Questo post parte dalla lettura di un articolo di Repubblica.it, dove si riportavano dei dati Nielsen che segnalano il sorpasso dei social media (301,5 milioni di frequentatori ad agosto) rispetto alle email (276,9 milioni).
Un dato sicuramente rilevante, tanto più che i social media non sono una semplice modalità push come le mail: i miei follower infatti sono aggiornati delle mie attività e di quelle dei miei contatti anche senza un invio da parte mia di un messaggio individuale.
Questa caratteristica è un’ottima possibilità per comunicare ma nasconde un problema: il rumore.
Ne ho scritto un po’ di tempo fa, davanti alla quantità enorme di messaggi che riceviamo, quanto ancora la nostra mente e la nostra attenzione saranno in grado di gestire questo bombardamento? Non c’è troppo chiasso?
Di sicuro è impossibile limitare l’espressione di ciascuno, anche perché nel totale di questi scambi c’è sempre una parte di contenuti che ci interessano.
Fermarsi all’uso di un solo strumento poi sembra piuttosto difficile perché, a parte forse Facebook, ogni social media ha una sua specializzazione (messaggio di testo, foto, video etc.).
Per questo motivo lo stesso Google Wave, che sto testando con grande interesse, potrebbe non essere ancora la risposta, pur offrendo un bellissimo (e non immediato) ambiente di comunicazione e condivisione utile per l’enterprise 2.0.
Forse allora la soluzione sta in qualcosa che ancora non esiste, un web semantico in grado di farci avere, o creare, dei filtri che ci permettano in modo intelligente e dinamico di trovare quello che cerchiamo nel flusso di comunicazione, come per le merci della coda lunga.
immagine tratta da http://blogs.nesta.org.uk/
Voi che ne dite? E’ solo un problema di organizzazione e gestione dei contatti o anche secondo voi il prossimo futuro ci riserva dei nuovi strumenti di comunicazione, che siano una sintesi di ciò che già oggi esiste?
Fine anno, tempo di bilanci ma anche di pronostici per i mesi a venire. Così, Juniper Research ha approntato le linee guida per il prossimo anno per il settore dei dispositivi mobili e delle tecnologie wireless.
Secondo la società di analisi, il traffico crescente e la diffusione sempre più capillare cominceranno ad affossare la rete 3G, vecchia solo di dieci anni. Altra tendenza sarà l’eco-sostenibilità del settore, che si aprirà alla produzione ‘verde’. Le application continueranno la loro ascesa, ma sfruttando piattaforma cloud-based e software aperti, mentre nasceranno app store ovunque nel web.
Emergeranno infine, secondo Juniper, nuovi dispositivi mobili: ibridi tra smartphone e netbook ma più a buon mercato di questi ultimi, abilitati alla rete 3G+/HSDPA e perennemente connessi.