possibileportare il tuo account Instagram da poche centinaia a migliaia di follower in meno di un anno, cosa penseresti? Forse immagineresti l’account di qualche Influencer diventato all’improvviso popolare. Invece, ci sono molti profili business che riescono nell’impresa, grazie a contenuti coinvolgenti e coerenti.
Come riescono nell’impresa queste aziende? Per far crescere la propria communitynon puntano (solo) sull’advertising. Ragionando sulla natura di Instagram e su quello che gli utenti si aspettano di vedere, puntano su contenuti in linea con il loro lavoro, tratti dal mondo della grafica, dell’arte, dell’illustrazione e della moda.
Questo non significa che l’advertising non serva, ma ci insegna come adottare una digital strategy efficace possa dare risultati altrettanto importanti.
Ecco quindi alcuni suggerimenti importanti per impostare al meglio la tua strategia sul social visuale per eccellenza, quello su cui oggi non puoi proprio mancare.
Immagine, composizione e tema
Ilsoggettodell’immagine,lo stile e la composizionesono elementi cruciali per il tuo feed. Lo è ancora di piùil colore.
Un tema cromatico, applicato a ogni fotografia, crea una piacevole esperienza visiva per chi scorre il tuo feed, e costringe gli utenti aguardare l’insieme, e a non soffermarsi sulla singola immagine.
Certo, mantenere una certa coerenza estetica ti richiederà del tempo. Ti serviranno non più diqualche ora a settimana per pianificareil flusso del tuo feed, e ragionare su blocchi di post che renderanno riconoscibile il tuo account.
Tone of voice e didascalie
Le didascalie delle foto, lo sappiamo, permettono di contestualizzare e attribuire un significato all’immagine. E questa regola non scritta vale soprattutto nei casi in cui si cura un feed con immagini di altri.
Nel caso di una rivista ad esempio, si può mantenere untone of voice amichevole, che dia risalto ai protagonisti degli articoli condivisi, ma mantenendo unostile informativo, orientato all’approfondimento.
La scelta migliore sono didascalie sintetiche, che includano icredit etagghino le persone ritratte.
Ovviamente puoi sperimentare anche didascalie più lunghe. Testa etrova il formato più adatto al tuo target.
Tag e hashtag
Glihashtagsono fondamentali permassimizzare la copertura di un post. Quando un post utilizza un hashtag, diventa visibile all’interno del flusso legato a quel determinato hashtag, tanto più se riesce a ottenerele prime posizioni del feed.
Pochi, tanti, quanti hashtag dovresti usare? Per fare in modo che gli hashtag siano efficaci all’awareness del tuo account, ti consigliamo di identificarne almeno 50 e non oltre il centinaio, per iniziare,di dimensioni diverse, evitando di usarli tutti insieme e di usare sempre gli stessi.
Insomma il giusto mix prevedeun uso moderato e variegato di hashtag, con dimensioni diverse, ovvero di 1M, 500k, 250k, 10k, 2k, 900 post, ecc. Scoprire quanti post sono associati a un hashtag è semplicissimo. Basta digitare#seguito dalla parola chiave che ti interessa, e il motore di ricerca interno a Instagram ti mostrerà quante persone, hashtag o luoghi sono collegati alla parola chiave.
Costanza nella pubblicazione
Per aumentare il numero di follower è importantepostare con frequenza e costanza. Quando un feed è silente o ha una scarsa attività, potrebbe perdere follower o avere un engagement estremamente basso.
Per ottenere dati attendibili sul rendimento dell’account, prova ad esempio a pubblicare due volte al giorno, sei volte alla settimana, e poi riduci la pubblicazione a un post al giorno. Infine diminuisci il numero di giorni nei quali pubblicare.
Per occupare il primo posto, restarci, ed essere fonte d’ispirazione per gli utenti, la chiave è lavorare a tutti gli elementi che abbiamo affrontato finora.
Qualche altro consiglio?Cura il tuo avatar e la bio, personalizza e condividi il tuonametag,partecipa alla vita della community, e non dimenticare dimisurare il rendimento dell’attività, per capire in che modo migliorare la tua strategia visual su Instagram.
