Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 02/12/2014
Ho ricevuto con piacere da Netcomm dei dati sulle tendenze dell’e-shopping natalizio, che testimoniano come progressivamente l’e-commerce sta entrando nelle vite degli italiani e che mi piace commentare nell’ottica della rivoluzione digitale che sta avanzando, talvolta senza clamore ma inesorabilmente.
Infatti si conferma in crescita il numero d’italiani che acquisteranno online almeno un regalo per amici:9,2 milioni di individui acquisteranno almeno una parte dei propri regali di Natale online, a fronte dei 7,2 milioni che hanno utilizzato il canale eCommerce nel periodo natalizio 2013, per un controvalore stimato in 2,5 miliardi di euro.

Tra gli acquirenti online di regali natalizi si riscontra anche quest’anno un aumento di quelli definiti“Online first”: salgono infatti a quota 2 milioni coloro che compreranno i propri regali di Natale principalmente o esclusivamente su internet, registrando un aumento del +35% rispetto allo scorso anno.

Il 18,6% degli acquirenti online di regali di Natale dichiara che farà meno acquisti rispetto all’anno scorso, ma ben il 34,8% degli acquirenti online di regali di Natale dichiara che farà più acquisti rispetto all’anno passato. Le categorie che ricavano maggior impulso dagli acquisti della stagione natalizia sono, nell’ordine: prodotti di Salute & Benessere, Attrezzatura sportiva, Biglietti di viaggio, Abbigliamento e scarpe, Soggiorni di vacanza.

Che cosa ci dicono questi dati? A mio avviso un primo punto è che l’abitudine degli italiani a usare più canali per i loro acquisti avanza, magari senza un certo clamore tipico di certi hype mediatici ma proprio per questo secondo me in modo più persistente. Si pensi poi ai dati sull’e-commerce da mobile, che confermano una “dieta digitale” molto più evoluta di quanto talvolta pensiamo.
Il fatto che poi l’e-commerce sia una fonte di acquisti che si abbina ad altri canali dovrebbe suonare come un forte promemoria a quei player che possono agire sul terreno dell’omnicanalità, che sempre più dovranno saper sfruttare tutte le occasioni di contatto e incanalare percorsi complessi di customer journey.
Anche nel recentissimo Osservatorio sull’Innovazione Digitale nel Retail si è dimostrato un grande interesse per l’apporto delle nuove tecnologie unito a molta prudenza, il punto è farsi trovare preparati, perché il consumatore forse va più veloce di quanto non ci immaginiamo.
Gianluigi Zarantonello via Internetmanagerblog.com
Secondo il Pew Research Center il 90% degli americani usa il proprio smartphone per qualsiasi tipo di comunicazione, sia privata, sia pubblica. Grazie a tali dati i funzionari governativi hanno capito che proprio tramite la velocità delle comunicazioni via mobile i residenti erano in grado di mettersi in contatto con i vari operatori urbani. Città, quindi, come Atlanta, Philadelphia e Chicago stanno tentando di attingere alle potenzialità tecnologiche e alle varie app per ristabilire e creare un rapporto co-partecipativo con i cittadini.
In questa rete di stategiche esplorazioni e scoperte, Boston pare sia la metropoli più smart, tecnologicamente adulta. Citizen’s Connect, infatti, è un’applicazione municipale approvata e sostenuta dal sindaco che funziona come una sorta di numero verde, disponibile 24 ore su 24, attraverso cui i residenti possono segnalare problemi come buche, graffiti abusivi, semafori malfuzionanti, segnaletica stradale inesistente, incidenti che mettono in pericolo la vita urbana. Gli utenti, attraverso l’applicazione (sia per Android sia per IOS), scattano una foto e la inviano al centro di monitoraggio che codifica la posizione e manda soccorsi. Oltre all’utilizzo della app è possibile usare il servizio via web e comunicare via chat con un operatore. La risposta è garantita. Per facilitare le operazioni, infatti, il comune ha assunto una serie di City Workers che aiutano gli impiegati municipali a raccogliere data e vigilare costantemente sulle varie attività.
Citizen’s Connect è stata sviluppata dal team di Nigel Jacob, co-presidente del Dipartimento di New Urban Mechanics: una sorta di una società di consulenza digitale strettamente legata al comune che ha l’obiettivo di instaurare relazioni solide e di fiducia con i cittadini, al fine di scoprire quali sono i reali bisogni di ogni individuo e come la partecipazione attiva dei residenti possa sviluppare e migliorare l’efficienza urbana. Con questa iniziativa, quindi, Boston, si è aggiudicata il titolo di città “tech savy” e presa dall’entusiasmo dei risultati positivi ottenuti, ha recentemente istituito Darg (Design Action Reserach with Government), una sorta di laboratorio di ricerca che si avvale di tecnologie civiche per migliorare la sicurezza cittadina. Per tale progetto il comune di Boston ha collaborato con Eric Gordon, direttore del Game Engagement Laboratory dell’Emerson College, che esamina come i giochi e social media possono influenzare la vita urbana. Attraverso Darg, il team di Gordon analizzerà i vari sistemi messi a disposizione dal comune per capire quale comportamento civico ha bisogno di un cambiamento radicale e quali sono gli strumenti migliori per raggiungere tale scopo. “E’ tutta una questione di porre le domande giuste prima di distribuire una applicazione civica, in modo che l’attenzione, non tanto sul successo assoluto o il fallimento, sul trovare un sistema e un meccanismo che i residenti possano usare”, ha detto Gordon in un comunicato pubblicato sul sito del comune. Per essere più efficaci in questa ricerca Darg ha promosso “Via Cred”, un’applicazione che misura l’ impegno civico degli utenti in base a un sistema di punteggi che vengono dati secondo la loro partecipazione al benessere urbano.
Via IlSole24Ore.com
Fotografie del 02/12/2014
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