Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
DEFINIZIONE: è un insieme di tecniche non convenzionali che permettono di ottenere la massima visibilità con il minimo sforzo economico.
SIGNIFICATO: La parola “guerrilla” ha un’origine ben precisa che in qualche modo spiega le radici, i mezzi e forse anche i limiti di questo modo di fare marketing. Per guerilla si fa riferimento alla resistenza dei gruppi militanti spagnoli durante l’occupazione napoleonica. I guerriglieri, inferiori per armi, mezzi e numero di uomini, combatterono sfruttando e massimizzando le risorse di cui disponevano: una migliore conoscenza del territorio, un radicato legame con la popolazione e la possibilità di contare su individui mediamente più motivati. Con tutte le metafore del caso, traslando questa situazione di guerra in un ambiente socio-economico contemporaneo è possibile intuire quali possano essere le leve del Guerrilla Marketing.
CARATTERISTICHE: le strategie prevedono costi relativamente bassi da compensare però con un’attenta analisi dei fattori sociali, suburbani e culturali riguardo target, concorrenza e mercato in generale. L’effetto sorpresa, la novità e la creatività sono spesso segni distintivi di queste campagne.
TECNICHE: la più famosa, forse perché difficile, rischiosa e di forte impatto è l’ideazione di un evento fittizio che crei stupore ed attiri l’attenzione dell’opinione pubblica, media inclusi. L’effetto sarà quello di ottenere gratuitamente spazi su giornali, televisioni, radio o siti internet nei quali si parlerà della notizia. Un’altra conseguenza dalla quale non si può prescindere è la diffusione virale che l’informazione deve avere. Se l’esca è realmente in grado di generare interesse nella mente del target, questa si propagherà a macchia d’olio anche attraverso il passaparola, leva importantissima per quasi tutte le azioni di Guerrilla. La vera natura dell’evento potrà essere svelata solo dopo che la notizia abbia raggiunto la visibilità necessaria ed abbia stupito un po’ tutti. Naturalmente la pianificazione di un evento ad hoc, composta da numerose fasi, costituisce un momento decisivo per il posizionamento del prodotto, per l’immagine che proporrà di sè e per il risalto che troverà sui media, ovvero determinerà il successo dell’intera strategia.
Questa tecnica viene paragonata ad un “cavallo di Troia”, alludendo alla capacità di entrare nel mercato grazie alla messa in scena di una finzione che stupirà tutti nel momento in cui si deciderà di uscire allo scoperto.
Ecco altre tecniche meno rischiose, di minor impatto ma che, non richiedendo ingenti costi, possono essere subordinate ad altre azioni principali: le campagne di stickering( tappezzare punti strategici delle città con adesivi), il posizionamento in determinati luoghi di oggetti inusuali che possano suscitare l’attenzione, l’invenzione di urban legends nelle quali deve assumere un certo rilievo l’oggetto della promozione, le clean-tags (pubblicità disegnate sui marciapiedi) o ancora azioni di experience marketing e streetmarketing. Le tecniche comunque sono tante quanto lo può essere la fantasia dell’ingegno umano e sarebbe riduttivo schematizzarle eccessivamente.
PERCHE’ FARE GUERRILLA: inizialmente erano piccole società, start-up o singoli individui che volendo lanciare un prodotto sfruttavano la possibilità di pubblicizzarsi con bassi costi ottenendo una visibilità forte ma circoscritta; questo perché il target era un pubblico giovane, in grado di recepire con simpatia azioni di questo genere. Visto poi che alcune operazioni sfiorano i confini della legalità è evidente come la maggior parte dei marchi ,che negli anni si è costruita una reputazione, preferisca non rischiare spiacevoli evoluzioni negative di una campagna molto rischiosa. Anche se queste operazioni di solito non nascono per brand affermati, ultimamente anche grandi multinazionali come Nike o Ericsson hanno adottato strategie di Guerrilla Marketing (non eccessivamente radicali), che peraltro hanno avuto un buon successo.

Anche eBay, il noto sito di compravendita on-line, inizia ad utilizzare tecniche in stile Guerrilla Marketing per la sua comunicazione. Come si può notare dalle immagini si informano i passanti che il negozio( evidentemente chiuso ed in disuso), si è trasferito su eBay. Immagino che i brand indicati dalle insegne abbiano comunque acconsentito visto che in caso contrario avrebbero dovuto agire velocemente per rimuovere almeno i loro marchi; questa però è solo un'ipotesi perchè non sono riuscito a trovarne conferma. La campagna è avvenuta a Bruxelles.