Da qualche tempo ormai, si sta parlando delsorpasso di Instagram su Facebook.
I Millennials hanno già ampiamente dimostrato di preferire il social del visual storytelling per eccellenza a quello che è diventato Facebook, una sorta di repository di informazioni di nessun valore per le nostre vite (sede di lamentele, polemiche e commenti gratuiti), fake news, inserzioni pubblicitarie mal targettizzate e condivisioni di contenuti virali quanto anonimi.
Perché Instagram piace più di Facebook?
Così, mentre Facebook arranca, Instagram attira sempre più pubblico. Perché? Per svariati motivi.
In primis, perché siamo tutti per natura edonisti per cui apprezziamo le cose belle (una bella fotografia, una gallery armoniosa o un invidiabile stile di vita – che, anche se di plastica, ci è d’ispirazione). Oltre a questo ci siamo tutti un po’ stancati di leggere cavolate qua e là e quindi preferiamo che siano le immagini a parlare; del resto, l’interpretazione personale che noi facciamo di una determinata immagine e le emozioni intime che questa ci suscita, rappresentano un’esperienza di gran lunga più coinvolgente di quella che faremmo leggendo le dozzinali riflessioni di qualcun altro. Inoltre, Instagram risulta molto meno invadente del fratello poiché manca di tutti quegli aspetti che, a lungo andare, diventano fastidiosi, ad esempio il pulsante per la condivisione, limitando così lo spam isterico di notizie non sempre meritevoli di essere condivise.
Per tutte queste ragioni – e perché i due social network sono figli dello stesso padre –Facebook punta nuovamente ad assomigliare un po’ di più a Instagram, testando la Visualizzazione griglia e implementando un nuovo strumento dedicato all’Influencer Marketing.
Facebook testa la Visualizzazione griglia
Nella versione desktop, potrete notare la comparsa di un’opzione alternativa alla classica “Visualizzazione lista”, ovvero la “Visualizzazione griglia”: un nuovo modo di visualizzare i post del profilo, suddividendoli in griglie di immagini quadrate (o card, in caso di contenuti di solo testo)… proprio come Instagram.
Dopo aver fatto un copia/incolla della funzione Stories (senza troppo successo),Facebook dimostra ancora una volta di voler diventare sempre più instagrammabile, per stare al passo con i tempi e con i gusti dei Millennials.
In ogni caso, la nuova feature non è stata ancora ufficializzata e potrebbe rimanere uno dei tanti test a cui periodicamente viene sottoposta la piattaforma.
Facebook punta sull’Influencer Marketing
Facebook alza un altro po’ l’asticella e testa uno strumento volto a facilitare la connessione tra aziende e influencer – personalità che su Facebook non sono mai risultate particolarmente di spicco. Si chiamaBranded Content Matchinged è un motore di ricerca intelligente che permette alle aziende di individuare facilmente quali creator vantano l’audience più affine al proprio target di riferimento.
Gli influencer potranno inserire all’interno della piattaforma tutte le informazioni necessarie a stilarne un profilo preciso (collaborazioni migliori, numero fan, …) volto ad alimentare ildatabase di creator interno a Facebook. Le aziende potranno autonomamente accedere a questi profili, selezionandoli per caratteristiche d’interesse (età, genere, stato sentimentale, livello di studio, …) e ottenere subito una lista dei creator più affini al proprio target di riferimento. Per ogni creator sarà visibile anche il tasso di engagement e le visualizzazioni dei propri video in media per facilitare la scelta dell’influencer ideale da parte dell’azienda, in base agli obiettivi di comunicazione.
Questo tipo di strumento dà la possibilità a Facebook di sfruttare la nuova forma pubblicitaria dell’Influencer Marketing(che attualmente riscuote più successo rispetto alle classiche inserzioni) per aumentare l’attrattiva della propria piattaforma per gli inserzionisti.
Inizialmente, lo strumento sarà utilizzabile solo su Facebook… furbacchione di un Mark!
Con l’arrivo della funzioneShopping, Instagram si appresta a diventare ilPostalmarketdella rete, annichilendo le aspirazioni di Pinterest e dando del filo da torcere ad Amazon e eBay .
