Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 08/03/2006
Via Fluido leggo di questo interessante post sul viral marketing in merito a diversi settori merceologici. Millward Brown ha appena rilasciato uno studio che analizza quali sono i brand “più discussi” tra i consumatori.
La ricerca è stata condotta su un campione di 190.000 consumatori in 21 nazioni diverse, ha per oggetto 2.000 brand globali appartenenti ai seguenti settori di mercato:
- birra
- fast food
- automobili
- carburanti
- banche
- carte di credito
- assicurazioni.
Come conferma l’84% degli intervistati, la birra si presta ad essere la tipologia di brand piu’ consigliato agli amici, seguono di poco i prodotti di bellezza per la cura della pelle e del corpo.
Tuttavia dal sondaggio emerge anche che i consumatori non solo discutono dei lati positivi dei brand ma anche di quelli negativi. Ad esempio, Heineken in Inghilterra, occupa una posizione vulnerabile, solo il 25% dei suoi clienti ne parla bene (contro il 40% dei bevitori di tutti i tipi di birra), e più del doppio dei suoi clienti rispetto alle altre marche di birra non la raccomanderebbe.
Le assicurazioni hanno un tasso di “talkability” del 62%, le carte di credito del 55%. Il settore bancario (tradizionale) e quello assicurativo sono quelli che si prestano maggiormente ad essere bersagliati dai commenti negativi della gente, spesso per la scarsa qualità dei loro servizi e prodotti.
L’eccezione, in questo settore, è rappresentate dalle banche on-line, che per convenienza, qualità del servizio e orario continuato sono raccomandate positivamente dal 56% dei clienti. (contro il 23% dei clienti di banche tradizionali)
In Giappone, Toyota è raccomandata per qualità e sicurezza dal 65% dei consumatori, Mitsubishi solo dal 2%.
In Germania, Italia, Spagna e Taiwan, Nokia è il brand di cui più si “discute” tra i consumatori.
Le prime 10 word of mouth brands in inghilterra sono: Pret A Manger, Toyota, Café Direct, Monsoon, Douwe Egberts, Samsung, Carte Noire, Virgin Mobile, Nokia.
Le prime dieci top brand per nazione sono:
Gli eventi soffiano da ogni punto cardinale. Aleggiano gli eventi musicali(uno per tutti il Festival di Sanremo), gli eventi cinematografici(la grande notte degli Oscar), gli eventi teatrali, gli eventi sportivi (le magnifiche Olimpiadi di Torino 2006 ed i prossimi mondiali di calcio in Germania); spirano gli eventi aziendali commerciali, promozionali e di comunicazione; soffiano gli eventi pubblici e tirano gli eventi istituzionali; spifferano gli eventi privati. Tutti insieme da nord, est, ovest, sud formano la rosa degli eventi.
Alcuni sono veri e propri uragani, altri leggeri e semplici refoli. Ognuno con il proprio spirito, la propria forza, il proprio carattere, la proria funzionalità. Tutti noi siamo oramai pervasi ( chi travolti e chi appena sfiorati) dagli eventi che accompagnano ogni giorno la nostra vita più ancora della nostra professione. Basta sfogliare un quotidiano per rendersene conto.
Ogni pagina è ricca di eventi (politici, spettacolari, sportivi, culturali, artistici, mondani, sociali, etc...) che ci coinvolgono cone attori o come spettatori. Parafrasando Pirandello si potrebbe affermare: "Uno, qualcuno, centomila". Era così anche nel passato e forse non ce ne eravamo mai accorti. Abbiamo preso contezza del fenomeno quando ha assunto proporzioni inaspettate ed immaginabili. Il perchè di un simile successo è presto spiegato.
L'evento ci pone a contatto, ci mette in relazione, ci accomuna, ci tocca da vicino, ci emoziona, ci stupisce, ci conquista, ci fa sentire vivi e reali, ci permette di essere individui oltrechè meri consumatori o acquirenti. Ed ancora, l'evento è poliedrico, duttile, malleabile, interattivo, empatico, funzionale, glocal e non invasivo. L'evento, come amo definirlo io, è il diamante della comunicazione e la pietra più preziosa del marketing aziendale. E' il diamante dalle mille sfaccettature valoriali e funzionali. L'evento, in tutte le sue molteplici varianti, è il mezzo di comunicazione "principe" che meglio si adatta alle numerose esigenze di una impresa che deve comunicare, la propria filosofia(mission e vision), i propri prodotti/servizi, il proprio management o che deve rafforzare la propria immagine ed aumentare la propria visibilità, acquisendo anche lustro istituzionale.
Inoltre, contemporaneamente, è lo strumento proattivo di marketing più efficace e flessibile per coinvolgere, conquistare, fidelizzare e relazionare con il pubblico di riferimento, trasferire valori e benefit, implementare il posizionamento di un marchio, rafforzando sia la brand awarness sia il brand building, raggiungendo anche cluster refrattari. Ecco perchè l'evento è così apprezzato ed utlizzato dalle multinazionali e per la sua economicità rispetto ai canonici mezzi above the line, anche dalle piccole e medie imprese.
Con l'evento si sono capovolti i canoni di approccio azienda-target: non è più quest'ultimo che va verso il prodotto, ma è, finalmente, il prodotto che va verso il consumatore, gli tende la mano, desidera conoscerlo da vicino. Il brand incontra il suo pubblico e si mette in relazione con lui, più che one-to-one, suggerirei one-to-each, per meglio interpredare e conoscere i suoi specifici bisogni esigenze, necessità, aspettative e desideri. Ciò al fine, naturalmente , di vendere meglio e di vendere di più. Per concludere con la tradizionale formula di premiazione hollywoodiana, per il marketing e la comunicazione.....the Oscar goes to: event!
Buon evento a tutti voi.
Fotografie del 08/03/2006
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