Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 03/10/2005
Yahoo sta lanciando un "nuovo progetto" sulla falsa riga di Google, che con il suo Google Print suscitò non poche polemiche e reazioni (anhe legali, basta ricordarsi dell'Opt-out) in merito alla questione del copyright. Yahoo sta però affrontando questa impresa titanica non da sola, bensì con l'appoggio dell' Open Content Alliance (OCA), di cui fanno parte molti di quelli che criticarono aspramente il progetto Google Print. Patricia Schroeder, presidente dell'Association of American Publishers, ritiene che l'approccio mostrato da Yahoo sia molto incoraggiante. Una gran parte dell'informazione che Yahoo digitalizzerà (libri, ma anche file video, audio etc...) sarà rappresentata da materiale coperto da copyright, ma volontariamente offerto da editori ed autori, come viene riportato da David Mandelbrot, vice presidente per la ricerca di Yahoo! Inoltre al fianco di Yahoo! nel progetto di digitalizzazione ci saranno partner del calibro di Hewlett-Packard ed Adobe Systems oltre a Internet Archive, European Archive, O'Reilly Media, l'Università della California e quella di Toronto. Che ci crediate o meno l'iniziativa di Yahoo ha ricevuto il plauso del Googleplex che ritiene benvenuti tutti gli sforzi orientati a rendere l'informazione accessibile su scala mondiale. Il progetto di Yahoo è poiparticolarmente degno di nota in quanto tutta la mole di informazioni che verrà digitalizzata non sara' esclusiva di Yahoo soltanto, ma sarà liberamente accessibile da qualunque motore di ricerca.
Vi ripropongo un post interessante di Seth Godin in merito al marketing virale (probabilmente la piu' difficile da applicare tra le tecniche marketing), e più nello specifico, cosa rende virale un'idea:
No one "sends" an idea unless:
a. they understand it
b. they want it to spread
c. they believe that spreading it will enhance their power (reputation, income, friendships) or their peace of mind
d. the effort necessary to send the idea is less than the benefits
No one "gets" an idea unless:
a. the first impression demands further investigation
b. they already understand the foundation ideas necessary to get the new idea
c. they trust or respect the sender enough to invest the time
This explains why online ideas spread so fast but why they're often shallow. Nietzsche is hard to understand and risky to spread, so it moves slowly among people willing to invest the time. Numa Numa, on the other hand, spread like a toxic waste spill because it was so transparent, reasonably funny and easy to share.
Notice that ideas never spread because they are important to the originator.
Notice too that a key dynamic in the spread of the idea is the capsule that contains it. If it's easy to swallow, tempting and complete, it's a lot more likely to get a good start.
But that doesn't mean that there's no role for mystery or ideas that unfold over time. In fact, the unmeasurable variable here is style. Howard Dean's ideas spread at the beginning--not because of the economic ramifications of his immigration policy, but because of the factors above. The way they were presented fit into the worldview of those that spread them.
A key element in the spread of ideas is their visual element. iPods and visual styles spread faster in the real world than ephemeral concepts. Pictures and short jokes spread faster online because the investment necessary to figure out if they're worth spreading is so tiny.
And of course, plenty of bad ideas spread. Panic, for instance, is a superbad idea at all times, but it spreads faster than most. That's because spreading an idea is rarely a thoughtful, voluntary act. Instead, it is near the core of who we are, and we often do it without thinking much about the implications.
Nasce da un'idea di Nicholas Negroponte ed è un laptop destinato a paesi come Cina, India, Brasile, Sud Africa, Egitto, Tailandia, etc. L'obiettivo del progetto "One laptop per child" è quello di dotare il maggior numero di bambini di questi economici laptop ed iniziare ad istruire, informaticamente parlando, la stragrande maggioranza del globo che ancora non ha mai visto qualcosa che assomigli ad un pc.
Le prerogative per la costruzione dei laptop sono state l'indistruttibilità e la riduzione al minimo del fabbisogno energetico, quest'ultima permessa dall'utilizzo di un leggerissimo sistema operativo Linux RedHat, appositamente modificato per le scarse risorse hardware, dall'ideazione di una manovella che ne consente il funzionamento in situazioni di emergenza, dalla sostituzone dell' hard disk con memorie flash e da una risoluzione grafica molto imperfetta che può essere utilizzata anche in modalità black and white. Altre specifiche del processore sono 1MHz, 1GB e 1 Megapixel, quattro porte USB, connettività Wi-Fi e monitor LCD.
La sua commercializzazione non sarà destinata direttamente ai consumatori ma si rivolgerà invece ai Ministeri dell'Educazione di ogni Stato i quali provvederanno a munire gli studenti( e quindi anche le loro famiglie) di questi laptop. L'iniziativa è pregevole anche se in alcuni di questi paesi le preoccupazioni sono ben più gravi della mancanza di conoscenze informatiche, anzi questa non è che la più superficiale tra le conseguenze dei problemi che da tempo affliggono milioni di persone. Dopotutto però Negroponte non ha grandi colpe in tutto questo anzi ha comunque il merito di aver mosso almeno un dito verso chi è meno fortunato.
http://laptop.media.mit.edu/
Qualche giorno fa avevo parlato di rumors attorno ad un nuove servizio di Google per l’offerta di accessi wireless, denominato fantasiosamente Google WiFi. Oggi leggo che Google Inc. ha proposto servizi wireless per Internet gratuiti in tutta la città di San Francisco. Si tratterebbe di un’offerta per testare i servizi Internet locali via Wi-Fi, la tecnologia wireless a corto raggi, e, per fare le cose in grande, sarebbe stata estesa all’intera città.Il costo dell’operazione, secondo quanto riportato da un portavoce di Google, sarebbe interamente finanziato proprio dall’ advertising online.Ma perché Google dovrebbe interessarsi di servizi Wi-Fi? Innanzitutto per raccogliere ancora più dati sugli utenti. Nella sezione Privacy di Google Secure Access c’è scritto chiaramente che “il traffico fatto dagli utenti tramite questo programma sarà in qualche modo tracciato e diventerà materia di analisi da parte di Google” in modo da poter migliorare il servizio. Nonostante ufficialmente Google affermi di non volere diventare Wi-Fi provider il sospetto è legittimo, altrimenti perché dedicate tante risorse a questo progetto?
Fotografie del 03/10/2005
Di Tiziana P. (pubblicato @ 21:29:43, vista 5338 volte)
Nuovi cuccioli virtuali ...
Di Admin (pubblicato @ 20:22:43, vista 6541 volte)
|
|
Ci sono 1156 persone collegate
<
|
ottobre 2005
|
>
|
L |
M |
M |
G |
V |
S |
D |
| | | | | |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|