Shopping nelle Storie Da oggi le aziende, piccole e grandi, potranno inserire all’interno delle Storie un adesivo contenente un link ad una pagina con la descrizione del prodotto. Da qui l’utente potrà procedere all’acquisto andando sul sito del brand. I marketer potranno monitorare, negli Insights, il numero di click sullo sticker e quelli verso il loro sito. La funzione, testata da giugno, è stata già usata mediamente da 90 milioni di persone al mese.
Shopping in Esplora Viene anche inaugurato un nuovo canale Shopping nella sezione Esplora dell’applicazione (in attesa di un app dedicata che sarebbe in sviluppo). In pratica raccoglierà i post contenenti il tag di Shopping provenienti dagli account seguiti o da quelli consigliati dall’algoritmo secondo le nostre abitudini di utilizzo del social medium.
In definitiva l’app di Kevin Systrom vuole dimostrare ai 25 milioni di profili business iscritti, e non solo, che è in grado di portare traffico gratuito e acquirenti verso i loro siti. Presto però, come già accaduto con Facebook e come è fisiologico che sia, ci si renderà conto che senza un adeguato supporto pubblicitario non basterà usare uno sticker per ottenere conversioni. Ovviamente il consiglio, soprattutto alle piccole imprese, è di non cedere alla facile tentazioni di appaltare la community ad Instagram, ma di lavorare per costruirla sul proprio terreno.
Nonostante il grande e continuo lavoro, diretto e con influencer di ogni sorta, da parte dei brand,Googlestrapazza ancora i social media quando si tratta di portare traffico ai siti web del lusso. È quanto emerge dal report ‘Luxury Brands Online 2018’ redatto dall’agenziaPmxche ha analizzato i comportamenti online dei consumatori americani. I motori di ricerca, infatti, rappresentano il 49,7% delle fonti di traffico ai siti web dei marchi del lusso (questi, non solo americani), e oltre il 95% di questa fetta di torta riguarda Google. Il 21,4% del traffico deriva da siti di shopping online (5,4% dai department store), in primisAmazonseguito daMacy’seEbay. Il 3,3% dei navigatori virtuali approda ai siti dei marchi del lusso attraverso i servizi via email. A sorpresa solo il 5,9% del traffico deriva dai social network e appena lo 0,2% da Instagram, superato da Facebook (2,5%), YouTube (1,9%), Reddit (0,3%).
Questo limitato apporto al traffico del sito risalta ancor più se confrontato con i tassi di crescita dell’ingaggio social. Sempre secondo il report, nell’ultimo anno i social network hanno visto un incremento del 20% dei luxury social media follower. Combinando Instagram, Facebook e Twitter, gli oltre 90 fashion brand presi in considerazione dal report Pmx contano oltre 677 milioni di likes e follower, nel 2017 erano 564. Instagram, in particolare, vanta una crescita annua del 23% a 346 milioni. Il social network fotografico si conferma un ottimo strumento di engagement; delle oltre 1 miliardo di interazioni con i luxury brand il 95% deriva proprio da Instagram mentre Facebook si ferma appena al 4 per cento.
Questo distonico andamento tra traffico social e traffico web, tuttavia, non è detto si traduca in un effetto ‘spiazzamento’ sul fronte delle vendite online. Vero è che dopo la visita al sito web di un luxury brand il campione americano esaminato da Pmx visita un sito di shopping (38,9%) oppure si rivolge a un motore di ricerca (17,3%), un social network (6,5%, in primis Facebook e YouTube), oppure Amazon (2,4%). Ma gli strumenti attuali puntano a favorire sempre più il passaggio diretto dal social media alla piattaforma e-commerce, non necessariamente attraverso il sito web del marchio.
Snapchat dichiara di avere 188 milioni di persone che usano l’app quotidianamente e che accedono, in media, 20 volte al giorno. Le nazioni con più “Snapchatter” sono gli Stati Uniti e il Canada con 93 milioni e l’Europa con 73 milioni. Per capire qual è la situazione in Italia ho dato un’occhiata alle informazioni direachriportate utilizzando lo strumento diadvertisingdella piattaforma.
