Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
E' notizia certa che il nuovo motore di ricerca Quaero, "Io cerco" in italiano, sarà il prossimo sfidante di Google. L'idea nasce da un progetto franco-tedesco che potrà contare in primis sull'aiuto di Thomson e di Deutsche Telekom; il progetto sembra essere accolto con entusiasmo ed ottimismo anche dal governo francese, in quanto il Presidente Jacques Chirac si è già dichiarato uno dei suoi più convinti sostenitori, impegnandosi a portarlo avanti insieme a tutto il governo francese.
La sfida tra Quaero e Google è da leggere anche in un'ottica che fuoriesce dal campo prettamente economico. Un motore di ricerca europeo che vuole intaccare quel monopolio verso cui Google sembra indirizzato; la risposta europea al processo di ricerca delle informazioni che, si può dire, in questo momento sia gestito solo da società oltreoceano. Ed il nuovo motore di ricerca si rivolgerà proprio ad i cittadini europei, motivo per cui il nome scelto richiama esplicitamente le origini comuni alla maggior parte delle culture europee. E questa potrebbe essere proprio l'arma concorrenziale giusta, ferma la necessità che Quaero realmente dovrà soddisfare le esigenze dei "navigatori europei" in misura maggiore rispetto a Google. A tal proposito si parla dell'introduzione di nuove e sofisticate tecnologie di trascrizione, indicizzazione e soprattutto di traduzione automatica dei dati audio-video multilingue, nonchè di riconoscimento e indicizzazione delle immagini. Comunque perchè il Quaero possa essere considerato qualcosa in più di un progetto si dovrà aspettare la fine Gennaio, termine entro il quale dovrebbe essere annunciato dall'Agenzia per l'Innovazione Industriale(AII).
Lo scorso ottobre Matteo aveva postato un articolo dove si parlava dell’acquisizione di MySpace da parte della News Corp di Rupert Murdoch.
Nato da un’idea di un chitarrista di nome Tom Anderson, il portale era in breve tempo diventato la più importante community on-line di teenagers, con oltre 38 milioni di iscritti, ognuno dei quali ha a disposizione uno spazio virtuale attraverso il quale socializzare, condividere contenuti e segnalare novità interessanti. Con i suoi sette miliardi e mezzo di pagine viste al mese, è ancora oggi il quinto sito più visitato al mondo e un punto di riferimento fisso nell’universo dei teen-ager americani.Murdoch, che ha pagato il sito ben 629 milioni di dollari, nelle intenzioni originarie dichiarava di voler utilizzare MySpace come epicentro delle attività della propria Internet Corporation, integrando progressivamente i contenuti di Scout Media (un network di informazione sportiva) e Ign.com (un portale dedicato ai videogiochi) già di sua proprietà.L’ampia community di utenti teenager di MySpace sembrava infatti il target ideale per promuovere i due siti e i loro servizi, oltre a costituire un interessante pubblico in termini di advertising.L’acquisto già all’epoca aveva suscitato dubbi e perplessità da parte di molti esponenti della community, timorosi di una svolta eccessivamente commerciale o addirittura del passaggio ai servizi a pagamento.In questi giorni sono però nate le vere polemiche, alimentate da rivelazioni di presunte censure del team di Murodch, che a detta di molto utenti avrebbe censurato alcuni post e segnalazioni dove si parlava del sito rivale YouTube. Sembra che molti interventi siano stati cancellati e che i link pubblicati venissero inevitabilmente indirizzati a schermate vuote.
La protesta è cresciuta tanto che 600 utenti hanno minacciato di abbandonare la comunità e di iscriversi a siti che offrono un servizio simile - come Friendster, Linkedin e Facebook. Questo è bastato perché News Corp ripubblicasse il materiale censurato e si giustificasse in nome di un non meglio identificato “fraintendimento”.Anche se il problema contingente è stato in qualche modo risolto, l’episodio ha generato molta insoddisfazione, minando la base di fiducia fondamentale per la vita di un portale con queste caratteristiche.Se da un lato è comprensibile il timore che molti utenti possano migrare su siti rivali, censurare i messaggi che trattano l’argomento non sembra lo strumento più efficace per valorizzare il proprio investimento. La fidelizzazione dei partecipanti può essere sostenuta piuttosto offrendo nuovi servizi e/o migliorando quelli esistenti.