Nike ormai ci ha abituati al marketing non convenzionale. Una delle ultime trovate è quella di applicare la tecnologia Bluetooth in ambito pubblicitario. Nell’affollatissima Plaza Cataluña di Barcellona è stato collocato un enorme manifesto raffigurante il tennista Rafa Nadal, beniamino locale. Un dispositivo elettronico consente ai passanti, una volta accesa la ricezione Bluetooth del proprio cellulare, di scaricare sul proprio terminale il nuovo spot Nike Pro e un esclusivo screensaver di Nadal.
Tag: Nike, Bluetooth, Barcellona, Nadal
Brandweek ha pubblicato la classifica delle aziende che hanno praticato il migliore guerrilla marketing nel corso del 2005. Tra i vincitori nomi come Audi, Qwest e Chicken Little.Qui potere scaticare il report in pdf.

Questa è una particolare iniziativa di Tyco, società che lavora nell'ambito della sicurezza.
La foto scattata a Zurigo mostra come un palazzo possa essere messo al sicuro da ogni tipo di attacco grazie ad un sofisticato sistema di prevenzione...
La trovata sembra destinata a non passare inosservata.
Questa e' in gergo quello che e' accaduto con l'operazione di Nike e degli skyplayer: Il logo e' onnipresente, sui palloni, le magliette, le scarpe: l'immaginario e' contaminato.Da sempre la multinazionale dell'abbigliamento utilizza strategie all'avanguardia per pubblicizzare eventi e prodotti. Nell'estate del 2002 (in contemporanea ai mondiali di calcio) alcune citta' italiane vennero tappezzate di scorpioni dipinti sui muri dei palazzi.Scambiati per opere dei soliti graffittari, erano in realta' il richiamo ai tornei di calcetto nelle "gabbie" e alle consuete scarpe. Ma Nike non e' la sola azienda a utilizzare stealth marketing.Di recente Sony-Ericsson ha investito 5 milioni di dollari per lanciare sul mercato statunitense un nuovo cellulare che e' anche camera digitale. Il meccanismo: un gruppo di sessanta attori e attrici divisi in gruppi di due e di tre interpretano il ruolo di turisti in visita ad importanti monumenti.Individuata la "preda" gli attori gli si avvicinano per chiedergli di scattar loro una foto. Una volta allettata la curiosita' , i finti turisti reclamizzano in modo disinteressato le caratteristiche dell'apparecchio. Una cosa simile e' avvenuta anche non per strada ma dentro locali e club di tendenza. Un pool di belle ragazze ostentano l'apparecchio, lo fanno squillare in continuazione, mostranol'immagine della persona dall'altro capo dell'apparecchio e coinvolgono gli astanti accelerando la notorietà e la credibilità del prodotto grazie a loro stesse, "testimonial" eccezionali e coinvolgenti: cioè acquirenti e consumatori soddisfatti e convinti.Danilo Arlenghi
Tag: Marketing, Nike, Sony, Non Convenzionale, Brand
Direct Mail e Tryadvertising possono convivere? Certo, se si hanno buone idee. Alla Henkel in Germania sicuramente non mancano, e hanno trovato un modo molto intelligente per presentare una nuova colla. Il destinatario di un pacco pubblicitario riceve oltre ad un campione del prodotto un vaso in cocci, e nel rimetterli insieme ha la possibilità di divertirsi con questo strano puzzles.
Ma l’aspetto più interessante è che per sistemare il vaso dovrà utilizzare abbondantemente la nuova colla, testandone l’efficacia.

Su quattro ruote o su quattro zampe. Su mongolfiere o aerei. Persino sulla fronte o sulla nuca della gente affittate a 40.000 dollari l'anno. L'advertising è sempre più mobile: cattura l'attenzione di chi guarda e raggiunge ogni angolo del Pianeta. E a conti fatti, sembra essere più economica di quella statica e con redemption maggiore. Infatti il numero dei contatti garantito dal "mezzo"in movimento è superiore. Il vantaggio è notevole: il contatto con i consumatori è continuo e la comunicazione è inevitabile.Ma non è tutto qui: mongolfiere ed aerei o dirigibili volano alti trainando striscioni o recando loghi e scritte pubblicitarie. Tali mezzi possono anche emetter fumi colorati o lanciare volantini su vasta scala ed hanno il vantaggio di un costo contatto bassissimo .Sono generalmente visibili in un raggio di 15 chilometri da centinaia di migliaia di persone.Funzionano a meraviglia anche i megaschermi illuminati montati da entrambi i lati su autocarri o rimorchi e consentono la rotazione di più messaggi .Anche applicare vele o cartelli rettangolari in vetroresina su furgoni, piccole auto o Ape Piaggio spesso e volentieri si rivela una scelta strategica azzeccata. Ma le due vere novità sono: 1) sponsorizzare i cerchioni dei taxi ( o della flotta aziendale). Le ruote anche se girano sembrano ferme e la pubblicità si vede benissimo: il sistema è brevettato dall'azienda californiana AdFleet. 2) sponsorizzare le gobbe di cammello che porta a spasso l'immagine : accade con frequenza in India. La variante nostrana potrebbe essere una pettorina promozionale sulla la schiena dei cani.