Quanti sono gli utenti italiani di Snapchat?
Gli italiani che usano Snapchat sono circa 2,5 milioni. Un dato non entusiasmante sia se lo si rapporta allo scorso anno, quando erano 2 milioni, sia se lo si confronta con nazioni simili alla nostra. Ad esempio in Spagna, dove la popolazione internet è inferiore a quella italiana, Snapchat raggiunge 4 milioni di individui. La Francia, che ha una popolazione simile alla nostra, ha la più alta presenza di Snapchatter del continente: 17,5 milioni.
Qual è la composizione demografica degli italiani su Snapchat?
Il 60% degli italiani su Snapchat sono donne (1,5 milioni) mentre gli uomini coprono il restante 40% (1 milione). Questa è la prima peculiarità del servizio, visto che suInstagramsi ha una leggera prevalenza delle donne, mentre suFacebookaccade l’opposto.
La seconda peculiarità riguarda la prevalenza dei teenager dai 13 ai 18 anni che rappresentano il 39% degli iscritti italiani.Nè in Instagram, né in Facebook si riscontra questa situazione, anche se stiamo parlando di circa 1,1 milione di ragazzi. L’altro gruppo che ha una presenza percentuale importante è quello della fascia 19-24 che rappresenta il 33% degli utenti raggiungibili. Seguono i 25-29enni al 13,5%. I 30-35enni sono solo il 4% mentre tutti gli altri sono il 10,5% (da notare che il sistema non fornisce dati sui più anziani e ciò è un’ulteriore conferma della sua focalizzazione sul pubblico giovane).
In definitiva Snapchat in Italia può essere considerato uno stimolante terreno di comunicazione, ma non per tutte le aziende.Sicuramente i brand che vogliono parlare ad un pubblico giovane farebbero bene ad iniziare a comprendere i codici comunicativi degli Snapchatter e ad utilizzarli nelle loro sperimentazioni. Tutti gli altri, che magari non hanno risorse adeguate, farebbero bene a massimizzare gli sforzi sugli altri social media.
Per rimanere sempre aggiornati sulle statistiche riguardanti i social media in Italia vi consiglio di tenere d’occhio la pagina dell’Osservatorio Social Media, mentre per i dati internazionali c’è “Social Media Statistics“.
La seconda trimestrale 2018 di Facebook ha mostrato, per la prima volta, segnali di rallentamento dell’impero Zuckerberg in termini di ricavi e utenti. Pur raggiungendo2,2 miliardi di personeogni mese, negli ultimi tre mesi si è registrato un calo in Europa sia degli utenti giornalieri (-3 milioni) che mensili (-1 milione).
Per capire cosa sta succedendo in Italia, ad un anno dalla mia ultima rilevazione, condivido a beneficio di tutti i dati disponibili sulla sua ampiezza.
Lo strumento nativo di advertising segnala 31 milioni di account potenzialmente raggiungibili. Una penetrazione di circa il 91% se si considera che gli utenti mensili di internet sono stimati in circa 34 milioni (Audiweb).
Secondo le mie stime nel giorno medio sono 25 milioni gli italiani che visitano il social network. In mobilità lo usano quasi la totalità: almeno 29 milioni una volta al mese e 24 milioni quotidianamente.
Come sta cambiando la composizione demografica degli iscritti a Facebook in Italia? Oggi il 58% degli utenti ha più di 35 anni. La fascia con più utenti è quella 35-46 con 6,7 milioni di iscritti. Interrogando lo strumento di advertising emerge chiaramente la drastica diminuzione dei giovani (non è detto che si siano disiscritti, ma potrebbero non essere stati attivi e quindi non considerati dal tool come raggiungibili dalla pubblicità).
Considerando la fascia 13-29 il calo, rispetto allo scorso anno, è di 2 milioni di persone. In particolare i 13-18enni diminuiscono del 40%, i 19-24enni del 17%, i 25-29 del 12%. Calano anche i 30-35enni e i 36-45enni. A crescere solo le fasce più avanzate: quella dei 46-55enni e quella degli ultra 55enni che fa un salto del 17%.