Del resto si sa che nel mondo di internet la concorrenza è alla distanza di un click e il prezzo pagato per l’acquisizione di MySpace si giustifica solo per l’elevato numero di utenti affezionati che giornalmente utilizzano il servizio e che costituisce un interessante patrimonio in termini di advertising mirato, mentre il contenitore, cioè il sito svuotato dei propri iscritti, probabilmente vale poche centinaia di dollari.
Presentato da Larry Page al Consumer Electronics Show di Las Vegas il Google's video store.
Video on demand disponibili a partire da 99 cents.
With Google Video Store, which the company said will be "available soon" at video.google.com consumers will pay $1.99 to download and view, for an unlimited time, episodes from last season's "Survivor" series, as well as episodes of 300 older TV programs like "I Love Lucy," said Peter Chane, senior business product manager for Google Video. [via Internet Marketing Blog]
Oltre alla notizia dell’entrata di Google nel mercato dei pc un altro rumor tiene banco in questi giorni, e riguarda il presunto tentativo di acquisto di Yahoo da parte di Microsoft. Dopo aver tentato di scalare Aol, il cui 5% è adesso in mano a Google, il gigante di Redmond, stando alle indiscrezioni pubblicate dal Los Angeles Times, avrebbe deciso di rivolgere le proprie attenzioni al popolare portale, arrivando ad offrire una cifra vicina agli 80 miliardi di dollari.La somma, decisamente consistente, equivale però a poco più del 30% del valore di mercato di Yahoo, e questo potrebbe essere il motivo per il quale l’offerta sarebbe stata rifiutata. Secondo il quotidiano comunque Bill Gates sarebbe disposto ad aggiungere altri 10 milioni al totale pur di chiudere la transazione.Se la notizia fosse confermata, anche se sembra poco probabile, si tratterebbe di una delle più importanti (e costose) acquisizioni fatte nel mondo di internet, in grado di modificare profondamente gli equilibri tra i principali player di mercato. Le potenziali sinergie tra il portale di MSN e Yahoo sono infatti numerose, e potrebbero dare vita a una delle più importanti realtà nel settore dell’advertising contestuale on-line, settore in rapido sviluppo e che sempre più aziende includeranno nel loro media mix nel prossimo futuro.
Supposed to be celebrating: Children’s Day 2003.
Reason for rejection: Too childish.
Supposed to be celebrating: 150 Years of Cigarettes.
Reason for rejection: Too politically incorrect.
Supposed to be celebrating: 50th Anniversary of Product Placement.
Reason for rejection: Starbucks didn’t pay enough.
Supposed to be celebrating: 5 Years of Google motto “Don’t be evil.”
Reason for rejection: Too self-obsessed.
Supposed to be celebrating: 130th Birthday of Mondrian.
Reason for rejection: Too abstract
Supposed to be celebrating: 90th Anniversary of the Copyright Act.
Reason for rejection: Potential trademark infringement for using the © symbol
Supposed to be celebrating: 20th Anniversary of the Nintendo Entertainment System.
Reason for rejection: Severe complaints by the Pet Duck Association.
Supposed to be celebrating: The 65th Birthday of Googol, a 1 with 100 zeroes.
Reason for rejection: Too geeky.
Supposed to be celebrating: This was one of two drafts to honor M.C. Escher.
Reason for rejection: Too creepy.
Supposed to be celebrating: Two decades of the JPEG image compression algorithm.
Reason for rejection: Compression too lossy.
[via Google Blogoscoped]
Sono sempre più gli italiani che organizzano le proprie vacanze utilizzando internet. Secondo una ricerca ISNART, il 29,2 % dei turisti italiani ha prenotato le scorse vacanze estive comodamente da casa propria; la percentuale è aumentata di sette punti rispetto l'estate 2004. E' chiaro come il turismo offra ancora maggiori prospettive di crescita attraverso il canale web e che questa crescita sia effettivamente dovuta alla capacità di rispondere ad importanti esigenze dei consumatori. I minori costi d'agenzia, la possibilità di eseguire ricerche in modo autonomo ed indipendente, l'opportunità di non doversi recare presso un'agenzia stanno influendo in modo evidente su questa alternativa modalità di organizzare e prenotazine dei viaggi. Inoltre con l'avvento delle compagnie low-cost e delle opportunità date da appositi siti last-minute, internet risulta essere il mezzo più efficace per consultare e valutare tempestivamente queste offerte che spesso durano un breve lasso di tempo.