Lancio in grande stile sul mercato italiano per il nuovo Motorola SLVR L7. Per garantire la massima visibilità all’evento Motorola ha ideato una multiproiezione architetturale sul grattacielo Pirelli a Milano. Si tratta della più estesa multiproiezione mai effettuata su un grattacielo con superfici vetrate così estese e dimensioni simili. Questa proiezione che è durata dal 29 novembre al 03 dicembre, ha destato un forte interesse sia in Italia che all’estero.Oltre a questa iniziativa è prevista a inizio 2006 una campagna televisiva che si estenderà progressivamente anche a internet e carta stampata.
Si discute ormai da decenni, nella comunità scientifica, sull'esistenza o meno nella specie umana di forme di comunicazione anomale: anomale rispetto, ovviamente, ai modelli di comunicazione dati per acquisiti. Tali modelli acquisiti implicano la comunicazione sensoriale e motoria, sia nei suoi aspetti verbali sia in quelli non-verbali, simbolici, analogici, metaforici e quant'altro. Una comunicazione "anomala" potrebbe consistere nella possibilità che la mente interagisca con l'ambiente esterno o interno per mezzo di altri mezzi, lo influenzi o ne sia influenzata senza alcuna correlazione diretta con gli abituali canali sensoriali o motori. Definizioni come "paranormale", parapsicologico o più genericamente, "psi" sono state largamente utilizzate per indicare questi fenomeni. In senso specifico, l'influenza/informazione dell'ambiente sulla mente è stata definita "percezione extrasensoriale" (ESP); l'influenza della mente sull'ambiente non interamente attribuibile alla mediazione di qualsiasi energia fisica nota è stata chiamata "psicocinesi" (PK). Nella comunità del marketing e della comunicazione aziendale o professionale le vie della comunicazione sono (quasi infinite). E soprattutto in questi anni di profonda cambiamento della stessa, non smettono di aprirsi nuovi percorsi. Logico quindi che fra tante e nuove rotte si finisca a che fare con la comunicazione non convenzionale. Tra gli addetti ai lavori è intesa come comunicazione alternativa, inusuale, innovativa, creativa, , fuori dai canoni e dagli schemi tradizionali, insomma originale. Non disturba, è poco invasiva , è attraente, stupisce e si fa notare e ricordare moltissimo. E' sempre più utile ed indispensabile per far fronte alle esigenze più evolute dei consumatori che 'sentono' istanze differenti da quelle precendenti, anche di un passato molto recente, e credono in nuovi valori. Sono consumatori più consapevoli, piu attenti e più informati grazie al facile accesso ed al proliferare dei mezzi di informazione più tecnologi e mirati(stampa specializzata, internet, TV monotematiche) oltre a quelli classici. Per assecondare le aspettative ed i bisogni palesi e latenti dei nuovi 'clienti' che si delineano sulla scena. Per attrarre target ormai impermeabili ai messaggi pubblicitari e non più segmentabili con i consueti criteri socio-demografici. Per rispondere ad una serie di fenomeni che stanno cambiando il nostro modo di relazionarci con il mercato. Per assecondare la società che muta nelle forme e nei contenuti: giovani informatizzati, anziani che stanno contribuendo alla crescita di un nuovo mercato, insediamenti di comunità etniche multirazziali, flussi migratori che generano nuove classi sociali, nuovi stili che danno vita a maggior disponibilità di tempo libero. Quindi pensare di comunicare in modo tradizionale, in un mercato così diverso al suo interno, che cresce sempre di più e si evolve grazie allo sviluppo del progresso (scienza, tecnologia, economia, etc...)e dove l’età media si sta spostando sempre più in la, è sicuramente inadeguato ad una società che muta molto rapidamente e costantemente. I nuovi asset sono comunicare in modo più mirato, one-to-one, tailor made, glocal, con investimenti ragionevoli, e in modo socio-compatibile... Gli approcci alle innovative tecniche di comunicazione ( e di marketing) non convenzionale si basano sullo studio "dal basso" della psicologia del target, delle leve razionali ed emozionali, dello spazio in cui si muove, delle necessità che lo spingono a volere e a desiderare, dei codici che ne regolano ed influenzano il comportamento ad agire, a comprare ed a