La mutazione di Facebook mi sembra irreversibile. E’ sempre il centro commerciale più grande del paese, ma per i giovanissimi non è più la prima destinazione social, mentre per i più maturi rimane il luogo nel quale intrattenere relazioni e apprendere informazioni.
Per ulteriori statistiche sui social media in Italia vi consiglio di tenere d’occhio la pagina dedicata dell’Osservatorio Social Media in Italia.
Il mondo dei social corre sempre veloce, per questo, oltrepassata ormai la metà dell’anno e dopo aver quasi archiviato il capitolo ferie estive anche quest’anno, fa bene rinfrescare la memoria e ripercorrerele più interessanti novità di Facebook.
Per controllare di non esserti perso niente di importante finora e per un check di tutto quello che devi sapere sullenuove funzioniintrodotte dal social network, ecco un veloce recap.
1. La musica su Facebook
Il servizioSound Collectiondi Facebook sembrava già promettere bene e Facebook ha chiusoall’inizio dell’annoanche un accordo con Sony/Atv Music Publishing, che consentirà ad utenti di Facebook e Instagram di pubblicare video con i brani appartenenti all’etichetta.
2. Il cambio dell’algoritmo
Se ne parlava da un po’ ma nessuno ci ha mai creduto fino in fondo, poi all’improvviso è successo:il news feed è cambiatoper sempre. L’algoritmo Facebook favorisce ormai un’interazione da persona a persona limitando la portata dei contenuti pubblicati dalle pagine.
3. I video si guardano insieme con Watch Party
Facebook ha lanciato Watch Party per i gruppi, un modo per consentire agli amministratori di un gruppo di condividere video con i propri membri e di commentare e discutere dei contenuti in real time.
Interazione, condivisione, coinvolgimento. Queste, ancora una volta, le parole chiave su cui punta Facebook.
4. Le nuove policy di Facebook Ads
Dopo gli annunci relativi agli aggiornamenti dell’algoritmo e le nuove opzioni di privacy date in mano agli utenti, il social network ha introdotto anche una nuova policy in merito al servizio Facebook Ads.
Il principio ispiratore che ha portato a queste modifiche è sempre lo stesso, ovvero la tutela e la salvaguardia degli utenti; ecco perché è stata creatauna normache vieta la pubblicazione di quegli annunci pubblicitari che promuovono prodotti e servizi finanziari i quali solitamente vengono associati a pratiche promozionali ingannevoli, con un particolare riferimento ai servizi finanziari come le opzioni binarie, le IPO (Initial Coin Offering) e offerte inerenti a criptovalute.
Poco tempo dopo Facebook ha però fatto un passo indietro e deciso di riammettere la pubblicità da parte di inserzionisti pre-approvati. Continueranno a non essere ammessi gli annunci per le offerte iniziali di valuta, le Ico, e le opzioni binarie, ancora troppo pericolose per gli utenti.
5. Più visibilità ai contenuti locali
Dopo le modifiche nell’algoritmo, Facebook ha annunciato di voler assegnare lapriorità ai contenuti locali nei feed delle notizie degli utenti. Lo ha fatto anche con alcunenovità nel design delle pagineda mobile. Soprattutto a recensioni e raccomandazioni è stato dato un ruolo di maggior risalto nella visualizzazione, ma anche le call to action e le Storie saranno ora molto più importanti.
6. I post in 3D
Facebook ha lanciato la funzione per pubblicare post in 3D a febbraio. È possibile pubblicare questi tipi di post da Oculus Medium o dalla piattaforma Spaces direttamente su Facebook, che permettono agli utenti di interagire sia da desktop che da mobile. Inoltre si possono portare gli oggetti 3D dal News Feed direttamente su Spaces, in modo da esplorarli in realtà virtuale. Il post 3D permette di visualizzare l’oggetto in 3D a 360°, avendo quindi una visione da ogni angolo. Uno sviluppo sicuramente molto interessante per aziende e-commerce.