Quota di turisti prenotati via Internet/e-mail
|
% turisti Internet
|
AREA |
|
NordOvest |
25,7
|
NordEst |
31,2
|
Centro |
33,5
|
Sud e Isole |
26,1
|
Totale Italia |
29,2
|
Quota di turisti prenotati via Internet/e-mail
|
% turisti Internet
|
REGIONE |
|
Piemonte |
10,0
|
Valle d'Aosta |
15,6
|
Lombardia |
18,8
|
Trentino |
24,2
|
Alto Adige |
36,6
|
Veneto |
42,9
|
Friuli |
19,0
|
Liguria |
53,8
|
Emilia Romagna |
24,4
|
Toscana |
39,6
|
Umbria |
30,2
|
Marche |
18,8
|
Lazio |
35,3
|
Abruzzo |
18,4
|
Molise |
10,0
|
Campania |
38,2
|
Puglia |
22,6
|
Basilicata |
30,6
|
Calabria |
21,9
|
Sicilia |
27,3
|
Sardegna |
25,4
|
Totale Italia |
29,2
|
Quota di turisti prenotati via Internet/e-mail
|
% turisti Internet
|
PRODOTTO |
|
Città |
39,3
|
Montagna |
23,6
|
Terme |
16,0
|
Lago |
29,5
|
Mare |
26,9
|
Campagna |
41,3
|
Totale Italia |
29,2
|
L'aumento del volume delle prenotazioni on-line non può che far aumentare anche gli investimenti pubblicitari. La comunicazione è dichiaratamente rivolta a soggetti di istruzione medio-alta, consumatori attenti e preparati, ovvero allo standard di persona che prenota il suo viaggio su internet. Infine, il settore del turismo si colloca al terzo posto per spesa in pubblicità interattiva solo dopo il settore finanziario-assicurativo e quello delle telecomunicazioni. Anche la solidità di questi finanziamenti gioca un ruolo importante nella battaglia tra il canale on-line e quello più tradizionale costituito dalle agenzie di viaggi che agli occhi dei vacanzieri risulta essere sempre meno conveniente rispetto all'web.
Vi segnalo una notizia curiosa che ho scoperto pochi minuti fa leggendo il San Francisco Chronicle. Ci si aspetta che sfogliando un giornale della Silicon Valley si parli di Google, e di sua qualche nuova invenzione che rivoluzionerà nuovamente il mondo. Questa volta però poiuttosto che il Googleplex, la notizia coinvolge più direttamente Sergey Brin e Larry Page.
I due fondatori di Google andranno a produrre (con poco meno di un milione di dollari) un piccolo film indipendente dal titolo Broken Arrows scritto e diretto dal loro vecchio amico Reid Gershbein.
La trama del film:
A story of love and a struggle over the virtues of free will versus destiny. It follows the journey of Reese, who becomes a hitman after he loses his wife and unborn child, as he confronts the forces of love, faith, and destiny.
Per i curiosi questo il link di download del trailer.
Sicuramente tutti voi ricorderete il servizio Google Print e tutte le paure, le polemiche (nonchè le questioni legali) che tale servizio ha generato relativamente ai problemi di copyright.
Bene, proprio a questo proposito vi riporto un post di Steve Rubel in merito ad una falla (a mio avviso di rilevanza non indifferente) nel sistema di Google Print:
I am taking a break from my 2006 trends series tonight because a) I found an awesome hack I just had to share, b) I am lazy this week and c) I am in the mood to get Digged.
O'Reilly publishes a great series of books called the Hacks series. I have wasted spent several afternoons in the bookstore soaking up these hacks. I am too cheap to buy the books (even online) because I know they'll be outdated tomorrow.
Anyway, I have found a way to read most of their terrific hacks for free using Google Book Search - at least for now. This trick, by the way, works for lots of books, like travel guides. See the end of this post for how I hacked the Frommer's travel series. Here's how it's done...
(Update 1 based on reader comments: This post is in no way meant to slight O'Reilly, Frommers or their authors. It is meant to identify a significant hole nuance in the way publishers can opt to list their books on Google Book Search. that puts millions of books at risk - including these publishers who graciously opted into their program. This hole needs to be addressed and fast.)
(Update 2: Danny Sullivan points out here that this is a feature of Google Book Search, not really a hole. I've updated my post. Further, if someone from Google wants to weigh in, it would be welcome.)