consumare. Ma in particolar modo ribaltano la strategia di approccio e la fenomenologia di relazione azienda-consumatore: non è più il consumatore che va alla azienda (entrando in negozi o iper o centri commerciali) , ma l'azienda che va dal consumatore. E' il prodotto che si avvicina al suo fruitore scendendo dal piedistallo che lo ha retto per decenni, uscendo dagli scaffali e dalle vetrine. Si potrebbe affermare che è il consumatore ad attrarre il prodotto (nuova filosofia comunicazionale)e non viceversa (vecchia e stantia mission di comunicazione). Il nuovo imperativo è portare il brand a contatto con la gente, per conoscersi a vicenda sempre meglio ed in modo più approfondito. Le tipologie della comunicazione non convenzionale sono diversificate: ambient communication, tactical communication, local communication, street communication, guerrilla amarketing, tribal marketing, event marketing, documentary advertising, buzz marketing o passaparola (word of mouth) , black marketing, product placement, stickering, psicogeomarketing. Le loro espressioni più estreme, innovative e rivoluzionarie consistono in: - creazione di nuove emittenti televisi definite bar-television con diffusione voluta del proprio segnale a distanze non superiori ai 500 metri. Un fenomeno decisamente interessante, che dovrebbe far riflettere su come la tecnologia può portare a nuove forme di comunicazione alla portata di tutti. Attualmente, queste emittenti non trasmettono pubblicità e sono finanziate da privati. - realizzazione di eventi shock ad alta visibilità con investimenti al minimo. L'imporatnte è riuscire ad innescare virus memetici in grado di replicarsi nelle menti dei consumatori secondo le modalità del viral marketing - ideazione ed organizzazione di pseudo-eventi on/off-line ad elevata notiziabilità concepiti in integrazione all'immagine aziendale - Inseminazione virale on-line in blog, chat e newsgroup mediante utenti fittizi - Invitare i consumatori a raccontare attraverso brevi documentari autoprodotti la propria esperienza con il marchio. Sono infatti i consumatori quelli che meglio conoscono i prodotti e che ne definiscono i significati. Il progetto rappresenta un passo avanti nella sollecitazione di contenuti generati dai consumatori e crea le premesse per quella che potrebbe essere chiamata pubblicità documentaristica open-source. - Produrre "reality event" in ambiente urbano con ideazione di contenuti, gestione regia e casting per messa in scena - Installare un gigantesco cartellone con headline fuori dalla logica ma assolutamente accattivanti e che invitano i cittadini ad azioni inconsuete, quali ad esempio il furto mirato e circoscritto! Ecco come trasformare un media da tradizionale a interattivo. La società di sicurezza Black Tower Home Security ha installato a Vancouver un bilboard a livello stradale ricoprendolo di oggetti (specchi, cuscini, foto etc.) facilmente accessibili ai passanti. Dopo poco meno di 48 ore era stata rubata abbastanza roba da far comparire il messaggio nascosto : "La gente ruba". - Utilizzo e strumentalizzazione di "simboli istituzionali" come testimonial che hanno un forte appeal sulla popolazione e sui media, in modo eccessivo e irriverente. Ad es: Per festeggiare la vittoria del titolo NBA del giocatore francese Tony Paker, Nike ha deciso di rivestire la Statua della Libertà parigina con la maglia del campione dei San Antonio Spurs. L'operazione è stata effettuata senza autorizzazione e la canotta rimossa da pompieri e polizia. Naturalmente i media ne hanno parlato in lungo ed in largo dando ampia visibilità al marchio. - Attivazione di campagne di stickering ( affissioni di adesivi) sono una delle soluzioni economiche più frequentemente adottate per ottenere brand awareness in modo intensivo e subliminale. Azioni di questo tipo garantiscono spesso la memorizzazione, la riconoscibilità e la referenzialità del marchio ma non sempre la sua collocazione merceologica. - Far trovare oggetti particolari in luoghi urbani o extraurbani in cui non ci si aspetta di trovarli. La tecnica estrema è detta Oop Art acronimo di Out Of Place Artifact. Solo per citare alcuni esempi esplicativi.Danilo Arlenghi
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