7. Gli annunci di lavoro su Facebook
Le aziende possono pubblicarei loro annunci di lavoro, se hanno una pagina sul social, nella nuova tab dedicata alle offerte di lavoro. Gli utenti possono scoprire le posizioni aperte nel Marketplace di Facebook e nel feed news, dove potranno comparire tramite annunci a pagamento. Chi voglia candidarsi ad una posizione può compilare una domanda di assunzione che viene redatta automaticamente con le informazioni presenti sul proprio profilo.
8. Il test per i post vocali e le breaking news
Foto, video, status, gif, emoji, sondaggi. Se niente è più sufficiente per soddisfare il nostro ego sul social network, in arrivo anche i famosi post vocali. Una possibilità di aggiornare il proprio stato con un messaggio vocale. L’utente potrà registrare il messaggio, che graficamente sarà rappresentato dall’onda vocale, e riascoltarlo prima di decidere se pubblicarlo.
Facebook è sempre più impegnato a migliorare anche il modo in cui ci vengono mostrate le notizie e l’ultima novità in fase di test è la scritta Breaking News che dovrebbe comparire sulle pubblicazioni indicate come ultime notizie da parte di media ed editori.
9. Il backup della nostra vita su Facebook
Che Facebook si ricordi tutto di noi, dalle foto imbarazzanti ai pensieri condivisi in bacheca senza pensarci troppo, ormai è risaputo. Talvolta, gli preme ricordarci come eravamo qualche anno fa con la funzione Ricordi, altre volte permette ad altri utenti di ricordarcelo nostro malgrado.
Per ognuno di noi esiste un backup di dati, la storia della nostra vita compressa in una manciata di megabyte di spazio nei sistemi della società di Menlo Park, scaricabile dalle Impostazioni del proprio profilo di Facebook, entrando nella finestra relativa alleimpostazioni generali dell’accounte cliccando su “Scarica una copia dei tuoi dati su Facebook”.
10. Le novità per i creators
Molte le novità, finora, anche per i creators su Facebook, con cambiamenti su Facebook Creator e Facebook for Creators per aiutare i creativi e capire di cosa hanno bisogno per realizzare campagne di successo. Sono tanti gli aspetti a cui Facebook sta lavorando, come i nuovi modi per entrare in connessione con la propria community e i fan più attivi, o i nuovi strumenti di monetizzazione. Se non l’hai ancora fatto e ti interessa unirti alla community di creators, testare nuove prodotti e ricevere notifiche sulle ultimissime funzionalità, puoi farlo direttamente dalla piattaforma.
11. Facebook presenta Smart Speaker
No, non lo abbiamo dimenticato, il dispositivo elettronico quadrato e senza display, ossia gli altoparlanti da salotto che la società di Menlo Park era in procinto di lanciare ma ha poi momentaneamente bloccato per lo scandaloCambridge Analytica. Ancora avvolte nel mistero le funzionalità dell’oggetto il cui brevetto risale al 2016.
L’obiettivo di Facebookera quello di lanciare la sfida ai prodotti già presenti sul mercato, in primis Amazon Echo e Google Home, a cui si è aggiunto l’HomePod di Apple e lo speaker di Samsung. La volontà di Facebook sarebbe comunque quella di lanciare i nuovi prodotti entro la fine dell’anno.
12. Facebook e il blocco delle app
Facebook ha anche modificato i token di accesso alle app, chiedendo un rinnovo ogni 90 giorni con il consenso della persona che utilizza l’app. In poche parole, annuncia Facebook, tra il 9 e il 21 Aprile, i token degli utenti che non si sono connessi attivamente all’app negli ultimi 90 giorni scadranno.
Ma per le app su Facebook una vera valanga di alt è arrivata a partire dal 31 luglio. Facebook ha infatti annunciato diaver bloccato l’accessoalla sua interfaccia di programmazione delle applicazioni per centinaia di migliaia di app, più o meno attive, che non si sono adeguati alla revisione annunciata a maggio durante la conferenza degli sviluppatori. La revisione implicava la firma di nuovi contratti sulla raccolta dei dati degli iscritti e una nuova verifica dell’app.