Step 1: Find Your Book on Google Book Search
This step is easy. Simply go to Google Book Search and search for the title you're interested in. For example, Podcasting Hacks.
Step 2: Access the Book's Table of Contents
Simply choose the Hacks book you want to “read” and then click the “Table of Contents” on the left hand side navigation bar.
Step 3: Find Your Hack
Using the back and forth arrows, you can peruse the book's table of contents to view all of the different hacks in the book. When you find one you like, note its exact title and then search the book for this phrase in quotes. For example, let's say I want to read the hack #28 in this list - Build a Great Sports Podcast. I would then enter “great sports podcast” in the box at the top of the page and click “Search this book.” Be sure to note the page number (in this case, page 167).
Step #4: Read Your Hack
If you're lucky, you will get a page that looks like this that lists each page that references the specific phrase. Simply click on the page noted in the table of contents (in this case page 167) and you can read the entire section! I find this works for about 70% of the hacks in a given book. The shorter the hack, the more likely it is to work because Google blocks some pages.
So there you have it. By the way, this trick doesn't just work for the O'Reilly series. The hack can be used - for now - on virtually any book that publishes bits of information in series of say three to five pages. For example, here's a link to all of the books in Google Book Search from the Frommer's travel guide. One of the books listed is their 2004 Seattle guide. Well, darn it, when yo go to Seattle you have to go to the Snoqualmie Falls. Using Google Book Search, I found the section of the Frommer's book that features just the part on the attraction!
If you like this trick, be sure to add Google Book Search to your Firefox search plugins. Just hit this page to install it.
In ogni casa italiana c'è almeno una televisione a colori e almeno l'80% degli italiani ha un telefonino cellulare. Ma oltre la metà delle famiglie italiane ancora non ha il computer nella propria abitazione né l'accesso a Internet.
Sono alcuni dei dati che emergono dall'indagine "Aspetti della vita quotidiana", condotta dall'Istituto nazionale di statistica (Istat) su un campione di circa 20 mila famiglie, ovvero un totale di 55 mila persone. L'indagine, pubblicata oggi e definita "multiscopo", rileva i comportamenti e alcuni aspetti specifici della vita quotidiana degli famiglie italiane, in particolar modo la disponibilità e l'utilizzo delle tecnologie dell'informazione.
Negli ultimi 8 anni gli italiani sono diventati sempre più tecnologici, riuscendo a colmare anche il divario territoriale tra Nord e Sud del Paese. Sono cresciuti gli utilizzi del telefono cellulare (dal 27,3% nel 1997 all'80,8% nel 2005), e dell'antenna parabolica (dal 12,2% nel 1997 al 23,6 nel 2005).
Aumenta anche l'utilizzo del computer, dal 16,7% nel 1997 al 43,9% nell'anno in corso. Ma rimangono ancora senza computer a casa oltre la metà degli italiani, ossia il 56,1%. E un numero ancora maggiore non accede a Internet (65,5%). Tra le motivazioni per cui non si naviga sul Web da casa, gli intervistati indicano innanzitutto uno scarso interesse (il 40,4% lo considera "inutile e non interessante"), mentre al secondo posto si colloca la mancanza di capacità (31,2%) e i rimanenti o vi accedono da altro luogo, oppure ritengono "costosi gli strumenti necessari per connettersi o il collegamento".
E gli utilizzatori di computer diventano sempre più giovani: quasi il 40% dei bambini che ha almeno 3 anni usa regolarmente il pc, mentre il 31,8% delle persone dai 6 anni in su naviga su Internet.
Tra la metà degli italiani che usa il computer il picco di utilizzo, con il 75%, si ha tra gli 11 e i 19 anni e per Internet tra i 15 e i 24 anni, per poi decrescere rapidamente con l'aumentare dell'età.
Le differenze di genere sono influenzate dall'età, ma rimangono comunque contenute fino ai 34 anni: per esempio usano il computer il 54,5% delle bambine tra i sei e i dieci anni ma solo il 16,2% delle donne di età compresa tra i 55-59 anni contro il 33,7% dei loro coetanei uomini.
Le famiglie con un minorenne sono le più tecnologiche mentre all'estremo opposto si collocano le famiglie composte di soli anziani, che continuano a esser praticamente escluse dalla tecnologia. Incidono sull'uso dell'hi-tech anche le differenze culturali ed economiche presenti tra le diverse famiglie di intervistati. [fonte Reuters]
di Camilla Lai
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