13. Nuovi strumenti per le Stories
Per competere con Snapchat e offrire agli utenti più giovani un modo semplice e originale per creare e disegnare il mondo, negli ultimi giorni Facebook ha annunciato che introdurrà nuovi strumenti alle Stories: la realtà aumentata e la funzione Boomerang. Grazie alla nuova funzione di realtà aumentata di disegno in 3D, sarà quindi possibile scarabocchiare il mondo intorno a te, e conservare i tuoi schizzi e graffiti sullo schermo, aggiungendo i disegni in 3D prima o mentre registri. Secondo quanto dichiarato da Facebook, potrebbero essere introdotti nuovi pennelli, e dovresti riuscire a identificare angoli e oggetti presenti in una stanza per creare grafiche 3D ad hoc.
Sempre nell’ottica di far funzionare meglio le Stories, presto potrai creare Boomerang e video clip animati attraverso la fotocamera di Facebook. Inoltre pare la piattaforma stia testando nuove funzionalità come icone più grandi con le anteprime delle Stories in cima al feed di notizie.
14. Il dating su Facebook
Tra gli annunci che hanno suscitato il maggior clamore del pubblico durante l’ultimo evento annuale di Facebook, c’è stata l’introduzione di Dating. Una sorta di Tinder made in Facebook. Prima della presentazione, Zuckerberg ha affermato che “ un matrimonio su tre negli Stati Uniti avviene grazie a un incontro online. E noi non abbiamo ancora costruito uno strumento per il dating“. L’annuncio ha risuonato con un vero e proprio messaggio di sfida nei confronti di Tinder, che subito dopo la notizia ha subito un crollo in borsa del 22%.
15. Gli annunci nelle Stories
Dopo mesi di sofferenza finalmente le Stories sulla piattaforma hanno iniziato a riscuotere un discreto successo, raggiungendo mediamente 150 milioni di utilizzatori al giorno. Per questo l’azienda ha deciso che era è arrivato il momento per monetizzare lo strumento e introdurre gli annunci pubblicitari anche qui. La fase di test dell’aggiornamento è partita in Stati Uniti, Messico e Brasile, dove gli utenti hanno cominciato a imbattersi in mini-video ADV non cliccabili, della durata compresa tra 5 e 15 secondi, che se vogliono possono skippare.
16. Ancora musica
Facebook ha lanciato una nuova funzione chiamata Lip Sync, molto simile alla celebre app Musical.ly. Il nuovo Lip Sync Live di Facebook consente agli utenti di scegliere una canzone famosa o una hit del momento per cantare in playback durante un video live. Per poter sfruttare questa nuova funzionalità basta fare un tap sull’apposita icona Lip Sync Live che si trova nella schermata della diretta, selezionando successivamente la canzone che si vuole cantare e premendo il tasto play e seguire il testo della canzone che si vuole cantare.
17. Facebook Memories
Il social Network di Menlo Park ci conosce bene e per rendere la nostra esperienza sulla piattaforma ancora più piacevole e soddisfacente,ha lanciato Memories, espandendo – di fatto – con le memorie degli amici il servizio già esistente conosciuto come “Accadde oggi”. Ma cosa ha di più Memories? La vera novità è che si parla di una vera è propria storyline parallela a cui si accede tramite questo link: www.facbeook.com/memories. Si apre subito una diversa e parallela bacheca in stile viaggio nel tempo in cui all’utente vengono riproposti post e foto pubblicati nel giorno in questione ma negli anni precedenti.
18. La feature anti-spoiler
Facebook ha iniziato a testare una nuovafunzione anti-spoiler: gli utenti potranno selezionareuna keyword che non sarà visualizzata sulla propria bacheca per 30 giorni, permettendo così a chiunque vorrà di restare all’oscuro del finale di una serie TV o del risultato di una partita che non si è potuta vedere a tempo debito.
19. Il caso Cambridge Analytica
L’anno di Facebook, non possiamo dimenticarlo, si è aperto conuno scandalo relativo alla privacy degli utentie proprio da qui sono nate molte delle ultime novità. Un tentativo di mettersi al riparo da ulteriori possibili polemiche e problemi, che hanno comunque causatodue disastrosi trimestri per la società.